Il ministro Urso sul mancato investimento italiano di Intel: fatto il possibile

Il ministro Urso sul mancato investimento italiano di Intel: fatto il possibile

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha spiegato che l'Italia ha fatto il possibile per soddisfare le richieste di Intel circa il suo potenziale investimento produttivo. Purtroppo, il colosso ha "rinunciato o rinviato i suoi investimenti in Francia e Italia".

di pubblicata il , alle 06:21 nel canale Processori
Intel
 

Incassata l'intesa con Silicon Box (qui tutti i dettagli), il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, è tornato a parlare di Intel e del suo potenziale investimento nel nostro Paese, mai sbocciato. Intervistato a margine della prima giornata ministeriale del G7 sull'Industria, Tecnologia e DigitaleVerona, Urso ha spiegato che Intel ha rinviato i piani di investimento in Italia.

Nel marzo 2022, il colosso dei microchip annunciò l'intenzione "potenziale" di aprire un impianto di back-end (analogo a quello che realizzerà Silicon Box), con un "investimento fino a 4,5 miliardi di euro" che avrebbe creato "circa 1500 posti di lavoro in Intel e altri 3500 posti di lavoro fra fornitori e partner".

Da allora vi sono state molte indiscrezioni sia sul luogo della fabbrica (in pole position il Veneto con Vigasio) che sulla portata dei sussidi che l'Italia avrebbe concesso a Intel, con il benestare dell'UE. È evidente che non si è trovata la quadra, magari anche a fronte di mutate condizioni economiche, e per questo la società americana ha "rinunciato o rinviato i suoi investimenti in Francia e Italia, rispetto ad altri che prevede in Germania", ha detto Adolfo Urso, ripreso da Reuters.

Urso ha comunque sottolineato che se Intel dovesse cambiare idea, l'Italia è pronta a sedersi al tavolo. "Se deciderà di portare a termine quei progetti, noi saremo ancora qui", ha detto Urso.

Secondo una velina dell'agenzia di stampa Radiocor, il ministro non ha fatto il troppo facile e abusato gioco dello scaricabarile.

"Per quanto riguarda Intel, il governo attuale e quello precedente hanno fatto tutto il possibile, è Intel che ha rivisto i suoi progetti alla luce dei suoi piani rinunciando ad alcuni progetti più avanzati. Non abbiamo nulla da addebitare al precedente Governo o alle Regioni, abbiamo fatto tutti i compiti", ha sottolineato Urso.

Secondo molti, la decisione di Intel di aprire un impianto in Polonia di "assembly & test" sovrascrive l'originale progetto italiano, ma è bene ricordare che la società ci disse tutt'altro.

Intel in Italia, investimento addio? Le parole di Pat Gelsinger a La Repubblica

"Il nuovo impianto è differente e non sostituisce quello oggetto di interlocuzioni aperte con il Governo italiano, annunciato lo scorso anno. Si tratta di uno stabilimento simile agli impianti di "assembly & test" che Intel ha già aperto in altre parti del mondo. L'impianto discusso in Italia, come annunciato, riguarda un diverso processo nell'ambito della fase di back-end della produzione, con tecnologie nuove e innovative (un approfondimento qui, ndr)", scrivevamo per l'occasione, su precisazione della stessa società.

Con la flebile speranza che Intel ricambi nuovamente strategia e riprenda in considerazione l'Italia, il ministro ha ribadito che l'investimento italiano nell'ambito dei semiconduttori di Silicon Box sarà seguito da altri "nei mesi a venire". Insomma, dimentichiamoci Intel e andiamo oltre.

11 Commenti
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lollo915 Marzo 2024, 09:15 #1
Riguardo all’Italia, sarebbe davvero interessante sapere un giorno cosa sia -davvero- andato storto con Intel.
A me questa narrazione in cui Intel-perditempo un giorno si sveglia male, arrivederci e tanti saluti dalla Polonia non torna granché. Pur al netto di tutti i problemi che l’Italia può avere in termini di attrattività agli investimenti.


