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Recensione Samsung Galaxy Z Fold7: un grande salto generazionale
Recensione Samsung Galaxy Z Fold7: un grande salto generazionale
Abbiamo provato per molti giorni il nuovo Z Fold7 di Samsung, un prodotto davvero interessante e costruito nei minimi dettagli. Rispetto al predecessore, cambiano parecchie cose, facendo un salto generazionale importante. Sarà lui il pieghevole di riferimento? Ecco la nostra recensione completa.
The Edge of Fate è Destiny 2.5. E questo è un problema
The Edge of Fate è Destiny 2.5. E questo è un problema
Bungie riesce a costruire una delle campagne più coinvolgenti della serie e introduce cambiamenti profondi al sistema di gioco, tra nuove stat e tier dell’equipaggiamento. Ma con risorse limitate e scelte discutibili, il vero salto evolutivo resta solo un’occasione mancata
Ryzen Threadripper 9980X e 9970X alla prova: AMD Zen 5 al massimo livello
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AMD ha aggiornato l'offerta di CPU HEDT con i Ryzen Threadripper 9000 basati su architettura Zen 5. In questo articolo vediamo come si comportano i modelli con 64 e 32 core 9980X e 9970X. Venduti allo stesso prezzo dei predecessori e compatibili con il medesimo socket, le nuove proposte si candidano a essere ottimi compagni per chi è in cerca di potenza dei calcolo e tante linee PCI Express per workstation grafiche e destinate all'AI.
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Old 02-10-2006, 22:35   #1
Adric
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Aspen Institute: il cuore di tenebra del potere in Italia

Aspen Institute: Il cuore di tenebra del potere in Italia

Al numero civico 49 di piazza S. Apostoli a Roma, molto vicino alla sede nazionale dell’Unione, c’è una associazione che ha fra i suoi iscritti la crema dell’Italia che conta. Politica, finanza, economia, giornalismo, e tutta l’industria a cominciare dai media. Vi trovate dentro il vecchio ministro dell’economia Tremonti ma anche il nuovo, Tommaso Padoa Schioppa.

Il meglio dell’industria italiana, delle banche e delle assicurazioni, non c’è settore che manchi all’appello : dalle Generali alla Fincantieri, da Confindustria alla Rai a Mediaset; da Pirelli alle Poste Italiane, dalla società Autostrade all’Enel, dalla Fiat alla IBM Italia, dalla Italtel alla Banca nazionale del lavoro, impossibile enumerare tutte le adesioni, visto che la Aspen accoglie indifferentemente persone fisiche e giuridiche, singoli pezzi grossi e società intere. E questo solo per rimanere nel bel paese, perché se appena facciamo capolino fuori dai nostri confini i nomi diventano pesantissimi, da Condy Rice al “filantropo” Soros, dalla Albright a Kissinger.

Ma che cosa è Aspen e chi sono, soprattutto che cosa vogliono fare gli “aspeniani” ? Non è una domanda oziosa perché, seppure con grande discrezione, l’Aspen Institute italiano è diventato negli ultimi tempi sede di dibattiti politico economici che, data la levatura dei personaggi che circolano lì dentro, rischiano di condizionare o quanto meno influenzare scelte e decisioni dello stesso esecutivo. Perché è membro Aspen anche Romano Prodi naturalmente, e perfino il presidente della Repubblica Napolitano, vecchio comunista. Ma allora che paura c’è ? - direte voi – se dentro ci sta tutta la destra e la sinistra che conta, tutt’al più tenteranno l’inciucio. Ipotesi legittima ripresa fra l’altro da “Panorama” nella sua pagina web con il titolo “ Grande coalizione ? Ci lavorano all’Aspen” e sotto una bella immagine di Enrico Letta che molti indicano come successore di Tremonti nella presidenza di Aspen Italia.

Il punto è che Aspen non è propriamente l’associazione delle dame di S. Vincenzo. Non fa beneficenza ed è lecito pensare che persone del calibro dei suoi membri non si riuniscano soltanto per scambiare quattro chiacchiere e prendere un the. C’è altro, ma è difficile penetrare la discreta cortina che protegge quel salotto buono dagli sguardi indiscreti.

Al tempo stesso non possiamo definirla una associazione segreta, e i suoi membri non sono incappucciati, tutt’altro : sono il massimo che si può pretendere dalla vipperia nazionale e internazionale, gente conosciutissima, fotografatissima e inseguita giorno e notte dalla stampa. E poi hanno addirittura un sito web da cui si può scaricare perfino lo statuto e approfondire identità, missione e metodo seguiti da Aspen Italia. E allora vediamo meglio.

Alla voce “indentità” si legge : “Aspen Institute Italia è una associazione privata, indipendente, internazionale, apartitica e senza fini di lucro dedicata alla discussione, all’approfondimento e allo scambio di conoscenze, informazioni, valori”. Insomma pare davvero una benemerita congregazione di supereroi che si affannano a migliorare questo mondaccio schifoso.

Ma andiamo avanti e alla voce “missione” leggiamo : “la missione dell’Istituto è la internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale del paese e la promozione del libero confronto fra culture diverse, allo scopo di identificare e valorizzare idee, valori, conoscenze ed interessi comuni. L’Istituto concentra la propria attenzione verso i problemi e le sfide più attuali della società e della business community, e invita a discuterne leader del mondo industriale, economico, finanziario, politico, sociale, culturale in condizioni di assoluta riservatezza e di libertà espressiva”.

