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#41 | |
Senior Member
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Franklar,con la fine della seconda guerra mondiale,USA era la Croce rossina del mondo negli occhi di tutti e a buon motivo.USA ha seguito i suoi interessi,che però erano stati nel lato del "bene" contro un certo Hitler.I Greci erano filoamericani.Molto filoamericani.Perchè anche dei Greci come Italiani sono andati in America come dici.Il problema è che dopo la scomparsa del nemico Hitler,la politica americana si doveva adattare a nuove realtà.Mentre i Russi per mentalità erano più a favore di azioni "brutali" (vedi Afghanistan),USA erano a favore di mezzi più subdoli (vedi le covert ops sopra),che però alle popolazioni che le hanno subite,sono rimaste nella memoria.Per questo dico che nessun nasce antiamericano.In Grecia generazioni intere,sono cresciute con fumetti con la rivoluzione americana (perchè era l' unica rivoluzione che essendo americana,i colonelli lasciavano che circolasse alle edicole).Eppure una volta cresciuti,sono diventati antiamericani.Io sono cresciuto anchio con questi fumetti,anche se ovviamente la giunta non c'era più,con un tv molto americanizzata e films con sottotitoli e l' inglese quasi come seconda lingua madre dalla terza elementare in scuola privata come tutti i miei coetanei(perchè nelle pubbliche impari inglese del cavolo).Ebbene,non troverai molti in Grecia che non siano sospettosi dietro ogni annuncio USA su "democrazia" e balle simili.E pure i partiti di estrema destra sono caustici contro USA.Stanno tutti a guardare cosa c'è dietro.Le analisi di politologi internazionali pullulano su giornali e tv. La differenza fra noi e gli arabi,sta nel fatto che nella nostra cultura ci riesce a far differenza fra State Dept e cittadino americano che dorma ignaro.Mentre gli Arabi vedono il cittadino americano colpevole lo stesso per le politiche estere del suo paese. Io so una cosa.Meglio vedere crollare un mito,che vedere crollare la realtà,com' è successo da noi.Non che abbiamo prove che USA ha chiesto il golpe.Ma ha fatto sabottaggio al governo leggittimo,il quale è caduto,USA sapeva dei colonelli,i colonelli hanno fatto il golpe come d' aspettarsi e tutti sono vissuti felici e contenti,ancor di più quando finalmente i nostri fantocci hanno dato la scusa ai Turchi di invadere "come garanti della costituzione di Cipro".Risultato,isola divisa,come USA voleva dal 64,basi inglesi intoccabili,e il "vescovo rosso Cipriota",Makarios, lontano ricordo,cosi impara ad avere relazioni coi Russi ed essere nel movimento "dei non allineati" anzichè nella NATO.Perchè la modesta isola di Cipro,non è cosi innocente.All'epoca era l' ultima base degli Inglesi nel mediterraneo,dopo la loro scacciata dal Suez ad opera degli Egiziani.E non potevano perdere anche Cipro...Ora le basi Inglesi servono come stazioni di communicazioni/intercettazioni e per quel che so coprono gran parte del medio oriente. Purtroppo Hollywood non farà mai un film a proposito di queste cose.E peccato perchè batterebbe qualunque altro thriller politico. Cmq,è cosi che nasce l' antiamericanismo...Poi chi vuole,puà credere tutto che vuole.Io a proposito non ho portato siti greci o stranieri del tipo "ma chi li conosce" ,perchè sapevo che sarebbe inutile provarci.Però per un greco ste cose sono arcinote.E come se io venissi da voi a dirvi cosa ha fatto De Gasperi,mentre non so una mazza.Perchè,il problema con covert ops del genere,è che ,finchè il nostro regime sta in posizione,noi restiamo in ombra.Però,se ,come nel caso della Grecia,i signori colonelli e tutti i loro amici nelle posizioni della struttura pubblica,finiscono in prigione,alcuni cominciano a "cantare"... Cmq,ho scritto più che abbastanza,mi sono frustrato a sufficienza. |
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#42 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
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Ah,avete mai letto se ci sono file declassificati per l' Italia?No,perchè a credere Cato,qualce piccola covert op ci sarebbe anche in voi,e parla di elezioni.Io una ricercatina la farei,non si sa mai.