Per quel che vale, in Francia è andata un po’ diversamente da come lascia intendere il ministro.
Non è che Intel si è diretta altrove solo di sua sponte. Il sito era il plateau de Saclay, dove in seno all’università ed al centro di ricerca di Paris-Saclay Google ha già una forte presenza.
La Francia, a torto od a ragione, ha deciso di privilegiare Google, purché portasse in loco il core R&D di Deepmind ed altri progetti IA avanzati. (scommessa discutibile imho a fronte di un R&D Intel più potenziale foundry di classe Angstrom, ma tant’è.
E visto che dietro ci sono quattrini EU ad aiutare i paesi a finanziare gli investimenti, la Francia così facendo ha usato il suo “gettone EU” ed ora o sta alla finestra, o trova il modo di convincere Intel di tasca propria, cosa per ora non fattibile per tanti motivi più a livello di quieto vivere EU che puramente economici. Stanno lavorando ultimamente per individuare altri siti, si parla tanto di Marseille-Aix-en-Provence, Toulouse e Le Mans, ma sono da escludere altri interventi con soldi pubblici a breve, puntano soprattutto a prototyping più piccoli finanziabili da privati.
jepessen15 Marzo 2024, 09:18 #2
Originariamente inviato da: lollo9
Riguardo all’Italia, sarebbe davvero interessante sapere un giorno cosa sia -davvero- andato storto con Intel.
A me questa narrazione in cui Intel-perditempo un giorno si sveglia male, arrivederci e tanti saluti dalla Polonia non torna granché. Pur al netto di tutti i problemi che l’Italia può avere in termini di attrattività agli investimenti.


Non c'e' molto da edulcorare... I politici sono di una ignoranza tecnologica assurda, e non hanno trovato giustificabili i soldi che chiedeva Intel per aprire la fabbrica in Italia... E adesso che Intel ha concluso bellamente in altri paesi UE cercano di pararsi il didietro dicendo "eeeehhhh ma non e' mancato per noi, sono quelli di Intel dei perditempo".... Non che mi aspettassi qualcosa di diverso dalla politica italiana....
supertigrotto15 Marzo 2024, 10:08 #3
Sarà andata così:
Intel= vogliamo aprire stabilimenti in Italia,cacciate i soldi.
Stato= ok ma i lavoratori e il popolo italiano che ci guadagnano?
Intel= non ci guadagnate nulla,anzi ci perdete pure, però potete dire che in Italia avete una fabbrica Intel e potete vantarvi con altri stati del mondo.
Stato=ok oltre ai soldi,volete pure un paio di fettine di culo?
Intel=solo un paio di fettine?adesso ci offendete miseri plebei,noi andiamo in Polonia,un paio di fettine manco ci facciamo un panino,brutti spilorci.
Stato=ma qui la gente è alla canna del gas,non possiamo togliere ancora risorse.
Intel=cosa ce ne frega a noi dei vostri problemi,dobbiamo guadagnare noi e fare diventare ancora più ricca l'America,se state morendo di fame,cavoli vostri,a noi ci importa solo di noi stessi.
Stato=ok ci sentiamo alla prossima,grazie e arrivederci.
Unrue15 Marzo 2024, 14:02 #4
Originariamente inviato da: supertigrotto
Sarà andata così:
Intel= vogliamo aprire stabilimenti in Italia,cacciate i soldi.
Stato= ok ma i lavoratori e il popolo italiano che ci guadagnano?
Intel= non ci guadagnate nulla,anzi ci perdete pure, però potete dire che in Italia avete una fabbrica Intel e potete vantarvi con altri stati del mondo.
Stato=ok oltre ai soldi,volete pure un paio di fettine di culo?
Intel=solo un paio di fettine?adesso ci offendete miseri plebei,noi andiamo in Polonia,un paio di fettine manco ci facciamo un panino,brutti spilorci.
Stato=ma qui la gente è alla canna del gas,non possiamo togliere ancora risorse.
Intel=cosa ce ne frega a noi dei vostri problemi,dobbiamo guadagnare noi e fare diventare ancora più ricca l'America,se state morendo di fame,cavoli vostri,a noi ci importa solo di noi stessi.
Stato=ok ci sentiamo alla prossima,grazie e arrivederci.


