Torna indietro   Hardware Upgrade Forum > Off Topic > Discussioni Off Topic > La Piazzetta (forum chiuso)

Dreame Aqua10 Ultra Roller, la pulizia di casa con un rullo
Dreame Aqua10 Ultra Roller, la pulizia di casa con un rullo
Il più recente robot per la pulizia domestica di Dreame, modello Aqua10 Ultra Roller, abbina un potente motore di aspirazione della polvere a un sofisticato sistema di lavaggio con rullo integrato. Il tutto governato dalla logica di intelligenza artificiale, per i migliori risultati
Recensione Realme 15 Pro Game Of Thrones: un vero cimelio tech per pochi eletti
Recensione Realme 15 Pro Game Of Thrones: un vero cimelio tech per pochi eletti
Siamo volati fino a Belfast, capitale dell'Irlanda Del Nord, per scoprire il nuovo Realme 15 Pro 5G Game Of Thrones Limited Edition. Una partnership coi fiocchi, quella tra Realme e HBO, un esercizio di stile davvero ben riuscito. Ma vi raccontiamo tutto nel nostro articolo
GIGABYTE GAMING A16, Raptor Lake e RTX 5060 Laptop insieme per giocare al giusto prezzo
GIGABYTE GAMING A16, Raptor Lake e RTX 5060 Laptop insieme per giocare al giusto prezzo
Il Gigabyte Gaming A16 offre un buon equilibrio tra prestazioni e prezzo: con Core i7-13620H e RTX 5060 Laptop garantisce gaming fluido in Full HD/1440p e supporto DLSS 4. Display 165 Hz reattivo, buona autonomia e raffreddamento efficace; peccano però le USB e la qualità cromatica del pannello. Prezzo: circa 1200€.
Tutti gli articoli Tutte le news

Vai al Forum
Rispondi
 
Strumenti
Old 20-09-2003, 08:56   #21
Max2
Senior Member
 
L'Avatar di Max2
 
Iscritto dal: Dec 1999
Città: Empoli
Messaggi: 2549
Quote:
Originariamente inviato da bonsaka
Noneee, l'aumento della temp rispetto all'1800, lo ripeto, sembra elevato solo perchè nel 1800 c'è stata una piccola epoca glaciale, per molti ghiacciavano molti fiumi, come il "caldo" tamigi; quindi si puo solo dire che da quel trend climatico glaciale si è passato a questo più temperato, e comunque il clima terrestre ha vissuto periodi molto ma molto più caldi di quello attuale...

Nel medioevo faceva molto più caldo di ora, si coltivava la vite in inghilterra, quindi parlare di catastrofismi è sbagliato; ma quando non prescinde dal fatto che l'impatto dell'uomo sulla natura è sicuramente negativo.


è però molto difficile stabilire quale sia, oggi, il contributo umano rispetto al passato .... voglio dire che negli ultimi due secoli si sono avute trasformazioni (epoca industriale in poi) molto veloci e con contributi totalmente diversi dal passato ...
Max2 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-09-2003, 09:18   #22
ni.jo
Senior Member
 
L'Avatar di ni.jo
 
Iscritto dal: Sep 2002
Città: torino but i'm sard inside.
Messaggi: 406
Quote:
Originariamente inviato da bonsaka
Noneee, l'aumento della temp rispetto all'1800, lo ripeto, sembra elevato solo perchè nel 1800 c'è stata una piccola epoca glaciale, per molti ghiacciavano molti fiumi, come il "caldo" tamigi; quindi si puo solo dire che da quel trend climatico glaciale si è passato a questo più temperato, e comunque il clima terrestre ha vissuto periodi molto ma molto più caldi di quello attuale...

