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Old 07-12-2007, 12:01   #1
Rimborsato
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"La società italiana è poltiglia"

"Poltiglia di massa, mucilaggine, insieme inconcludente di pulsioni ed emozioni individuali che non dà spazio al collettivo, è ripiegata su se stessa e non guarda al futuro". Questo l'impietoso ritratto che il Censis ha fatto della la società italiana alla fine del 2007 nel suo 41/o rapporto. Per uscire dall'attuale stato, secondo il Censis di De Rita, si deve puntare sulle tante minoranze attive nell'economia, nella società e nelle scienze.


Gli italiani, prosegue ancora il Censis, vivono attualmente una "disarmante esperienza del peggio. E nessun settore sembra salvarsi dalla critica spietata: nella politica come nella violenza intrafamiliare, nella microcriminalità urbana come in quella organizzata, nella dipendenza da droga e alcool come nella debole integrazione degli immigrati, nella disfunzione delle burocrazie come nello smaltimento dei rifiuti, nella ronda dei veti che bloccano lo sviluppo infrastrutturale come nella bassa qualità dei programmi televisivi''.

De Rita conia la definizione "ritagli umani", ossia la frammentazione delle forme di coesione per dimostrare l'impossibilità nel costruire un tessuto sociale: troppo individualismo e poco mordente, le forme di aggregazione sono deboli.

Eppure, lo sviluppo c'è ma non si percepisce. Sul versante dello sviluppo economico, il Censis conferma la visione positiva degli ultimi anni: sia perché cresce nelle imprese la qualità delle strategie competitive (come quelle di nicchia e di offerta sul mercato del lusso), sia perché si va allargando la base territoriale dello sviluppo e perché l'Italia ha alcuni importanti big-player di tradizione finanziaria e industriale. E' una visione positiva che sembra poter superare anche le turbolenze finanziarie egli ultimi mesi.



Analisi perfetta. Che schifo di Paese che siamo. Non c'è sbocco per gli onesti a mio avviso.
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Old 07-12-2007, 12:21   #2
tdi150cv
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"Poltiglia di massa, mucilaggine, insieme inconcludente di pulsioni ed emozioni individuali che non dà spazio al collettivo, è ripiegata su se stessa e non guarda al futuro". Questo l'impietoso ritratto che il Censis ha fatto della la società italiana alla fine del 2007 nel suo 41/o rapporto. Per uscire dall'attuale stato, secondo il Censis di De Rita, si deve puntare sulle tante minoranze attive nell'economia, nella società e nelle scienze.


Gli italiani, prosegue ancora il Censis, vivono attualmente una "disarmante esperienza del peggio. E nessun settore sembra salvarsi dalla critica spietata: nella politica come nella violenza intrafamiliare, nella microcriminalità urbana come in quella organizzata, nella dipendenza da droga e alcool come nella debole integrazione degli immigrati, nella disfunzione delle burocrazie come nello smaltimento dei rifiuti, nella ronda dei veti che bloccano lo sviluppo infrastrutturale come nella bassa qualità dei programmi televisivi''.

De Rita conia la definizione "ritagli umani", ossia la frammentazione delle forme di coesione per dimostrare l'impossibilità nel costruire un tessuto sociale: troppo individualismo e poco mordente, le forme di aggregazione sono deboli.

Eppure, lo sviluppo c'è ma non si percepisce. Sul versante dello sviluppo economico, il Censis conferma la visione positiva degli ultimi anni: sia perché cresce nelle imprese la qualità delle strategie competitive (come quelle di nicchia e di offerta sul mercato del lusso), sia perché si va allargando la base territoriale dello sviluppo e perché l'Italia ha alcuni importanti big-player di tradizione finanziaria e industriale. E' una visione positiva che sembra poter superare anche le turbolenze finanziarie egli ultimi mesi.



