Micron festeggia il CHIPS Act, annuncia 40 miliardi di dollari di investimenti sulle memorie

Micron ha annunciato l'intenzione di investire 40 miliardi da qui alla fine del decennio per espandere e migliorare, in più fasi, la produzione di memoria negli Stati Uniti. Previsti 40.000 nuovi posti di lavoro, di cui 5000 ad alta specializzazione.
di Manolo De Agostini pubblicata il 11 Agosto 2022, alle 16:01 nel canale MercatoMicron
La firma sul CHIPS and Science Act da parte del Presidente Joe Biden rappresenta un importante punto di svolta per tutte le realtà statunitensi che desiderano ampliare la produzione di semiconduttori senza però accollarsi interamente gli enormi costi che costruire un impianto del genere comporta.
Nel corso degli scorsi mesi Intel ha annunciato progetti in Arizona, Nex Mexico e Ohio, ma c'è un altro campione dell'hi-tech statunitense in queste ore ha deciso di annunciare un'importante espansione produttiva: Micron. L'azienda con base a Boise, in Idaho, ha annunciato l'intenzione di investire 40 miliardi da qui alla fine del decennio per espandere e migliorare, in più fasi, la produzione di memoria negli Stati Uniti.
Per ora Micron non è entrata nei dettagli, ma si aspetta che la produzione frutto di questo investimento partirà nella seconda metà del decennio e che avrà una ricaduta finale che porterà a nuovi 40.000 posti di lavoro di cui circa 5000 con ruoli altamente retribuiti e specializzati in Micron. Ulteriori informazioni, assicura l'azienda, arriveranno nelle prossime settimane.
"Ringrazio il Presidente Biden, il Segretario al Commercio degli Stati Uniti Gina Raimondo e l'intera amministrazione, nonché i membri del Congresso per il loro sostegno bipartisan al CHIPS and Science Act, che è un passo importante verso il consolidamento della leadership americana nei semiconduttori per i decenni a venire", ha affermato Sanjay Mehrotra, presidente e CEO di Micron. "Questa legge consentirà a Micron di aumentare la produzione nazionale di memoria da meno del 2% a un massimo del 10% del mercato globale nel prossimo decennio, rendendo gli Stati Uniti la patria della produzione di memoria e della ricerca e sviluppo più avanzate al mondo".
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