Nel medioevo faceva molto più caldo di ora, si coltivava la vite in inghilterra, quindi parlare di catastrofismi è sbagliato; ma quando non prescinde dal fatto che l'impatto dell'uomo sulla natura è sicuramente negativo.
Non è un aumento da medioevo, si parla di crescita continua in una ventina d'anni, e lo dice l'organizzazione metereologica mondiale (WMO), mica un predicatore dell'apocalisse...
Sugli effetti dell'inalzamento della temperatura che tu minimizzi, per restare in Italia, vorrei che tu realizzassi i km di costa sommersi con le conseguenze anche solo per il turismo, (che nel medioevo non era così sviluppato) per venezia (idem), per la siccità in sardegna e nel meridione, o per gli ecosistemi già provati dal nostro sfruttamento...

se non è una catastrofe è quantomeno una grossa seccatura...

Quote:
dell'organizzazione metereologica mondiale (WMO)

"Il 2000 - ha detto il segretario generale del Wmo, Godwin Obasi - è il ventiduesimo anno consecutivo con tempertura al di sopra della media del periodo 1961-1990 e si piazza su livelli simili a quelli del 1999 nonostante il persistente effetto raffreddante rappresentato dalla corrente marina tropicale del Pacifico denominata El Nino . Se a questo si aggiunge il fatto che i dieci anni più caldi si sono tutti registrati dopo il 1983 e che sette di essi fanno parte degli anni 90 si può dire che il trend in atto è compatibile con il riscaldamento globale del quale si parla e questo dovrebbe quindi spingerci ad un taglio delle emissioni di quei gas che accentuano l'effetto serra".
__________________
Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin|
ni.jo è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-09-2003, 09:32   #23
Jaguar64bit
Senior Member
 
L'Avatar di Jaguar64bit
 
Iscritto dal: Oct 2002
Città: Mi
Messaggi: 8046
Quote:
Originariamente inviato da Max2
è però molto difficile stabilire quale sia, oggi, il contributo umano rispetto al passato .... voglio dire che negli ultimi due secoli si sono avute trasformazioni (epoca industriale in poi) molto veloci e con contributi totalmente diversi dal passato ...

Il clima e' mutato negli ultimi 20 anni..........a vista d'occhio...., penso che negli ultimi 80 anni l'uomo abbia contribuito in negativo.....a far mutare il clima in maniera...innaturale e drastica , viste le migliaia di complessi industriali , scarichi di automezzi.........centrali elittriche....che sono alimentate col petrolio......ecc ecc...insomma le solite cose che sanno tutti..................e' l'arretratezza tecnologica e gli interessi dei paesi che hanno le mani sul petrolio e non hanno alcun interesse a sfruttare fonti di energia meno inquinanti che porta ad una situazione del genere............
Jaguar64bit è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-09-2003, 09:41   #24
ni.jo
Senior Member
 
L'Avatar di ni.jo
 
Iscritto dal: Sep 2002
Città: torino but i'm sard inside.
Messaggi: 406
Tra i guru dell'apocalisse pare ci sia anche l'Onu

Quote:
dall' onu
Combattere l'Innalzamento delle Temperature Mondiali:
L'Assemblea sui Cambiamenti Climatici Approfondimenti


Nel 1898, lo scienziato svedese Svante Ahrrenius avvertì che le emissioni di biossido di carbonio avrebbero potuto portare ad un innalzamento delle temperature mondiali.

Tuttavia, fu solo negli anni'70 che la crescente conoscenza da parte degli scienziati circa il funzionamento del sistema atmosferico terrestre fece aumentare l'attenzione riservata a questo ramo scientifico, in precedenza oscuro.

Per consentire ai politici ed all'opinione pubblica di avere una migliore comprensione di quanto i ricercatori avevano scoperto, nel 1988 il Programma sull'Ambiente delle Nazioni Unite (United Nations Environment Programme - UNEP) e l'Organizzazione Meteorologica Mondiale (World Meteorological Organization - WMO), hanno costituito la Commissione Intergovernativa sui Cambiamenti Climatici (Intergovernmental Panel on Clamate Change - IPCC). L'IPCC ha ricevuto mandato per stabilire lo stato delle conoscenze attuali sul sistema climatico e sui cambiamenti del clima; gli impatti ambientali, economici e sociali dei cambiamenti climatici; e le possibili strategie di risposta.

