Una grande azienda saccheggia lavatrici per ottenere i chip di cui ha bisogno

La carenza di chip è così forte che una grande azienda saccheggia le lavatrici per reperire i chip di cui ha bisogno per i suoi dispositivi industriali. A svelare l'aneddoto è il CEO di ASML, azienda olandese che realizza macchinari per la produzione di semiconduttori.
di Manolo De Agostini pubblicata il 22 Aprile 2022, alle 08:01 nel canale MercatoAncora non si sa il nome e, probabilmente, non lo sapremo mai ma l'aneddoto è sicuramente interessante in un momento in cui la carenza di chip frena ancora il commercio mondiale. Secondo quanto raccontato da Peter Wennink, CEO di ASML, realtà olandese che realizza macchinari per la produzione di semiconduttori, una grande azienda sta prendendo i chip di cui necessita direttamente dalle lavatrici (probabilmente rastrellate nei centri per il riciclo, o almeno lo speriamo).
"La scorsa settimana ho incontrato il dirigente di una grande azienda industriale, un conglomerato, e in realtà mi ha detto che stanno comprando lavatrici per accaparrarsi i semiconduttori da mettere sui loro moduli industriali. È ciò che accade in questi giorni", ha dichiarato Wennink. "Si potrebbe dire che è un aneddoto, ma ad essere onesti succede ovunque. Si tratta di una tecnologia dei semiconduttori di 15, 20, 25 anni fa che ora viene usata ovunque... spinta da applicazioni di tipo IoT".
Il CEO di ASML ha raccontato questo episodio per spiegare agli analisti finanziari che l'industria ha ampiamente sottostimato la domanda di chip e al momento non prevede miglioramenti nel breve termine. Le realtà che si occupano della produzione di chip - come TSMC, Samsung, GlobalFoundries e Intel - stanno correndo ai ripari e la domanda di nuovi macchinari è così alta da mettere in crisi la filiera.
Wennink ha spiegato che quest'anno ASML sarà in grado di soddisfare solo il 60% degli ordini di macchinari per la produzione tradizionale (DUV, deep ultraviolet). "Continuiamo a vedere una domanda senza precedenti da parte dei clienti in tutti i segmenti di mercato, sia dai processi avanzati che quelli più maturi. Stiamo lavorando alla massima capacità e prevediamo che la domanda supererà l'offerta fino al prossimo anno inoltrato".
ASML punta a consegnare 55 scanner per la produzione con litografia EUV e circa 240 scanner DUV quest'anno, ma gli ordini di quest'ultimi hanno superato le 500 unità, quindi il tempo di consegna per un nuovo scanner DUV è di circa due anni. "Probabilmente quest'anno potremo consegnare solo il 60% della domanda di macchinari DUV", ha affermato Wennink.
Si conferma quindi quanto riportato nei giorni scorsi, ovvero che esiste un'altra strozzatura (forse la più importante) nel comparto della produzione di chip, ovvero il reperimento dei componenti necessari ad ASML e alle altre società del settore per creare più macchinari per la realizzazione di chip. Senza quei macchinari gli investimenti di TSMC e simili non possono sfociare in una maggiore produzione di chip.
17 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoTornando seri, ormai il futuro prossimo venturo sarà costellato da rincari e shortage generalizzati.
Non sono un analista, ma questa è la mia impressione: i vari lockdown hanno introdotto minimo 6 mesi/1 anno di ritardo nelle consegne (la produzione non è un interruttore, per tornare a regime impiega settimane, se poi nel frattempo torna un nuovo lockdown, torna ricominciare daccapo). A questo va aggiunta la spinta dei consumi (la gente chiusa in casa è corsa ad acquistare pc, tablet, cellulari, tv...) ed il "boom" della IoT (ora qualsiasi cosa è connessa: ti vendono un forno smart a 200€ più di quello stupido mettendoci un chip da 1$).
In tempi normali le filiere si sarebbero adeguate alle nuove richieste nel giro di qualche mese, oggi non trovano i chip per costruire i macchinari per le nuove linee di produzione il che allunga ancora di più i tempi.
Aggiungiamoci qualche speculazione, la guerra e la crisi energetica, ed ecco il risultato.
Come spesso accade, ci sono molte cause che moltiplicano ricorsivamente gli effetti l'una con l'altra.
By(t)e
Dall'altro lato, si sono invece rallentati gli investimenti - come è avvenuto un po' in tutti i settori - mentre la domanda è cresciuta.
Per "adeguare la filiera alle nuove richieste" (cit.) non basta qualche mese, ma ci vogliono anni, soprattutto per prodotti ad alto livelli di certificazione come i semiconduttori per il settore automobilistico o sanitario.
Per i prossimi anni ci sarà quindi un rallentamento nell'introduzione di nuovi sistemi "intelligenti" ma la via è tracciata.
Ma speriamo di no, fosse vero mi immagino l'affidabilità di questi dispositivi realizzati con chip raccattati da lavatrici usate
Qui dicono che "comprano lavatrici", sembra di capire modelli nuovi.
Del resto una lavatrice nuova adesso viene sui 300..400 euro in offerta al cliente finale qui in Italia, se si fanno ordini diretti in grandi numeri ai grandi distributori o ai produttori si dovrebbero spuntare anche prezzi più bassi.
Se si producono macchinari da 10000 euro o più a cui manca solo un chip e magari ci sono penali da pagare per il ritardo di consegna, "comprare una lavatrice" è un opzione economica rispetto ad aspettare mesi e perdere il cliente o pagare penali.
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