BASTAAAA....."Ragazzina violentata e accoltellata a Foggia"

[gigio2005]

Originariamente inviato da radiovoice

No infatti. C'è una proporzione.
Cmq qui si tratta di
Violenza sessuale con l'aggravante della minore età della vittima
Sequestro di persona
Lesioni gravi
Forse anche tentato omicidio vollontario.

Mi sa che a conti fatti arriviamo a una 15ina di anni.

violenza di gruppo da 6 a 12 anni
sequestro fino a 8 anni (ma io penso qui il sequestro sia abbastanza inconsistente)
lesioni gravi da 3 a 7 anni

tentato omicidio mi sa di no....boh bisogna vedere la dinamica...
diciamo quindi un minimo di 9 anni dovrebbero prenderli...ovviamente sono pochi a fronte dei 30 anni (giusti secondo me) per una violenza sessuale ma tant'e'

[radiovoice]

Originariamente inviato da gigio2005

violenza di gruppo da 6 a 12 anni
sequestro fino a 8 anni (ma io penso qui il sequestro sia abbastanza inconsistente)
lesioni gravi da 3 a 7 anni

tentato omicidio mi sa di no....boh bisogna vedere la dinamica...
diciamo quindi un minimo di 9 anni dovrebbero prenderli...ovviamente sono pochi a fronte dei 30 anni (giusti secondo me) per una violenza sessuale ma tant'e'

il tentato omicidio c'è eccome se la dinamica corrisponde a quanto riportato dai giornali.

[gigio2005]

Originariamente inviato da Dj Ruck

beh...questo è uno schifo che prima di colpevolizzare ste "puttanelle", è meglio prendersela cn i genitori!!!

questo sicuramente...ma non volevo affrontare la questione

[Flegias85]

Originariamente inviato da radiovoice

VICO DEL GARGANO (FOGGIA) - In tre hanno abbordato una ragazza di 16 anni in una discoteca. L'hanno minacciata e ferita con un coltello e l'hanno ripetutamente violentata. La ragazza è ricoverata con prognosi riservata in ospedale. Le sue condizioni
di salute sono molto gravi anche se la sua vita - a quanto si è appreso - non è in pericolo.

E' accaduto a Vico del Gargano dove i carabinieri, poco dopo, hanno arrestato i tre, poco più che ventenni, con l'accusa di violenza sessuale di gruppo, porto abusivo di coltello e lesioni personali.

da repubblica.it

Fa venire i brividi.
Una 16enne...violentata più volte...picchiata...accoltellata...quasi uccisa...condizioni di salute molto gravi...
Terrificante...
Non riuscirò mai a capire come si possono fare certe cose...in modo così gratuito, contro una ragazzina.

nn riesco neanche io....

cmq ci vogliono condanne e punizioni esemplari, almeno la prox volta uno ci pensa a commettere questo schifo di roba!

[Dj Ruck]

Originariamente inviato da gigio2005

questo sicuramente...ma non volevo affrontare la questione

appunto hehe...che in questa circostanza non c'entra...almeno

[gigio2005]

Originariamente inviato da Flegias85

nn riesco neanche io....

cmq ci vogliono condanne e punizioni esemplari, almeno la prox volta uno ci pensa a commettere questo schifo di roba!

perche' secondo te un ignorante criminale deficiente del genere che commette questi crimini, di solito al mattino mentre fa colazione legge le sentenze della cassazione sulle riviste giuridiche?