Analisi perfetta. Che schifo di Paese che siamo. Non c'è sbocco per gli onesti a mio avviso.
ripeto ... per come la vedo io la famosa liberta' che tutti hanno per decenni gridato ha portato a questo ... ora appunto ognuno fa quello che vuole !
tdi150cv è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 07-12-2007, 12:23   #3
lowenz
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Analisi perfetta. Che schifo di Paese che siamo. Non c'è sbocco per gli onesti a mio avviso.
Adesso ti dò l'ultima mazzata

Lo sbocco c'è per i migliori (cioè quelli VERAMENTE migliori): la selezione semplicemente è diventata fortissima (e non ce ne si accorge nemmeno un po').

TDI dirà "Lo diceva Benito"
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Old 07-12-2007, 12:24   #4
gd
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Questo è l'articolo completo del Corriere

http://www.corriere.it/economia/07_d...ba99c53b.shtml

Dire che siamo allo sfascio totale è poco...

Quote:

La radiografia del censis: In Italia è arrivata la famiglia «low cost»
Un Paese che cresce, senza sviluppo
Continua il boom silenzioso: maggioranza inerte, ma imprenditori, giovani e professionisti allontano il declino
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Pendolari che si recano al lavoro
ROMA - Un'Italia in chiaroscuro, ma che reagisce. Che «cresce, anche se non si sviluppa». Dove una maggioranza apatica, quasi rassegnata, si lascia trascinare da un'élite imprenditoriale che ha nell'orgoglio l'arma migliore, da alcuni grandi attori industriali (si pensi a Enel, Eni e Fiat) capaci di recitare un ruolo da protagonisti sui mercati esteri, dal dinamismo delle pmi e da una fascia di lavoratori - soprattutto giovani e professionisti - che hanno saputo raccogliere la sfida della competizione. E' la fotografia che emerge dal 41° rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese, presentato venerdì a Roma. Un'istantanea che conferma l'impressione degli anni passati: malgrado gli indubbi problemi, non ci sono ragioni per disperare e considerare il Paese sul sentiero del declino e dell'impoverimento, anche se la dinamica è il risultato di una «minoranza vitale», mentre il Paese si disperde in una «poltiglia di massa», una «mucillagine» di elementi individuali e di «ritagli umani» tenuti insieme da un tessuto sociale inconsistente, nel quale le istituzioni non riescono a svolgere alcuna funzione di coesione.

IL BOOM SILENZIOSO - L'Italia continua a crescere, anche se non si sviluppa. L'apparente contraddizione è così spiegata da Giuseppe De Rita, il presidente del Censis che ha firmato le considerazioni generali del rapporto: «il boom silenzioso italiano» continua, grazie soprattutto a una minoranza industriale orientata alla globalizzazione, grazie alle pmi, a una specializzazione nella fascia altissima del mercato, in prodotti di qualità, nell'alto di gamma. Da queste fasce imprenditoriali arriva «un crescendo di visione positiva: forse come reazione, certo in controtendenza, all’afflosciato pessimismo imperante». Eppure la «buona ripresa» in corso non diventa «sviluppo di lungo periodo». Perché, si chiede De Rita, «il successo della minoranza industriale» non riesce a coinvolgere l’intero sistema sociale? La riposta: «Siamo dentro una dinamica evolutiva di pochi e non uno sviluppo di popolo», come quelli che l'Italia ha vissuto nel secondo dopoguerra.

I MACIGNI - Sullo sviluppo gravano alcuni macigni: innanzi tutto il debito pubblico, che «pesa sulla libertà psicologica dei cittadini» con la mole impressionante di interessi, mentre la politica, critica il Censis, ha destinato i «tesoretti» fiscali ad altri fini (ovvero a finanziare ulteriori spese) invece di pensare in primo luogo ad assorbire il debito; altro macigno: la mancata crescita dei salari. Risultato: «La maggioranza resta nella vulnerabilità, lasciata a se stessa. Più rassegnata che incarognita, in un’inerzia di fondo che forse è la cifra più profonda della nostra attuale società». La ripresa non riesce a coinvolgere l'intero sistema sociale anche per l’acuirsi di vecchi problemi: il divario Nord-Sud, ancora oggi lungi dal ridursi; la carenza di infrastrutture (un immobilismo provocato anche da veti incrociati che alla gran parte della società suonano come incomprensibili); la lentezza della burocrazia e la scarsa produttività della pubblica amministrazione.

