Intel Irlanda, tra le misure per contenere i costi ci sono 3 mesi di congedo non retribuito
Intel punta a ridurre i costi fino a 8-10 miliardi di dollari entro il 2025: per farlo la società sta sfoltendo i ranghi (di un numero imprecisato) e attuando varie politiche, tra cui spunta un congedo non retribuito di tre mesi per i dipendenti irlandesi.
di Manolo De Agostini pubblicata il 02 Dicembre 2022, alle 16:41 nel canale MercatoIntel
Intel non ha comunicato il numero di licenziamenti che intende attuare all'interno del suo piano per ridurre i costi di 3 miliardi di dollari nel 2023, ma tra le misure c'è quella di spingere i dipendenti irlandesi a "godere" di una "vacanza non pagata" di tre mesi.
Stando ai media locali, a circa 2000 lavoratori sul totale di 5000 dello stabilimento produttivo di Leixlip sono stati offerti tre mesi di congedo volontario non retribuito nel tentativo di ridurre le spese generali.
In una nota inviata a The Register, Intel ha affermato che sta adottando misure per ridurre i costi e migliorare l'efficienza, salvaguardando al contempo gli investimenti necessari per posizionare l'azienda su una traiettoria di crescita a lungo termine. Questo significa che, per ora, i piani di investimento in Europa (e in Italia) non hanno subito cambiamenti.
Intel continuerà ad investire anche a Leixlip, in Irlanda, per il progetto di espansione dell'impianto. Impegnerà ulteriori 12 miliardi di euro e raddoppierà lo spazio per la produzione, portando sul suolo europeo il processo produttivo Intel 4 ed espandendo il servizio di produzione per clienti esterni. Una volta completata l'espansione, l'investimento totale di Intel in Irlanda ammonterà ad oltre 30 miliardi di euro.
"Trattenere il nostro talento produttivo è un elemento chiave per posizionare Intel per la crescita a lungo termine. I programmi volontari di congedo ci consentono di ridurre i costi a breve termine e offrire ai dipendenti interessanti opzioni di congedo", continua la nota del portavoce di Intel.
Intel ha chiuso il terzo trimestre fiscale 2022 con un fatturato di 15,3 miliardi di dollari in calo del 20% sullo stesso periodo dello scorso anno. La società ha fatto registrare un utile netto di 1 miliardo di dollari, cifra in contrazione dell'85% su base annua. Un andamento che, in virtù di un quarto trimestre che dovrebbe posizionarsi su livelli simili, l'hanno indotta a rivedere le stime di fatturato annuali portandole da 76 a 64-64 miliardi di dollari.
Come noto, oltre alla difficoltà legate a una concorrenza molto forte, Intel deve scontrarsi anche con l'andamento macroeconomico e una netta riduzione delle vendite di PC rispetto al periodo pandemico.
21 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoOrmai le prestazioni delle cpu e dell'hardware in generale hanno raggiunto livelli ben oltre il reale utilizzo se escludiamo i videogiochi.
E la mancanza di chip ??
Ma non dovevano investire dappertutto per fronteggiare le "carenze" di chip ?Anche in Italia ..
Come fa presto a "cambiare il vento" ...
Ormai le prestazioni delle cpu e dell'hardware in generale hanno raggiunto livelli ben oltre il reale utilizzo se escludiamo i videogiochi.
Credo tu non abbia mai aperto chrome/firefox etc con piú di 2 tab.. iniziano a stare stretti 8gb.. con 4 ormai il pc/portatile é inutilizzabile. Ho un sirface 4 con 4gb che ormai non ce la fa piú, quasi inutilizzabile.. uso solo office, asana e qualche servizio online. Niente di trascendentale
Il "problema" è che determinate aziende si dimensionano per cogliere il massimo delle opportunità, ma quando poi la bolla si sgonfia ci si trova ad avere un surplus di capacità produttiva e finisce che qualcuno resta a casa...