I DON'T THINK SO

[gigio2005]

Originariamente inviato da Dj Ruck

appunto hehe...che in questa circostanza non c'entra...almeno

gia' non c'entra...
una bambina (magari vestita con un filo di perle) va in discoteca senza amici, si ferma a parlare con 3 brutti ceffi, cede alle loro avances, si fa qualche bicchierino...

sisi...non c'entrano i genitori... per favore non mi fate arrabbiare...

e io che mi volevo mantenere tranquillo in questo 3d

[Dj Ruck]

Originariamente inviato da gigio2005

gia' non c'entra...
una bambina (magari vestita con un filo di perle) va in discoteca senza amici, si ferma a parlare con 3 brutti ceffi, cede alle loro avances, si fa qualche bicchierino...

sisi...non c'entrano i genitori... per favore non mi fate arrabbiare...

e io che mi volevo mantenere tranquillo in questo 3d

guada...che io appositamente ho scritto


"ALMENO"

[Beelzebub]

Originariamente inviato da radiovoice

Non sono d'accordo e sono anzi convinto che i reati violenti stiano aumentando a dismisura.
Colpa di una società oramai priva di valori, che non ha più rispetto per nulla e nessuno, che non riconosce l'autorità.
Pensiamo anche solo al rapporto insegnanti alunni.
Ai tempi miei (ho 32 anni) c'era rispetto, timore ora invece siamo ad un punto in cui i giovani se ne strafottono di tutto e tutti.
E questo è deleterio.

La mancanza di rispetto da parte delle nuove leve è sicuramente una delle cause del degrado sociale in cui versa l'ambiente scolastico, e in generale quello giovanile... ma sono fermamente convinto che le aggressioni, gli stupri, i cosiddetti episodi di "bullismo" ci siano sempre stati, solo che prima non venivano denunciati o comunque non giungevano sulle pagine di cronaca dei quotidiani nazionali...

[Beelzebub]

Originariamente inviato da Dj Ruck

lol....Lloret de Mar...il luogo per eccellenza nelle gite scolastiche dove si spera di trombare cn le straniere
è vero...quando ci sono stato io...3 anni fa...c'erano portoghesse e inglesine che veramente volevano essere "fatte" ahahuaehuaehuaheua

io cmq stoparlando di grandi eventi da 30-40.000 persone dove non succede nulla

C'è poco da sperare... lì trombi anche solo inciampando...

[Senza Fili]

Questa poveretta non "provocava" in nessun modo, nonostante avesse già denunciato da anni abusi e persecuzioni nessuno l'ha mai protetta


A Trivero, in provincia di Biella. Debora Rizzato aveva 25 anni Uccisa dall’uomo che la violentò 10 anni fa In passato lo aveva denunciato. Caccia nella notte all’omicida STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO

Debora Rizzato aveva 25 anni (Ansa)
DAL NOSTRO INVIATO
TRIVERO (Biella) - «Un animale», così lo chiamano in paese. Ma quell’animale aveva trovato la sua preda: e la sua preda aveva 14 anni. Era il 1995. Lui la violentò. Fu condannato a tre anni. Poi per altri sette di fila, tra un processo e l’altro, l’ha perseguitata, minacciata, aggredita di nuovo, sempre fra quelle quattro strade dove tutti sapevano. E dove anche altre ragazze erano sue prede, ma nessuna come lei: «Devi stare con me. Se testimoni contro di me ti ammazzo, e ammazzo anche i tuoi». Ieri mattina all’alba, in una strada deserta sotto la neve, in Piemonte, l’ossessione è finita: Emiliano Santangelo, pregiudicato 32enne, ha massacrato con sette coltellate alla schiena Debora Rizzato, 25 anni, operaia biondina di una fabbrica tessile; questa è almeno l’accusa - omicidio volontario - per la quale è ricercato.