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#43 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
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Salute
http://www.fas.org/sgp/advisory/state/italy.html Anche se sembra che a voi erano più attivi negli anni 50. |
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#44 | |
Bannato
Iscritto dal: May 2004
Città: Cagliari
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fermo restando il mea culpa di Clinton per aver dato appoggio al regime dei "colonelli" e non all'opposizione democratica, forse la vostra storia dovresti raccontarla meglio perchè è un po' più complessa e soprattutto più tormentata (come peraltro confermato da quello che hai postato a proposito degli atti declassificati della CIA, che altro non sono che informative sulle trame o meglio sui casini del mondo politico greco e il loro intrecciarsi con l'irrisolta tutt'ora questione col suo vicino turco) vediamo per esempio cosa dice a proposito della storia recente greca sucessiva alla guerra civile nell'immediato dopoguerra e fino appunto all'elezione di Papandreu, l'enciclopedia multimediale rizzoli-larousse, sezione geografia (ho fatto un copia-incolla) "In virtù della propria importanza sullo scacchiere del mediterraneo, la Grecia, che era uscita dalla guerra in condizioni di estrema miseria, godette largamente dell'aiuto americano e fu ammessa alla NATO (febbraio 1952). Nel novembre dello stesso anno il maresciallo Papagos costituì, su basi più stabili, il suo secondo governo. Per migliorare la situazione economica e finanziaria il ministro Markezinis svalutò la dramma (aprile 1953) e firmò con la Cecoslovacchia e la Germania Occidentale convenzioni commerciali dirette a incrementare le esportazioni (1954). Seguì una politica di pacificazione con gli Stati vicini: nel 1953 vennero firmati trattati con la Iugoslavia e la Turchia e si ebbe la ripresa delle relazioni diplomatiche con l'Unione Sovietica. Dopo la morte di Papagos (ottobre 1955) fu costituito il governo Karamanlis, che si appoggiava al partito dell'Unione nazionale radicale (ERE). Avendo prevalso di stretta misura nelle elezioni del febbraio 1956, il governo Karamanlis fu però costretto a dimettersi nel marzo 1958 in seguito alla defezione di quindici deputati della maggioranza. Le elezioni del maggio successivo si conclusero con una netta affermazione dell'ERE, che sui 300 seggi del parlamento ne ottenne 179 contro i 45 dei partiti di centro e i 79 dell'Unione democratica delle sinistre (EDA), espressione quest'ultima dell'elettorato comunista e socialista, dopo l'interdizione legale del partito comunista greco, avvenuta nel 1947. La nuova maggioranza godette, nei due anni successivi, di una relativa stabilità, grazie anche al passaggio nelle file governative del leader di centro Panayotis Canellopulos (gennaio 1959) e all'uscita dal partito liberale di un gruppo di deputati capeggiato da Giorgio Papandreu, che dava vita al partito liberale democratico (aprile dello stesso anno). L'accentuato indirizzo conservatore e anticomunista dell'ERE suscitò, particolarmente dopo l'incarcerazione del dirigente comunista Manolis Glezos (luglio 1959), vivaci reazioni da parte di vari settori dell'opinione pubblica e del parlamento, costringendo il governo Karamanlis a dimettersi (settembre 1961) e a indire nuove elezioni entro la fine del mese successivo. La nuova tornata elettorale, caratterizzata dal raggruppamento dell'opposizione moderata nella recente formazione politica dell'Unione di centro di Gheorghios Papandreu, vide riconfermata, nonostante il ragguardevole rafforzamento del Centro unificato (100 seggi) a scapito dell'EDA (24), la maggioranza va all'ERE (176 seggi), il cui leader Karamanlis assunse per la quarta volta il potere, con un ambizioso programma economico, che prevedeva il raddoppiamento del reddito medio per abitante nel giro di un quinquennio, avvalendosi altresì del trattato di associazione della Grecia al MEC (luglio 1961). La situazione politica, tuttavia, già tesa fin da dopo le elezioni per le accuse lanciate all'ERE da parte del Centro di aver orchestrato un vero e proprio “colpo di Stato elettorale”, prese a precipitare drammaticamente