L'Olanda 'nazionalizza' il produttore di chip cinese Nexperia: rischio per la sicurezza economica olandese ed europea
Il governo olandese ha posto Nexperia, produttore di chip di proprietà cinese, sotto amministrazione statale per tutelare la sicurezza economica e la continuità delle forniture critiche. L'intervento rischia di inasprire i rapporti commerciali tra Europa e Cina nel settore dei semiconduttori.
di Manolo De Agostini pubblicata il 13 Ottobre 2025, alle 09:01 nel canale MercatoIl governo olandese ha assunto temporaneamente il controllo di Nexperia, produttore di semiconduttori con sede a Nijmegen ma di proprietà cinese (Wingtech Technology), invocando per la prima volta il Goods Availability Act, una legge che consente interventi diretti in aziende considerate strategiche per la sicurezza nazionale e la continuità delle forniture critiche.
Nexperia è nata come spin-off di NXP Semiconductors, ed è stata acquisita nel 2017 da un consorzio di investimento statale cinese per circa 2,75 miliardi di dollari. Due anni dopo, Wingtech è diventata azionista di maggioranza. Nel 2022, l'azienda è stata costretta a cedere lo stabilimento gallese di Newport Wafer Fab dopo un'indagine del governo britannico per motivi di sicurezza nazionale.
Negli Stati Uniti, Wingtech figura nella Entity List del Dipartimento del Commercio, che vieta la fornitura di tecnologie americane senza licenza. A settembre, tali restrizioni sono state estese anche alle sussidiarie dei gruppi cinesi controllati in maggioranza, includendo quindi Nexperia.

La decisione, definita "altamente eccezionale" dal Ministero degli Affari Economici, arriva dopo "segnali acuti di gravi carenze di governance" all'interno della società, ritenuti una potenziale minaccia alla salvaguardia delle competenze tecnologiche e produttive su suolo europeo. Il provvedimento mira a garantire che i chip prodotti da Nexperia, destinati principalmente all'industria automobilistica e all'elettronica di consumo, restino disponibili in caso di emergenza.
In base al decreto ministeriale, datato 30 settembre ma reso pubblico solo il 12 ottobre, Nexperia è posta sotto amministrazione esterna per un periodo massimo di un anno. Durante questo periodo, la società e le sue controllate non potranno intervenire asset, personale o struttura societaria.
Il tribunale d'appello di Amsterdam ha inoltre sospeso i poteri dell'amministratore delegato Zhang Xuezheng, anche presidente di Wingtech, nominando un direttore indipendente non cinese con diritto di voto decisivo. Tutte le azioni di Nexperia, ad eccezione di una, sono state collocate sotto gestione fiduciaria.
Nonostante le restrizioni, le attività operative proseguiranno normalmente. Tuttavia, la quotazione di Wingtech alla Borsa di Shanghai ha subito il limite massimo di ribasso giornaliero del 10% subito dopo l'annuncio.
Wingtech ha definito la mossa olandese una "interferenza eccessiva guidata da pregiudizi geopolitici", sostenendo di aver sempre rispettato le normative dei Paesi in cui opera e di impiegare migliaia di lavoratori locali tra Olanda, Germania e Regno Unito. Il gruppo ha annunciato che intraprenderà azioni legali per tutelare i propri interessi e ha chiesto il sostegno del governo cinese.
Secondo l'esecutivo olandese, la misura non è rivolta "contro altre aziende, settori o Paesi", ma rappresenta un intervento preventivo volto a proteggere la sicurezza economica nazionale ed europea.
L'intervento dell'Aia si inserisce in un contesto di crescente tensione tra Cina e Paesi occidentali per il controllo delle catene di fornitura tecnologiche e dei materiali critici. Solo pochi giorni fa, Pechino ha introdotto restrizioni sull'export di terre rare e magneti - elementi chiave per auto elettriche, turbine eoliche e dispositivi elettronici - mentre da tempo Washington limita la vendita verso la Cina di tecnologie avanzate, incluso l'accesso ai macchinari litografici di ASML.










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17 Commenti
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Lentamente i cinesi vanno sbattuti fuori dall'Europa.Magari, ma con l'aria che tira mica facile, qui poi ci sono le "groupies" pro cina!
Inanzi tutto è l'iniziativa di un singolo paese e non dell'UE. Ma a prescindere, se vuoi davvero competere alla pari bisogna iniziare a giocare sporco come loro, altrimenti non c'è partita. Anzi, direi che abbiamo perso anche troppo tempo giocando secondo le regole contro un avversario che se ne fotte.
Ad ogni modo il Golden Power è diverso, vieta di vendere aziende strategiche all'estero se applicato, ma non fa assumere il controllo allo Stato.
Link ad immagine (click per visualizzarla)
Ho corretto
Il problema sono le "groupies" pro USA/Occidente che al grido di libertà e democrazia poi vivono con lavori precari, affitti alti, impossibilità a curarsi, ecc, ecc.
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