European Chips Act, così l'Unione europea cerca il riscatto nel mondo dei semiconduttori

European Chips Act, così l'Unione europea cerca il riscatto nel mondo dei semiconduttori

La Commissione europea ha svelato i contorni dello European Chips Act, una serie completa di misure volte a dare nuova linfa vita al settore dei semiconduttori nel Vecchio Continente. L'Europa punta a produrre il 20% dei semiconduttori mondiali entro il 2030.

di pubblicata il , alle 08:23 nel canale Mercato
 

Dopo averne preannunciato l'arrivo lo scorso settembre, la Commissione europea ha presentato ufficialmente le misure dello European Chips Act, un insieme di misure volte a garantire "la sicurezza dell'approvvigionamento, la resilienza e la leadership tecnologica dell'Unione europea nelle tecnologie e nelle applicazioni basate sui semiconduttori".

Si tratta di un piano che mobilita oltre 43 miliardi di euro tra investimenti pubblici e privati, con il fine ultimo di raddoppiare l'attuale quota dell'UE nel campo dei semiconduttori entro il 2030, portandola dal 10% al 20%. Un piano che, sebbene rappresenti solo un primo passo in un percorso più articolato, è necessario compiere per non perdere il treno della rivoluzione tecnologica in atto. L'entità, inoltre, è analoga al corrispettivo statunitense, lo US Chips Act, tramite il quale l'amministrazione Biden ha stanziato 52 miliardi di dollari a sostegno della filiera dei semiconduttori.

La carenza globale di semiconduttori che tuttora sta colpendo il mondo ha evidenziato da una parte la posizione di debolezza dell'Europa nello scacchiere tecnologico internazionale, dall'altra la concentrazione della produzione in pochi soggetti, per di più all'interno di un contesto geopolitico complesso, in cui le "Fab" produttive sono concentrate in pochi Paesi – Taiwan e Cina in primis.

Ricerca e progettazione, produzione e confezionamento di chip avanzati e molto altro ancora sono le aree che il mix di investimenti pubblico / privati andrà a rafforzare per permettere all'Unione europea di tornare a contare davvero nel settore della produzione tecnologica. Dei 43 miliardi di euro messi sul piatto, 11 miliardi serviranno per rafforzare la ricerca, lo sviluppo e l'innovazione esistenti ma anche per "formare il personale e per sviluppare una comprensione approfondita dell'ecosistema dei semiconduttori e della catena del valore".

Dei circa 43 miliardi di euro, una decina sarà investita direttamente dall'UE, altri cinque saranno rastrellati da investitori privati e 30 arriveranno da programmi come il Next Generation EU e Horizon 2020. Il nuovo pacchetto permette inoltre agli Stati membri di offrire condizioni favorevoli alle aziende della filiera produttiva - come Intel, TSMC o Samsung - affinché creino nuovi stabilimenti avanzati all'interno dei loro confini. Inoltre, sono previste facilitazioni per l'accesso ai finanziamenti da parte delle startup che vogliono innovare nel settore, tra cui uno strumento di investimento azionario dedicato ai semiconduttori nell'ambito di InvestEU per sostenere le scale-up e le PMI al fine di facilitare la loro espansione sul mercato.

Infine, è stato messo a punto un meccanismo di coordinamento tra gli Stati membri e la Commissione per monitorare l'offerta di semiconduttori, stimarne la domanda e anticipare le carenze. Monitorando la filiera dei semiconduttori raccogliendo informazioni dalle aziende del settore, l'UE potrà così identificare più facilmente i principali punti deboli e colli di bottiglia, in modo da reagire più tempestivamente.