nell'estate del 1963 in seguito all'assassinio, avvenuto nel corso di una manifestazione pacifista, del deputato dell'EDA, Lambrakis (maggio). Nonostante l'allontanamento di Karamanlis dal governo e la sua sostituzione con uomini di fiducia della corte, la tenace opposizione del partito di Papandreu rese necessarie nuove consultazioni elettorali. Le elezioni, tenute nel novembre 1963 e favorevoli in larga misura all'Unione di centro, dovettero essere ripetute nel febbraio dell'anno successivo per una crisi, scoppiata in parlamento in seguito al contributo decisivo dei voti dell'EDA alla formazione di un governo di centro. Il risultato di questa seconda consultazione riconfermò ampiamente il partito di Papandreu che raggiunse con 173 seggi, e la maggioranza assoluta, mentre segnò l'arretramento dell'ERE, che scese a 107 seggi e dell'EDA (20 seggi), il cui elettorato tradizionale si era in massima parte concentrato sulle liste del centro per favorire la definitiva sconfitta di Karamanlis. Nel frattempo moriva il re Paolo I (6 marzo 1964) a cui succedette il figlio Costantino che assunse il nome di Costantino II. Il nuovo gabinetto Papandreu, ottenuta la fiducia dal parlamento (marzo 1964), iniziò fin dal mese successivo a liquidare le misure autoritarie ereditate dal precedente regime, passando a liberare molti prigionieri politici fatti incarcerare all'epoca di Karamanlis. D'altra parte, questi e altri provvedimenti tesi ad assicurare al paese una ripresa della vita democratica non potevano non incontrare forti resistenze negli ambienti politici e militari conservatori, che mal sopportavano l'allontanamento dell'ERE dal potere. La crisi, latente per tutto il 1964, esplose agli inizi dell'anno successivo in seguito all'atteggiamento conciliante assunto da Papandreu a proposito della questione cipriota, che provocò una violenta campagna di stampa contro il governo e la defezione di tredici deputati della maggioranza e di due ministri. A questo si aggiunse il preteso complotto antigovernativo di una società segreta di ufficiali neutralisti, l'Aspidha, attribuito allo stesso figlio del premier, Andreas Papandreu. Le dimissioni del leader del partito di centro, entrato altresì in conflitto con la casa reale (15 luglio 1965), venivano ad aprire un lungo periodo di instabilità politica e sociale nel paese. Violente manifestazioni di piazza in sostegno di Papandreu e a carattere decisamente antimonarchico incominciarono a susseguirsi fin dal 23 luglio successivo, raggiungendo momenti di acuta tensione nel settembre; l'ex leader di centro, Stefanopulos, impresse al governo una svolta autoritaria, procedendo a numerosi arresti di sindacalisti e di manifestanti. Una nuova ondata di dimostrazioni di massa ebbe luogo a partire dal marzo 1966 con l'annuncio da parte di Papandreu che il suo partito avrebbe aderito alla proposta dell'EDA di costituire un fronte antidittatoriale. D'altro canto, l'impossibilità da parte della corte di assicurare al paese un governo stabile (dalle dimissioni di Papandreu si erano succeduti ben quattro gabinetti) persuase il re a convocare nuove elezioni la cui data venne fissata nel maggio dell'anno seguente. In previsione della campagna elettorale, il 14 aprile 1967 fu sciolto il parlamento. Nella notte tra il 20 e il 21 aprile un colpo di Stato, diretto dal generale Pattakos e dai colonnelli Papadhopulos e Makarezos, interveniva a congelare la situazione, instaurando di fatto una dittatura militare sul paese. Le più importanti misure assunte di lì a poco dal direttorio militare, peraltro dichiaratamente anticomunista, riguardavano l'abrogazione di undici articoli della costituzione, che in pratica venne aggiornata sine die, l'introduzione della censura preventiva sulla stampa, l'arresto e il confino di centinaia di esponenti politici e sindacali. Un controcolpo di Stato venne tentato, senza successo, nella notte tra il 13 e il 14 dicembre dalle truppe leali al re, mentre lo stesso Costantino abbandonava la Grecia trasferendosi a Roma, dove, nonostante l'epurazione dall'esercito greco dei quadri militari a lui fedeli, intavolò vane trattative con il direttorio di Atene. Intanto il nuovo governo greco fu riconosciuto, dopo un breve