LA FAMIGLIA LOW COST - Gravata dai salari bassi e non ancora riemersa dalla fortissima compressione dei consumi seguita all'introduzione dell'euro, la famiglia italiana, spiega il Censis, ha dovuto reinventare una strategia di spesa basata su tre punti: gestire gli acquisti quotidiani in una logica «low cost»; usufruire del credito al consumo per accedere a beni durevoli; dedicare quel (poco) che rimane del reddito allo sfizio gastronomico, turistico o culturale (peraltro, nota il Censis, i consumi a maggiore incremento).

POLTIGLIA DI MASSA - Il vero problema, rileva il Censis, non è tanto economico quanto sociale. Ed è uno scenario di notevole depressione, impotenza, abbattimento: la società resta inerte, impermeabile alla crescita economica, dove lo sviluppo non filtra. Così, scrive De Rita, la realtà sociale diventa giorno dopo giorno «poltiglia di massa» (o peggio ancora «mucillagine», dove restano avviluppati «ritagli umani» senza identità) nella quale pulsioni, emozioni ed esperienze risultano impastate e che, di conseguenza, risulta «particolarmente indifferente a fini e obiettivi di futuro, quindi ripiegata su se stessa», orientata la pessimismo e al peggio, e nella quale le istituzioni hanno perduto ogni funzioni di coesione.

ESPERIENZA DEL PEGGIO - Non sorprende quindi che l'opinione dell'individuo, in questa società, volga continuamente al peggio: «Dovunque si giri il guardo - sembra pensare l’italiano medio – facciamo esperienza e conoscenza del peggio: nella politica come nella violenza intrafamiliare, nella micro-criminalità urbana come in quella organizzata, nella dipendenza da droga e alcool come nella debole integrazione degli immigrati, nella disfunzione delle burocrazie come nello smaltimento dei rifiuti, nella ronda dei veti che bloccano lo sviluppo infrastrutturale come nella bassa qualità dei programmi televisivi. E’ abituale allora - si legge nelle considerazioni generali del Censis - ricavarne che viviamo una disarmante esperienza del peggio».

POLITICA - In più è diffusa fra gli italiani l'idea che in politica non ci si possa fidare di nessuno: a pensarla così è l'85,9% degli intervistati dal Censis sul tema dell'appartenenza ai valori. Sempre in politica, per il 76,1% «nessuno si preoccupa di ciò che accade agli altri», mentre per il 56,4%, si «pensa di più ai propri interessi che agli altri». Al tempo stesso gli italiani si dicono distaccati e disincantati dalle istituzioni: il 52,4% dice di essere “poco” o “per niente” soddisfatto dell'operato dello Stato. Il Censis sottolinea nel rapporto annuale una bassissima conoscenza da parte dei cittadini dei soggetti che svolgono attività sociali e un altrettanto bassissima partecipazione alle loro attività (6,2% riguardo al sindacato, 3% riguardo ai partiti). Questo distacco dalle istituzione crea una sorta di legittimazione della scorrettezza che è percepita come una risposta sana e fisiologica: ed allora si evade il fisco, si chiedono raccomandazioni, e così via. È «tutto un tessere di astuzie, piccole illegalità e connivenze. Salvo poi con l'esercizio antico della doppia morale, scandalizzarsi per furberie più altisonanti. L'Italia continua ad essere un paese troppo indulgente con se stesso».

