Chips Act, ultimo atto: è arrivata l'approvazione finale dal Consiglio europeo

Dopo un lungo processo di valutazione lo European Chips Act ha superato l'ultimo scoglio, l'approvazione da parte del Consiglio europeo. Il nuovo regolamento punta a ridare centralità all'Europa nel settore della produzione di semiconduttori.
di Manolo De Agostini pubblicata il 25 Luglio 2023, alle 15:01 nel canale MercatoÈ stato compiuto l'ultimo passaggio nel processo di approvazione dell'European Chips Act. Dopo l'accordo tra Parlamento e Stati membri, anche il Consiglio europeo ha dato il via libera al regolamento per rafforzare l'ecosistema dei semiconduttori nel Vecchio Continente.
Il Chips Act europeo è quindi legge e dopo essere stato firmato dal presidente del Parlamento europeo e del Consiglio, sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea ed entrerà in vigore il terzo giorno successivo alla sua pubblicazione.
Il Chips Act mira a creare le condizioni per lo sviluppo di una base industriale europea nel campo dei semiconduttori, attrarre investimenti, promuovere la ricerca e l'innovazione e preparare l'Europa a qualsiasi futura crisi dell'approvvigionamento di chip.
Si punta a mobilitare 43 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati (3,3 miliardi di euro dal bilancio dell'UE), con l'obiettivo di raddoppiare la quota di mercato globale dell'UE nei semiconduttori, dall'attuale 10% ad almeno il 20% entro il 2030.
L'approvazione del Chips Act è importante per attrarre gli investimenti di colossi come Intel e TSMC, con la prima che nelle scorse settimane ha chiuso un'intesa con il governo tedesco per un nuovo accordo sulla costruzione di due Fab a Magdeburgo.
Intel ha anche annunciato un investimento in Polonia e altri stati europei: si attende un annuncio anche sul fronte italiano, dopo le manifeste intenzioni della società statunitense del marzo 2022.
Attualmente l'Europa è troppo dipendente dai chip prodotti all'estero, cosa che è diventata ancora più evidente durante la crisi del COVID-19. L'industria e altri settori strategici come la salute, la difesa e l'energia hanno dovuto affrontare interruzioni e carenze di approvvigionamento.
Il Chips Act mira a ridurre le vulnerabilità e le dipendenze dell'UE da attori stranieri, rafforzando nel contempo la base industriale dell'UE per i chip, massimizzando le future opportunità commerciali e creando posti di lavoro di buona qualità. Ciò migliorerà la sicurezza dell'approvvigionamento, la resilienza e la sovranità tecnologica dell'UE nel settore dei chip.
6 Commenti
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Tu proprio non demordi...a dire fesserie.
Ti do un altro suggerimento riguardo a un argomento base da conoscere...stavolta di economia politica: le barriere all'ingresso in un mercato monopolistico.
Per quanto riguarda il trasferimento tecnologico chiedi ai Cinesi se fabbricare prodotti progettati altrove non è stata una delle forze principali per poi sviluppare in proprio tecnologia.
Quelli che oggi vendono a noi auto elettriche trent'anni fa al massimo fabbricavano bici.
Va creato appunto. Ci vuole tempo, ma sarebbe la soluzione definitiva.
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Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".