Intel produrrà alcuni chip NVIDIA? Forse, le due aziende si parlano

Intel produrrà alcuni chip NVIDIA? Forse, le due aziende si parlano

Il CEO di NVIDIA non fa mistero di essere in trattativa con Intel per produrre alcuni chip presso le loro Fab. Huang, nel suo discorso, spiega che il percorso imboccato da Intel è interessante ma non semplice, richiede un cambio di cultura aziendale.

di pubblicata il , alle 21:01 nel canale Mercato
IntelNVIDIA
 

NVIDIA potrebbe realizzare alcuni chip nelle fabbriche di Intel. A dirlo non è un insider, ma il CEO e presidente in persona, il famoso Jensen Huang. Durante una sessione di domande e risposte con la stampa statunitense, l'istrionico boss di NVIDIA ha dichiarato di vedere di buon occhio la "nuova Intel" di Pat Gelsinger, in particolare l'iniziativa Intel Foundry Services (IFS) attraverso la quale la casa di Santa Clara mira a produrre chip anche per altre società all'interno delle proprie Fab.

"La nostra strategia è quella di espandere la nostra base di fornitori con diversità e ridondanza per ogni singolo strato: quello dei chip, dei substrati, del sistema, ogni singolo strato. Abbiamo diversificato il numero di processi produttivi, il numero di fonderie e Intel è un partner eccellente per noi. […] Sono interessati a farci usare le loro fonderie e noi siamo molto interessati a esplorare [l'opportunità]", ha affermato Huang.

Il CEO di NVIDIA ha spiegato che il nuovo corso di Intel rappresenta un importante cambio culturale per un'azienda. "Essere una fonderia del calibro di TSMC non è per i deboli di cuore; non è un cambiamento solo nella tecnologia produttiva e nei capitali investiti, ma di cultura: da azienda orientata al prodotto a un'azienda orientata al prodotto, alla tecnologia e ai servizi", ha spiegato Huang.

"Un'azienda orientata ai servizi che danza con il tuo business. TSMC è una società di servizi che ha a che fare con, quante, 300 aziende in tutto il mondo? Il nostro business è simile a un'orchestra, eppure ballano con noi. E poi c'è un'altra orchestra con cui ballano. Quindi la capacità di ballare con tutti questi team e la filiera di approvvigionamento non è per i deboli di cuore e TSMC lo fa semplicemente in modo magnifico. Gestione, cultura e valori fondamentali si aggiungono alla tecnologia e ai prodotti" ha detto Huang.

Gelsinger è salito al timone di Intel per cambiare lo status quo, da qui bisogna partire per capire le sue mosse: mantenere l'azienda ancorata ai vecchi pilastri sarebbe stato come condannarla a morte certa, Intel si stava impantanando. Gelsinger potrebbe fallire, c'è questa eventualità, ma provarci è sempre meglio che non far nulla.

"Sono incoraggiato dal lavoro svolto in Intel, penso che questa sia una direzione in cui devono andare e siamo interessati a dare uno sguardo ai loro processi produttivi. Il nostro rapporto con Intel è piuttosto lungo; lavoriamo con loro in un sacco di aree diverse, ogni singolo PC, ogni laptop, supercomputer, collaboriamo con loro", ha aggiunto Huang.

Scegliere Intel come partner produttivo potrebbe tuttavia richiedere un lungo percorso, non si tratterebbe di fare clic su un interruttore. "Le discussioni sulla produzione richiedono molto tempo e non si tratta solo di desiderio. Dobbiamo allineare la tecnologia, i modelli di business, la capacità, il processo operativo e la natura delle due società. Ci vogliono una discreta quantità di tempo e discussioni molto approfondite: non si tratta di comprare del latte, ma di integrare le rispettive filiere di approvvigionamento. Le partnership con TSMC e Samsung degli ultimi anni hanno richiesto anni per essere coltivate. Quindi siamo molto aperti a considerare Intel e sono lieto degli sforzi che stanno facendo".

L'ingresso di Intel nel mondo delle GPU dedicate e la volontà di affrontare NVIDIA nel settore dell'intelligenza artificiale con Ponte Vecchio non sembrano turbare troppo le notti di Huang. "Lavoriamo a stretto contatto con Intel, condividendo con loro la nostra roadmap molto prima che con il pubblico, da anni. Intel conosce i nostri segreti da anni. AMD conosce i nostri segreti da anni. Siamo abbastanza sofisticati e maturi per renderci conto che dobbiamo collaborare. [...] Condividiamo le roadmap, ovviamente, con riservatezza e un canale di comunicazione molto selettivo. Il settore ha appena imparato a lavorare in questo modo", ha spiegato Huang.