ALL’ESTERO – Così accade che il Paese registra una fuga di massa che lo impoverisce ancora di più: sempre più persone, spesso e volentieri le più qualificate, sfuggono all’immobilismo per «intraprendere percorsi di studio e lavoro al di fuori dei confini». «La sensazione che emerge - osserva il Censis - è che flussi sempre più consistenti di italiani stiano ormai indirizzando e riorganizzando le proprie strategie di sviluppo, di business, di investimento all'estero». Insomma, per uscire dalle pastoie di un sistema «bloccato» non sembrano esserci che soluzioni individuali, in mancanza di un percorso evolutivo compiuto dalla collettività: nel 2006, uno studente su cinque emigra: l'anno scorso erano iscritti a università straniere 38.690 studenti, di cui il 19,9 per cento in Germania, seguiti da Austria, Gran Bretagna, Svizzera, Francia e Stati Uniti. Dal 2001 al 2006 inoltre l'Italia è al quarto posto per studenti che hanno aderito ai programmi Erasmus (in totale 92.010), dietro Francia, Germania e Spagna. Nel 2006 oltre 11.700 laureati hanno trovato lavoro all'estero. E se tornando agli studenti, uno su 5 preferisce andare all'estero, ben 350mila sono gli universitari «fuori sede», ovvero iscritti a un Ateneo fuori dalla propria regione.

NUOVA CULTURA COLLETTIVA - Secondo De Rita, il «benessere piccolo borghese» degli ultimi decenni avrebbe creato un «monstrum alchemicum» che ci rende «impotenti, come di fronte a una generale entropia». «Occorre saper elaborare - si legge - nuove offerte di cultura collettiva», «bisogna andare a riscoprire le forze reattive nel sottosuolo della nostra società e ridargli vigore». Forze reattive che non sembrano riscontrabili nella politica, che viene meno alla sua «tradizionale funzione di mobilitazione sociale». Tanto più che la classe dirigente appare «scossa» dall’attuale ventata di antipolitica. «Non può venire da lì il ruolo di collettore di energie e di riconcentrazione di alleanze sociopolitiche». L'unica speranza sembra affidata alle minoranze «attive»: non quella industriale, però, concentrata sulla conquista di mercati lontani. Allora l'unica scommessa possibile è sulle minoranze attive nell’economia, nella società e nelle scienze. Sperando che il resto della popolazione si faccia contagiare dalla loro voglia di costruire.

Paolo Ligammari
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Old 07-12-2007, 12:33   #5
Koji
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Poi ci scandalizziamo per come ci dipingono all'estero, ma è la verità.....siamo un Paese di m...a, senza attenuanti.
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Old 07-12-2007, 12:38   #6
lowenz
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Che schifo di Paese che siamo.
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siamo un Paese di m...a
Se si passasse meno tempo nell'autocompatimento però sarebbe già un bel passo in avanti
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Old 07-12-2007, 12:46   #7
Onisem
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Adesso ti dò l'ultima mazzata

Lo sbocco c'è per i migliori (cioè quelli VERAMENTE migliori): la selezione semplicemente è diventata fortissima (e non ce ne si accorge nemmeno un po').

TDI dirà "Lo diceva Benito"
Ma di che parli lowenz? Ti pare che la classe dirigente sia composta da quelli "VERAMENTE" migliori? O io non ho capito il tuo discorso, oppure vivi in un'altra Italia.
__________________
Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese)
"Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?"
Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia.
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Old 07-12-2007, 12:57   #8
lowenz
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Ma di che parli lowenz? Ti pare che la classe dirigente sia composta da quelli "VERAMENTE" migliori? O io non ho capito il tuo discorso, oppure vivi in un'altra Italia.
Io mi riferisco alla soddisfazione della propria vita come "sbocco": vedo sempre meno persone soddisfatte della propria vita e queste corrispondono ai "migliori" (ripeto VERAMENTE migliori).

Ovviamente parlo per la mia categoria, "ingegneri"
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Old 07-12-2007, 12:59   #9
sander4
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Interessante il riferimento al tesoretto e a come non sia stato usato per il risanamento, perchè altrimenti sarebbe scoppiata una rivolta popolare tra poco, in un paese dove si vincono le elezioni promettendo di togliere ici e quant'altro.
__________________

Ultima modifica di sander4 : 07-12-2007 alle 13:03.
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Old 07-12-2007, 13:00   #10
FabioGreggio
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"Poltiglia di massa, mucilaggine, insieme inconcludente di pulsioni ed emozioni individuali che non dà spazio al collettivo, è ripiegata su se stessa e non guarda al futuro". Questo l'impietoso ritratto che il Censis ha fatto della la società italiana alla fine del 2007 nel suo 41/o rapporto. Per uscire dall'attuale stato, secondo il Censis di De Rita, si deve puntare sulle tante minoranze attive nell'economia, nella società e nelle scienze.


