ARM: il CEO di Qualcomm torna a proporre l'idea di un consorzio per mantenerla indipendente

Per evitare la scalata di un singolo soggetto che possa acquisire le quote di maggioranza di ARM si è più volte in questi mesi fatta avanti l'idea di creare un consorzio alla cui guida si sono proposti nomi del calibro di Intel e SK Hynix. Il CEO di Qualcomm Cristiano Amon è tornato a parlare di questa possibilità durante un'intervista
di Roberto Colombo pubblicata il 04 Giugno 2022, alle 10:39 nel canale MercatoARMQualcomm
La proposta di acquisizione di ARM da parte di NVIDIA aveva fatto tremare il mondo dei semiconduttori: la posizione neutrale della compagnia britannica, che sviluppa architetture e le concede in licenza, sarebbe stata a rischio, nonostante tutte le rassicurazioni da parte della stessa NVIDIA.
La scalata fallita di NVIDIA
La scalata era poi fallita anche per i forti dubbi sull'operazione, da parte Commissione europea e della FTC statunitense, con il risultato per NVIDIA di vedersi trattenere la 'caparra' di 1,25 miliardi di dollari da parte di SoftBank. Molti sono dell'idea che un soggetto come ARM non possa cadere nelle mani di una singola azienda ma, d'altra parte, sono anche necessari capitali per fare sì che la compagnia possa continuare il suo lavoro di sviluppo e l'attuale proprietaria, la holding finanziaria SoftBank, è al lavoro su una IPO.
ARM: l'idea del consorzio
Per evitare la scalata di un singolo soggetto che possa acquisire le quote di maggioranza di ARM si è più volte in questi mesi fatta avanti l'idea di creare un consorzio alla cui guida si sono proposti nomi del calibro di Intel e SK Hynix. Il CEO di Qualcomm Cristiano Amon è tornato a parlare di questa possibilità durante un'intervista con il Financial Times, sottolineando come le proprietà intellettuali di ARM vadano considerate alla stregua di un bene comune, visto che sono utilizzate oggi praticamente in tutti i processi di produzione di semiconduttori.
Amon ha dichiarato di non avere avuto discussioni dirette sul tema con SoftBank, ma mette in cima alle possibilità quella di una partecipazione azionaria condivisa da parte di un consorzio formato da un elevato numero di membri, per evitare la possibilità di future scalate solitarie e preservare l'indipendenza di ARM.
Con il mercato dei semiconduttori in continua crescita, SoftBank vuole monetizzare l'investimento fatto ai tempi in ARM e punta a portare il titolo in borsa nell'estate del 2023, anche se l'operazione vede l'opposizione del governo britannico.
7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoE' un cane che si morde la coda. Non esistono soluzioni. O se la compra uno o possono fare cartello.
La vera domanda è: perchè c'è una idea del genere già di tutto principio? Perchè ARM non può semplicemente rimanere ARM? Deve essere venduta per forza? La risposta è che se tutto questo succederà sarà colpa del governo britannico, che non vuole permettere la quotazione in borsa di ARM nel 2023.
E comunque ARM ormai è di SoftBank, quindi giapponese. Poco importa cosa fosse la ARM Holdings dei vecchi tempi che furono.
La vera domanda è: perchè c'è una idea del genere già di tutto principio? Perchè ARM non può semplicemente rimanere ARM? Deve essere venduta per forza? La risposta è che se tutto questo succederà sarà colpa del governo britannico, che non vuole permettere la quotazione in borsa di ARM nel 2023.
E comunque ARM ormai è di SoftBank, quindi giapponese. Poco importa cosa fosse la ARM Holdings dei vecchi tempi che furono.
Tutto ha avuto inizio con SoftBank che pensava che ARM ltd. fosse sottovalutata (che potesse fare più soldi di quello che faceva) e con l'offerta per aquistarla.
Il governo britannico non si oppose, perché non capiva davvero l'importanza di ARM e perché SoftBank sembrava voler far crescere l'azienda.
Solo che DOPO aver completato l'acquisto risultò evidente che SoftBank non aveva capito davvero come "funzionava" ARM ltd. non aveva capito che le licenze delle IP ARM (cpu, gpu, periferiche, coprocessori, ecc.) non potevano essere alzate di costo più di tanto, non aveva capito che i servizi di progettazione e consulenza offerti da ARM ltd non potevano essere rincarati più di tanto.