L'IPCC ha pubblicato il suo Primo Rapporto di Valutazione nel 1990. Approvato da centinaia di importanti scienziati ed esperti dopo un coscienzioso processo di revisione, il Rapporto confermava i fondamenti scientifici per il cambiamento climatico. Esso aveva un effetto potente tanto sul mondo politico quanto sull'opinione pubblica ed influenzava in maniera considerevole i negoziati sulla Convenzione sul Cambiamento Climatico.

Questo è quanto l'IPCC ha rilevato:


le emissioni di gas responsabili dell'effetto serra sono verosimilmente colpevoli per il rapido cambiamento climatico. Il biossido di carbonio è prodotto della combustione di combustibili fossili, ed i suoi effetti si intensificano nel momento in cui le foreste, che lo assorbono, vengono tagliate. Il metano e protossido d'azoto vengono rilasciati nell'atmosfera a seguito delle attività agricole, del cambiamento della destinazione d'uso dei terreni e di altre cause. I clorofluorocarburi (CFC) ed altri gas giocano a loro volta un ruolo importante nel trattenere il calore nell'atmosfera. Ispessendo la "coperta" atmosferica dei gas responsabili dell'effetto serra, le emissioni dell'umanità stanno sconvolgendo i flussi energetici che dirigono il sistema climatico;
che è nè più nè meno quello che ho imparato a scuola
Quote:
i modelli climatici prevedono che entro l'anno 2010 la temperatura del pianeta si alzerà in una misura compresa in un intervallo variabile tra 1 e 3,5 centigradi. Tale proiezione è basata sull'attuale andamento delle emissioni e non contiene molte certezze, particolarmente per quanto concerne il livello regionale. Dal momento che il clima non reagisce immediatamente alle emissioni di gas che contribuiscono all'effetto serra, esso continuerà a cambiare ancora per centinaia di anni dopo che le concentrazioni di gas nell'atmosfera si saranno stabilizzate. Nel frattempo, non possono essere esclusi rapidi ed inaspettati cambiamenti climatici. Ci sono segnali in base ai quali il cambiamento del clima potrebbe già essere iniziato;
il che ci riporta agli effetti osservabili oggidì (sempre che lo siano)

Quote:
il cambiamento climatico avrà effetti rilevanti sull'ambiente globale. In generale, più rapidi sono i cambiamenti climatici, maggiori sono i rischi di danni che ne derivano. Si prevede che, se continueranno le tendenze attuali, entro l'anno 2100 il livello medio dei mari crescerà in una misura compresa tra i 15 ed i 95 centimetri, causando inondazioni ed altri danni . Le fasce climatiche (e perciò gli ecosistemi e le cinture agricole) potrebbero spostarsi verso i poli in un raggio di 150-550 chilometri nelle regioni di media latitudine. Foreste, deserti, l'insieme delle terre ed altri ecosistemi non gestiti potrebbero divenire più umidi, più secchi, più caldi o più freddi. Come conseguenza, molti di essi andranno incontro ad un declino o ad una frammentazione, mentre specie caratteristiche si estingueranno;


la società umana dovrà affrontare nuovi rischi e nuove pressioni. La sicurezza alimentare globale non è verosimilmente minacciata, ma alcune regioni potrebbero sperimentare una carenza di cibo e la fame. Le risorse idriche verranno intaccate giacché le precipitazioni ed i modelli di evaporazione verranno modificati in tutto il pianeta. I sistemi infrastrutturali subiranno dei danni, specialmente a causa dell'innalzamento del livello dei mari e di eventi eccezionali, che in alcune regioni potrebbero aumentare per frequenza ed intensità. Le attività economiche, gli insediamenti umani e la salute dell'umanità subiranno numerose conseguenze, dirette ed indirette. Ed i poveri sono i più vulnerabili agli effetti negativi del cambiamento climatico;