Gli italiani, prosegue ancora il Censis, vivono attualmente una "disarmante esperienza del peggio. E nessun settore sembra salvarsi dalla critica spietata: nella politica come nella violenza intrafamiliare, nella microcriminalità urbana come in quella organizzata, nella dipendenza da droga e alcool come nella debole integrazione degli immigrati, nella disfunzione delle burocrazie come nello smaltimento dei rifiuti, nella ronda dei veti che bloccano lo sviluppo infrastrutturale come nella bassa qualità dei programmi televisivi''.

De Rita conia la definizione "ritagli umani", ossia la frammentazione delle forme di coesione per dimostrare l'impossibilità nel costruire un tessuto sociale: troppo individualismo e poco mordente, le forme di aggregazione sono deboli.

Eppure, lo sviluppo c'è ma non si percepisce. Sul versante dello sviluppo economico, il Censis conferma la visione positiva degli ultimi anni: sia perché cresce nelle imprese la qualità delle strategie competitive (come quelle di nicchia e di offerta sul mercato del lusso), sia perché si va allargando la base territoriale dello sviluppo e perché l'Italia ha alcuni importanti big-player di tradizione finanziaria e industriale. E' una visione positiva che sembra poter superare anche le turbolenze finanziarie egli ultimi mesi.



Analisi perfetta. Che schifo di Paese che siamo. Non c'è sbocco per gli onesti a mio avviso.
Scritto appena prima di questo 3d:

http://www.hwupgrade.it/forum/showpo...9&postcount=45


fg
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Old 07-12-2007, 13:11   #11
momo-racing
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quando i cittadini si rendono conto che lo stato fa poco o niente per loro allora ognuno inizia a pensare a se stesso. E' una conseguenza inevitabile.


guardate per esempio al mercatino degli "u bei u bei" a milano ( per chi non lo sapesse è un mercatino storico di milano che si tiene tutti gli anni a santambrogio ). Sono 3 giorni che fanno servizi ai vari telegiornali dove fan vedere che di fianco ai regolari, che pagano per poter esporre, si sono messi a esporre la loro merce decine di abusivi. I poliziotti e il comune sono presenti, sanno tutto, ma non fanno niente per impedirlo e la cosa si ripete da anni. Ora ditemi perchè io, onesto cittadino che pago centinaia di euro la mia licenza, l'anno prossimo dovrei pagarla ancora quando a 10 metri da me ci sta uno che vende la stessa roba, mi ruba clienti e non paga le tasse, il tutto con il consenso esplicito delle autorità. E questo piccolo esempio è lo specchio di ciò che succede ormai da troppo tempo in questo paese.
Ovvio che il tessuto sociale poi si lacera.

credete che a napoli o in sicilia ci sia tanta gente connivente con la malavita perchè i napoletani e i siciliani sono geneticamente e socialmente portati a delinquere o perchè lo stato è talmente assente che persino la malavita rappresenta una valida alternativa?

Ultima modifica di momo-racing : 07-12-2007 alle 13:19.
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Old 07-12-2007, 13:12   #12
Fil9998
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85% di sfiduciati nei politici ??
in qualssiasi altro paese vorrebbe dire teste che ruzzolano per le strade...

in qualsiasi altro paese, non qui.


Napolitano, se ci sei: sbatti la testa al muro!
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mac user = hai soldi da buttare; linux user = hai tempo da buttare; windows user = hai soldi e tempo da buttare
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Old 07-12-2007, 13:26   #13
Onisem
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Io mi riferisco alla soddisfazione della propria vita come "sbocco": vedo sempre meno persone soddisfatte della propria vita e queste corrispondono ai "migliori" (ripeto VERAMENTE migliori).

