Intel Foundry non raggiungerà il pareggio di bilancio prima del 2027

Intel Foundry non raggiungerà il pareggio di bilancio prima del 2027

Intel pensa che l'equilibrio tra costi e ricavi di Intel Foundry sarà raggiunto nel 2027, affidandosi al nodo 14A per attrarre clienti esterni. Il CFO David Zinsner ha confermato che basteranno ricavi contenuti per il pareggio grazie a una domanda crescente di fonti produttive alternative nel mercato dei chip.

di pubblicata il , alle 07:22 nel canale Processori
Intel
 

Durante un intervento alla conferenza JP Morgan Global Technology, Media and Communications tenutasi a Boston, il direttore finanziario di Intel, David Zinsner, ha fatto il punto sull'andamento della società e, più in particolare, della parte produttiva, quella Intel Foundry che è nata per camminare da sola e mettere il bastone tra le ruote a TSMC. Obiettivo che, al momento, è ben lontano dall'essere raggiunto.

Secondo quanto dichiarato dal dirigente, l'obiettivo per la divisione fonderia resa autonoma nel 2023 è quello di arrivare al pareggio di bilancio - l'equilibrio tra costi e ricavi - entro il 2027.

Attualmente, Intel sta intensificando gli sforzi per promuovere il processo produttivo 14A presso i clienti esterni, con l'obiettivo di ammortizzare i costi significativi associati alla nuova tecnologia. In principio, infatti, il probabile uso della litografia High-NA EUV aumenterà i costi, ma Intel spera che i vantaggi offerti le porteranno più clienti e introiti.

Zinsner ha precisato che il processo 18A sarà utilizzato principalmente per realizzare i prodotti della stessa Intel, a partire dal chip mobile Panther Lake in arrivo entro la fine dell'anno, mentre con il successivo 14A si punta ad attirare una clientela più ampia. In realtà, il piano iniziale vedeva nel 18A il primo vero "nodo" per i clienti esterni di Intel Foundry, ma evidentemente non ha colpito totalmente nel segno.

"Penso che vedremo un maggior volume esterno proveniente da 14A rispetto a 18A", ha dichiarato Zinsner. "Abbiamo [...] un gruppo di potenziali clienti, poi riceviamo chip di prova e alcuni clienti si ritirano dai chip di prova, e poi c'è una certa quantità di clienti che rimangono lì. Quindi, il volume impegnato non è certo significativo in questo momento. Ma, sapete, credo che dobbiamo in parte dimostrare di essere all'altezza del nostro prodotto e utilizzare quanto proponiamo, e poi [...] cominceremo a vedere un certo impegno da parte dei clienti".

Per quanto riguarda il pareggio di bilancio, secondo Zisner l'obiettivo non richiederebbe volumi eccezionali, ma si baserebbe su entrate di pochi miliardi, provenienti da fonti diversificate come le collaborazioni con UMC e Tower, i servizi di packaging e processi produttivi come Intel 16.

"Ci sentiamo ancora sulla buona strada per raggiungere il pareggio nel 2027", ha detto Zinsner. "Quando ci siamo impegnati nel 2024, dicendo che sarebbe stato da qualche parte tra il 2024 e il 2030, la maggior parte delle persone si è convinta che questo significava il 2027, e in generale è quello che pensiamo: possiamo raggiungere il pareggio".

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Zinsner ha anche osservato un cambiamento nell'atteggiamento dei clienti dopo le difficoltà nella catena di approvvigionamento causate dalla pandemia: molti ora cercano una seconda fonte produttiva per i chip, interesse che apre opportunità per Intel Foundry in un settore tradizionalmente dominato da concorrenti come TSMC.

Il CFO ha confermato che Intel (Products, ndr) continuerà a servirsi di fornitori esterni quando necessario, mantenendo un bilanciamento tra produzione interna e outsourcing per ottimizzare prestazioni e competitività.

