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#41 | |
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Iscritto dal: Sep 2003
Messaggi: 263
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![]() Logico che allo stato di diritto, alla sua nascita, siano state date tali connotazioni, era una creazione borghese. Tuttavia, è inevitabile, a parer mio, che l'evoluzione delle forme organizzative umane conduca alla fine ad una forma di pianificazione della gestione delle risorse. |
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#42 | |
Member
Iscritto dal: Sep 2003
Messaggi: 263
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#43 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2003
Città: milano
Messaggi: 14044
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Intendiamoci con i termini... cosa intendi per democrazia partecipativa? Il modello ateniese di democrazia diretta (basato sulla keirotonia), in cui non c'era una distinzione classe politica-cittadini, o una democrazia in cui tutti democraticamente articolano le decisioni? Entrambe per me sono delle utopie irrealizzabili nelle nostre società. ![]()
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We are the flame and darkness fears us ! |
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#44 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2003
Città: milano
Messaggi: 14044
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Una volta che il singolo non ha più la garanzia del possesso della proprietà privata e le libertà economiche (negate dalla pianificazione dall'alto) diventa schiavo dello stato. Non ho capito poi quale sarebbe il vantaggio..se lo scopo è quello salvare l'umanità da se stessa negando la libertà individuale dalla collettività e riducendolo l'individuo ad un ingranaggio organico della sintesi politica è meglio che si estingua...è un modello che va bene per le formiche o le api, esseri deterministici e privi della cognizione di libertà. ![]()
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We are the flame and darkness fears us ! Ultima modifica di zerothehero : 05-09-2005 alle 19:14. |
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#45 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 1910
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#46 | |
Member
Iscritto dal: Sep 2003
Messaggi: 263
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#47 | |
Member
Iscritto dal: Sep 2003
Messaggi: 263
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Non propongo di eliminare nè la proprietà privata dei propri beni personali, nè le iniziative e la libertà creativa dei singoli. La pianificazine investirebbe solo le produzioni ed attività necessarie. Per il resto metterebbe a disposizione dei singoli i mezzi per realizzare i loro progetti. L'economia stessa è ostacolo ad una maggiore libertà dell'individuo. Per dirne una, quando si parla di disoccupazione la soluzione più naturale e logica è esclusa dalle leggi di mercato: ridurre gli orari di lavoro, cosa invece del tutto fattibile in un economia di piano. |
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#48 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2003
Città: milano
Messaggi: 14044
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Diciamo che sono diffidente verso le utopie cmq ![]() E' evidente che qualcosa va cambiato..le risorse naturali *devono* essere tutelate dalla collettività politica e gestite in modo razionale in base a leggi e regolamenti. In Norvegia ampi tratti di foresta sono divisi in lotti il cui assegnatario è obbligato per ogni albero prelevato a piantarne un altro. In questo modo la risorsa non è depauperata nell'arco di una generazione. E' ed una imposizione di legge perchè altrimenti il puro meccanismo economico (volto a massimizzare i profitti nel breve periodo) non avrebbe alcun interesse a riforestare. Servono poi trattati internazionali per la riduzione del co2 (kyoto è sulla buona strada anche se ci sono dei problemi di competitività con chi non l'ha firmato), una spinta verso le tecnologie pulite (che so obbligo di costruire auto in base a certi parametri di efficienza energetica come ha proposto il governatore della California)..forse così ci si salva dal disastro della pianificazione e della collettivizazione che, creando un'economia non-competitiva- annulla anche l'evoluzione tecnologica (che non è fatta per sport o per amor patrio, ma per battere la concorrenza). Hai pensato alle ricadute negative di un'economia non-competitiva nell'evoluzione tecnologica? Si bloccherebbe tutto, a parte gli *scarsi* investimenti dello stato.
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#49 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Città: Roma
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Ma credi a ciò che dici ? Cioè. è impossibile, meno di un'utopia (negativa peraltro).... Quello che stai auspicando è, se non ho capito male, un sistema centralizzato di controllo e gestione dell'economia, della produzione e delle risorse (in pratica di tutta la società)... Ti rendi conto? Secoli di storia stanno lì a dirci che l'accentrare tutto questo potere in mano di un'elite relativamente ristretta di persone è folle e lo auspichiamo pure? Già ora ci si lamenta perchè chi controlla le leggi (politici) è troppo vicino all'economia, alla produzione... La spinta egoistica che dovrebbe spingere (scusa il gioco di parole) il singolo e l'impresa a fare di più e meglio dell'altro dove sarebbe se non c'è la contropartita di avere di più ed una vita migliore dell'altro (o se c'è in misura molto limitata) ? L'economia centralizzata e pianificata è questa.... Senza entrare nel discorso politico...restiamo solo sul discorso tecnico: in occidente grazie alla concorrenza (e solo grazie ad essa) si è investito massicciamente nella ricerca nel settore automotive ed ora le nostre auto sono sempre più sicure e migliori. Senza concorrenza o con scarsa concorrenza si finisce a girare in Trabant fino all'89 ![]() Non è che non c'era altruismo in passato...non funziona nemmeno sulla carta... Se hai teorie che possono dare indicazioni sul perchè in un'economia pianificata che decide i miei bisogni e mi costringe, mio malgrado, ad una vita morigerata dall'alto io debba darmi da fare come ora in cui ho la possibilità di migliorare (se sarò bravo) il mio tenore di vita dille pure.
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I cattivi a volte si riposano, gli imbecilli mai |
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#50 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Città: Roma
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![]() Questa è l'unica riflessione che leggo (no flames con te, ovviamente)
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#51 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2003
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In Svizzera però nessuno si sogna un'economia pianificata..è sicuramente un sistema a maggiore democrazia partecipativa anche per il modello cantonale di cui dispongono. Ma anche lì hanno delle storture politiche (scarso ricambio classe politica e sistema "bloccato").
