Supercomputer del futuro in un chip grazie ad IBM

IBM realizza un modulatore elettro-ottico che permette di integrare numerosi core su un singolo chip. Supercomputer che adesso occupano campi da calcio, potranno essere realizzati nello spazio di un normale notebook
di Andrea Bai pubblicata il 07 Dicembre 2007, alle 10:00 nel canale ProcessoriIBM
I ricercatori IBM hanno illustrato, tramite una pubblicazione sulla rivista Optic Express, il risultato di una ricerca che consentirà di utilizzare pulsazioni luminose per la trasmissione di dati tra i core di uno stesso chip.
IBM ha potuto realizzare un modulatore elettro ottico al silico di tipo Mach-Zender di dimensioni estremamente ridotte, da 100 a 1000 volte inferiori, rispetto ai modulatori dello stesso tipo attualmente utilizzati.
La possibilità di realizzare modulatori elettro ottici di dimensioni ridottissime permetterà in futuro di poter integrare all'interno di un singolo chip più componenti quali processori e controller di rete ottenendo al contempo una riduzione dei consumi energetici, del calore dissipato, dei costi di produzione e un incremento della larghezza di banda.
Will Green, responsabile del progetto, ha dichiarato: “Questo progetto rappresenta un notevole passo avanti nella creazione di un metodo - per connettere questi core - estremamente pratico ed economico in termini di consumi energetici, mai sperimentato prima.”
Secondo le dichiarazioni di IBM, la nuova tecnologia mira alla creazione di un metodo a bassi consumi che permetta l’interconnnessione di centinaia di migliaia di core su di un chip minuscolo, attraverso l’eliminazione di tutto il cablaggio normalmente necessario in questo tipo di funzione. Utilizzare la luce al posto dei fili per inviare informazioni tra core può aumentare la velocità di trasmissione di 100 volte e ridurre l’energia consumata di 10 volte.
“ Siamo convinti che questo sia un progresso importante nel campo dei dispositivi nanofotonici al silicio su chip” ha aggiunto il Dottor Green. “Proprio come le reti a fibre ottiche hanno favorito la rapida diffusione di Internet, consentendo agli utenti di scambiare quantità enormi di dati ovunque nel mondo, allo stesso modo la tecnologia IBM sta introducendo simili funzionalità nel campo dei chip informatici.
La scoperta di IBM dovrebbe aprire la strada alla realizzazione di sistemi supercomputer nello spazio normalmente occupato da un sistema notebook o desktop tradizionale. Al giorno d'oggi i più moderni supercomputer richiedono spazi di allestimento enormi, e consumi nell'ordine dei megawatt. Grazie a quanto IBM è riuscita a realizzare, sarà possibile realizzare supercomputer che per funzionare richiederanno l'equivalente energetico di una semplice lampadina.
Fonte: IBM
23 Commenti
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Seriamente, ma IBM son aveva tirato fuori dei processroi da 50 a 150 Ghz (come progetto o prototipo)? Per cui questa tecnologia non potrebbe essere essenziale alla realizzazione su larga scala a prezzi ragionevoli di questi chippettini da qualche ghz?
x megawati
purtroppo sbagli: è vero che una parte importante della potenza dissipata è spesa nella generazione del segnale di clock, ma ricorda che i transistori vanno caricati, puoi portare in giro il clock in modo ottico, ma serve comunque potenza per caricare tutti i transistori, ed è quella la maggior parte! non certo le dispersioni per il trasporto in seUn MachZender oltre 100 volte più piccolo è una cosa sensazionale, ma questo dettaglio invece mi sfugge: qui si sta parlando di una tecnologia di interconnessione tra core, non di core più piccoli. Inoltre l'ottica integrata non può scalare più di tanto perché è vincolata dalle lunghezze d'onda della luce (anche se questo del MachZender un pò smentisce - chissà come hanno fatto)
Il problema è che il clock è un segnale intrinsecamente elettrico, ed andrebbe in qualche modo riconvertito, sempre mantenendo l'informazione di sincronismo nelle varie parti del chip, e per di più "sul fronte" del clock - vai a sapere come si possa trasmettere questa informazione in maniera ottica!
Inoltre non è detto che sostituire quel 30% di transistor con una enorme guida d'onda integrata sia vantaggioso in termini di spazio...
P.S. le fibre ottiche, oltre che sotto l'oceano, si trovano anche tra una citta' e l'altra. Il doppino in rame per l'adsl che si trova in citta' prima o poi arriva nei ripetitori e li' finisce ed inizia la fibra. Cosi' succede anche per le telecomunicazioni.
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