Ovviamente parlo per la mia categoria, "ingegneri"
Ah!
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Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese)
"Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?"
Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia.
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Old 07-12-2007, 13:47   #14
momo-racing
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Io mi riferisco alla soddisfazione della propria vita come "sbocco": vedo sempre meno persone soddisfatte della propria vita e queste corrispondono ai "migliori" (ripeto VERAMENTE migliori).

Ovviamente parlo per la mia categoria, "ingegneri"
beh, ma perchè la vita di un ingegnere corrisponde ad un girone dantesco.

Passi dai 5 ai 10 anni chiuso nei gironi del politecnico, dove ti insegnano a soffrire in silenzio e subire ogni genere di angherie, consengando per ogni esame elaborati da 100 pagine che puntualmente non verranno mai corretti e valutati ( se non a peso ) e affrontando esami il cui esito può variare fortemente dall'umore del professore. A quel punto, pensando di ripercorrere le orme di dante passando dall'inferno al paradiso, col titolo di carta in mano, convinto di avere il mondo ai tuoi piedi, ti getti con fiducia nel mondo del lavoro e scopri di avere semplicemente cambiato girone e che in quegli 8 anni che hai passato a studiare un tizio che ha il diploma superiore e che a malapena parla italiano si è costruito una posizione e guadagna molto più di te che ti sei svenato portafogli e spirito per ottenere la tua posizione. Peraltro l'80% finisce a fare un lavoro che richiede competenze di poco superiori a quelle dell'operaio e dove non riuscirai mai ad applicare un buon 70% di tutto ciò che hai imparato ( palesandoti quindi quanto tempo hai sprecato e quanti soldi hai perso negli anni universitari ).
e parlo anch'io con cognizione di causa

Ultima modifica di momo-racing : 07-12-2007 alle 13:51.
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Old 07-12-2007, 14:41   #15
AntonioBO
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beh, ma perchè la vita di un ingegnere corrisponde ad un girone dantesco.

Passi dai 5 ai 10 anni chiuso nei gironi del politecnico, dove ti insegnano a soffrire in silenzio e subire ogni genere di angherie, consengando per ogni esame elaborati da 100 pagine che puntualmente non verranno mai corretti e valutati ( se non a peso ) e affrontando esami il cui esito può variare fortemente dall'umore del professore. A quel punto, pensando di ripercorrere le orme di dante passando dall'inferno al paradiso, col titolo di carta in mano, convinto di avere il mondo ai tuoi piedi, ti getti con fiducia nel mondo del lavoro e scopri di avere semplicemente cambiato girone e che in quegli 8 anni che hai passato a studiare un tizio che ha il diploma superiore e che a malapena parla italiano si è costruito una posizione e guadagna molto più di te che ti sei svenato portafogli e spirito per ottenere la tua posizione. Peraltro l'80% finisce a fare un lavoro che richiede competenze di poco superiori a quelle dell'operaio e dove non riuscirai mai ad applicare un buon 70% di tutto ciò che hai imparato ( palesandoti quindi quanto tempo hai sprecato e quanti soldi hai perso negli anni universitari ).
e parlo anch'io con cognizione di causa

Ti assicuro che non riguarda solo gli ingegneri. Uhm... sfumerei il paragone con gli operai ai quali va il massimo rispetto in quanto in questo paese - come insegnano le cronache recentissime - ci rimettono le penne troppo spesso.
Premesso ciò ormai mi pare ovvio che studiare non è più un merito. Qualche anno fa sentii un coglione in televisione, uno dei tanti tromboni prezzolati, il quale diceva che era giusto che l'università costasse molto perché "se mi laureo andrò a guadagnare di più" seguita dall'altra frase del cazzo "bisogna abituarsi al fatto che il posto fisso non esiste più" : l'avrei invitato a dare il buon esempio....
Il mio esempio invece è: laureato in giurisprudenza, abilitato alla professione di avvocato . Lavoro in banca e guadagno appena sopra i 1.300 € Avrei potuto fare l'avvocato? Certio tutto è possibile, ma in un paese normale non in Italia dove se non hai le spalle coperte finisci a 40 anni e oltre con un pugno di mosche.
Mi viene in mente sempre un aneddoto che ci eravamo figurati io e un mio amico anche lui con lo stesso titolo di studio e abilitazione: lui aveva la fissa dei parrucchieri che , a suo dire e forse ha abbastanza ragione, guadagnano un sacco di soldi.
La scena che si figurava era questa: io e lui fermi al semaforo in panda 750, si affianca il BMW del parrucchiere che abbassa il finestrino e ci dice "beati voi che avete la laurea", scatta il verde e sgomma e noi fermi lì..... Dite che rende l'idea????
__________________
"mo va a fer dal pugnàt!
THO' UN CUOCO .....(Daniele Luttazzi Raiperunanotte 25/03/2010)
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Old 07-12-2007, 15:28   #16
Cfranco
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Originariamente inviato da momo-racing Guarda i messaggi
beh, ma perchè la vita di un ingegnere corrisponde ad un girone dantesco.

