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#101 | |
Bannato
Iscritto dal: Apr 2001
Città: Cagliari
Messaggi: 261
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mi pare che li avevi annunciati qualche anno fa, come sono lo stato di avanzamento dei lavori? sugli incontri con la UNCOAL, non saprei, non ho i resoconti stenografati di questi fantomatici incontri, ma immagino che questi resoconti non li abbia neanche quel furbacchione di Giulietto Chiesa, che negli anni ne ha fatto un tormentone in ogni caso la UNCOAL rappresentava una compagnia petrolifera privata e non certo l'amministrazione americana, che per quanto mi ricordi aveva da anni nel mirino il regime talebano e Bin Laden chessò ricordi il bombardamento dell'Afghanistan ordinato dall'amministrazione Clinton nel 1998, dopo gli attentati alle ambasciate americane in Kenia e Tanzania? contro Strada non nulla, ma non penserai che rappresenti l'ombelico del mondo, che senza di lui l'umanità tutta non si era accorta delle barbarie del regime talebano? e poi diciamola tutta la verità scansando i tuoi soliti ribaltamenti (della verità), di Strada agli atti non credo vi sia rimasta traccia della benchè minimima denuncia nei confronti del regime talebano, nè prima, nè durante nè soprattutto dopo di lui si ricordano solo gli strali (contro Bush) solo quando Bush si decise a farla finita con quell'indecente regime questo raccontano le cronache che quasi mai coincidono con quanto da te scritto |
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#102 | |
Bannato
Iscritto dal: Apr 2001
Città: Cagliari
Messaggi: 261
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in genere la sfera delle supreme verità rivelate ma non dimostrate, delle incrollabili certezze non suscettibili di essere scalfite da qualunque evidenza, del pedagogismo del bene assoluto, appartiene a un certo mondo di sinistra, girotondino, no global, da social forum e pacifista-pacifinto tutti gli altri coltivano in genere il beneficio del dubbio |
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#103 | |
Bannato
Iscritto dal: Apr 2001
Città: Cagliari
Messaggi: 261
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certo che la sei andata a scovare ![]() boh, non saprei, ma se dovessi pensare a un regime illuminato penserei a quello instaurato dagli imperatori cd adottivi romani nel II sec d.C. certo sopravvivevano disparita e disuguaglianze (una per tutte l'istituto della schiavitù) ma per Gibbon quello rappresentò il periodo di massima prosperìtà e felicità della storia umana non so se questo giudizio sia da condividere, forse no ma a propositò di spiritualità, con una religione pagana confinata sempre più al suo ruolo prettamente istituzionale come l'intendevano i romani e un cristianesimo ben lungi ancora dall'affermarsi, certamente da questo punto di vista fu il periodo in cui l'animo umano fu più libero dei sistemi democratici cmq è prerogativa di cercare di allargare il più possibile alla base il progresso altrimenti confinato in cerchie più o meno elitarie |
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#104 | |
Junior Member
Iscritto dal: Dec 2003
Messaggi: 5
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Come puoi parlare di "garantire la sicurezza" se questa , da quando il paese è stato invaso, non è mai esistita? Ma sopratutto, come possono dei militari occidentali-cristiani, che non parlano neanche l'arabo, mantenere stabile un paese arabo-islamico? Ti renderai conto da solo che ora come ora, il terreno è fertilissimo per i fondamentalisti e per quelle persone o per quei gruppi che hanno interessi in una guerra civile. Nel mio piccolo, posso comprendere l'irakeno medio, che si vede invadere da una potenza cristiana, che non solo manda "a puttane" l'intero sistema, che per quanto vacillante permetteva di sopravivvere alla maggior parte degli irakeni, ma addirittura non è in grado di proteggerlo come faceva Saddam. perchè nonostante tutto Saddam è stato l'uomo in grado di placare il fondamentalismo islamico e di evitare che il conflitto fra due etnie sfociasse in una guerra civile. Oltretutto, sono stato colpito da una curiosità: quante persone venivano uccise mediamente da Saddam in 1 anno? Quante ne sono morte dopo l'invasione dell'irak? Non sto facendo nessuna illazione, semplice curiosità ^^ PS:massimo rispetto per Gino Strada, un grande. |