Come a dire venite qui e sentitevi liberi di esprimervi al di fuori dei condizionamenti politici e di parte, qui siamo tutti buoni e pensiamo soltanto a migliorare le cose. Ci verrebbe da chiederci come si può mettere tanta carne al fuoco e non buttarla poi in politica, ma lasciamo perdere per il momento, perché ciò che attira la nostra attenzione è il metodo utilizzato, e dichiarato a chiare note, dalla associazione : Il "metodo Aspen” privilegia il confronto e il dibattito “a porte chiuse” , favorisce le relazioni interpersonali e consente un effettivo aggiornamento dei temi in discussione. Lo scopo non è quello di trovare risposte unanimi o semplicemente rassicuranti, ma di evidenziare la complessità dei fenomeni del mondo contemporaneo e stimolare quell’approfondimento culturale da cui emergano valori ed ideali universali capaci di ispirare una leadership moderna e consapevole.

Ecco qui. Massima riservatezza, opportunità di stringere relazioni interpersonali e di tessere rapporti e colloqui capaci di ispirare ( o magari partorire direttamente) una leadership moderna e consapevole. A porte chiuse, naturalmente.

Il democratico che è in me sente puzza di bruciato e cerco a questo punto di capire come si diventa membri Aspen, e quali requisiti occorre soddisfare. Per facilitarmi il compito parto dalla categoria più facile, quella delle new entrioes, cioè i giovani. Alla Aspen li chiamano “Junior Fellows” e ne danno anche il dettagliato profilo : gli Aspen Junior Fellows sono un network internazionale di giovani ad alto potenziale formato dai ragazzi che hanno preso parte ai progetti “Aspen per la Nuova Leadership” nel 1999 e nel 2001, a cui sono aggiunti 22 nuovi membri nel 2004”. Come abbiano fatto questi fortunati ragazzi a partecipare a questi progetti non è mica spiegato, perché a questo punto è del tutto evidente che non stiamo parlando di corsi di formazione regionali aperti a tutti. Qui si costruisce la classe dirigente, diamine, mica si gioca.

Girovago un po’ per il web rimuginando l’idea – un po’ inquietante a dire la verità – di un network internazionale di giovani rampolli allevati fin da bambini con la pappa reale del potere. Scopro che è membro Aspen anche Mario Draghi, il nuovo capo della Banca d’Italia. E pure Lucia Annunziata – ricordiamo, ex presidente Rai voluto dalla sinistra a garanzia del pluralismo, che dirige addirittura il magazine “Aspenia”. E poi anche gli ex presidenti Cossiga e Ciampi, Paolo Mieli, Bruno Tabacci dell’UDC molto corteggiato dall’Unione, e chissà quanti altri. Essere membri Aspen a questo punto deve pur significare qualcosa di più che avere la semplice opportunità di dibattere ad alto livello. Pensate che il presidente mondiale della associazione (la cui sede naturalmente è negli USA) è Walter Isaacson, che per l’Aspen ha rinunciato nientemeno alla presidenza della CNN.

Diciamoci la verità, non è la massoneria ma le somiglia molto davvero. Non ci sono cappucci e spade posate sulla testa dei neoiscritti, ma la cortina di discrezione che circonda gli associati e le loro riunioni ad altissimo livello ci destano molta preoccupazione. Non siete convinti ? Bene, provate ad andare a questo indirizzo web : http://www.difesa.it/SMD/CASD/Istitu...?DetailID=3108

E’ una pagina web del portale istituzionale del ministero della Difesa, dove si da notizia di un seminario congiunto fra il CASD ( Centro Alti Studi per la Difesa, l'organismo di studio di piu' alto livello nel campo della formazione dirigenziale del ministero medesimo), il CEMISS (Centro Militare di Studi Strategici), l’Aspen Italia appunto e – udite udite ! – il PNAC ( Project for the New American Century) l’associazione statunitense capeggiata dai più fanatici estremisti neoconservatori del calibro di Paul Wolfowitz (messo da qualche tempo a capo da Bush alla Banca Mondiale) e di Ronald Rumsfeld, attuale ministro della difesa statunitense e teorico della guerra preventiva, fra i principali responsabili del disastro umanitario, politico, economico e sociale dell’Irak a seguito della “liberazione” a opera Usa e degli altri “willings” (fra cui ahinoi anche l’Italia).

Chi non conosce il PNAC e le sue farneticanti teorie può cercare informazioni in rete. Chi lo conosce sa che al confronto il “piano di rinascita democratica” di Licio Gelli e della loggia P2 sembrano un banale gioco di ruolo per ragazzi. Venire al corrente che l’associazione Aspen (sulla cui trasparenza e apartiticità nutriamo già fortissimi dubbi) e addirittura il ministero della difesa italiano abbiano recentemente tenuto ( per la precisione l’11 marzo del 2005, a palazzo Salviati, ore 10) un convegno insieme ai teorici della americanizzazione (anche a mano armata) dell’intero globo terracqueo non ci rende per niente tranquilli. E sapere che dell’Aspen, una associazione elitaria che dibatte a porte chiuse, fanno parte le persone – di destra e di sinistra – che contano di più nella politica italiana ci rende ancora più inquieti. Anche considerato come proprio in questi giorni personaggi più che rappresentativi della sinistra al governo del paese parlano con troppa sicumera di tagli alle pensioni, alla sanità, al pubblico impiego e dimenticano il fisco. Che siano iscritti tutti all'Aspen ?