Il parcheggio dove è stato trovato il corpo della ragazza (Ansa)
Per essere più sicuro avrebbe investito la sua vittima con l’auto, mentre lei cercava di fuggire nella neve: prima o dopo le pugnalate, ancora non si sa bene. Ma si sa bene che l’uomo si portava addosso una catena di denunce e reati sessuali o comunque di violenza, estorsioni, truffe, anche in altre parti d’Italia; ed era seguito da medici, curato con psicofarmaci. Almeno sulla carta, in teoria: perché da dieci anni Debora chiedeva aiuto; non ha trovato ascolto. E l’assassino, ieri a tarda notte, era ancora braccato. «Molto pericoloso» lo definiscono i bollettini di ricerca. Ma non da ieri: da sempre. Omicidio annunciato. Tutto è accaduto in un fazzoletto di monti e pianura, nel cuore di quella «factory land» biellese e torinese dove centinaia di ipermercati o mobilifici e anche vecchi lanifici, non si chiamano quasi mai negozi o fabbriche ma solo «outlet», «megastore» o appunto «factory».
Debora viveva con i genitori, a Cossato: faccia pulita, qualche sera in discoteca e in palestra, forse un ragazzo, una vita tranquilla. E un lavoro sicuro: operaia in una ditta che tinge tessuti, nella frazione Fila di Traviano, a 30 chilometri da casa, dove è già montagna. Emiliano Santangelo viveva invece da solo, a pochi passi dalla madre, a Carema che è un altro borgo ai confini del Torinese: viveva lì quando non era in carcere o in fuga. Sulla porta, una targa; «Avvocato». Diceva che Debora era la sua ragazza. Minacciava lei e le sue amiche: «Prima o poi manderò in giro quei filmini porno che abbiamo fatto insieme». Ma tutti sapevano che non era vero: da Debora, aggredita che era ancora una bambina, lui non aveva mai avuto neppure un sorriso.
Ieri mattina, si è appena fatta luce, nevica fitto, quando due operai arrivano ai cancelli della fabbrica. C’è un’auto abbandonata ai bordi della strada. Si avvicinano: dentro, il corpo di Debora, coperta di sangue. La riconoscono subito: come è giunta fin là? La sua auto non c’è, non è quella: l’assassino deve averla usata per la fuga. In un primo momento si pensa a un incidente. Arriva un’ambulanza, inutile. Ai carabinieri del reparto operativo di Biella basta un controllo rapido per scoprire a chi appartiene la vettura: a un tizio che dice di averla prestata o ceduta a Emiliano Santangelo; «La macchina mi serve subito - avrebbe detto lui - il passaggio di proprietà casomai lo faremo dopo». Gli serviva per l’agguato. Secondo una prima ricostruzione, quando Debora è arrivata ed è scesa, lui l’ha investita. Debora ha fatto qualche passo nel parcheggio, è caduta sotto le pugnalate, si è rialzata ed è stata pugnalata ancora, infine è stata gettata sul sedile dell’altra vettura. Oppure, prima è stata accoltellata e poi investita. Ma non ci sono testimonianze dirette, per ora: non passava nessuno in quel momento. E se anche lei ha gridato, nessuno l’ha sentita: il rumore dei macchinari della fabbrica deve aver coperto tutto. Debora, dicono i suoi colleghi, non tardava mai di un minuto al suo turno del mattino.
Luigi Offeddu
23 novembre 2005

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Anche in questo caso è una vergogna che qualcuno minimizzi certi crimini, dando la colpa delle violenze subìte non ai carnefici, ma alle vittime

[radiovoice]

Originariamente inviato da Senza Fili

Questa poveretta non "provocava" in nessun modo, nonostante avesse già denunciato da anni abusi e persecuzioni nessuno l'ha mai protetta


A Trivero, in provincia di Biella. Debora Rizzato aveva 25 anni Uccisa dall’uomo che la violentò 10 anni fa In passato lo aveva denunciato. Caccia nella notte all’omicida STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO

