Chip nel cervello, nasce un 'consorzio' per innovare e vigilare sulla tecnologia

Chip nel cervello, nasce un 'consorzio' per innovare e vigilare sulla tecnologia

Negli USA è nata la Implantable Brain-Computer Interface Collaborative Community, iniziativa che mette insieme membri del settore pubblico e privato che lavorano sulle interfacce cervello-computer. L'obiettivo è trovare soluzioni comuni per innovare, mantenendo i pazienti al primo posto.

di pubblicata il , alle 10:31 nel canale Scienza e tecnologia
 

Mass General Brigham ha annunciato la creazione della Implantable Brain-Computer Interface Collaborative Community, più in breve iBCI-CC. Si tratta di una sorta di "forum continuo", in cui i membri del settore pubblico e privato lavorano insieme sulle sfide legate ai dispositivi medici per raggiungere obiettivi e risultati comuni.

In questo caso la nuova iniziativa riguarda le interfacce impiantabili cervello-computer, come quella sviluppata da Neuralink di Elon Musk. I BCI s'interfacciano con il sistema nervoso, permettendo al software per interpretare l'attività neurale.

In prima istanza servono a persone con disabilità – malattie o lesioni neurologiche e / o problematiche fisiche - di poter interagire meglio con il resto del mondo. Ovviamente c'è già chi vede nei BCI una strada per potenziare le capacità umane, facendo strada al cosiddetto transumanesimo.

La iBCI-CC è la prima Collaborative Community nel campo delle neuroscienze cliniche e vede la partecipazione della FDA, la Food and Drug Administration che negli USA si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici.

Trattandosi di una branca relativamente nuova, la iBCI-CC vuole spingere la collaborazione tra le diverse parti interessate per accelerare lo sviluppo, la sicurezza e l'accessibilità della tecnologia.

Ricercatori, medici, produttori di dispositivi medici, gruppi di sostegno dei pazienti e singoli individui possono far parte dell'iniziativa che vuole arrivare a definire "approcci armonizzati che guidano l'innovazione e garantiscono un accesso equo a queste tecnologie trasformative".

Neuralink, la comunità scientifica è preoccupata per la mancanza di informazioni sul primo esperimento umano

Secondo Leigh Hochberg, direttore del Centro di Neurotecnologia e Neurorecupero presso il Massachusetts General Hospital, "l'aumento delle scoperte nel mondo accademico e il lancio di molteplici iBCI e relative società neurotecnologiche significa che è il momento giusto per identificare obiettivi e parametri comuni in modo che le iBCI non solo siano sicure ed efficaci, ma anche che abbiano caratteristiche progettuali e funzionali utili alle persone che sperano di usarli".

L'iBCI-CC terrà riunioni periodiche aperte sia ai suoi membri che al pubblico per garantire inclusività e trasparenza. Tra le società che fanno parte della iBCI-CC troviamo Synchron che realizza una iBCI diversa da quella di Neuralink. Stentrode, questa la sua soluzione, può essere impiantata con una procedura minimamente invasiva che richiede solamente due ore.

Questo è possibile perché Stentrode non viene impiantato direttamente al cervello ma connesso a quest'ultimo tramite i vasi sanguigni. Si tratta di una procedura simile a quella dell'inserimento di un divaricatore metallico cilindrico come lo stent.

"È un onore far parte di questa comunità, in un momento così cruciale, al fine di spingere l'innovazione in questo nascente campo della neuroprotesi per aiutare potenzialmente così tante persone. È attraverso un gruppo eterogeneo come questo che possiamo progettare soluzioni con un'etica che mettano al primo posto il paziente", ha dichiarato Thomas Oxley, CEO e fondatore di Synchron.

1 Commenti
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UtenteHD12 Marzo 2024, 14:52 #1
Ok, va bene che ci siano controlli extra ecc..
Poi chi controlla i controllori? HAHAHA

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