Ma a chi vogliamo affidare il nostro paese, e come realizzeremo mai il sogno comune di una maggiore democrazia diretta - per esempio con elezioni primarie aperte a tutti i cittadini - se tutta la crema della politica italiana, da destra a sinistra, gradisce dibattere spesso e volentieri a porte chiuse dei nostri destini ?

Preferisco fermarmi qui, è finita la carta per la stampante ma i links su Google per Aspen sembrano infiniti, quasi come quelli per la voce “massoneria”. Speriamo bene.

Stefano Olivieri
Fonte: LibLab

Aspen all'italiana - di Giuseppe Genna
... Comunque, se divento socio sostenitore dell'Aspen, sono in una fantastica compagnia. Ecco chi sono i soci sostenitori dell'Aspen Italia (la lista è lunga, ma vale la pena di leggersela...

**
Linkografia :

http://www.aspeninstitute.it
http://www.nwo.it/aspen_genna.html
http://fondazione.camera.it/attivita...880/second.asp
http://www.kelebekler.com/occ/vaticano3.htm
http://www.panorama.it/italia/politi...-A020001037221
http://www.archivionucleare.com/inde...stitute-italia
http://www.mclink.it/com/inform/art/06n10214.htm
http://www.difesa.it/SMD/CASD/Istitu...?DetailID=3108
http://stopimperialism.be/American_E..._Institute.php
http://www.fisicamente.net/index-200.htm
http://www.criticalpoint.it/news.php?cod=679

(canisciolti.info)
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Old 02-10-2006, 22:41   #2
LUVІ
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Non conoscevo.
Devo chiedere ad un mio amico, che lavora proprio li, di raccontarmi qualcosa.

LuVi
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Old 02-10-2006, 22:58   #3
Silver_1982
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Originariamente inviato da Adric
Aspen Institute: Il cuore di tenebra del potere in Italia

Al numero civico 49 di piazza S. Apostoli a Roma, molto vicino alla sede nazionale dell’Unione, c’è una associazione che ha fra i suoi iscritti la crema dell’Italia che conta. Politica, finanza, economia, giornalismo, e tutta l’industria a cominciare dai media. Vi trovate dentro il vecchio ministro dell’economia Tremonti ma anche il nuovo, Tommaso Padoa Schioppa.

Il meglio dell’industria italiana, delle banche e delle assicurazioni, non c’è settore che manchi all’appello : dalle Generali alla Fincantieri, da Confindustria alla Rai a Mediaset; da Pirelli alle Poste Italiane, dalla società Autostrade all’Enel, dalla Fiat alla IBM Italia, dalla Italtel alla Banca nazionale del lavoro, impossibile enumerare tutte le adesioni, visto che la Aspen accoglie indifferentemente persone fisiche e giuridiche, singoli pezzi grossi e società intere. E questo solo per rimanere nel bel paese, perché se appena facciamo capolino fuori dai nostri confini i nomi diventano pesantissimi, da Condy Rice al “filantropo” Soros, dalla Albright a Kissinger.

Ma che cosa è Aspen e chi sono, soprattutto che cosa vogliono fare gli “aspeniani” ? Non è una domanda oziosa perché, seppure con grande discrezione, l’Aspen Institute italiano è diventato negli ultimi tempi sede di dibattiti politico economici che, data la levatura dei personaggi che circolano lì dentro, rischiano di condizionare o quanto meno influenzare scelte e decisioni dello stesso esecutivo. Perché è membro Aspen anche Romano Prodi naturalmente, e perfino il presidente della Repubblica Napolitano, vecchio comunista. Ma allora che paura c’è ? - direte voi – se dentro ci sta tutta la destra e la sinistra che conta, tutt’al più tenteranno l’inciucio. Ipotesi legittima ripresa fra l’altro da “Panorama” nella sua pagina web con il titolo “ Grande coalizione ? Ci lavorano all’Aspen” e sotto una bella immagine di Enrico Letta che molti indicano come successore di Tremonti nella presidenza di Aspen Italia.

Il punto è che Aspen non è propriamente l’associazione delle dame di S. Vincenzo. Non fa beneficenza ed è lecito pensare che persone del calibro dei suoi membri non si riuniscano soltanto per scambiare quattro chiacchiere e prendere un the. C’è altro, ma è difficile penetrare la discreta cortina che protegge quel salotto buono dagli sguardi indiscreti.

Al tempo stesso non possiamo definirla una associazione segreta, e i suoi membri non sono incappucciati, tutt’altro : sono il massimo che si può pretendere dalla vipperia nazionale e internazionale, gente conosciutissima, fotografatissima e inseguita giorno e notte dalla stampa. E poi hanno addirittura un sito web da cui si può scaricare perfino lo statuto e approfondire identità, missione e metodo seguiti da Aspen Italia. E allora vediamo meglio.

Alla voce “indentità” si legge : “Aspen Institute Italia è una associazione privata, indipendente, internazionale, apartitica e senza fini di lucro dedicata alla discussione, all’approfondimento e allo scambio di conoscenze, informazioni, valori”. Insomma pare davvero una benemerita congregazione di supereroi che si affannano a migliorare questo mondaccio schifoso.

Ma andiamo avanti e alla voce “missione” leggiamo : “la missione dell’Istituto è la internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale del paese e la promozione del libero confronto fra culture diverse, allo scopo di identificare e valorizzare idee, valori, conoscenze ed interessi comuni. L’Istituto concentra la propria attenzione verso i problemi e le sfide più attuali della società e della business community, e invita a discuterne leader del mondo industriale, economico, finanziario, politico, sociale, culturale in condizioni di assoluta riservatezza e di libertà espressiva”.