periodo di sospensione delle relazioni diplomatiche, dagli Stati Uniti e da altri paesi (gennaio 1968). La “dittatura dei colonnelli” incontrò una forte opposizione, alla quale reagì con una repressione divenuta spietata dopo il fallito attentato a Papadhopulos da parte di A. Panagulis (agosto 1968). Nel 1969 il Consiglio d'Europa condannò il regime militare di Atene e, per evitare di venire espulsa, la Grecia preferì ritirarsi dal Consiglio stesso. Nell'aprile 1969, a Stoccolma, alcuni gruppi dell'opposizione diedero vita a strutture comuni di resistenza, ma nel complesso l'opposizione faticò a trovare una compattezza interna. Un elemento di contrasto era rappresentato dall'atteggiamento nei confronti della monarchia; i partiti di destra infatti si mantennero fedeli al sovrano in esilio a Roma. Nell'ottobre 1971, comunque, l'opposizione riuscì a dar vita a un proprio Consiglio nazionale. I militari inizialmente mantennero la forma monarchica, ponendo un reggente, il generale G. Zoitakis, a capo dell'esecutivo. Papadhopulos governò, comunque, in modo empirico e frammentario, giacché le due costituzioni, la prima del 28 settembre 1968 e la seconda del 29 luglio 1973, non furono mai applicate. Nel 1971, per fronteggiare la crisi economica, Papadhopulos allontanò dal governo la maggior parte dei militari e li sostituì con tecnici. Nel marzo 1972 licenziò il generale Zoitakis e assunse egli stesso le funzioni di reggente. Liberò inoltre numerosi prigionieri politici al fine di dare un'immagine moderata del proprio regime. Furono chiusi alcuni campi di concentramento e varie prerogative dei tribunali militari speciali vennero trasferite ai tribunali ordinari. Nel gennaio 1972 venne revocata inoltre, anche se solo parzialmente, la legge marziale. Nel 1973, oltre alla ripresa delle manifestazioni nelle università, si registrarono tentativi di colpi di Stato monarchici. Papadhopulos reagì destituendo formalmente re Costantino e proclamando la repubblica il 1° giugno. Subito dopo si fece eleggere presidente mediante un referendum popolare. Nell'occasione fu abrogata del tutto la legge marziale e venne proclamata l'amnistia generale. Il 6 ottobre venne formato un governo civile presieduto da S. Markezinis, un esponente del vecchio regime parlamentare. Una protesta di studenti e operai, che occuparono il politecnico di Atene, fu soffocata nel sangue nel novembre successivo, ma il 25 dello stesso mese Papadhopulos fu arrestato in seguito a un colpo di Stato militare. Il suo posto fu preso dal generale P. Ghizikis, anche se l'ispiratore del colpo di Stato era D. Ioannidis, capo della polizia segreta. Il regime si preoccupò principalmente di rinsaldare l'unità dell'esercito, favorito in ciò dalla tensione con la Turchia, esplosa nei primi mesi del 1974. Il 15 luglio dello stesso anno la crisi di Cipro portò la Grecia sull'orlo della guerra con la Turchia. La guerra fu scongiurata dall'intervento dell'ONU, che impose una tregua nell'isola. Il mancato successo nella questione di Cipro provocò la caduta della dittatura. Furono gli stessi militari ad abbandonare il potere: il 23 luglio il generale Ghizikis richiamò in patria K. Karamanlis, che formò un governo di civili, impegnandosi a riportare la democrazia nel paese. Il nuovo governo proclamò un'amnistia generale per i reati politici, chiuse i campi di concentramento e abrogò la costituzione dei colonnelli, tornando allo statuto del 1952. Il 14 agosto, in seguito alla ripresa delle ostilità da parte dei Turchi a Cipro, la Grecia si ritirò dalla NATO, accusando gli Stati Uniti di aver sostenuto la Turchia nella crisi al fine di assicurarsi nuove basi militari per il Medio Oriente. La Grecia venne riammessa al Consiglio d'Europa nel novembre 1974 e nello stesso mese le elezioni generali permisero al partito di Karamanlis, la Nuova Democrazia, di assicurarsi la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento. L'8 dicembre si svolse il referendum istituzionale, che confermò la repubblica. Nel giugno 1975 entrò in vigore la nuova costituzione e C. Tsatsos venne eletto presidente della repubblica. Nel 1976 la tensione con la Turchia, a causa della disputa sulle acque territoriali dell'Egeo, portò nuovamente sull'orlo