"L'European Chips Act cambierà le regole del gioco per la competitività globale del mercato unico europeo. A breve termine, aumenterà la nostra resilienza alle crisi future, consentendoci di anticipare ed evitare interruzioni della catena di approvvigionamento. E a medio termine, contribuirà a rendere l'Europa un leader industriale in questo settore strategico. Con l'European Chips Act stiamo varando investimenti e una strategia. Ma la chiave del nostro successo sta negli innovatori europei, nei nostri ricercatori di livello mondiale, nelle persone che hanno fatto prosperare il nostro continente nel corso dei decenni", ha chiosato la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
bonzoxxx09 Febbraio 2022, 08:42 #1
Meglio tardi che mai... Come al solito c'è voluta una crisi a livello globale per smuovere qualche chiappa di piombo..
euscar09 Febbraio 2022, 09:30 #2
Notizia sentita ieri al telegiornale ....

che dire, quando ci si trova con l'acqua alla gola si corre ai ripari

Comunque è quasi tardi per raddoppiare l'attuale quota dell'UE nel campo dei semiconduttori, portandola dal 10% al 20% entro il 2030.
Nel frattempo permangono la carenza di chip ed i prezzi alti.
supertigrotto09 Febbraio 2022, 09:30 #3
Ovvio,ormai l'Europa è dipendente dall'estero in tantissimi settori, specialmente quello tecnologico.
berson09 Febbraio 2022, 10:41 #4
Almeno 8 anni di ritardo.
Saturn09 Febbraio 2022, 10:52 #5
Entro il 2030...ma io ho voglio la mia rtx 3080 a 300€ nuova ORA !

the_joe09 Febbraio 2022, 11:00 #6
Che bello, dopo avere delocalizzato e spostato tutta la produzione all'estero e cessato ogni tipo di investimento, ci si accorge di avere fatto una grossa caxxata, ma per fortuna abbiamo i migliori cervelli in circolazione...
bonzoxxx09 Febbraio 2022, 11:19 #7
Originariamente inviato da: the_joe
Che bello, dopo avere delocalizzato e spostato tutta la produzione all'estero e cessato ogni tipo di investimento, ci si accorge di avere fatto una grossa caxxata, ma per fortuna abbiamo i migliori cervelli in circolazione...


Si davvero, ieri stavo sentendo al TG una di queste menti illuminate che diceva come i chip del futuro aiuteranno tutti noi nella vita di tutti i giorni e altre menate varie, sant'iddio ho spento la tv dal nervoso: branco di incapaci loro e di pecore noi che non li cacciamo a calci in culo..
pengfei09 Febbraio 2022, 11:32 #8
I produttori europei come sono messi a processo produttivo? Su wikipedia dà una fab STM in Francia a 28nm, Infineon una a 90 ma per quasi nessuna delle loro è specificato il processo
Doraneko09 Febbraio 2022, 11:32 #9
Originariamente inviato da: the_joe
Che bello, dopo avere delocalizzato e spostato tutta la produzione all'estero e cessato ogni tipo di investimento, ci si accorge di avere fatto una grossa caxxata, ma per fortuna abbiamo i migliori cervelli in circolazione...


L'indipendenza andrebbe cercata in tutti i settori ritenuti strategici, tipo quello siderurgico, l'energia, i semiconduttori, ecc...solo che i cervelloni a cui ti riferisci tu, si sono accorti nel 2022 che i chip sono abbastanza importanti.
Tra l'altro in un'ottica europea, è inevitabile che si debba ragionare in termini di "noi (europei)" e di "loro" (americani, russi, cinesi o chicchessia), perciò agire sulla difensiva e prevedere che non si possa dipendere totalmente da "altri" per qualcosa di indispensabile.
Doraneko09 Febbraio 2022, 11:47 #10
Originariamente inviato da: pengfei
I produttori europei come sono messi a processo produttivo? Su wikipedia dà una fab STM in Francia a 28nm, Infineon una a 90 ma per quasi nessuna delle loro è specificato il processo


A livello di infrastrutture potremmo non essere messi bene ma come know how e brevetti siamo molto forti.
Ci sono addirittura dei macchinari che vengono prodotti solo da un'azienda al mondo...europea.
Sono macchinari fondamentali per la produzione di chip complessi e che addirittura non vengono venduti a chiunque, ad esempio non alla Cina.
L'esclusività di questi macchinari e il know how internazionale necessario alla produzione di certe tipologie di chip è una delle ragioni per cui la Cina non potrebbe farsene nulla dello stabilimento di TSMC se dovesse attaccare Taiwan.

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
 
^