Come a dire venite qui e sentitevi liberi di esprimervi al di fuori dei condizionamenti politici e di parte, qui siamo tutti buoni e pensiamo soltanto a migliorare le cose. Ci verrebbe da chiederci come si può mettere tanta carne al fuoco e non buttarla poi in politica, ma lasciamo perdere per il momento, perché ciò che attira la nostra attenzione è il metodo utilizzato, e dichiarato a chiare note, dalla associazione : Il "metodo Aspen” privilegia il confronto e il dibattito “a porte chiuse” , favorisce le relazioni interpersonali e consente un effettivo aggiornamento dei temi in discussione. Lo scopo non è quello di trovare risposte unanimi o semplicemente rassicuranti, ma di evidenziare la complessità dei fenomeni del mondo contemporaneo e stimolare quell’approfondimento culturale da cui emergano valori ed ideali universali capaci di ispirare una leadership moderna e consapevole.

Ecco qui. Massima riservatezza, opportunità di stringere relazioni interpersonali e di tessere rapporti e colloqui capaci di ispirare ( o magari partorire direttamente) una leadership moderna e consapevole. A porte chiuse, naturalmente.

Il democratico che è in me sente puzza di bruciato e cerco a questo punto di capire come si diventa membri Aspen, e quali requisiti occorre soddisfare. Per facilitarmi il compito parto dalla categoria più facile, quella delle new entrioes, cioè i giovani. Alla Aspen li chiamano “Junior Fellows” e ne danno anche il dettagliato profilo : gli Aspen Junior Fellows sono un network internazionale di giovani ad alto potenziale formato dai ragazzi che hanno preso parte ai progetti “Aspen per la Nuova Leadership” nel 1999 e nel 2001, a cui sono aggiunti 22 nuovi membri nel 2004”. Come abbiano fatto questi fortunati ragazzi a partecipare a questi progetti non è mica spiegato, perché a questo punto è del tutto evidente che non stiamo parlando di corsi di formazione regionali aperti a tutti. Qui si costruisce la classe dirigente, diamine, mica si gioca.

Girovago un po’ per il web rimuginando l’idea – un po’ inquietante a dire la verità – di un network internazionale di giovani rampolli allevati fin da bambini con la pappa reale del potere. Scopro che è membro Aspen anche Mario Draghi, il nuovo capo della Banca d’Italia. E pure Lucia Annunziata – ricordiamo, ex presidente Rai voluto dalla sinistra a garanzia del pluralismo, che dirige addirittura il magazine “Aspenia”. E poi anche gli ex presidenti Cossiga e Ciampi, Paolo Mieli, Bruno Tabacci dell’UDC molto corteggiato dall’Unione, e chissà quanti altri. Essere membri Aspen a questo punto deve pur significare qualcosa di più che avere la semplice opportunità di dibattere ad alto livello. Pensate che il presidente mondiale della associazione (la cui sede naturalmente è negli USA) è Walter Isaacson, che per l’Aspen ha rinunciato nientemeno alla presidenza della CNN.

Diciamoci la verità, non è la massoneria ma le somiglia molto davvero. Non ci sono cappucci e spade posate sulla testa dei neoiscritti, ma la cortina di discrezione che circonda gli associati e le loro riunioni ad altissimo livello ci destano molta preoccupazione. Non siete convinti ? Bene, provate ad andare a questo indirizzo web : http://www.difesa.it/SMD/CASD/Istitu...?DetailID=3108

E’ una pagina web del portale istituzionale del ministero della Difesa, dove si da notizia di un seminario congiunto fra il CASD ( Centro Alti Studi per la Difesa, l'organismo di studio di piu' alto livello nel campo della formazione dirigenziale del ministero medesimo), il CEMISS (Centro Militare di Studi Strategici), l’Aspen Italia appunto e – udite udite ! – il PNAC ( Project for the New American Century) l’associazione statunitense capeggiata dai più fanatici estremisti neoconservatori del calibro di Paul Wolfowitz (messo da qualche tempo a capo da Bush alla Banca Mondiale) e di Ronald Rumsfeld, attuale ministro della difesa statunitense e teorico della guerra preventiva, fra i principali responsabili del disastro umanitario, politico, economico e sociale dell’Irak a seguito della “liberazione” a opera Usa e degli altri “willings” (fra cui ahinoi anche l’Italia).

Chi non conosce il PNAC e le sue farneticanti teorie può cercare informazioni in rete. Chi lo conosce sa che al confronto il “piano di rinascita democratica” di Licio Gelli e della loggia P2 sembrano un banale gioco di ruolo per ragazzi. Venire al corrente che l’associazione Aspen (sulla cui trasparenza e apartiticità nutriamo già fortissimi dubbi) e addirittura il ministero della difesa italiano abbiano recentemente tenuto ( per la precisione l’11 marzo del 2005, a palazzo Salviati, ore 10) un convegno insieme ai teorici della americanizzazione (anche a mano armata) dell’intero globo terracqueo non ci rende per niente tranquilli. E sapere che dell’Aspen, una associazione elitaria che dibatte a porte chiuse, fanno parte le persone – di destra e di sinistra – che contano di più nella politica italiana ci rende ancora più inquieti. Anche considerato come proprio in questi giorni personaggi più che rappresentativi della sinistra al governo del paese parlano con troppa sicumera di tagli alle pensioni, alla sanità, al pubblico impiego e dimenticano il fisco. Che siano iscritti tutti all'Aspen ?