della guerra i due paesi. Nel novembre 1977 le elezioni politiche anticipate, volute da Karamanlis, sancirono la sconfitta della Nuova Democrazia, che perdette la maggioranza assoluta dei voti ma non quella dei seggi in parlamento. Tra i partiti dell'opposizione si affermò il PASOK (Movimento socialista panellenico) di A. Papandreu, che conquistò il 25% dei voti. Nel 1978 e nel gennaio 1979 Karamanlis ebbe due incontri con il premier turco Ecevit sulla questione dell'Egeo. Nel maggio successivo venne firmato un accordo, in base al quale la Grecia veniva ammessa alla CEE a partire dal 1° gennaio 1981. Il 5 maggio 1980 Karamanlis venne eletto presidente della repubblica e il suo posto alla guida del partito e del governo fu preso da G. Rallis. Nell'ottobre 1981, però, il PASOK ottenne la maggioranza assoluta nelle elezioni politiche e A. Papandreu formò un governo interamente socialista. Questo avviò gradualmente una politica di riforme (modifica del codice civile, rinnovamento del sistema scolastico) e rafforzò l'immagine della Grecia quale paese non allineato. Le difficoltà permanevano soprattutto nel campo economico, sia per l'arretratezza delle strutture sia per la sfavorevole congiuntura internazionale. Nel luglio 1983 venne firmato un accordo con il governo di Washington relativo alle basi americane in Grecia. L'accordo prevedeva l'uso delle basi esclusivamente per scopi comuni di difesa e la possibilità di diminuirne il numero a partire dal 1988. Contemporaneamente gli Stati Uniti si impegnavano a garantire l'equilibrio delle forze tra Grecia e Turchia. Malgrado ciò, non vennero sopite le tensioni con la NATO e nel 1983, come poi nel 1985, la Grecia non prese parte alle manovre dell'organizzazione. Nel marzo 1985, sostenuto dal PASOK, C. Sartzetakis, il magistrato che nel 1963 aveva smascherato i mandanti (tutti esponenti della destra golpista) dell'assassinio del deputato democratico Lambrakis, venne eletto presidente della repubblica. Le elezioni politiche anticipate del giugno successivo confermarono, malgrado una lieve flessione, la maggioranza assoluta dei seggi al PASOK e Papandreu formò il nuovo governo." |
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#45 | |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2004
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e comunque poco c'azzecca con quanto detto da me. |
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#46 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
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ah,Von Clausewitz,perchè io ho detto che non era tormentata?Una cosa è tormentartela da solo,e un altro aver un estraneo che te la tormenta...E quello che la tua enciclopedia non scrive,è le relazioni CIA-re negli anni 50 e ovviamente il fatto di relazioni USA-colonelli.Queste cose non sono fatte per enciclopedie...
Cmq,da te non aspettavo di meglio.Sai sempre tutto meglio in fatti greci. Vabbè... |
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#47 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
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Ah,Von Clausewitz,vedi se trovi anche "scandalo Koskotas",verso 1989.E anche questo punto importante che non hai messo.Forse avrà anche questo un po' da fare con la genesi dell' antiamericanismo in Grecia
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#48 | |
Bannato
Iscritto dal: May 2004
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Kissinger nel 1967 era ancora di là da venire cmq ho visto che ci sono state in quella visita dimostrazioni antiamericane all'insegna di Clinton "macellaio" per l'intervento in Kosovo (a proposito il Kosovo come lo chiamate voi greci? avete un acronimo anche per quello? ![]() ![]() in questo caso come è evidente i "colonnelli" c'entrano poco, non c'entra neanche la "Turchia" (caso più unico che raro, per voi, voi greci intendo, la Turchia c'entra sempre), c'entra semmai il vostro atavico sentimento antialbanese che alle volte sconfina, come in questo caso, oltre ogni ragionevolezza d'altronde insieme a noi avete finanziato nella misura del 40% (noi il 60%) il vero "macellaio" della regione quel tal slobodan milosevic, finito poi sotto processo all'Aia, in