Debora Rizzato aveva 25 anni (Ansa)
DAL NOSTRO INVIATO
TRIVERO (Biella) - «Un animale», così lo chiamano in paese. Ma quell’animale aveva trovato la sua preda: e la sua preda aveva 14 anni. Era il 1995. Lui la violentò. Fu condannato a tre anni. Poi per altri sette di fila, tra un processo e l’altro, l’ha perseguitata, minacciata, aggredita di nuovo, sempre fra quelle quattro strade dove tutti sapevano. E dove anche altre ragazze erano sue prede, ma nessuna come lei: «Devi stare con me. Se testimoni contro di me ti ammazzo, e ammazzo anche i tuoi». Ieri mattina all’alba, in una strada deserta sotto la neve, in Piemonte, l’ossessione è finita: Emiliano Santangelo, pregiudicato 32enne, ha massacrato con sette coltellate alla schiena Debora Rizzato, 25 anni, operaia biondina di una fabbrica tessile; questa è almeno l’accusa - omicidio volontario - per la quale è ricercato.

Il parcheggio dove è stato trovato il corpo della ragazza (Ansa)
Per essere più sicuro avrebbe investito la sua vittima con l’auto, mentre lei cercava di fuggire nella neve: prima o dopo le pugnalate, ancora non si sa bene. Ma si sa bene che l’uomo si portava addosso una catena di denunce e reati sessuali o comunque di violenza, estorsioni, truffe, anche in altre parti d’Italia; ed era seguito da medici, curato con psicofarmaci. Almeno sulla carta, in teoria: perché da dieci anni Debora chiedeva aiuto; non ha trovato ascolto. E l’assassino, ieri a tarda notte, era ancora braccato. «Molto pericoloso» lo definiscono i bollettini di ricerca. Ma non da ieri: da sempre. Omicidio annunciato. Tutto è accaduto in un fazzoletto di monti e pianura, nel cuore di quella «factory land» biellese e torinese dove centinaia di ipermercati o mobilifici e anche vecchi lanifici, non si chiamano quasi mai negozi o fabbriche ma solo «outlet», «megastore» o appunto «factory».
Debora viveva con i genitori, a Cossato: faccia pulita, qualche sera in discoteca e in palestra, forse un ragazzo, una vita tranquilla. E un lavoro sicuro: operaia in una ditta che tinge tessuti, nella frazione Fila di Traviano, a 30 chilometri da casa, dove è già montagna. Emiliano Santangelo viveva invece da solo, a pochi passi dalla madre, a Carema che è un altro borgo ai confini del Torinese: viveva lì quando non era in carcere o in fuga. Sulla porta, una targa; «Avvocato». Diceva che Debora era la sua ragazza. Minacciava lei e le sue amiche: «Prima o poi manderò in giro quei filmini porno che abbiamo fatto insieme». Ma tutti sapevano che non era vero: da Debora, aggredita che era ancora una bambina, lui non aveva mai avuto neppure un sorriso.
Ieri mattina, si è appena fatta luce, nevica fitto, quando due operai arrivano ai cancelli della fabbrica. C’è un’auto abbandonata ai bordi della strada. Si avvicinano: dentro, il corpo di Debora, coperta di sangue. La riconoscono subito: come è giunta fin là? La sua auto non c’è, non è quella: l’assassino deve averla usata per la fuga. In un primo momento si pensa a un incidente. Arriva un’ambulanza, inutile. Ai carabinieri del reparto operativo di Biella basta un controllo rapido per scoprire a chi appartiene la vettura: a un tizio che dice di averla prestata o ceduta a Emiliano Santangelo; «La macchina mi serve subito - avrebbe detto lui - il passaggio di proprietà casomai lo faremo dopo». Gli serviva per l’agguato. Secondo una prima ricostruzione, quando Debora è arrivata ed è scesa, lui l’ha investita. Debora ha fatto qualche passo nel parcheggio, è caduta sotto le pugnalate, si è rialzata ed è stata pugnalata ancora, infine è stata gettata sul sedile dell’altra vettura. Oppure, prima è stata accoltellata e poi investita. Ma non ci sono testimonianze dirette, per ora: non passava nessuno in quel momento. E se anche lei ha gridato, nessuno l’ha sentita: il rumore dei macchinari della fabbrica deve aver coperto tutto. Debora, dicono i suoi colleghi, non tardava mai di un minuto al suo turno del mattino.
Luigi Offeddu
23 novembre 2005

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Anche in questo caso è una vergogna che qualcuno minimizzi certi crimini, dando la colpa delle violenze subìte non ai carnefici, ma alle vittime

Ci dimentichiamo troppo presto di quest tremendi fatti, invece di imparare e porre rimedio.

