PC-1: il nuovo focus per VIA Technology

Il mercato dell'informatica spinge verso una massiccia penetrazione in quelle regioni del mondo non ancora toccate dall'evoluzione digitale. La ricetta di VIA ha il nome di PC-1
di Paolo Corsini pubblicata il 11 Febbraio 2005, alle 17:38 nel canale ProcessoriMolte delle più importati aziende che operano nel complesso mondo del personal computer stanno operando per capire come promuovere la diffusione dei PC in quei mercati emergenti, fino ad ora non toccati dalla massiccia diffusione del web ma che nei prossimi anni si candidano a diventare bacino d'utenza per milioni di sistemi.
Basti pensare a Cina, India, Africa e buona parte del Sud America per capire come in queste regioni un gran numero di persone non abbia attualmente la possibilità di utilizzare computer, tantomeno di utilizzare il web come strumento di raccolta delle informazioni.
Varie ricerche indicano un potenziale di almeno 1 miliardo di nuovi utenti, che per la prima volta si trovano di fronte ad un PC sia per esigenze lavorative che per personale intrattenimento.
Il primo PC collegato alla rete sarà, per questo gruppo di persone, presumibilmente anche il proprio primo PC, e il primo con il quale acquisire informazioni utili per la propria vita ordinaria.
PC-1 è il nome del progetto che VIA sta portando avanti, nell'ottica di poter fornire una propria proposta tecnologica per questo così vasto bacino di prossimi utenti. VIA si è specializzata, nel corso degli ultimi anni, in piattaforme di ridotte dimensioni, con consumi estremamente contenuti e potenze di elaborazione adatte ai classici utilizzi del PC.
La ricetta, secondo VIA, è basata su differenti dispositivi che vengono proposti a seconda del tipo di utente. In alcuni casi questo può essere un PC completo e accessoriato come abituale trovare nelle nazioni occidentali. In altri, può trattarsi di una media station di dimensioni ridotte, adatta ad utilizzi più d'intrattenimento e di condivisione di dati. In altri ancora, la ricetta può essere basata su Communication Station, dispositivi per la semplice connessione e lo scambio d'informazioni.
Altri produttori hanno presentato proprie proposte per i mercati che stanno solo ora affacciandosi al mondo dell'informatica e della connessione via web. La risposta, secondo VIA, non può essere basata su un solo dispositivo, ma necessariamente passa attraverso un'offerta diversificata che tenga conto dei differenti profili geografici, di utilizzo e di disponibilità economiche.
E' in quest'ottica, e con la finalità di portare l'informatica e la connessione web a questo enorme bacino di utenza, che VIA continua lo sviluppo di PC-1, preparandosi a presentare i primi prodotti destinati a questi nuovi mercati.
16 Commenti
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Sicuramente internet ha un potenziale come strumento di comunicazione, confronto e apprendimento senza pari, ma non ti riempe la pancia o ti salva la pelle.
Che abbia torto o meno questo e' quello che mi e' venuto in mente quando ho letto questa news.
Sinceramente non so' come sentirmi quando leggo notizie simili, forse sara' che ai Tg ormai + che morti ammazzati non si vedono, non so' se centra molto con questa news oppure no, ma sinceramente quando penso a i paesi sottosviluppati, il pc e' proprio l'ultima cosa che penso abbiano bisogno visto che si lavano i denti con le bombe a mano e se i ragazzi arrivano vivi all'eta' per votare e' un miracolo.
Sicuramente internet ha un potenziale come strumento di comunicazione, confronto e apprendimento senza pari, ma non ti riempe la pancia o ti salva la pelle.
Che abbia torto o meno questo e' quello che mi e' venuto in mente quando ho letto questa news.
Hai ragione, anche nei paese emergenti (che non sono però il quarto mondo, n.b.) ci sono persone che muoiono di fame e di malattia... però a questo non è che può pensarci VIA!!! lei puoi fornire pc adatta alle loro esigenze (loro come popolo, non loro come chi sta male) e lo fa per business, non certo per carità! (tanto, nenche le onlus lo fanno...)
Non ci dovrebbe essere nulla di male credo, e forse neanche tu intendevi sminuire la notizia con il tuo commento (corretto) ma mi sono sentito di precisare il mio punto di vista
presentato 15 giorni fa', ma non credo arrivera' qua' da noi, anche perche' e' un geode 500mhz (alquanto scarsino)
Sinceramente non so' come sentirmi quando leggo notizie simili, forse sara' che ai Tg ormai + che morti ammazzati non si vedono, non so' se centra molto con questa news oppure no, ma sinceramente quando penso a i paesi sottosviluppati, il pc e' proprio l'ultima cosa che penso abbiano bisogno visto che si lavano i denti con le bombe a mano e se i ragazzi arrivano vivi all'eta' per votare e' un miracolo.
Sicuramente internet ha un potenziale come strumento di comunicazione, confronto e apprendimento senza pari, ma non ti riempe la pancia o ti salva la pelle.
Che abbia torto o meno questo e' quello che mi e' venuto in mente quando ho letto questa news.
Guarda che in India non muoiono tutti di fame...a Bangalore ci sono moltissime aziende informatiche e in quel paese hanno ingegneri informatici che l'Italia si sogna.. idem in Cina..queste due nazioni tra 50-60 anni saranno più ricche di paesi come la francia e la germania...occhio agli stereotipi sui paesi poveri...che sono altri (somalia, congo etc..)
l'informatizzazione di questi paesi quindi non è un vezzo di via ma una reale possibilità..
pensa se i paesi del sud-est asiatico avessero avuto un sistema informativo efficiente e una rete di rilevazione sismica collegata da "internet"....pensi che avrebbero avuto 240000 morti?
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