quell'infausto affare (che non fu infausto però per i serbi) chiamato telekom serbia con un migliaio di miliardi delle vecchie lire con i quali slobo potè rinfocolare le sue "pulizie" balcaniche ma mentre noi abbiamo stipulato quell'affare perchè governati da una classe politica d'imbecilli, voi l'avete fatto solo perchè era l'ennesima occasione per fare l'ennesima comunella balcanica con i serbi ah pare anche che slobo e famiglia godessero di vari comodi conti cifrati presso comode banche greco-cipriote costituiti con intermedari greci "influenti", fra i quali qualche politico di rilievo tu ne sai niente? non mi dire che questi particolari ti sono sfuggiti....... quindi prima d'impartire lezioni di moralismo democratico, pensa a quello che avete combinato nel vostro bel paese e fuori dal vostro bel paese, troppo comodo dare la colpa a quei "cattivoni" di americani oppure volendo potete ancora continuare a farlo, il vostro lezioso moralismo demcoratico, magari pensate così di fare un bel bidet alla vostra coscienza d'immacolati "democratici" senza macchia inutile dire però quanto vi sbagliate....... |
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#49 | |
Bannato
Iscritto dal: May 2004
Città: Cagliari
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per sapere di che si tratta ho guardato wikipedia che dire un altro fulgido esempio della vostra coscienza "democratrica" e io che pensavo che Papandreu pensasse solo alle tette di quella tettona di hostess di cui non ricordo il nome con la quale si accompagnava (i suoi topless che tanto impazzavano sulla stampa scandalistica greca arrivarono sin qui) ![]() http://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Koskotas la vertiginosa ascesa nel settore dei Media Nel 1983 Giorgio Koskotas fece un primo, timido ingresso nel mondo dei Media con l'acquisto della rivista ENA. Subito dopo fondò una casa nuova casa editrice la Multi-Media con etichetta di facciata Grammi e con sede a Pallini, un sobborgo nella parte nord occidentale di Atene. L' anno successivo il gruppo divenne proprietario di due testate storiche, Bradini e Kathimerini acquistate dalla proprietaria Eleni Blachou dietro esborso di una ingente somma. Furono acquistati macchinari tipografici che pochi al mondo possedevano a quel tempo. Con questa meravigliosa tecnologia fu facile per il gruppo pubblicare il nuovo quotidiano 24 ore dotata di una magnifica veste tipografica ricalcata sul modello del giornale US TODAY e una radio privata SKAY cui lavoravano, dietro generose remunerazioni, i più bei nomi del giornalismo greco. I due Media, da soli, si accaparrarono una larga fetta di mercato ma ebbero vita breve. Ciliegina sulla torta, nel novembre del 1987 Giorgio Koskotas divenne proprietario dell' Olympiakos, famosa squadra di calcio del Pireo, acquistata da Stavro Ntaifa. [modifica] Lo scoppio dello scandalo Gli altri editori, sentendo minacciata la sopravvivenza dei loro quotidiani, cominciarono ad attaccare il nuovo arrivato. La battaglia fu aperta prima dal giornale Ethnos appartenente all’ imprenditore Giorgio Mpompolas con un articolo “Koskotàs il mafioso”. Mpompolas fu poi querelato da Koskotas e condannato dal tribunale al risarcimento dei danni. Seguirono poi altri attacchi dai giornali appartenenti al gruppo Lambrakis in cui si chiedeva l’ intervento della giustizia ma nessuno ebbe l’ effetto sperato. Toccò al giornale Eleftherotypia dell’ editore Tegopulos, a sferrare il colpo di grazia. L’ articolo intitolato: Lettera aperta al primo ministro Andreas Papandreou e firmato dallo stesso Tegopulos, svelava le responsabilità del premier nell’ affare. Incoraggiati dall' articolo anche i giornali Ta Nea e To Vima del gruppo Lambrakis pubblicarono quanto sapevano sull'affare coinvolgendo i nomi del vice premier Menios Koutsoyorgas del ministro della giustizia Tsovolas. La magistratura fu costretta a intervenire e invitò Koskotas a discolparsi. [modifica] La fuga Giorgio Koskotas, anziché presentarsi agli inquirenti, preferì fuggire in Brasile con un aereo privato messogli a disposizione dall’ amico Argyris Saliarelis [modifica] L'arresto negli USA Giorgio Koskotas riparò quindi negli USA ma fu arrestato dalla FBI il 23 