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#105 |
Bannato
Iscritto dal: Apr 2001
Città: Cagliari
Messaggi: 261
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E per finire un interessante punto di vista, forse più autorevole di quello di Gino Strada e sicuramente più obbiettivo
http://www.radioradicale.it/docs/kou...riformista.doc CONVERSAZIONE. DUBBI SULLA «GUERRA AMERICANA», NON SU QUELLA UMANITARIA di DARIO BESSARIONE (il Riformista 17/12/2002) Neutralità è complicità, l'ingerenza è un dovere La pace si conquista anche con l'uso della forza Per Kouchner, fondatore di Médecins sans frontières, bisogna aiutare i curdi e ottenere libere elezioni in Iraq «Non possiamo accontentarci della neutralità. Perché essere neutrali tra la vittima e il carnefice - soprattutto quando portiamo soccorso alle vittime dei conflitti - equivale ad essere complici del carnefice». Bernard Kouchner ha inventato l'azione umanitaria così come oggi la conosciamo. Fondatore di Médecins sans frontières nel 1971 e di Médecins du monde nel 1979, ministro della Sanità con Jospin e rappresentante Onu in Kosovo dal 1999 al 2001, Kouchner ha attraversato i conflitti e la politica di fine '900 con la passione del medico e del riformista. Comunista in gioventù, dopo l'espulsione dal Pcf è in Biafra per spendere la sua laurea in medicina nel sostegno alle vittime della guerra civile. Ne torna con la consapevolezza che l'azione della Croce Rossa fosse ormai insufficiente. «Non bastava più chiedere al dittatore di turno l'autorizzazione ad entrare nel paese per curare le vittime delle sue stesse azioni repressive. Occorreva superare i confini della sovranità nazionale e scegliere di fare politica per prevenire le vittime dei conflitti». Partì di qui il movimento dei French doctors da cui sarebbe nata Médecins sans frontières. Un Gino Strada francese? In realtà le differenze sono molte più delle affinità. «Non critico l'azione di chi si concentra sulle vittime. Io stesso continuo a farlo, ma questo non basta. Nell'azione umanitaria occorre sapere chi fa cosa, chi è responsabile di quali sofferenze. Abbiamo il dovere di intervenire nella prevenzione, senza attendere di curare le vittime. È questo il senso dell'ingerenza umanitaria, la nuova frontiera della politica internazionale che la sinistra ha il dovere di difendere con coerenza. Mi sono sempre battuto affinché il diritto all'ingerenza fosse riconosciuto dalle organizzazioni internazionali. Ci siamo riusciti nel 1988, quando l'Assemblea generale dell'Onu ha riconosciuto il "diritto di accesso alle vittime dei conflitti". Abbiamo dato personalità giuridica alle vittime di guerra, modificando di fatto il diritto internazionale. E oggi le vittime hanno il potere di fare appello all'intervento anche militare della comunità internazionale. Il Kosovo e Timor Est sono esempi positivi di difesa delle minoranze, seppur tardiva». E come risponde Kouchner all'obiezione secondo la quale l'ingerenza è sempre parziale, esposta all'ipocrisia del double standard, non in grado di intervenire ovunque? «E' una obiezione inaccettabile. Non possiamo lasciar morire coloro che oggi possiamo salvare nell'attesa di poter salvare tutti. È molto facile essere pacifisti sulla pelle delle minoranze massacrate. È vero che esiste un rischio di double standard. Ma questo non deve impedirci di agire affinché l'azione di ingerenza sia estesa progressivamente al più ampio numero di casi». Ma la questione oggi riguarda, concretamente, le prospettive di un intervento in Iraq. «Quando si è trattato di opporsi agli Usa non ho avuto esitazioni. Sono stato in Afghanistan per otto anni durante l'occupazione sovietica. Ripetevo spesso - mentre sorgeva il movimento dei talebani con il sostegno statunitense - che avremmo finito col rimpiangere i sovietici. Ma le cose sono cambiate. Gli Usa hanno difeso Massud quando nessuno in Europa lo faceva. Per questo sono stato e resto a favore dell'intervento in Afghanistan. Come medico sono contro la guerra. Ma in questo caso è stato lo stesso popolo a