popolazioni ed ecosistemi avranno bisogno di adattarsi al futuro regime climatico. Le emissioni passate e presenti hanno gianno già fatto sì che nel 21o secolo, si verifichi un cambiamento climatico di un certo grado. L'adattamento a queste conseguenze richiederà una buona conoscenza dei sistemi socio-economici e naturali, della loro sensibilità al cambiamento climatico, e della loro intrinseca abilità all'adattamento. A tale proposito sono numerose le strategie per promuovere l'adattamento;


stabilizzare le concentrazioni atmosferiche dei gas responsabili dell'effetto serra fatto richiederà uno sforzo notevole. Rispetto all'epoca pre-industriale, sulla base delle attuali tendenze, entro l'anno 2030 la crescita delle emissioni di biossido di carbonio e degli altri gas responsabili dell'effetto serra dovrebbe risultare pari al doppio della concentrazione di anidride carbonica presente nell'atmosfera, per poi triplicare entro l'anno 2100. Se vogliamo che entro il ventiduesimo secolo la concentrazione delle emissioni si stabilizzi ad un livello di anidride carbonica che sia solo doppio rispetto all'attuale, i livelli correnti dovrebbero alla fine calare a meno del 30 per cento rispetto a quelli attuali. Questi tagli dovrebbero essere effettuati nonostante la crescita della popolazione e l'espansione dell'economia mondiale.
questa era per SaMu, che però non credo apprezzi le NU...


Quote:
sempre dall' onu
La Convenzione delle Nazioni Unite Contro la Desertificazione:
una Nuova Risposta ad un Vecchio Problema Approfondimenti

Secondo le stime del Programma per l'Ambiente delle Nazioni Unite (United Nations Environment Programme - UNEP), un quarto delle terre del pianeta è minacciato dalla desertificazione. Le esistenze di più di un miliardo di persone in oltre 100 nazioni sono a propria volta messe a rischio dalla desertificazione, dal momento che la coltivazione e il pascolo divengono meno produttivi.

Desertificazione non vuol dire che i deserti stanno avanzando costantemente o prendendo il possesso delle terre vicine. In base alla definizione della Convenzione ONU, la desertificazione è un processo di "degrado dei terreni coltivabili in aree aride, semi-aride e asciutte sub-umide in conseguenza di numerosi fattori, comprese variazioni climatiche e attività umane". Chiazze di terreno degradato possono trovarsi a centinaia di chilometri dal deserto più vicino. Ma esse possono espandersi ed unirsi l'una con l'altra, creando delle condizioni simili a quelle desertiche.

La desertificazione contribuisce a creare altre crisi ambientali, quali la perdita della biodiversità ed il riscaldamento della temperatura su scala planetaria.

La maggior parte delle regioni che rischiano di tramutarsi in terre aride si trovano in prossimità delle cinque principali aree desertiche mondiali; si tratta de:


il Deserto di Sonora nel Messico nord-occidentale e la sua continuazione nella parte sud-occidentale degli Stati Uniti;
il Deserto di Atacama, una sottile striscia costiera in Sud America tra le Ande e l'Oceano Pacifico;
una larga area desertica che dall'Oceano Atlantico corre verso oriente in direzione della Cina e che comprende il Deserto del Sahara, Il Deserto Arabico, i deserti dell'Iran e dell'ex-Unione Sovietica, il Gran Deserto Indiano (Thar) nel Rajasthan ed infine i deserti del Takla-makan e del Gobi, che si trovano rispettivamente in Cina ed in Mongolia;
il Deserto del Kalahari in Sud Africa;
Gran parte dell'Australia.
Vi sono poi altre aree che debbono essere attentamente considerate:
in Africa, il 66 per cento di tutti i terreni è arido o semi arido; nel Nord America, invece, questa percentuale è del 34 per cento.
l'Ufficio per la Gestione dei Terreni USA considera vulnerabile a fenomeni di desertificazione circa il 40 per cento del territorio continentale degli Stati Uniti. Almeno il 40 per cento dei terreni da pascolo del Texas è già troppo arido per poter essere utilizzato.
le terre emerse coprono oltre un terzo di tutta la superficie terrestre, di queste i deserti rappresentano circa il 7 per cento. Le attività per contrastare la desertificazione si concentrano sul prevenire la creazione di "condizioni simili a quelle desertiche" nelle terre emerse.
il granaio dell'Impero Romano in Nord Africa, che un tempo aveva ospitato 600 città è oggi ridotto ad un deserto.
La desertificazione spesso deriva dalla siccità, ma spesso le ragioni più significative per tale fenomeno sono rappresentate dalle attività umane. Le coltivazioni intensive esauriscono il suolo. L'allevamento del bestiame elimina la vegetazione, utile a difendere il suolo da fenomeni erosivi. Gli alberi che trattengono il manto superficiale del terreno vengono tagliati per essere utilizzati come legname da costruzione o come legna da ardere per riscaldare e cucinare. L'attività irrigua effettuata con canali e tubazioni scadenti rende salmastre le terre coltivate, desertificando 500.000 ettari all'anno, più o meno la stessa estensione di terreno che viene irrigata ex novo ogni anno.

Le cause che stanno dietro a questo fenomeno sono numerose e comprendono fattori economici e sociali nei paesi in via di sviluppo quali la povertà, gli elevati tassi di crescita della popolazione, l'ineguale distribuzione delle proprietà terriere, l'afflusso di rifugiati, la modernizzazione che fa abbandonare le tradizionali tecniche di coltivazione e le politiche governative che incoraggiano le colture commerciali al servizio del debito estero svolte sulle terre marginali.

La vita sulla terra si basa su quello strato superficiale del terreno che fornisce i nutrienti necessari alle piante, alle colture, alle foreste, agli animali ed alle persone. Senza di esso, in definitiva, nessuno potrebbe sopravvivere. Sebbene questo strato abbia bisogno di lungo tempo per svilupparsi, se non viene curato in maniera appropriata, esso può scomparire in poche stagioni a causa dell'erosione che deriva dall'attività del vento e dell'acqua.
__________________
Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin|

Ultima modifica di ni.jo : 20-09-2003 alle 09:44.
ni.jo è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-09-2003, 11:17   #25
ni.jo
Senior Member
 
L'Avatar di ni.jo
 
Iscritto dal: Sep 2002
Città: torino but i'm sard inside.
Messaggi: 406
Altro studio molto approfondito dal SEMINARIO CIRTEN 2001 I COSTI DELL’ENERGIA
quì

Le cause delle variazioni avvenute sono sconosciute nella maggior parte dei casi, e sono certamente di origine naturale. Le misure delle quantità dei gas serraindicano che, dall’inizio dell’era industriale, alcune di essi sono notevolmenteaumentate. Anche le temperature sembrano mostrare una tendenza all’aumento,come si vedrà meglio più avanti.
...
L'equilibrio dovuto all'irraggiamento termico ed all'assorbimento da parte deicomponenti "serra" determina quindi la temperatura effettiva della Terra. ....
L'acqua è il componente che assorbe lamaggior parte della radiazione infrarossa, quindi contribuisce in misura maggioreall’effetto serra.
...
La capacità dell’atmosfera di assorbire il calore radiante dipende quindi daisuoi componenti e in particolar modo dalle molecole di gas poliatomico
....
La responsabilità dell’aumento delle temperature viene attribuita ai gas serrae principalmente all’anidride carbonica la cui concentrazione è passata da 280 ppm del XVIII secolo ad oltre 360 ppm attuali.


il resto lo leggo a casa.
__________________
Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin|