"Da un lato, siamo in concorrenza con molte aziende, ma collaboriamo anche profondamente con loro e ci affidiamo a loro. Come ho già detto, se non fosse stato per le CPU AMD in DGX, non potremmo commercializzare DGX. Se non fosse per le CPU Intel e tutte gli hyperscaler collegati al nostro HGX, non saremmo in grado di consegnare HGX. Se non fosse per le CPU Intel nei nostri computer Omniverse che stanno arrivando, non saremmo in grado di eseguire le simulazioni digitali che si basano così profondamente sulle prestazioni single-thread cui sono davvero bravi", ha concluso Huang.

8 Commenti
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nickname8824 Marzo 2022, 00:12 #1
Il progetto IDF di Intel mira ad aprire la produzione di Intel anche a terzi, quindi questa iniziativa non va solo incentivata ma forzata per portare la produzione dei prodotti USA su territorio USA.
supertigrotto24 Marzo 2022, 09:28 #2
Io mi sarei rivolto a una impresa di piastrelle viste le sue ultime novità!
Era una battuta,riguardante il fatto dei suoi enormi chip!
È per ridere,niente di serio
biometallo24 Marzo 2022, 09:42 #3
Originariamente inviato da: supertigrotto
Era una battuta


Ma come una battuta, ma la nuova sede Intel in Italia non era mia una joint venture con iperceramica?

E comunque allora che mi dici di questi?

Link ad immagine (click per visualizzarla)
Shadow Man26 Marzo 2022, 09:49 #4
Molto meglio del produttore di lavatrici dal quale si son riforniti per ampere
Peppe197026 Marzo 2022, 11:32 #5
Originariamente inviato da: supertigrotto
Io mi sarei rivolto a una impresa di piastrelle viste le sue ultime novità!
Era una battuta,riguardante il fatto dei suoi enormi chip!
È per ridere,niente di serio


Mi sa che dovremo abituarci a queste "piastrelle" visto che abbiamo quasi
raggiunto le dimensioni di miniaturizzazione prossime al quelle di un
atomo, salvo opportune ottimizzazioni e semplificazioni circuitali.

Oltre ... ci resta la biologia e la fisica quantistica di cui quest'ultima,
ne stiamo già facendo i conti.

Non dimentichiamo il grafene, naturalmente
nickname8826 Marzo 2022, 11:39 #6
Originariamente inviato da: Peppe1970
Mi sa che dovremo abituarci a queste "piastrelle" visto che abbiamo quasi
raggiunto le dimensioni di miniaturizzazione prossime al quelle di un
atomo, salvo opportune ottimizzazioni e semplificazioni circuitali.

Oltre ... ci resta la biologia e la fisica quantistica di cui quest'ultima,
ne stiamo già facendo i conti.

Non dimentichiamo il grafene, naturalmente
La miniaturizzazione potrà riprendere a spingere forte sul piede dell'acceleratore quando pensioneremo finalmente il sicilio una volta per tutte.

Dimensioni di un atomo non significa nulla, anche l'atomo può avere dimensioni differenti a seconda della materia.
Peppe197026 Marzo 2022, 12:12 #7
Originariamente inviato da: nickname88
Dimensioni di un atomo non significa nulla, anche l'atomo può avere dimensioni differenti a seconda della materia.


Come dicevo prima, qui si entra "pienamente" nella fisica quantistica, sul
principio di indeterminazione di Heisenberg e via discorrendo...
ma questa è tutt'altra storia
nickname8826 Marzo 2022, 20:43 #8
Originariamente inviato da: Peppe1970
Come dicevo prima, qui si entra "pienamente" nella fisica quantistica, sul
principio di indeterminazione di Heisenberg e via discorrendo...
ma questa è tutt'altra storia
Al posto di investire soldi su stupidate che non servono a nulla oggi ( e per certi versi mai ) dovrebbero iniziare a trovare dei candidati per il rimpiazzo del silicio.
Il grafene è da 10 anni che se ne parla e ancora non si son vede nulla.

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