Qualcomm ha battuto Arm in tribunale, ma il progettista britannico non alza bandiera bianca
La giuria si è schierata con Qualcomm nel processo che la vede contrapposta ad Arm per la presunta violazione di un accordo di licenza dopo l'acquisizione della startup NUVIA nel 2021 per 1,4 miliardi di dollari. La disputa, però, non può dirsi ancora definitivamente conclusa.
di Manolo De Agostini pubblicata il 21 Dicembre 2024, alle 10:04 nel canale ProcessoriSnapdragonNUVIAQualcomm
La giuria ha dato parzialmente ragione a Qualcomm nella causa contro Arm. Come riportato da Reuters, dopo oltre nove ore di riunione distribuite in due giorni, la giuria composta da otto membri non è riuscita a raggiungere un verdetto unanime su uno di tre punti alla base processo. Della disputa abbiamo scritto più approfonditamente qui, se non sapete di cosa stiamo parlando.
I giurati non sono riusciti a stabilire se la startup Nuvia abbia violato i termini della sua licenza con Arm, mentre hanno ritenuto che Qualcomm, che ha acquistato NUVIA per 1,4 miliardi di dollari nel 2021, non abbia violato quella licenza. In sintesi, Qualcomm può continuare a commercializzare i SoC Snapdragon X per gli AI PC e lo Snapdragon 8 Elite per smartphone di fascia alta basati su core Oryon.

"Siamo soddisfatti della decisione odierna. La giuria ha rivendicato il diritto di Qualcomm a innovare e ha affermato che tutti i prodotti Qualcomm oggetto della causa sono protetti dal contratto di Qualcomm con ARM", ha dichiarato l'azienda. "Continueremo a sviluppare prodotti di livello mondiale e dalle prestazioni eccellenti, a beneficio dei consumatori di tutto il mondo, con le nostre incredibili CPU custom Oryon ARM-compliant", conclude la nota.
Arm, dal canto suo, ha dichiarato che intende chiedere un nuovo processo. "Siamo delusi dal fatto che la giuria non sia riuscita a raggiungere un consenso su tutte le richieste", ha dichiarato l'azienda in una nota.
La querelle legale nasce dalla volontà di Arm di rinegoziare l'accordo con Qualcomm dopo l'acquisizione di NUVIA, con la quale aveva siglato un accordo diverso, più vantaggioso. Qualcomm, tuttavia, rifiutò di sedersi al tavolo sostenendo di avere una licenza (valida fino al 2028) così ampia da coprire le innovazioni ottenute con l'acquisto di NUVIA. Arm, di conseguenza, ha deciso di passare la palla ai tribunali.
Il giudice Maryellen Noreika, che ha presieduto il caso presso la corte federale statunitense del Delaware, ha incoraggiato Arm e Qualcomm a risolvere la disputa tra loro, fuori dalle aule di tribunale. "Non credo che nessuna delle due parti abbia ottenuto una netta vittoria, né che la otterrebbe se questo caso venisse riesaminato", ha detto Noreika alle parti.
L'esito del processo lascia aperta una questione, ovvero dove inizia e finisce la tecnologia di Arm all'interno dei core custom dei vari clienti, un punto importante per l'azienda britannica e i suoi incassi futuri legati alle royalties.










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7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSoftbank ha fatto un errore clamoroso quando ha acquistato ARM Ltd perchè pensava che fosse una specie di gallina dalle uova d'oro "sottoutilizzata" (che "ovviamente" Softbank avrebbe saputo far fruttare bene).
Da allora Softbank ha continuato a fare tentativi cervellotici per monetizzare di più, che stanno sempre più avvelenando i rapporti con gli utilizzatori di IP ARM ad ogni rinnovo di contratto di licenza (o anche prima).
Però secondo il mio punto di vista, l'interpretazione di arm rasenta il ridicolo, o l'avarizia pura. Perchè cmq alla fine le licenze sono state pagate
1) Vende un progetto (in Verilog immagino)?
2) Vende un progetto liberamente modificabile dall'acquirente?
3) Vende un'ISA? E poi ogni acquirente si progetta il microprocessore per conto suo?
In altre parole, qual è il margine di personalizzazione di un cliente di ARM?
Principalmente da ARM puoi acquisire licenze per utilizzare uno dei core da loro sviluppati o in alternativa come fa Apple licenze per utilizzare il loro set di istruzioni (ISA). Questo secondo approccio ti lascia più flessibilità perchè come Apple hai la possibilità di sviluppare un tuo design anche più performante del loro, ma a quanto so comporta anche costi più alti..
Sostanzialmente è così, aggiungo ulteriori dettagli:
ARM Ltd. vende "progetti pronti" per i vari core ARM, per le periferiche (uart, spi, i2c, ecc.) , per i crossbar (di interconnessione tra core, memoria, periferiche, ecc.), le GPU (es. Mali) ed anche NPU.
Se si acquista un "progetto pronto" lo si puó anche modificare per le proprie esigenze (ma non rivendere ad altri, e non si deve toccare il set di instruzioni "standard"
C'è un "costo iniziale" e poi si pagano royalties per ogni chip prodotto.
La licenza architetturale invece permette di usare un certo set d'istruzioni (ARMv6, ARMv7, ARMv8, ARMv9 ecc. ) ma "bisogna progettare tutto da se'.
In questo caso le royalties sono circa la metà rispetto a comprare un "progetto pronto".
Le generazioni recenti di Snapdragon pre-Oryon usavano la licenza "progetto pronto" per i core (con alcune modifiche da parte di Qualcomm.
MA Qualcomm aveva anche una licenza architetturale che scade nel 2028 (solo che al momento non usava).
Quindi ARM Ltd ha iniziato a guadagnare meno per ogni nuovo Snapdragon prodotto e "qualcuno più in alto" (Softbank) ha avuto l'ideona di passare per vie legali. Probabilmente lo stesso qualcuno che vorrebbe rinegoziare i contratti di licenza in modo che le royalties sulle cpu ARM Cortex-A fossero calcolate sul prezzo dei prodotti finali in cui si usano componenti basati su esse
(in pratica facendo pagare il grosso delle royalties non a chi produce i chip, ma a chi produce smartphone, computer, tablet, ecc. e calcolandole sul prezzo di vendita finale).
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