chiedere l'intervento, per impedire che i talebani continuassero il massacro. L'intervento ha avuto l'obiettivo di fermarlo». Eppure Strada non la pensa così. «Che chieda ai civili di Kabul se vivono meglio oggi o due anni fa sotto il tacco dei talebani. Talvolta penso che chi critica le azioni di ingerenza umanitaria abbia bisogno di vittime civili per esaltare il proprio ruolo mediatico. La verità è che l'antiamericanismo non è una politica, ma soltanto uno strumento retorico. Quando non si ha più niente da dire ci si limita all'antiamericanismo. Abbiamo bisogno di un nemico unificante, e l'immagine degli Stati Uniti che circola tra di noi europei - soprattutto a sinistra - serve a questo scopo». Questo significa che gli obiettivi di Bush in Iraq vanno sostenuti? «Niente affatto. Sono contrario all'intervento in Iraq così come lo sta progettando l'amministrazione Usa. Il pretesto non è credibile. Non esistono prove sufficientemente chiare di un legame tra Saddam e Al Qaeda. Come ha scritto Madeleine Albright, e come ha sostenuto una parte della sinistra europea, rischiamo di non completare la nostra azione in Afghanistan. E non mi convince affatto l'immagine usata dal governo Bush, secondo cui c'è bisogno di "scuotere la baracca mediorientale". Al contrario, c'è da fare molta attenzione in quella regione. Piuttosto il problema è di altra natura e riguarda direttamente le sofferenze del popolo iracheno. Le vere vittime delle armi di distruzione di massa sono i civili iracheni, perché il regime di Saddam è uno dei più feroci e sanguinari dei nostri giorni. Le sue politiche di arabizzazione forzata hanno provocato centinaia di migliaia di vittime. La sua capacità distruttiva rimane infinitamente superiore a quella di Milosevic. È un assassino che deve essere fermato dalla comunità internazionale, perché a chiederlo è la popolazione civile del suo paese. Non possiamo evitare di affrontare la questione della natura di quel regime e dei metodi usati per difendere il suo potere. Questo è il problema che dobbiamo porci. Ed a farlo deve essere soprattutto la sinistra europea e internazionale. A differenza del Kosovo, la popolazione irachena è già oggi pronta e disponibile alla democrazia. Sono appena tornato dal Kurdistan iracheno, nella no-fly zone, dove di fatto governa un'amministrazione autonoma. In quella regione i curdi hanno un Parlamento, amministrazioni locali elette democraticamente, 23 giornali di diverso orientamento politico, un vivace associazionismo civile, un'ottima università con 7.500 studenti per metà donne. Sono pronti. E noi dobbiamo aiutarli. Anche costringendo Saddam a tenere libere elezioni. L'obiettivo della comunità internazionale deve essere chiaro: preparare adesso le condizioni perché all'Onu venga affidato il mandato di tenere elezioni democratiche in Iraq. Evitando, possibilmente, l'uso della forza, ma anche facendo ricorso alla forza se questo sarà inevitabile». |
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#106 | ||
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 1910
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E comunque no. Il sistema era già "a puttane da almeno un decennio" La guerra con l'Iran aveva già piegato il paese, il conflitto del golfo lo ha definitivamente messo in ginocchio. Il fondamentalismo islamico non è stato "placato" da Saddam. E' stato annientato da una parte con stermini e privazione delle libertà indiviuduali da un lato e cavalcato con luciferina abilità politica dall'altro. Non so a quale protezione tu faccia riferimento... certo non c'erano attentati. Ma la gente non stava al sicuro... |
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#107 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
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#108 |
Bannato
Iscritto dal: Sep 2001
Messaggi: 3918
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Ma che bravi! Bravi a criticare uno che mette su un sistema di ospedali e sale chirurgiche in zona di guerra COMPLETAMENTE AUTOFINANZIATO Uno che operava gente bisognosa di cure, dove l'assistenza sanitaria non esiste, sotto il fischiare dei proiettili. E non gli si permette di dire che la violenza genera violenza.