Ma a chi vogliamo affidare il nostro paese, e come realizzeremo mai il sogno comune di una maggiore democrazia diretta - per esempio con elezioni primarie aperte a tutti i cittadini - se tutta la crema della politica italiana, da destra a sinistra, gradisce dibattere spesso e volentieri a porte chiuse dei nostri destini ?

Preferisco fermarmi qui, è finita la carta per la stampante ma i links su Google per Aspen sembrano infiniti, quasi come quelli per la voce “massoneria”. Speriamo bene.

Stefano Olivieri
Fonte: LibLab

Aspen all'italiana - di Giuseppe Genna
... Comunque, se divento socio sostenitore dell'Aspen, sono in una fantastica compagnia. Ecco chi sono i soci sostenitori dell'Aspen Italia (la lista è lunga, ma vale la pena di leggersela...

**
Linkografia :

http://www.aspeninstitute.it
http://www.nwo.it/aspen_genna.html
http://fondazione.camera.it/attivita...880/second.asp
http://www.kelebekler.com/occ/vaticano3.htm
http://www.panorama.it/italia/politi...-A020001037221
http://www.archivionucleare.com/inde...stitute-italia
http://www.mclink.it/com/inform/art/06n10214.htm
http://www.difesa.it/SMD/CASD/Istitu...?DetailID=3108
http://stopimperialism.be/American_E..._Institute.php
http://www.fisicamente.net/index-200.htm
http://www.criticalpoint.it/news.php?cod=679

(canisciolti.info)

...mi pare sia già nota da tempo, ma probabilmente non ho ben compreso l'intento del 3d




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Ultima modifica di Silver_1982 : 02-10-2006 alle 23:18.
Silver_1982 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 02-10-2006, 23:06   #4
Onisem
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Alla fine faranno quattro chiacchere e concluderanno affari in una sede discreta e che non esiga di recitare la solita parte di tutori degli interessi dei cittadini. Trovo più coerente quello che avviene in quelle stanze che a Montecitorio.
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Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese)
"Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?"
Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia.
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Old 02-10-2006, 23:14   #5
Sehelaquiel
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Messaggi: 557
Assomiglia molto ad una grossa think tank.

Comunque molto interessante.
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ngi e phobosphobosphobos
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Old 02-10-2006, 23:20   #6
Sehelaquiel
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Quote:
Originariamente inviato da Sehelaquiel
Assomiglia molto ad una grossa think tank.
Ovvero un ibrido tra una grossa think tank ed una loggia massonica. Ci sono molti articoli molto interessanti nel sito, ora mi sto leggendo questo qui: http://www.aspeninstitute.it/icons/i...n30_Lam_it.pdf
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ngi e phobosphobosphobos
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Old 03-10-2006, 10:52   #7
Gemma
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non trovo le parole per esprimere tutto il mio sconforto...
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Old 03-10-2006, 10:56   #8
pierpo
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mi sembra che sia la sede del potere oligarchico italiano.
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Old 03-10-2006, 18:24   #9
Sawato Onizuka
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abbiamo trovato la sede dei BIANCHI !!!

mò mando una e-mail ai miei fidati Grigi di Orione per avvertirli
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Old 03-10-2006, 18:44   #10
lowenz
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Originariamente inviato da Sehelaquiel
Assomiglia molto ad una grossa think tank.
O ai Take That
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Old 03-10-2006, 20:22   #11
Sehelaquiel
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Originariamente inviato da lowenz
O ai Take That
che possa Robbie Williams esserne un membro?
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Old 07-10-2006, 08:39   #12
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Originariamente inviato da Adric
Aspen Institute: Il cuore di tenebra del potere in Italia

Al numero civico 49 di piazza S. Apostoli a Roma, molto vicino alla sede nazionale dell’Unione, c’è una associazione che ha fra i suoi iscritti la crema dell’Italia che conta. Politica, finanza, economia, giornalismo, e tutta l’industria a cominciare dai media. Vi trovate dentro il vecchio ministro dell’economia Tremonti ma anche il nuovo, Tommaso Padoa Schioppa.

Il meglio dell’industria italiana, delle banche e delle assicurazioni, non c’è settore che manchi all’appello : dalle Generali alla Fincantieri, da Confindustria alla Rai a Mediaset; da Pirelli alle Poste Italiane, dalla società Autostrade all’Enel, dalla Fiat alla IBM Italia, dalla Italtel alla Banca nazionale del lavoro, impossibile enumerare tutte le adesioni, visto che la Aspen accoglie indifferentemente persone fisiche e giuridiche, singoli pezzi grossi e società intere. E questo solo per rimanere nel bel paese, perché se appena facciamo capolino fuori dai nostri confini i nomi diventano pesantissimi, da Condy Rice al “filantropo” Soros, dalla Albright a Kissinger.

Ma che cosa è Aspen e chi sono, soprattutto che cosa vogliono fare gli “aspeniani” ? Non è una domanda oziosa perché, seppure con grande discrezione, l’Aspen Institute italiano è diventato negli ultimi tempi sede di dibattiti politico economici che, data la levatura dei personaggi che circolano lì dentro, rischiano di condizionare o quanto meno influenzare scelte e decisioni dello stesso esecutivo. Perché è membro Aspen anche Romano Prodi naturalmente, e perfino il presidente della Repubblica Napolitano, vecchio comunista. Ma allora che paura c’è ? - direte voi – se dentro ci sta tutta la destra e la sinistra che conta, tutt’al più tenteranno l’inciucio. Ipotesi legittima ripresa fra l’altro da “Panorama” nella sua pagina web con il titolo “ Grande coalizione ? Ci lavorano all’Aspen” e sotto una bella immagine di Enrico Letta che molti indicano come successore di Tremonti nella presidenza di Aspen Italia.