Avevano comunque messo sul piatto 4,5 miliardi di sovvenzioni, non proprio briciole. Ci sta che Intel abbia rivisto i piani.
Gringo [ITF]15 Marzo 2024, 16:53 #5
A noi bastano le Piantaggioni di Banane e Spennare gli italiani con la Sanità Privata, per il resto chi vuole se ne può andar via, avremo sempre gente che arriva al suicidio.
ionet15 Marzo 2024, 23:43 #6
Originariamente inviato da: jepessen
Non c'e' molto da edulcorare... I politici sono di una ignoranza tecnologica assurda, e non hanno trovato giustificabili i soldi che chiedeva Intel per aprire la fabbrica in Italia... E adesso che Intel ha concluso bellamente in altri paesi UE cercano di pararsi il didietro dicendo "eeeehhhh ma non e' mancato per noi, sono quelli di Intel dei perditempo".... Non che mi aspettassi qualcosa di diverso dalla politica italiana....


non ho capito tutto questo malcontento, e' stato comunque fatto un accordo simile con Silicon Box
certo Intel era una garanzia, ma non si possono accettare o proporre offerte insensate
che poi ci credo poco che volevano investire veramente da noi, molto probabilmente era piu' turbativa di mercato, testavano il terreno per mettere pepe alla concorrenza e ottenere condizioni migliori
WarDuck16 Marzo 2024, 09:07 #7
Mi sembra abbastanza chiara la cosa: a livello giuridico, burocratico e fiscale sono anni che NON conviene aprire società/stabilimenti in Italia, se non con finanziamenti pubblici ingenti.

Forse *prima* di cercare elemosina da terzi, dovremmo fare i compiti a casa, preoccupandoci di rendere competitiva la baracca per attirare investitori.

Ma in questo paese chi FA è mal visto, mentre chi NON fa, fa carriera.
WarDuck16 Marzo 2024, 09:12 #8
Originariamente inviato da: jepessen
Non c'e' molto da edulcorare... I politici sono di una ignoranza tecnologica assurda, e non hanno trovato giustificabili i soldi che chiedeva Intel per aprire la fabbrica in Italia... E adesso che Intel ha concluso bellamente in altri paesi UE cercano di pararsi il didietro dicendo "eeeehhhh ma non e' mancato per noi, sono quelli di Intel dei perditempo".... Non che mi aspettassi qualcosa di diverso dalla politica italiana....


Se "l'investimento" di Intel doveva essere fatto con i soldi italiani, non lo definirei esattamente "investimento".

L'investimento prevede un certo coefficiente di rischio, potenzialmente anche perdere tutto il capitale investito.

Il problema è che nessuno vuole investire in Italia i *suoi soldi* senza altre garanzie, perché è troppo rischioso considerata la burocrazia e la (mala-)giustizia italiana.
the_joe16 Marzo 2024, 09:58 #9
Originariamente inviato da: WarDuck
Il problema è che nessuno vuole investire in Italia i *suoi soldi* senza altre garanzie, perché è troppo rischioso considerata la burocrazia e la (mala-)giustizia italiana.


Purtroppo conoscendo la realtà delle multinazionali nate qua nella mia zona e poi espanse in tutto il mondo, quello che in altri paesi anche a noi vicini come Germania, Francia, Spagna e anche paesi dell'ex URSS si fa in pochi mesi, da noi richiede anni fra permessi e infrastrutture che non vengono messe a disposizione per cui la lotta è troppo impari.
supertigrotto16 Marzo 2024, 13:47 #10
Poi sappiamo come funziona,e qui bisognerebbe tirare le orecchie anche a Enel che ha la sede fiscale in Olanda,queste grosse multinazionali,aprono in Italia,mettono la sede fiscale fuori dall' Italia per pagare meno tasse allo stato italiano, però si fanno dare i soldi dallo stato italiano,alias il popolo che è formato da ricchi e soprattutto poveri.
Cioè noi cacciamo i soldi e parte dei soldi se li mangiano gli stati che non sono l'Italia.
Qui bisognerebbe spaccare gli zebedei al parlamento Europeo,compresa la legge delle case green che hanno appena buttato fuori,con la pancia piena,con il culo all'asciutto e con i soldi degli altri, è facile fare leggi e porcherie di questo genere.
Sto criticando giustamente destre e sinistre che permettono questo,anche portare la sede fiscale fuori dal paese di produzione, purché sia Europeo,questa è una vergogna lasciare che eludano le tasse,quando il popolino non può farlo.

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