Intel inserisce backdoor nei suoi chip: l'accusa di un'agenzia cinese, ma l'azienda smentisce

Un'accusa pesante, ma non circostanziata, prende di mira Intel in Cina. Un'agenzia legata agli apparati statali parla dei prodotti della società statunitense come di pericoli per la sicurezza nazionale. Dietro, però, potrebbero esserci le solite tensioni con Washington.
di Manolo De Agostini pubblicata il 17 Ottobre 2024, alle 08:36 nel canale ProcessoriIntel
Falle di sicurezza, backdoor e persino alti tassi di malfunzionamento: sono queste le tre accuse che un'agenzia cinese ha rivolto a Intel e ai suoi prodotti. La Cyber Security Association of China, un'entità sostenuta dalla Cyberspace Administration of China (CAC), spinge affinché si indaghi su Intel a tutela dei consumatori.
In un post pubblico su WeChat, come riportato da Bloomberg, l'agenzia scrive che Intel ha consentito per anni la presenza di backdoor nei propri chip, compromettendo la sicurezza degli utenti.
"Non è chiaro se la CAC, che controlla l'industria di Internet e i regimi di gestione dei dati del Paese, abbia approvato la posizione dell'associazione", scrive Bloomberg. La Cyber Security Association of China si concentra sulla formazione e sulla creazione di relazioni all'interno del settore Internet. "I prodotti Intel pongono seri rischi alla sicurezza nazionale", ha dichiarato l'associazione nel suo post sui social media.
È chiaro che all'accuse, non circostanziate, fa da sfondo il ben noto clima di tensione commerciale tra Washington e Pechino. Gli USA impongono blocchi sulle esportazioni di tecnologie di ultima generazione verso la Cina, quest'ultima ribatte e cerca di sviluppare alternative locali in modo da rendersi meno dipendente dall'Occidente, gettando discredito sui componenti per PC a stelle e strisce.
Nel 2023 Pechino se l'è presa anche con Micron, vietando l'uso dei chip di Micron alle infrastrutture critiche per problemi di cibersicurezza. Da allora l'azienda statunitense si è mossa per rinsaldare i legami con un mercato che è fondamentale per qualsiasi grande realtà. Anche per Intel, pur con tutti i paletti fissati dalle amministrazioni Trump e Biden.
La Cina rimane il più grande mercato per i PC e dipende ancora fortemente dalla tecnologia occidentale, anche se quest'anno Pechino ha deciso di estromettere i microprocessori di Intel e AMD dai PC e server governativi.
In una dichiarazione, Intel ha affermato che fa "tutto il possibile per proteggere i nostri clienti". "La sicurezza è da tempo una priorità assoluta per Intel", ha dichiarato la società. "Non vediamo l'ora di collaborare con i funzionari competenti per chiarire qualsiasi dubbio possa esistere e dimostrare il profondo impegno di Intel per la sicurezza dei nostri prodotti".
23 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSi, si, sono proprio sicuro che non vedano l'ora, va bene ostentare sicurezza, ma c'è un limite a tutto.
Credo che l'abbiano già. Da test indipendenti Il processore Loongson 3A6000 ha prestazioni vicine a Intel Core i3-10100F.
Si parlava pure di modifiche alle schede madri.
Con gli angloamericani non si scherza,solo loro hanno diritto di fare gli spioni!
Se non sbaglio non esiste nessun metodo per verificare cosa e' stato effettivamente stampato,
troppo miniaturizzato, pure i migliori microscopi non ci arrivano.
Si parlava pure di modifiche alle schede madri.
Con gli angloamericani non si scherza,solo loro hanno diritto di fare gli spioni!
Perché scomodare vulnerabilità hardware introdotte ad hoc di nascosto quando nessuno sa esattamente cosa faccia di preciso Intel ME?
Bam !
e mal comune mezzo gaudio
Quoto.
https://www.hwupgrade.it/news/sicur...ntel_72232.html
Intel mette backdoors nei sui prodotti perché, come tutte le aziende tech americane, è soggetta al Patriot Act quindi, facendo cpu, l’accesso ai dati deve essere per forza fisico.
Il vero problema è che a causa di un evento fortuito accaduto in usa nel 2001 accettiamo come mondo che ci sorveglino tutti. È giusto che i servizi usa sappiano in diretta anche le strategie delle nostre istituzioni? Come usciamo da questa sottomissione?
E faccio una domanda a quelli che “le cpu cinesi fanno cacare perché vanno come le nostre di 10 anni da”: secondo voi chi è più sotto un treno? Noi che siamo sotto costante controllo o quelli con le cpu proprietarie un po’ indietro? E chi ha una prospettiva futura migliore?
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