Sulla memoria hai ragione, ma sulle CPU penso sia vero che ormai va bene anche roba abbastanza vecchia. Questo vuol dire che, se hai un portatile con memoria espandibile, potresti anche tenerlo per diversi anni, con buona pace di Intel.
(in altre parole, non fare il mio errore, che ne ho preso uno con 8GB saldati... per l'utilizzo generale va benissimo anche con diverse tab del browser aperte, ma nei giochi moderni ha già difficoltà... )
Detto questo, non penso che le aziende si mettano ad espandere le memorie dei portatili, e presumo siano loro i clienti più importanti per Intel.
A me non risulta; se mi dai qualche link di sito-dinosauro, faccio la prova.
Edit : ho voluto fare test con Facebook, effettivamente facendo scroll verso il basso, la RAM occupata dal browser (Vivaldi) aumenta progressivamente, fino a circa 1,5 GBytes con altre sei o setta pagine aperte. Non facendo scroll, lentamente si riduce.
Ho un PC fisso con 8 giga e non è mai andato in crisi, e l'altro con 16 giga finisce che ne occupo 5 quando apro 4 schermate diverse su browser (la saturo solo con il prpgramma di montaggio video).
Ovvio che avere la possibilità di espandere il computer è una manna: ho un portatile di 7 anni con un i5 serie 5 al quale ho aggiunto un banco di ram (ne aveva solo uno da 4 e ne ho affiancato un secondo da 4 nello slot libero) e sostituito il vecchio disco con un SSD... va benissimo e ci faccio le stesse cose dei due fissi (sempre escludendo elaborazioni pesanti).
Poi se aveve necessità di tenere 40 schede browser aperte allora è un conto, ma non credo sia una casistica media.
Anche nel settore auto quando si deve riallestire la linea di produzione per nuovi modelli si tende a lasciare a casa gli operai per il tempo di cambio delle linee. Unica cosa è che da noi si usa la cassaintegrazione, da capire se in Irlanda hanno l'equivalente.
Mi stupisce però che su 5000 lavoratori propongano 3 mesi a 0euro a soli 2000, considerandoli tutti insieme si riuscirebbe a ridurre a 1 mese a 0euro facendo i turni, proposta comunque dura e pesante ma meno dei 3 mesi a 0euro.
Con 3 mesi a 0 euro uno cerca un alternativa e non è detto che torni in Intel e credo sia questa l'intenzione ovvero mascherare i licenizamenti con questa vacanza non pagata, cosa che la soluzione di 1 mese a 0euro non avrebbe creato come esigenza.
La politica di creare nuove fab è mirata ai chip che arrivano dall'asia e che ora non sono più conveninenti produrre la visti i problemi di trasporto etc e la volontà di UE e USA di avere delle produzioni locali per soddisfare esigenze interne. Poi dipende come evolverà il mondo se si tornerà a fare tutto in asia oppure si manterrà la produzione in UE, qui servirebbero dei precisi accordi di impegno minimo da richiedere ad Intel misurari in 50anni onde non avere poi fabbriche abbandonate alla prima difficoltà.
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Riesci contare quanti tab sono aperti di cui alcuni abbastanza pesanti come Gmail e 2 di YouTube (di cui uno in riproduzione) pc reattivo e utilizzabile, core2duo T6500 a 45nm a 2,1ghz (anche se in questo momento oscilla fra 1,2 e 1,5 Ghz) con 4GB ddr2 e con il suo hdd meccanico da 500Giga da 2,5 pollici…
Dimentico niente? A sì, sto usando windows 10pro 21h2 a 64bit in effetti sarebbe ora di aggiornare…
Poi certo non dico che con un rudere del genere non sia necessario scendere a compromessi, soprattutto in ambito gaiming, (sì su sto coso ci gioco anche...) e poi certo dipende da quello che un con il pc ci deve fare, ma leggere certi post "estremisti" mi lascia sempre interdetto... ricordo che uno o due anni fa avevo letto su tomshw una roba tipo "se non ha almeno 8GB di ram non può neanche essere definito un pc"
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