European Chips Act, c'è l'accordo tra Parlamento e Stati membri: soldi per i semiconduttori made in Europe

L'UE ha annunciato l'accordo politico tra Parlamento europeo e Stati membri sullo European Chips Act e sul budget: il piano mobilita 43 miliardi di euro per riportare l'Europa alla quota del 20% nel settore dei semiconduttori entro la fine del decennio.
di Manolo De Agostini pubblicata il 19 Aprile 2023, alle 08:28 nel canale ProcessoriDopo la presentazione nel febbraio scorso è stato trovato l'accordo politico tra Parlamento europeo e Stati membri sullo European Chips Act e sul budget complessivo. Si tratta di un piano che mobilita oltre 43 miliardi di euro tra investimenti pubblici e privati, nato con il fine ultimo di raddoppiare l'attuale quota dell'UE nel campo dei semiconduttori entro il 2030, portandola dal 10% al 20%.
In un mondo in cui la tecnologia è sempre più diffusa, i chip sono fondamentali per la moderna economia digitale. La carenza di semiconduttori vissuta negli anni passati ha evidenziato la dipendenza dell'Europa da un numero limitato di fornitori al di fuori dell'UE, in particolare Taiwan e il sud-est asiatico per la produzione di chip e gli Stati Uniti per la loro progettazione.
Lo European Chips Act punta a rafforzare le attività produttive nell'Unione, a stimolare l'ecosistema della progettazione di chip europeo e sostenere l'innovazione lungo l'intera catena del valore. Il primo pilastro della legge - l'iniziativa Chips for Europe - punta a facilitare il trasferimento delle conoscenze dal laboratorio alle fabbriche, colmando il divario tra ricerca e innovazione e attività industriali e promuovendo l'industrializzazione delle tecnologie innovative create dalle imprese europee.
We have a deal on EU #ChipsAct!🇪🇺
— Thierry Breton (@ThierryBreton) April 18, 2023
In a geopolitical context of de-risking, Europe is taking its destiny into its own hands.
By mastering the most advanced semiconductors, EU will become an industrial powerhouse in markets of the future.
Congrats @sweden2023eu & @Europarl_EN pic.twitter.com/BX52GXOdws
Chips for Europe combinerà gli investimenti dell'Unione, degli Stati membri e del settore privato, attraverso un riorientamento strategico del piano Key Digital Technologies Joint Undertaking (rinominato " Chips Joint Undertaking"). L'iniziativa sarà sostenuta da 6,2 miliardi di euro di fondi pubblici, di cui 3,3 miliardi provenienti dal bilancio dell'UE concordato oggi per il periodo fino al 2027, ovvero il termine dell'attuale quadro finanziario pluriennale.
Questo sostegno si aggiunge ai 2,6 miliardi di euro di finanziamenti pubblici già previsti per le tecnologie dei semiconduttori. I 6,2 miliardi di euro sosteranno attività come lo sviluppo di una piattaforma di progettazione e la creazione di linee pilota per accelerare l'innovazione e la produzione.
I very much welcome the political agreement on the #EUChipsAct
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) April 18, 2023
The #EUChipsAct will allow for a competitive chips industry and build the foundation for a global market share.
It will power a clean tech industry made in 🇪🇺 and strengthen our digital resilience and sovereignty.
L'iniziativa aiuterà anche la creazione di centri di competenza, situati in tutta Europa, che forniranno l'accesso alle competenze tecniche e alla sperimentazione, aiutando le aziende, in particolare le PMI, a migliorare le capacità di progettazione e sviluppare competenze. Insieme ai centri di eccellenza del design, diventeranno poli di attrazione per l'innovazione e per i nuovi talenti.
Inoltre, per sostenere le startup e le PMI, l'accesso ai finanziamenti sarà garantito tramite un Chips Fund e un apposito strumento per gli investimenti azionari nei semiconduttori istituito nell'ambito di InvestEU.
L'altro pilastro dello European Chips Act è quello di incentivare gli investimenti pubblici e privati in impianti di produzione per i produttori di chip e i loro fornitori. I membri dell'UE possono concedere aiuti di Stato direttamente, previa approvazione della Commissione. Un tema molto importante, vista l'intenzione di Intel di investire pesantemente in Europa.
We have a Chips Act 🥳
— Margrethe Vestager (@vestager) April 18, 2023
We need #chips to power #digital & #green transitions or #healthcare systems. Lots of promise & a lot of day-to-day convenience.
Today’s #Trilogue agreement boosts 🇪🇺 capacity to produce our own chips. And to be a partner in the global chips #supply #chain pic.twitter.com/G9hukNuQEd
C'è anche un terzo punto, ovvero la creazione di un meccanismo di coordinamento tra gli Stati membri e la Commissione per monitorare la disponibilità di semiconduttori, stimare la domanda, anticipare le carenze e, se necessario, attivare uno stato di crisi.
Già oggi, dalla proposta di un European Chips Act, i piani di investimento annunciati hanno raggiunto i 90 - 100 miliardi di euro. "L'adozione dell'European Chips Act consentirà una realizzazione più rapida di tali progetti e ulteriori progressi nell'attrarre investimenti per garantire la filiera europea di semiconduttori", afferma la Commissione.
L'accordo politico raggiunto dal Parlamento europeo e dal Consiglio è ora soggetto all'approvazione formale da parte dei due co-legislatori.
8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoOra pannelli FV e accumuli, tanto le pale eoliche le fa già la Siemens.
Ora pannelli FV e accumuli, tanto le pale eoliche le fa già la Siemens.
E anche Vestas (danese)
se Intel fa come l' Ilva c'è da spararsi, ma non c'entra il governo
Non capisco se sono gli stessi che emanano i vari atti...
Ovvio che succede !!
ma non per "colpa/merito" dei tedeschi, ma perchè qui da noi c'è sollevazione popolare (locale) per un termovalorizzatore, poi si mettono di traverso i sindacati che chiedono la luna a priori e dicendo NO a tutto facendo scappare gli investitori, figurati per impianti di tale portata.
Capirei se l'investimento riguardasse una "tsmc" "Samsung semiconductor" europea che produce per tutti i fabless del settore ma ,a parte le briciole,i soldi se li intasca la Intel.
Possibile che noi qua in Europa,tra asml ,centri di ricerca, università prestigiose,siamo così inetti da non aprire una fabbrica di semiconduttori cui può attingere,Intel,Amd,Qualcomm,Apple e quant'altro?
Dobbiamo sempre fare regali ai mangiahamburger?
Già abbiamo regalato a loro tanti soldi di gnl,pagati a caro prezzo e non a prezzo da amici.
Ora pannelli FV e accumuli, tanto le pale eoliche le fa già la Siemens.
Imbocchiamo ? Chi ?
La Germania mica noi !
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".