[Beelzebub]

Ho riletto 4 volte la notizia in prima pagina, e davvero non riesco a capire... non saprei proprio dove collocarlo come reato... neanche le bestie fanno cose simili... credo che non centri molto la mancanza di valori, la prevenzione, l'impunità... qui siamo di fronte a individui che non possono neanche essere definiti tali...

Originariamente inviato da Senza Fili

Questa poveretta non "provocava" in nessun modo, nonostante avesse già denunciato da anni abusi e persecuzioni nessuno l'ha mai protetta


Anche in questo caso è una vergogna che qualcuno minimizzi certi crimini, dando la colpa delle violenze subìte non ai carnefici, ma alle vittime

Questa è un'altra cosa che non concepisco... si è sentito più volte di casi in cui una persona, vittima di soprusi, persecuzioni, violenze morali e fisiche, denunciava l'aggressore alle autorità, e queste non prendevano i dovuti provvedimenti... che senso ha aspettare, quando si può prevenire?

Per quanto riguarda il discorso del giustificare... se ti riferivi al mio post, forse hai frainteso: non dico certo che sia colpa delle ragazze se vengono stuprate, ci mancherebbe altro! Ma visto che tra l'estirpazione di questa piaga, e il comportarsi in modo minimamente accorto, la cosa più facile è quest'ultima, non vedo perchè non lo facciano, e anzi, in alcuni casi sembrano voler rischiare a tutti i costi...

[mariade]

Originariamente inviato da radiovoice

Ci dimentichiamo troppo presto di quest tremendi fatti, invece di imparare e porre rimedio.

Mi fa rabbia l'indifferenza del paese! E i genitori? nell'articolo non vengono per niente menzionati. e in tanti anni nessuno ha fatto niente? Genitori, amici, parenti, fidanzato?
Io madre di una figlia che a 14 anni e' stata stuprata, il cui violentatore ha avuto solo 3 anni per questo, l'avrei ucciso senza pensarci due volte. Purtroppo se nessuno (la giustizia) fa niente perche' loro sono le prime persone marce nella societa', allora credo che qualcuno si debba fare giustizia da se'. ed io ripeto l'avrei ucciso senza pensarci, perche; non e; possibile tormentare ragazze e ragazzine e scamparsela sempre. Anche se andassi in galera, sarei almeno sollevata di aver tolto un incubo a qualche ragazza, in primis mia figlia. Ridare loro una tranquillita'. E' uno scempio questa societa'.

[Senza Fili]

Originariamente inviato da Beelzebub

Ho riletto 4 volte la notizia in prima pagina, e davvero non riesco a capire... non saprei proprio dove collocarlo come reato... neanche le bestie fanno cose simili... credo che non centri molto la mancanza di valori, la prevenzione, l'impunità... qui siamo di fronte a individui che non possono neanche essere definiti tali...



Questa è un'altra cosa che non concepisco... si è sentito più volte di casi in cui una persona, vittima di soprusi, persecuzioni, violenze morali e fisiche, denunciava l'aggressore alle autorità, e queste non prendevano i dovuti provvedimenti... che senso ha aspettare, quando si può prevenire?

Per quanto riguarda il discorso del giustificare... se ti riferivi al mio post, forse hai frainteso: non dico certo che sia colpa delle ragazze se vengono stuprate, ci mancherebbe altro! Ma visto che tra l'estirpazione di questa piaga, e il comportarsi in modo minimamente accorto, la cosa più facile è quest'ultima, non vedo perchè non lo facciano, e anzi, in alcuni casi sembrano voler rischiare a tutti i costi...