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#52 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Città: Roma
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Non credo in modo minimo che il mondo si ridurrà così (peraltro il fatto che ci sia una "bomba" che deve scoppiare è tutto da dimostrare). Se mai il mondo diverrà un posto così infernale (e ti ripeto che non ci credo nemmeno per un secondo, l'uomo ha conquistato la sua libertà da tempo e non ci rinuncerà, la ritroverà con l'intelletto e la tecnologia) il genere umano potrebbe essere assimilato tranquillamente alla colonia di un alveare....e per te sarebbe più grande il mondo... ![]()
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#53 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Città: Roma
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Mi dici dove hai preso questi dati? Ricordo una discussione con Cerbert di qualche tempo fà in cui era stato detto (e da più utenti dimostrato) che attualmente il maggior inquinamento proviene essenzialmente dai paesi in via di sviluppo e non dai paesi industrializzati occidentali. Di sicuro sò che con norme e leggi via via più restrittive i paesi occidentali stanno riducendo da anni il loro inquinamento (diretto ed indiretto) anche se queste cose sono appannaggio principalemente di tecnici.
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#54 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Città: Roma
Messaggi: 661
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![]() Non si può "progettare a tavolino" una società a meno che questa non sia piuttosto semplice. L'attuale è così complessa che ci sono dei ricercatori che cercano di capirla e modellarla (non sò se cogli l'ironia: la società che impiega delle persone per capire sè stessa e come è fatta). E chi la dovrebbe progettare questa società? O si autoprogetterebbe (magari da spinte altruistiche) ? ![]()
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#55 | |
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Iscritto dal: Sep 2003
Messaggi: 263
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Se poi tu volessi vestirti in maniera diversa avresti a disposizione tutto l'occorrente, non avresti altro che da disegnare e fabbricarti con i macchinari i tuoi modelli personalizzati. Certo, richiederebbe esperienza, ma se la cosa ti piacesse la potresti eleggere come una delle tue attività nel tempo libero. Se di imparare non avessi nessuna voglia ci sarebbero senz'altro altre persone con tale attitudine disposte ad esaudirti, e a titolo gratuito, poiché sarebbe un piacere liberamente scelto per loro. Probabilmente ti ritroveresti con vestiti su misura che qui e ora non ti puoi permettere. Non vedo come la tua libertà si potrebbe sentire deprivata in una situazione del genere. |
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#56 | |
Member
Iscritto dal: Sep 2003
Messaggi: 263
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#57 | |
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Iscritto dal: Sep 2003
Messaggi: 263
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#58 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Città: Roma
Messaggi: 661
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![]() ![]() Scherzi? Pure i vestiti uguali a meno di non trovare "benefattori" o di costruirsi un macchinario in casa??? Non credevo si intendesse arrivare a tanto in questa modellazione del mondo, non avevo capito... In questo caso rettifico: non è orribile...è proprio l'inferno in terra!! E non per i vestiti (personalmente non ne capisco una cippa di moda e provo pure un pò di pena per chi ne è schiavo) ma per il concetto! Saremmo davvero tante api operaie....e questo è per te il mondo migliore?? Case tutte uguali, vestiti uguali, auto uguali, orologi uguali, mobili uguali....è un deja vù? Chi è che diceva che uno dei problemi dell'"essere tanti" è la sparizione dell'individuo? In questo modello dove sono gli individui?
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#59 | |
Member
Iscritto dal: Sep 2003
Messaggi: 263
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La tecnologia procederebbe comunque, sarebbe anzi meglio coordinata. Un ricercatore, un tecnico, uno scienziato che ami il suo lavoro non pensa certo a battere la concorrenza. È eccitato ed appassionato al suo lavoro, vuole trovare le soluzioni poiché ciò lo rende felice, non per mettere la ditta rivale sotto, o per beccarsi più soldi a fine mese. Per come la vedo, la logica della ricerca e lo sviluppo spronati dalla concorrenza interna alla specie va bene per una società, per degli individui immaturi. Pensate che Da Vinci facesse quel che faceva per soldi? Che Einstein lo facesse per fargliela vedere alla concorrenza? Una volta che tutti i desideri e bisogni materiali sono soddisfatti resta all'uomo l'interesse, la curiosità, la voglia di spendere le proprie qualità creativamente o per scoprire, invenatre qualcosa di nuovo, per capire di più ciò che lo circonda, per controllarlo meglio. Ultima modifica di Car|o : 05-09-2005 alle 21:09. |
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#60 | |
Member
Iscritto dal: Sep 2003
Messaggi: 263
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Api operaie? Per niente, ognuno spenderebbe creativamente e liberamente il proprio tempo. È solo una ipotesi come tante ovviamente, nella quale la personalizzazione, per chi ne avese voglia, passerebbe attraverso un "neoartigianato" supportato da attrezzature all'avanguardia. Se c'è qualcosa che a me disgusta oggi è invece l'inutile orgia di varietà: 200.000 tipi di lampade, mobili, spazzolini, caramelle, vestiti, orologi, cellulari, automobili, e quant'altro TUTTO PRODOTTO IN SERIE!!! Ma ci rendiamo conto dello spreco di tutto ciò? La mia identità si basa prima di tutto su come scelgo di spendere il mio tempo, su quello che penso, su quello che preferisco fare. Credo valga per tutti gli individui sani. Ho scritto un modello come caso estremo. Non credo che ci sarebbero problemi a farne diversi in serie. Quel che è certo è che non avresti tutta la varietà di prodotti a cui sei abituato oggi, ne avresti meno ma tutti di qualità migliore. Sarebbe proprio un male? Ultima modifica di Car|o : 05-09-2005 alle 21:16. |
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