Poi Jumpermax dice: "Più sensato è parlare di ONU. Certo si potrebbe parlare di ONU se i paesi che si sono chiamati fuori almeno mostrassero qualche interesse alla situazione . La Russia ha detto più volte che non manderà nemmeno un elmetto, la Cina non ha alcun interesse, Francia e Germania stanno alla finestra. Non so forse Strada sta pensando alle isole Tonga... " Quando i sopracitati stati si sono rifiutati di mandare truppe, si parlava di esercito regolare (la panzana delle armi di distruzione di massa non ha attecchito dovunque) e non di forze ONU. Per finire , obiettivo si scrive con una "B" sola. |
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#109 | |
Senior Member
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![]() Ciao |
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#110 | |
Senior Member
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![]() cmq non ci vuole Limes per vedere una guerra civile alle porte, visto che ci sono già tutti i fattori in gioco: diverse fazioni in gara per il potere, nessuna efficace amministrazione provvisoria, strutture al minimo storico...l'unico barlume è questa costituzione provvisoria. Ma in quanto a situazione umanitaria e sanitaria, mi spiace per te, ma il parere di Strada è assolutamente legittimo. cmq, altre constatazioni sulla guerra civile in atto o futura: panorama del berluska reuters swissinfo adnkronos libero, che riporta una dichiarazione di Pera "Ormai siamo ai limiti della guerra civile"....se poi una guerra civile, contrariamente al parere di un medico sul campo, sia indice di un benessere, attuale o nel prossimo futuro,oltre alle fonti ho finito anche gli argomenti... ![]()
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Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin| Ultima modifica di ni.jo : 10-03-2004 alle 09:18. |
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#111 | |
Junior Member
Iscritto dal: Dec 2003
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Il fondamentalismo islamico fermato con stermini e privazioni delle libertà individuali? Ma dove? |
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#112 |
Senior Member
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Stranieri nel mirino
Uccisi e bruciati Assalto a Falluja contro i fuoristrada usati dagli americani: un commando ha prima sparato, poi ha dato fuoco alle auto. Cinque soldati Usa uccisi ad Al-Anbar Roma, 31 marzo 2004 -(il giorno) Giornata di sangue in Iraq e in particolare a Fallujah, nel cosiddetto triangolo sunnita. Una bomba piazzata lungo la strada ha provocato la morte di 5 militari americani mentre in città due automobili con civili stranieri a bordo sono state assaltate. Gli occupanti, almeno quattro civili non iracheni, dicono i testimoni, sono stati massacrati dalla gente inferocita. Non è ancora chiaro chi siano le vittime anche se sembra che almeno uno di essi sia un americano. Una bomba questa mattina è stata fatta esplodere lungo la strada che collega Ramadi con Fallujah. L'esplosione ha ucciso cinque soldati americanssi di un vecchio ponte. "La gente del posto li ha macellati come pecore". A Baquba, invece, Un kamikaze si è fatto saltare in aria a bordo della sua auto mentre passava un convoglio di automobili. Morto l'attentatore e ferite sei persone. L'attentato aveva come bersaglio la macchina del governatore della provincia di Diala, Abdullah al-Joubori che questa mattina però si trovava altrove. L'esplosione ha provocato il ferimento di tre uomini della scorta di al-Joubori e di tre passanti.
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Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin| |
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#113 | |
Senior Member
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#114 |
Senior Member
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Comunque, purtroppo, una limes l'ha azzeccata: se non è una guerra civile, con Shiiti e Sunniti sul piede di guerra e autorità irachena e coalizione dall'altra, non saprei proprio come chiamarla.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/E...7/Ramadi.shtml
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Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin| Ultima modifica di ni.jo : 07-04-2004 alle 19:19. |
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