La Cina potrebbe invadere Taiwan per TSMC: i chip sono il nuovo petrolio

La Cina potrebbe invadere Taiwan per TSMC: i chip sono il nuovo petrolio

Il CEO di Intel, Pat Gelsinger, non ha escluso che la Cina annetta Taiwan, ottenendo così il controllo di TSMC. Il dirigente paragona la situazione a quella tra Kuwait e Iraq di 30 anni fa, perché i chip sono il nuovo petrolio.

di pubblicata il , alle 06:19 nel canale Processori
TSMCIntel
 

Si parla di uno scenario ipotetico e speriamo davvero remoto, ma nel mondo moderno nulla si può più escludere. Nel corso di un'intervista a CBS News sul tema della carenza di chip, il presidente di TSMC Mark Liu e il CEO di Intel Pat Gelsinger, hanno discusso della possibilità che la Cina invada Taiwan nei prossimi anni. Hanno agitato una sorta di spauracchio, ma già il solo fatto che se ne parli mette paura.

Le tensioni nell'area sono quotidiane e la Cina, alla stregua di Hong Kong, considera Taiwan un suo possedimento che prima o poi riannetterà, anche con la forza. A testimoniare il clima non certo tranquillo c'è il volo di 25 jet cinesi nello spazio aereo di Taiwan. Dietro l'azione di Pechino potrebbero però esserci motivazioni più concrete di quelle che pensiamo, non solo storiche o di ego: a Taiwan c'è TSMC, il campione della produzione mondiale di microchip.

Da anni la Cina pompa miliardi nella filiera tecnologica locale nel tentativo di dare vita a una propria industria produttiva avanzata, in modo da slegarsi totalmente dall'Occidente. I suoi tentativi, per ora, non sono del tutto riusciti (o meglio, i progressi ci sono stati, ma non come da previsioni) e le tensioni geopolitiche tra Cina e Stati Uniti (che impediscono a molte realtà cinesi legate al settore militare di servirsi da TSMC), unitamente alla pandemia, hanno reso chiaro a Pechino e al resto del mondo che chi controlla la produzione tecnologica si troverà in posizione di vantaggio.

Non è un caso che Intel abbia presentato recentemente una strategia per aprire i suoi impianti alla produzione anche per altre società, in modo da riportare una parte crescente della produzione di chip negli Stati Uniti e in Europa, a fronte di una filiera oggi sbilanciata per l'80% sull'Asia.

I due manager temono un'escalation nell'area. "La Cina è uno dei nostri mercati più grandi oggi", ha dichiarato il CEO di Intel. "Oltre il 25% del nostro fatturato è legato ai clienti cinesi. Ci aspettiamo che questa rimarrà un'area di tensione, in cui muoversi con attenzione. Perché se si arriva a un punto in cui non si è in grado di continuare a gestire i Paesi o le attività a causa della fornitura di un componente critico come i semiconduttori, questo li porterà da assumere posizioni molto estreme".

Per Gelsinger lo scenario limite "sarebbe che la Cina invadesse Taiwan e prendesse il controllo di TSMC. Ciò potrebbe costringere gli Stati Uniti a difendere Taiwan come abbiamo fatto con il Kuwait dagli iracheni 30 anni fa. Allora era il petrolio. Adesso sono i chip". Mark Liu ha spiegato che l'industria dei chip a Taiwan è definita anche "Silicon Shield", una sorta di scudo di silicio che protegge Taiwan dalle ingerenze e mire cinesi. "Significa che tutto il mondo bisogno del supporto dell'industria high-tech di Taiwan. Quindi non lasceranno che si verifichi una guerra in questa regione perché va contro gli interessi di tutti i Paesi del mondo".

L'intervista si è chiusa con Lesley Stahl di CBS News che ha chiesto al presidente di TSMC se oggi è il settore della produzione di chip l'unica cosa a proteggere Taiwan dall'invasione cinese. "Non posso commentare sulla sicurezza. Voglio dire, questo è un mondo in continuo cambiamento. Nessuno vuole che queste cose accadano. E nemmeno io".

13 Commenti
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elgabro.05 Maggio 2021, 07:18 #1
Prima delocalizzano in Cina distruggendo le economie dei propri stati poi si lamentano della Cina. Mi fate ridere, dovevate pensarci prima.
omerook05 Maggio 2021, 07:26 #2
È difficile invadere un paese che formalmente non viene riconosciuto quasi da nessuno nel mondo come paese indipendente. Taiwan serve alla Cina così come è e non credo che le cose cambieranno.
coschizza05 Maggio 2021, 07:40 #3
Originariamente inviato da: elgabro.
Prima delocalizzano in Cina distruggendo le economie dei propri stati poi si lamentano della Cina. Mi fate ridere, dovevate pensarci prima.


Veramente Intel non produce nulla in Cina
Ombra7705 Maggio 2021, 07:41 #4
Taiwan serve di più all'America per la sua posizione strategica affacciata sull'Oceano Pacifico. Considerato l'alto numero di basi e droni americani in giro per l'isola una eventuale invasione cinese potrebbe anche essere percepito come un atto di guerra.

https://www.rocketroute.com/airport...nintl-rctp.html
(guardate la quantità di voci che riportano UNMANNED ACFT).
Marko_00105 Maggio 2021, 07:59 #5
@Ombra77
percepito?
gli usa percepiscono atti di guerra già la sola movimentazione
di truppe entro i confini nazionali
figurarsi se tentassero di riprendersi Taiwan
ferste05 Maggio 2021, 08:18 #6
Un po' come l'attacco statunitense all'Iran...che è "imminente" da 15 anni...
Mparlav05 Maggio 2021, 08:39 #7
Intel ha prodotto per anni chip di memoria in Cina, prima di cedere il business. A fine 2020 ha annunciato l'apertura di un nuovo stabilimento.
Improbabile che la Cina cambi i suoi rapporti con Taiwan a meno che non sia costretta a farlo.
Notturnia05 Maggio 2021, 08:53 #8
Russia e Cina faranno quello che vogliono come hanno sempre fatto in barba all'occidente.. annettono nazioni come vogliono e impongono la loro legge dove vogliono.. se la Cina si annettesse Taiwan il resto del mondo si indignerebbe butterebbe le carte giù dal tavolo e poi tornerebbe a fare quello che faceva prima conscia del fatto che non si puo' attaccare la Cina perchè è una potenza militare (la seconda se non erro) e quindi le si lascia fare quello che vuole.. vedi Tibet o Crimea.. tante lamentele elettroniche, nulla di fatto..
con Taiwan non sarebbe diverso.. altrimenti avrebbero già abbattuto gli aerei che sorvolavano la nazione.. la Russia li abbatte quando passano sopra casa sua.. a volte anche se sono civili.. per cui di che ci si stupisce ?..
phmk05 Maggio 2021, 09:15 #9
Non credo proprio...
Comunque se dovesse succedere per anni avremo "prezzi matti" ed addio PC da gaming, smartphone etc.
Frutto della follia del "delocalizza tutto", ma ora qualcuno sta ammettendo di aver fatto una boiata pazzesca e cerca di correre ai ripari... ma ci vorranno almeno 10 anni....
In Italia naturalmente niente o solo briciole, qui c'è il "no a tutto" ed il NIMBY a go-go ....
zbear05 Maggio 2021, 09:25 #10
Questa gente dovrebbe tirar su meno coca, altrochè .....

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