novembre 1988 per vecchi reati di evasione fiscali commessi quando lavorava in quel paese. Fu rinchiuso nella prigione di Salem Massachussets. Dal carcere dichiarò agli inquirenti americani di aver sempre agito dietro istruzioni del primo ministro e del vice primo ministro Menios Koutsoyorgas confermando in più punti l' articolo del quotidiano Eleftherotypia. Supplicò inoltre i magistrati americani di non procedere alla sua estradizione o per lo meno di rimandare questa decisione a quando Andreas Papandreou non fosse stato più in carica, in quanto temeva per la sua vita. [modifica] Le interviste alla rivista Time Dal carcere di Salem Giorgio Koskotas concesse innumerevoli interviste alla rivista Time in cui scendeva in particolari grotteschi su come il danaro nei forzieri della banca di Creta passasse nelle tasche di membri del governo, particolari che fecero la delizia dei lettori. Dichiarò infatti di aver distribuito enormi quantità di danaro in contanti, chiuso per lo più in scatoloni che servivano ad imballare pacchi di pampers a dirigenti del governo e ad alti esponenti del PaSok. Fece i nomi dell' allora ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni Giorgio Petsos e del ministro Dimitris Tsobolas che in seguito furono chiamati a deporre. Grazie ai suoi racconti la rivista americana andò a ruba. [modifica] La vendita all'asta delle sue imprese Intanto in Grecia veniva accertato il buco miliardario della banca di Creta come era stato denunciato negli articoli di Eleftherotypia ed il giudice fallimentare aprì la vendita all'asta delle imprese del gruppo. l' imprenditore Aristidis Alafouzos si accaparrò l' emittente radiofonica SKAI e l' autorevole giornale Kathimerini. I moderni macchinari del gruppo e l' edificio di Pallini che li ospitava, venivano acquistati in solido dai proprietari dei maggiori quotidiani Eleftheros Typos, Apogeymatini, Ta Nea, To Vima etc. La stampa greca fece così un enorme salto di qualità ponendosi ai livelli europei ed americani almeno per quanto riguardava la veste tipografica dei quotidiani. Ma di li a poco i vagiti della neonata tv privata avrebbero attratto prepotentemente i Greci distogliendoli dalle edicole. La squadra di calcio Olympiakos, anche questa indebitata fino al collo, veniva acquisita dall' imprenditore Sokratis Kokkalis [modifica] L'estradizione in Grecia Nel 1991 fu estradato in Grecia dove fu rinchiuso nel carcere Korydallo di Atene. [modifica] La concessione degli arresti domiciliari Il 16 marzo del 2003 il tribunale greco concesse a Giorgio Koskotas dietro richiesta del suo avvocato Takis Mihalolias (Τάκης Μιχαλόλιας) il beneficio degli arresti domiciliari ma sotto condizione di presentarsi ogni 15 giorni al locale distretto di polizia di Ekali. Gli era negato il rilascio del passaporto ed il diritto di espatriare. Giorgio Koskotas aveva scontato i 3/5 della pena inflittagli dai giudici per il buco di 33 miliardi di dracme alla banca di Creta. |
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#50 | |
Bannato
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qua però si pensava di favorire l'avversario di Bush assegnandogli un oscar politico a un insulso cortometraggio propagandistico zeppo di falistà che proprio per questo oltreoceano ottenne però l'effetto contrario cmq molti o pochi son sempre troppi questo fa pensare a quanta idiozia c'è in giro ![]() |
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#51 | ||
Senior Member
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![]() Per quanto alla "nostra" (colpa collettiva di tipo fascista-comunista? ![]() Le elezioni del 1989, il processo e l' assoluzione Lo scandalo influenzò lo scrutinio del 1989, nel quale nessuno dei due maggiori partiti rivali riuscì ad ottenere la maggioranza assoluta. Ne derivò una situazione di stallo destinata a durare fino all'aprile del 1990, quando il Partito di Nea Dimokratia vinse le elezioni e Konstatinos Mitsotakis fu nominato primo ministro. Nel 1989 il Parlamento greco, dominato da una alleanza del partito conservatore con una lega di sinistra, diede via libera alla magistratura a procedere contro l'ex premier Papandreou e ad altri ministri socialisti indagati nell' affare Koskotas. Il