Il punto è che Aspen non è propriamente l’associazione delle dame di S. Vincenzo. Non fa beneficenza ed è lecito pensare che persone del calibro dei suoi membri non si riuniscano soltanto per scambiare quattro chiacchiere e prendere un the. C’è altro, ma è difficile penetrare la discreta cortina che protegge quel salotto buono dagli sguardi indiscreti.

Al tempo stesso non possiamo definirla una associazione segreta, e i suoi membri non sono incappucciati, tutt’altro : sono il massimo che si può pretendere dalla vipperia nazionale e internazionale, gente conosciutissima, fotografatissima e inseguita giorno e notte dalla stampa. E poi hanno addirittura un sito web da cui si può scaricare perfino lo statuto e approfondire identità, missione e metodo seguiti da Aspen Italia. E allora vediamo meglio.

Alla voce “indentità” si legge : “Aspen Institute Italia è una associazione privata, indipendente, internazionale, apartitica e senza fini di lucro dedicata alla discussione, all’approfondimento e allo scambio di conoscenze, informazioni, valori”. Insomma pare davvero una benemerita congregazione di supereroi che si affannano a migliorare questo mondaccio schifoso.

Ma andiamo avanti e alla voce “missione” leggiamo : “la missione dell’Istituto è la internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale del paese e la promozione del libero confronto fra culture diverse, allo scopo di identificare e valorizzare idee, valori, conoscenze ed interessi comuni. L’Istituto concentra la propria attenzione verso i problemi e le sfide più attuali della società e della business community, e invita a discuterne leader del mondo industriale, economico, finanziario, politico, sociale, culturale in condizioni di assoluta riservatezza e di libertà espressiva”.

Come a dire venite qui e sentitevi liberi di esprimervi al di fuori dei condizionamenti politici e di parte, qui siamo tutti buoni e pensiamo soltanto a migliorare le cose. Ci verrebbe da chiederci come si può mettere tanta carne al fuoco e non buttarla poi in politica, ma lasciamo perdere per il momento, perché ciò che attira la nostra attenzione è il metodo utilizzato, e dichiarato a chiare note, dalla associazione : Il "metodo Aspen” privilegia il confronto e il dibattito “a porte chiuse” , favorisce le relazioni interpersonali e consente un effettivo aggiornamento dei temi in discussione. Lo scopo non è quello di trovare risposte unanimi o semplicemente rassicuranti, ma di evidenziare la complessità dei fenomeni del mondo contemporaneo e stimolare quell’approfondimento culturale da cui emergano valori ed ideali universali capaci di ispirare una leadership moderna e consapevole.

Ecco qui. Massima riservatezza, opportunità di stringere relazioni interpersonali e di tessere rapporti e colloqui capaci di ispirare ( o magari partorire direttamente) una leadership moderna e consapevole. A porte chiuse, naturalmente.

Il democratico che è in me sente puzza di bruciato e cerco a questo punto di capire come si diventa membri Aspen, e quali requisiti occorre soddisfare. Per facilitarmi il compito parto dalla categoria più facile, quella delle new entrioes, cioè i giovani. Alla Aspen li chiamano “Junior Fellows” e ne danno anche il dettagliato profilo : gli Aspen Junior Fellows sono un network internazionale di giovani ad alto potenziale formato dai ragazzi che hanno preso parte ai progetti “Aspen per la Nuova Leadership” nel 1999 e nel 2001, a cui sono aggiunti 22 nuovi membri nel 2004”. Come abbiano fatto questi fortunati ragazzi a partecipare a questi progetti non è mica spiegato, perché a questo punto è del tutto evidente che non stiamo parlando di corsi di formazione regionali aperti a tutti. Qui si costruisce la classe dirigente, diamine, mica si gioca.

Girovago un po’ per il web rimuginando l’idea – un po’ inquietante a dire la verità – di un network internazionale di giovani rampolli allevati fin da bambini con la pappa reale del potere. Scopro che è membro Aspen anche Mario Draghi, il nuovo capo della Banca d’Italia. E pure Lucia Annunziata – ricordiamo, ex presidente Rai voluto dalla sinistra a garanzia del pluralismo, che dirige addirittura il magazine “Aspenia”. E poi anche gli ex presidenti Cossiga e Ciampi, Paolo Mieli, Bruno Tabacci dell’UDC molto corteggiato dall’Unione, e chissà quanti altri. Essere membri Aspen a questo punto deve pur significare qualcosa di più che avere la semplice opportunità di dibattere ad alto livello. Pensate che il presidente mondiale della associazione (la cui sede naturalmente è negli USA) è Walter Isaacson, che per l’Aspen ha rinunciato nientemeno alla presidenza della CNN.