No mi riferivo ai tuoi post, parlo in generale; ogni qualvolta si perla di stupri o aggressioni c'è qualcuno che dice "e ma la ragazza era provocante" o mette altre scuse simili, per giustificare i delinquenti...


p.s. per assurdo la ragazza poteva anche andare in giro con minigonna cortissima, ciò non legittima nessuno a stuprarla...

[radiovoice]

Originariamente inviato da mariade

Mi fa rabbia l'indifferenza del paese! E i genitori? nell'articolo non vengono per niente menzionati. e in tanti anni nessuno ha fatto niente? Genitori, amici, parenti, fidanzato?
Io madre di una figlia che a 14 anni e' stata stuprata, il cui violentatore ha avuto solo 3 anni per questo, l'avrei ucciso senza pensarci due volte. Purtroppo se nessuno (la giustizia) fa niente perche' loro sono le prime persone marce nella societa', allora credo che qualcuno si debba fare giustizia da se'. ed io ripeto l'avrei ucciso senza pensarci, perche; non e; possibile tormentare ragazze e ragazzine e scamparsela sempre. Anche se andassi in galera, sarei almeno sollevata di aver tolto un incubo a qualche ragazza, in primis mia figlia. Ridare loro una tranquillita'. E' uno scempio questa societa'.

Ti comprendo e ti capisco.
Ma mi rendo anche conto che arrivare a pensarla così è drammatico.
La colpa di tutto è il senso di abbandono. Ed è una sensazione giustificata.
Purtroppo.

[Flegias85]

Originariamente inviato da mariade

Mi fa rabbia l'indifferenza del paese! E i genitori? nell'articolo non vengono per niente menzionati. e in tanti anni nessuno ha fatto niente? Genitori, amici, parenti, fidanzato?
Io madre di una figlia che a 14 anni e' stata stuprata, il cui violentatore ha avuto solo 3 anni per questo, l'avrei ucciso senza pensarci due volte. Purtroppo se nessuno (la giustizia) fa niente perche' loro sono le prime persone marce nella societa', allora credo che qualcuno si debba fare giustizia da se'. ed io ripeto l'avrei ucciso senza pensarci, perche; non e; possibile tormentare ragazze e ragazzine e scamparsela sempre. Anche se andassi in galera, sarei almeno sollevata di aver tolto un incubo a qualche ragazza, in primis mia figlia. Ridare loro una tranquillita'. E' uno scempio questa societa'.

in realtà ti accorgeresti di nn aver risolto un cazzo!


purtroppo

[setterernga]

Originariamente inviato da GianoM

Cercando di capire il perchè delle cose.

Probabile, ma preferisco vedere persone recuperate prima che commettano il fatto che punite dopo averlo commesso. Poi psicologicamente puoi, aumentando la legalità, evitare psicologicamente che il fatto accada, ma la voglia rimane... Io vorrei che si capisse il perchè di quella, e si elimnasse alla radice.

Ehm... look at my profile...

[LittleLux]

Originariamente inviato da setterernga

Un paese di merda, dove non si conosce il significato della parola "repressione".

No, un paese dove non si conosce il significato della parola "rispetto" e dove, in molti contesti, l'educazione trasmessa è di tipo tribale. Ghè nient da fà. E' così. Certi fatti non accadono per nulla. Sono frutto di una "educazione" nella quale la donna è vista poco più che un oggetto con il quale divertirsi. Che poi ci sia anche un problema legato all'inefficienza dell'apparato giudiziario non ci piove, ma il vero problema di fondo è la subcultura ancora diffusissima in questo paese...checchè se ne dica.

[Flegias85]

Originariamente inviato da setterernga

Ehm... look at my profile...

scusa... e quindi?