Passi dai 5 ai 10 anni chiuso nei gironi del politecnico, dove ti insegnano a soffrire in silenzio e subire ogni genere di angherie, consengando per ogni esame elaborati da 100 pagine che puntualmente non verranno mai corretti e valutati ( se non a peso ) e affrontando esami il cui esito può variare fortemente dall'umore del professore. A quel punto, pensando di ripercorrere le orme di dante passando dall'inferno al paradiso, col titolo di carta in mano, convinto di avere il mondo ai tuoi piedi, ti getti con fiducia nel mondo del lavoro e scopri di avere semplicemente cambiato girone e che in quegli 8 anni che hai passato a studiare un tizio che ha il diploma superiore e che a malapena parla italiano si è costruito una posizione e guadagna molto più di te che ti sei svenato portafogli e spirito per ottenere la tua posizione. Peraltro l'80% finisce a fare un lavoro che richiede competenze di poco superiori a quelle dell'operaio e dove non riuscirai mai ad applicare un buon 70% di tutto ciò che hai imparato ( palesandoti quindi quanto tempo hai sprecato e quanti soldi hai perso negli anni universitari ).
e parlo anch'io con cognizione di causa
.


Se vuoi fare i soldi e avere successo in Italia puoi fare il ladro , il truffatore , il boss mafioso oppure tutte e tre le cose assieme mettendoti in politica .
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Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn
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Old 07-12-2007, 16:54   #17
Dreammaker21
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Originariamente inviato da AntonioBO Guarda i messaggi
La scena che si figurava era questa: io e lui fermi al semaforo in panda 750, si affianca il BMW del parrucchiere che abbassa il finestrino e ci dice "beati voi che avete la laurea", scatta il verde e sgomma e noi fermi lì..... Dite che rende l'idea????

Il mio parrucchiere va in giro in Mercedes SLK.
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Old 07-12-2007, 17:22   #18
tdi150cv
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Originariamente inviato da Dreammaker21 Guarda i messaggi
Il mio parrucchiere va in giro in Mercedes SLK.
ma credi che al giorno d'oggi comprare una slk per un lavoratore medio sia un problema ?
Se e' per quello ho un collega che circola con una classe sl e ti assicuro che piglia meno di me ... ed io giro con una macchina quasi comune
Poi magari e' un professionista quotatissimo per carita' ...
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Old 07-12-2007, 17:24   #19
FastFreddy
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Il mio parrucchiere va in giro in Mercedes SLK.
Il mio ha la panda, si vede che è laureato...
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La mia config: Asus Z170 Pro gaming, Intel i5 6600k @4.5Ghz, cooler master 212x, corsair vengeance 8Gb ddr4 2133, SSD sandisk ultra II 480Gb, Gainward GTX960 4Gb, Soundblaster Z, DVD-RW, ali Corsair CX750M, Case Thermaltake Suppressor F31
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Old 07-12-2007, 17:30   #20
Teox82
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Un mio collega si è preso un CRV da 30000€ e siamo entrambi operai.Sai quanti fanno montagne di rate solo per farsi vedere belli?
__________________
Membro fondatore dell'Hardware Upgrade Aerospace Group Viva lo StronZio
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