Diciamoci la verità, non è la massoneria ma le somiglia molto davvero. Non ci sono cappucci e spade posate sulla testa dei neoiscritti, ma la cortina di discrezione che circonda gli associati e le loro riunioni ad altissimo livello ci destano molta preoccupazione. Non siete convinti ? Bene, provate ad andare a questo indirizzo web : http://www.difesa.it/SMD/CASD/Istitu...?DetailID=3108

E’ una pagina web del portale istituzionale del ministero della Difesa, dove si da notizia di un seminario congiunto fra il CASD ( Centro Alti Studi per la Difesa, l'organismo di studio di piu' alto livello nel campo della formazione dirigenziale del ministero medesimo), il CEMISS (Centro Militare di Studi Strategici), l’Aspen Italia appunto e – udite udite ! – il PNAC ( Project for the New American Century) l’associazione statunitense capeggiata dai più fanatici estremisti neoconservatori del calibro di Paul Wolfowitz (messo da qualche tempo a capo da Bush alla Banca Mondiale) e di Ronald Rumsfeld, attuale ministro della difesa statunitense e teorico della guerra preventiva, fra i principali responsabili del disastro umanitario, politico, economico e sociale dell’Irak a seguito della “liberazione” a opera Usa e degli altri “willings” (fra cui ahinoi anche l’Italia).

Chi non conosce il PNAC e le sue farneticanti teorie può cercare informazioni in rete. Chi lo conosce sa che al confronto il “piano di rinascita democratica” di Licio Gelli e della loggia P2 sembrano un banale gioco di ruolo per ragazzi. Venire al corrente che l’associazione Aspen (sulla cui trasparenza e apartiticità nutriamo già fortissimi dubbi) e addirittura il ministero della difesa italiano abbiano recentemente tenuto ( per la precisione l’11 marzo del 2005, a palazzo Salviati, ore 10) un convegno insieme ai teorici della americanizzazione (anche a mano armata) dell’intero globo terracqueo non ci rende per niente tranquilli. E sapere che dell’Aspen, una associazione elitaria che dibatte a porte chiuse, fanno parte le persone – di destra e di sinistra – che contano di più nella politica italiana ci rende ancora più inquieti. Anche considerato come proprio in questi giorni personaggi più che rappresentativi della sinistra al governo del paese parlano con troppa sicumera di tagli alle pensioni, alla sanità, al pubblico impiego e dimenticano il fisco. Che siano iscritti tutti all'Aspen ?

Ma a chi vogliamo affidare il nostro paese, e come realizzeremo mai il sogno comune di una maggiore democrazia diretta - per esempio con elezioni primarie aperte a tutti i cittadini - se tutta la crema della politica italiana, da destra a sinistra, gradisce dibattere spesso e volentieri a porte chiuse dei nostri destini ?

Preferisco fermarmi qui, è finita la carta per la stampante ma i links su Google per Aspen sembrano infiniti, quasi come quelli per la voce “massoneria”. Speriamo bene.

Stefano Olivieri
Fonte: LibLab

Aspen all'italiana - di Giuseppe Genna
... Comunque, se divento socio sostenitore dell'Aspen, sono in una fantastica compagnia. Ecco chi sono i soci sostenitori dell'Aspen Italia (la lista è lunga, ma vale la pena di leggersela...

**
Linkografia :

http://www.aspeninstitute.it
http://www.nwo.it/aspen_genna.html
http://fondazione.camera.it/attivita...880/second.asp
http://www.kelebekler.com/occ/vaticano3.htm
http://www.panorama.it/italia/politi...-A020001037221
http://www.archivionucleare.com/inde...stitute-italia
http://www.mclink.it/com/inform/art/06n10214.htm
http://www.difesa.it/SMD/CASD/Istitu...?DetailID=3108
http://stopimperialism.be/American_E..._Institute.php
http://www.fisicamente.net/index-200.htm
http://www.criticalpoint.it/news.php?cod=679

(canisciolti.info)
Molto interessante. Molto.
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Old 08-10-2006, 19:30   #13
manno
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...si sa qualcosa di piu' preciso?
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non è che mi faccia paura la morte.solo che non voglio esserci quando succederà.....w l'america...
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Old 08-10-2006, 20:10   #14
fluke81
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A me quello che fa impressione sono gli sponsor:

Aspen Italiano
http://www.aspeninstitute.it/AspenWe...orm&Area=10000

Aspen Tedesco
http://www.aspenberlin.org/aboutus.php?iKatId=21

Aspen Francese
http://www.aspenfrance.org/
(cliccare su partenaires-il nous soutinnient)
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Old 09-10-2006, 07:53   #15
Feric Jaggar
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Originariamente inviato da Adric
Il meglio dell’industria italiana, delle banche e delle assicurazioni, non c’è settore che manchi all’appello : dalle Generali alla Fincantieri, da Confindustria alla Rai a Mediaset; da Pirelli alle Poste Italiane, dalla società Autostrade all’Enel, dalla Fiat alla IBM Italia, dalla Italtel alla Banca nazionale del lavoro, impossibile enumerare tutte le adesioni, visto che la Aspen accoglie indifferentemente persone fisiche e giuridiche, singoli pezzi grossi e società intere.
Anche il mio capo riceve "Aspenia", la rivista; non in qualità di membro, per carità, non è ritenuto al livello! bensì come "dirigente piccola impresa", che nella scala di Aspen significa almeno mille dipendenti.

Noto che aziende che fanno le storie per pagare un'ora di straordinario ai dipendenti (e nella lista dei foraggiatori, fa piacere vedere pure ALITALIA e varie municipalizzate...), poi non hanno nessun problema a foraggiare largamente questi "think tank neocon"; come think tank a buon diritto possono essere definiti anche "Liberal", il sedicente "Istituto Affari Internazionali" (tra i nomi troverete anche quello dell'attuale Presidente della Repubblica), L' "Istituto Bruno Leoni" (andate a leggervi i suoi deliri ultraliberisti, vi farete quattro risate), e anche entità care alla sinistra come "Limes" (che con cadenza pressochè quotidiana viene invitata a RaiNews24 - unico neo di un peraltro ottimo canale - a pontificare sui massimi sistemi, e domando io a che titolo), oppure se vi piace proprio l'hard core informativo "Informazione corretta", Poi si potrebbero citare tutti i vari "osservatori", i "forum permanenti", il Workshop Ambrosetti di Cernobbio, etc. etc.