Tribunale speciale prese avvio l'11 marzo 1991 e vide momenti drammatici quando l'ex vice premier Menios Koutsoiorgas fu colto da infarto in aula durante la sua apologia. Morì una settimana più tardi. Andreas Papandreou rifiutò sempre di presentarsi in aula, sostenendo che il tutto era una congiura ordita a suo danno dal partito conservatore. Il Tribunale Speciale chiuse le sue sessioni il 16 gennaio 1992, assolvendo Papandreou da ogni responsabilità. Ciò fu reso fu reso possibile grazie alle deposizioni degli editori dei maggiori quotidiani che, chiamati a testimoniare, ritrattarono ogni precedente accusa contro il Premier apparsa in passato nelle pagine dei loro giornali. http://it.wikipedia.org/wiki/Andreas_Papandreou Ma certo,tutto pur di difendere USA.Chi non ha "coscienza democratica",che sia pure fatto quel che vogliamo ,no? Solo i "meritevoli" possono sperare di essere lasciati in pace da USA ![]() Von Clausewitz,dai,di',è solo il tuo amore per USA,o serpeggia pure qualcosina contro i Greci anche? ![]() Questo qua in "Perchè i Greci,essendo non democratici,non devono lamentarsi delle responsabilità americane o essere antiamericani ,tanto non avevano "coscenza democratica". ![]() ![]() Ma vallo a dire a quelli che sono morti di tortura e agli studenti che hanno visto i carri armati sfondare la porta del Politecnico di Atene pur di far smettere la loro protesta.La tua risposta poco ti separa dall' essere un' altro triste apologetico dell' appoggio di una dittatura.Onestamente sono schifato.Per quanto alla coscienza democratica greca,almeno ce la siamo tenuta dentro i confini e alla fine abbiamo imparato la nostra lezione.Potrei continuare e dire di più,ma gli altri Italiani non mi hanno fatto niente,l' Italia è la mia seconda patria e non la voglio offendere a causa di un cieco.Di sicuro la tua "coscenza democratica" lascia molto a desiderare. Cambi il tuo nick in Von ClaUSAwitz,almeno così uno capisce immediatamente di non prenderti sul serio. Ultima modifica di Faethon : 12-05-2006 alle 08:35. |
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#52 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 834
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Anzi,me ne vado dal forum.Non far piangere lacrime di cocodrillo.Sarai più tranquillo a rivendere le storie di Bush e le tue senza un rompipalle Greco.
E veramente triste,e non vale la pena,stare a leggere opinioni tali sulla coscenza greca,pur di difendere USA,che manco Clinton l' ha fatto.Perchè Clinton,sapendo meglio di chiunque cosa hanno fatto,ha avuto almeno la dignità di non andare a offendere una nazione dicendo "e dai,abbiamo avuto alcune colpe,però mica avevate coscenza democratica,quindi dai".A questo fanno ricorso solo i PIU patetici e ciechi filoamericani. Lui ha chiesto la scusa indirettamente,quelli patologici sparano tutto quello che gli pare e non hanno nemmeno di chiedere una scusa (come pure nel 3d "Guerra energetica). Ho pensato oggi di metterti nella ignore list,ma chissà che altre balle scriveresti per la Grecia senza che le vedessi,come hai fatto nella "guerra energetica". Fortuna che nessuno me lo fa fare a stare in questo forum.Vi lascio tornare alle vostre discussioni. Ciao a tutti e se mi permettete ,leggete le nozitie,anche da fonti non italiane,non ascoltate solo i giornalisti. |
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#53 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 834
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Autosegnalato,ma non pentito.
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#54 | |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2000
Città: Prov. Bari
Messaggi: 1771
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Cmq. Clinton non si è scusato solo con i Greci: prima ho citato il Guatemala ed ecco qua.
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La notiza ebbe abbastanza eco all'epoca, peccato che ora ci sia Bush, il Presidente che ha sempre ragione anche quando ha torto, quello dell' "O con noi o contro di noi". ![]()
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Слава Україні! Ultima modifica di franklar : 12-05-2006 alle 10:04. |
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