Micron licenzierà più del previsto: fino al 15% della forza lavoro

Micron Technology ha annunciato che il taglio del personale annunciato a fine 2022 non sarà del 10% bensì del 15%. La società conferma invece i piani d'investimento a lungo termine in nuove fabbriche per la produzione di memorie.
di Manolo De Agostini pubblicata il 18 Febbraio 2023, alle 11:41 nel canale MercatoMicron
Micron Technology, uno dei principali produttori di DRAM e NAND al mondo, ha annunciato che aumenterà la portata dei licenziamenti annunciati sul finire del 2022. Allora la società statunitense aveva reso noto che avrebbe ridotto la forza lavoro del 10% nel corso dell'anno fiscale 2023, ma con un'email ai dipendenti il CEO Sanjay Mehrotra ha comunicato che il taglio salirà al 15%. Si scenderà quindi da circa 48.000 dipendenti a poco più di 40.000.
Come le altre realtà del comparto PC, Micron sta facendo i conti con il rallentamento delle vendite rispetto agli anni precedenti, dove la pandemia ha scatenato la corsa all'acquisto di dispositivi hi-tech per lavorare e studiare da casa. Inoltre, anche gli investimenti in campo server sembrano aver frenato.
A questa situazione vanno aggiunti i livelli di inventario elevati in numerosi comparti, cioè ci sono scorte da smaltire che impediscono agli OEM di procedere con nuovi ordini di semiconduttori. Il CEO Sanjay Mehrotra dichiarò a margine della precedente trimestrale che c'era troppa offerta di memoria e poca domanda, quindi Micron avrebbe vissuto trimestri "difficili" seppur con un progressivo miglioramento nel corso dell'anno fiscale.
Micron, sull'onda del Chips Act statunitense, ha annunciato lo scorso anno l'intenzione di costruire due impianti produttivi: uno da 15 miliardi a Boise, Idaho, dove la società ha la sua sede e uno nello stato di New York da 20 miliardi di dollari in una prima fase, ma con l'intenzione di salire fino a 100 miliardi di dollari complessivi nel corso dei prossimi 20-25 anni.
"A lungo termine, Micron continua a vedere una forte domanda sottostante in tutti i mercati e sostiene gli investimenti in tecnologie e prodotti critici", ha dichiarato un portavoce di Micron confermando l'aumento dei licenziamenti. Gli avvisi di licenziamento dovrebbero essere distribuiti entro la fine di febbraio.
11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSono tutte scuse, la realtà è che la crisi del chip era legato a problemi logistici e loro ci hanno mangiato sopra aumentando i prezzi. Ora, com'è naturale, chi ha comprato in emergenza è sistemato per anni.
Con le nuove Fab, dove prima servivano 10 operatori ne serviranno forse 2 o 3 quindi il bisogno di manodopera crolla.
Curioso di vedere tra 10anni la distribuzione delle classi sociali e ricchezza
E vediamo di piazzare un cap sulla % di guadagno rispetto al costo di produzione !
Ma quale declino ? Si sta semplicemente tornando alle vendite del pre-covid.
Il crollo è l'effetto contrario al boom che c'è stato durante la pandemia e da cui hanno approfittato con extra profitti spaventosi.
Famiglie sulla strada ? Licenziano numeri analoghi a quelli assunti durante la pandemia perchè non riuscivano a star dietro alle produzioni, ora non ne han più bisogno.
Perfino AMD sta immettendo pochi articoli sul mercato per non pestare i piedi agli investitori che chiedono lauti guadagni.
Come diceva la Fornero,il libero mercato se ben regolamentato fa bene ai consumatori ma lasciare il mercato in balia degli speculatori,fa alzare i prezzi e impoverire la gente comune.
Ciò, è come se la stellantis tenesse appositamente bassa la produzione per vendere la panda a 17 Mila euro anziché 13 Mila.
I produttori di hardware hanno capito il giochetto e si sono conformati un po' tutti,hanno capito che tenendo alti i prezzi,riescono a vendere lo stesso e guadagnarci di più.
Vero,sono scesi,devono svuotare i magazzini,anche per fare posto a quelli di nuova generazione, i quali,secondo me,torneranno a prezzi alti visto che limiteranno appositamente la produzione.
Se io avessi una azienda,punterei a fare pochi pezzi a prezzi alti invece che fare tanti pezzi a prezzi bassi,in primo luogo perché se succede qualche rogna in produzione,dare assistenza e garanzia a 200 pezzi anziché a 2000 è più semplice,in secondo luogo non dovrei pagare di più gli operai e gli straordinari.
Non sono Onlus le aziende,guardano sempre ai ricavi e quindi a fare ricavi con meno sbattimento possibile.
Perfino AMD sta immettendo pochi articoli sul mercato per non pestare i piedi agli investitori che chiedono lauti guadagni.
Come diceva la Fornero,il libero mercato se ben regolamentato fa bene ai consumatori ma lasciare il mercato in balia degli speculatori,fa alzare i prezzi e impoverire la gente comune.
Ciò, è come se la stellantis tenesse appositamente bassa la produzione per vendere la panda a 17 Mila euro anziché 13 Mila.
I produttori di hardware hanno capito il giochetto e si sono conformati un po' tutti,hanno capito che tenendo alti i prezzi,riescono a vendere lo stesso e guadagnarci di più.
esatto! è la nuova frontiera economica, dalle auto a qualsiasi altro settore produttivo. Prima la scusa delle materie prime, poi la guerra, dopo ancora l'energia. In realtà è stato uno shortage forzato al solo scopo di alzare i prezzi.
E come soluzione si aumenta il costo del denaro per ridurre l'inflazione ... ma chi l'ha generata veramente ?!?!?
Quindi la nuova mossa sarà svendere i magazzini per vuotarli a prezzi 2019? in sottocosto!? (perchè hai prodotto a prezzi più alti)... bravi.... dei geni!
poi si parla di recessione per 2023 e 2024! grazie al Kaiser!
Un esempio terra-terra... come è possibile che un semplice DOBLO', furgoncino base FIAT costi 26.000 euro...!!!??? niente elettrico, diesel standard! nel 2019 costava la metà...
Ridicoli
IMHO
Il crollo è l'effetto contrario al boom che c'è stato durante la pandemia e da cui hanno approfittato con extra profitti spaventosi.
Famiglie sulla strada ? Licenziano numeri analoghi a quelli assunti durante la pandemia perchè non riuscivano a star dietro alle produzioni, ora non ne han più bisogno.
Esistono altri posti di lavoro, o preferisci dargli il reddito di cittadinanza ?
E magari per le assunzioni fatte negli ultimi tempi hanno usufruito di qualche tipo di incentivo o contributo statale e ora non gli conviene più
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