Infine, Zinsner ha elogiato l'approccio del nuovo CEO Lip-Bu Tan, subentrato a marzo, sottolineando l'impegno del dirigente nel migliorare l'efficienza esecutiva. Tra le iniziative in corso figura una ristrutturazione dell'organigramma, con una gestione più diretta dei team tecnici da parte del vertice aziendale. L'intento è quello di velocizzare i processi decisionali e ottenere un feedback più diretto dalle varie linee operative.

2 Commenti
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supertigrotto15 Maggio 2025, 13:00 #1
Intel Foundry dovrà sudarsela stavolta,dopo anni di fancazzismo e scusate il francesismo,una delle cose che mandó su tutte le furie Pat Gelsinger era proprio la divisione fonderie che a detta sua,si era adagiata sugli allori da troppo tempo.
Non so chi sia messo peggio fra Intel Foundry e Samsung Foundry,confrontati con tsmc sono presi indietro non di poco
paolo.oliva215 Maggio 2025, 22:31 #2
Originariamente inviato da: supertigrotto
Intel Foundry dovrà sudarsela stavolta,dopo anni di fancazzismo e scusate il francesismo,una delle cose che mandó su tutte le furie Pat Gelsinger era proprio la divisione fonderie che a detta sua,si era adagiata sugli allori da troppo tempo.
Non so chi sia messo peggio fra Intel Foundry e Samsung Foundry,confrontati con tsmc sono presi indietro non di poco


Samsung è nettamente messa meglio rispetto ad Intel, semplicemente perchè Samsung produce sia per sè che per terzi (3nm e 2nm), mentre Intel, tolti tutti gli annunci in pompa magna, non produce nè per terzi e per se solamente a PP meno spinti di quelli Samsung, ovvero Intel7 in volumi e Intel4 (Meteor) e Intel3 (Xeon6) che viste le caratteristiche dei prodotti, il numerino non pare essere una realtà, visto che AMD con prodotti sul 4nm TSMC, ha efficienze nettamente superiori (mobile e Epyc).

Il problema Intel è che aveva un vantaggio silicio di 2 nodi a braccetto con architetture CPU molto superiori a Buldozer AMD. Chi ha gestito ha tagliato la spesa in R&D silicio/architetture CPU, presentando bilanci con margini record (ed intascando così bonus cospiqui). Da 2 nodi di vantaggio si è ritrovata con 2 nodi in svantaggio, ha continuato a produrre in monolitico (ma costretta da AMD a confrontarsi con un listino con costi da MCM, passando da 400$ per un X4 e costretta a vendere un X8 allo stesso prezzo).

Intel e Samsung non sono confrontabili... perchè sono realtà molto differenti.
Intel ha costi da società che fatturava 80 miliardi l'anno con utili del 50%... che è passata a fatturati inferiori al -50% con utili inesistenti (quasi -20 miliardi il passivo dell'ultimo bilancio, se si escludono le vendite di parti della società.
Samsung è una azienda comunque sana perchè non ha bilanci in negativo, ed è bilanciata nell'organico per fatturati/bilanci "normali". Inoltre le FAB Samsung producono perchè Samsung non va a produrre da TSMC come Intel, e Samsung comunque produce per sè le CPU Qualcomm sul 3nm e produrrà l'ultima versione Qualcomm Elite II sul suo 2nm per certo per sè, cosa che Intel non fa.

Ma quello che veramente fa la differenza, è che Intel doveva compensare le ENORMI perdite di Intel Foundry con la produzione sul 18A per sè e per terzi... che oramai è evidente che non ci sarà... onestamente è difficile credere ad un 14A quando è palese che senza money non può esistere sviluppo specie in una situazione di bilancio passivo da recuperare... con una situazione vendite mobile/desktop/server che perde sempre più mercato e con Intel costretta a tagliare il listino Xeon, Raptor, Arrow, VGA... riducendo ulteriormente i margini che erano già ridotti per aumentare le vendite.

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