Non a caso quando SoftBank cominciò a cercare di "far fruttare di più" ARM, i grossi produttori che avevano licenze ARM iniziarono ad interessarsi a Risc-V per eventuali sviluppi futuri, non parliamo poi del disastro politico-economico legato alla filiale cinese.
Ora SoftBank vuole liberarsi di ARM ltd, ricavando più soldi possibile, ma per quel che é successo in precedenza il governo britannico questa volta ci va con i piedi di piombo e non vuol rischiare un ulteriore debacle.
La quotazione in borsa viene vista come pericolosa dal governo britannico perché non é chiaro chi potrebbe prendere il controllo dell'azienda e cosa potrebbe farne per fare soldi facili (distruggendo l'azienda nel processo, o facendola finire sotto il controllo di soggetti sgraditi).
Il governo britannico non si oppose, perché non capiva davvero l'importanza di ARM e perché SoftBank sembrava voler far crescere l'azienda.
Solo che DOPO aver completato l'acquisto risultò evidente che SoftBank non aveva capito davvero come "funzionava" ARM ltd. non aveva capito che le licenze delle IP ARM (cpu, gpu, periferiche, coprocessori, ecc.) non potevano essere alzate di costo più di tanto, non aveva capito che i servizi di progettazione e consulenza offerti da ARM ltd non potevano essere rincarati più di tanto.
Non a caso quando SoftBank cominciò a cercare di "far fruttare di più" ARM, i grossi produttori che avevano licenze ARM iniziarono ad interessarsi a Risc-V per eventuali sviluppi futuri, non parliamo poi del disastro politico-economico legato alla filiale cinese.
Ora SoftBank vuole liberarsi di ARM ltd, ricavando più soldi possibile, ma per quel che é successo in precedenza il governo britannico questa volta ci va con i piedi di piombo e non vuol rischiare un ulteriore debacle.
La quotazione in borsa viene vista come pericolosa dal governo britannico perché non é chiaro chi potrebbe prendere il controllo dell'azienda e cosa potrebbe farne per fare soldi facili (distruggendo l'azienda nel processo, o facendola finire sotto il controllo di soggetti sgraditi).
Tutto chiaro, però scusa... fermo restando che l'UK in ogni caso non può decidere nulla riguardo eventuali prezzi, semmai lo fa il mercato come è gia successo... cosa potrebbe cambiare? Nulla. Se non è stato possibile farlo con SoftBank, non sarebbe possibile farlo neanche con un potenziale nuovo azionista di maggioranza.
Il rischio peggiore che hanno quale è? Che tentino di aumentare i costi e quindi il mercato si (re)dirige verso altre soluzioni? Perchè adesso dovrebbe funzionare? E poi credo che dopo la prima esperienza, ormai sia chiaro a un eventuale compratore come funzioni ARM.
Tra l'altro se non ho capito male, chiunque potrebbe produrre chip ARM (o meglio RISC, e con chiunque intendo Cina), senza neanche cagarsi eventuali IP. Anzi mi sa che gia lo stanno facendo. Quindi il rischio ancora maggiore è che potrebbe chiudere del tutto (iperbole ma insomma con la cina tutto è possible).
Tra l'altro se non ho capito male, chiunque potrebbe produrre chip ARM (o meglio RISC, e con chiunque intendo Cina), senza neanche cagarsi eventuali IP. Anzi mi sa che gia lo stanno facendo. Quindi il rischio ancora maggiore è che potrebbe chiudere del tutto (iperbole ma insomma con la cina tutto è possible).
Puoi produrre chip ARM "liberamente" solo a patto di non infrangere i brevetti di ARM ltd (che riguardano anche l'hardware, mica solo il set di istruzioni), ed ARM ltd continua a registrare nuovi brevetti per mettersi al riparo da "copioni".
Se non sbaglio, ad esempio sono scaduti i brevetti sul set d'istruzioni e sulle soluzioni circuitali dei core ARM2, ma nessun produttore ha pensato di "riesumarlo" perché il software sviluppato per gli ARM negli ultimi 20 anni utilizza funzionalità che non c'erano su ARM2.
Se invece intendi "produrre una cpu alternativa ad ARM", si può fare, ma significa spendere in progettazione, verifica & validazione molto di più che comprare la licenza di un core ARM fornito come macrocella già verificata e validata. Senza contare sviluppare e fare il porting dei tool software essenziali.
Per questo al momento l'unica vera alternativa ad ARM é RISC-V (che garantisce un set di istruzioni standard libero da brevetti, un ecosistema software già pronto ed il supporto a progettazione, verifica e validazione da parte di molteplici aziende).
Sappiamo come è finita.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".