Di questo passo, credo che mi converrà aprire un "think tank"... risolverò in una botta tutti i miei problemi economici, dalla riparazione del tetto alla futura scuola di mio figlio.

Dopo aver dato una scorsa in giro, credo di aver individuato le caratteristiche da dare al mio personale "think tank", per poter al più presto mungere denaro a qualcuno:

1) anzitutto un bel sito internet accattivante e di stile, ovviamente privo di qualsiasi pericolosa interattività; costerà un po', poco male li rifaccio in fretta. Sul sito mettere un bel programma in cui devono sfolgorare tutti i temi cari all'establishment: difesa della famiglia, del ceto medio, libertà di mercato, ripudio degli orrori dello stato sociale, lotta al terrorismo, privatizzazione dei servizi, lealtà atlantica

2) poi devo trovare subito un qualche aggancio con i Lions, i Rotary o qualche conventicola paramassonica, per procurarmi un ospite di prestigio e magari un patrocinio (i patrocinii li danno tutti volentieri, perchè non costano nulla), che dovrà sfociare in entratura per i salotti buoni del lobbysmo. Credo che mi servirà un gessato blu...

3) tesserare a tappeto tutto il parentame in un partito rispettabile come AN o FI (ma anche a sinistra c'è della robina fine, basta saper scegliere), intrufolarmi nelle riunioni, fare casino con petizioni e banchetti per problemi di attualità, ovviamente visti da un'ottica benpensante ma populista

4) organizzare subito un bel convegno o una tavola rotonda su qualche tema tipo "CHI HA UCCISO TOMMY" oppure "LA SFIDA GLOBALE DELLA PICCOLA IMPRESA", al quale invitare tutti i politici sfiatati (come era il personaggio di cui sopra, prima di essere eletto) e tromboni ottuagenari in cerca di platea. Avendo un'università vicino, ho un terreno di caccia fantastico; una volta ho visto uno di questi personaggi, un docente, prendere il sopravvento ad una conferenza di Manfredi sul solito polpettone pseudostorico, ovviamente piena fino al tetto (alla conferenza precedente c'erano dodici persone), hanno dovuto levargli il micronono quasi a forza.
In platea ovviamente non dovranno mancare una tonaca di prestigio, e qualche divisa nera e grigia in prima fila, a suggello della rispettabilità dell'iniziativa.

5) a questo punto, creatomi un curriculum di agente dell'Occidente Sano e Produttivo, parte la circolare a tutte le aziende con richiesta di contributo; seguita da appuntamento col responsabile per le relazioni esterne, al quale chiederò una somma a piacere secondo la formula "50% a me, 50% a te".

Avete altri suggerimenti?
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Ultima modifica di Feric Jaggar : 09-10-2006 alle 08:12.
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Old 09-10-2006, 08:42   #16
Bet
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potrà dare anche fastidio ma finchè raggruppa personalità così differenti non lo vedo come un grosso problema
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Old 09-10-2006, 09:21   #17
Feric Jaggar
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potrà dare anche fastidio ma finchè raggruppa personalità così differenti non lo vedo come un grosso problema
Mah, ribaltiamo il concetto: a parte tutti i tromboni che si imbucano - con scarso senso dell'opportunità - dappertutto come il prezzemolo (il che dà a loro un surplus di visibilità, e all'entità di turno un tono di gigantismo onnicomprensivo ed onnivoro), allorquando si tratta invece di personalità "pesanti" per ruoli ricoperti e in prospettiva a ricoprire, non è inquietante, che ci siano al vertice di Aspen sia l'economista della maggioranza (Letta) che quello dell'opposizione (Tremonti)? Quale reale possibilità ha l'elettorato, nell'urna, di scegliere tra politiche economiche diverse, quando i due teorici antagonisti vanno a braccetto in certa ambigua riservatezza? (domanda retorica; risposta: NESSUNA)
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Old 09-10-2006, 09:33   #18
Bet
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Mah, ribaltiamo il concetto: a parte tutti i tromboni che si imbucano - con scarso senso dell'opportunità - dappertutto come il prezzemolo (il che dà a loro un surplus di visibilità, e all'entità di turno un tono di gigantismo onnicomprensivo ed onnivoro), allorquando si tratta invece di personalità "pesanti" per ruoli ricoperti e in prospettiva a ricoprire, non è inquietante, che ci siano al vertice di Aspen sia l'economista della maggioranza (Letta) che quello dell'opposizione (Tremonti)? Quale reale possibilità ha l'elettorato, nell'urna, di scegliere tra politiche economiche diverse, quando i due teorici antagonisti vanno a braccetto in certa ambigua riservatezza? (domanda retorica; risposta: NESSUNA)
Se vogliamo, le due persone che contano sono Tremonti e Padoa-Schioppa, i quali hanno un approccio notevolmente diverso alla gestione dell'economia e del bilancio statale. Hanno una storia (testimoniata da fatti e da libri) che non potrebbero smentire con qualche riunione all'aspen... io credo così.
Certo non si tratta di una "democrazia" alla Rousseau (per fortuna!) pero' personalmente non sono inquietato.
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Old 09-10-2006, 09:40   #20
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Aspetta che sento con Licio cosa preferisce; non penso che faccia problemi, lui crede molto nell'open source...

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