Ultima modifica di ni.jo : 21-09-2003 alle 15:16.
ni.jo è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-09-2003, 13:31   #26
bonsaka
Senior Member
 
L'Avatar di bonsaka
 
Iscritto dal: Jul 2001
Città: Pescara
Messaggi: 771
Cosa c'entra l'arretamento delle coste?
Non c'entra nulla col clima, le coste arretrano per colpa delle dighe dell'uomo, per colpa della cementificazione dei fiumi, per colpa del prelevamento della ghiaia dal fondo dei fiumi, per colpa della distruzione delle dune naturali lungo le coste... Come vedi c'entra l'uomo, ma non il clima (forse tu intendevi che si fosse alzato il livello marino, niente affatto)..

Non intendevo un amento delle temp dal medioevo ma dal 1800, il medioevo l'ho nominato per dire che allora le temperature medie erano più elevate di oggi...


Quote:
Originariamente inviato da ni.jo
Non è un aumento da medioevo, si parla di crescita continua in una ventina d'anni, e lo dice l'organizzazione metereologica mondiale (WMO), mica un predicatore dell'apocalisse...
Sugli effetti dell'inalzamento della temperatura che tu minimizzi, per restare in Italia, vorrei che tu realizzassi i km di costa sommersi con le conseguenze anche solo per il turismo, (che nel medioevo non era così sviluppato) per venezia (idem), per la siccità in sardegna e nel meridione, o per gli ecosistemi già provati dal nostro sfruttamento...

se non è una catastrofe è quantomeno una grossa seccatura...
__________________
Intel CoreDuo E6320-Asus P5B Premium Vista-2*1 Gb TEAM Pc800-Sapphire X800 GTO2@X850XT-Tagan 480W-Thermaltake Armor Black
bonsaka è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-09-2003, 13:41   #27
ni.jo
Senior Member
 
L'Avatar di ni.jo
 
Iscritto dal: Sep 2002
Città: torino but i'm sard inside.
Messaggi: 406
Quote:
Originariamente inviato da bonsaka
Cosa c'entra l'arretamento delle coste?
Non c'entra nulla col clima, le coste arretrano per colpa delle dighe dell'uomo, per colpa della cementificazione dei fiumi, per colpa del prelevamento della ghiaia dal fondo dei fiumi, per colpa della distruzione delle dune naturali lungo le coste... Come vedi c'entra l'uomo, ma non il clima (forse tu intendevi che si fosse alzato il livello marino, niente affatto)..

Non intendevo un amento delle temp dal medioevo ma dal 1800, il medioevo l'ho nominato per dire che allora le temperature medie erano più elevate di oggi...

come non c'entra nulla, la temperatura sale (e sale...da quando di preciso non lo sò ma in proporzione negli ultimi vent'anni sale di più sempre di più) i ghiacci si sciolgono l'acqua sale (sempre fonti ONU "entro l'anno 2100 il livello medio dei mari crescerà in una misura compresa tra i 15 ed i 95 centimetri, causando inondazioni ed altri danni") ergo la costa sparisce (stà già sparendo).
E Venezia affonda, per dirne una.

Ma a parte questo nel medievo non c'erano così tanti "gingillini" da perdere come oggi (agricoltura, industrie, turismo, e tanta gente in più)
Al limite essendo più progrediti si spera si abbiano pià armi per difendersi.
__________________
Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin|
ni.jo è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-09-2003, 13:46   #28
jumpermax
Senior Member
 
L'Avatar di jumpermax
 
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 1910
Quote:
Originariamente inviato da ni.jo
come non c'entra nulla, la temperatura sale (e sale...da quando di preciso non lo sò ma in proporzione negli ultimi vent'anni sale di più sempre di più) i ghiacci si sciolgono l'acqua sale (sempre fonti ONU "entro l'anno 2100 il livello medio dei mari crescerà in una misura compresa tra i 15 ed i 95 centimetri, causando inondazioni ed altri danni") ergo la costa sparisce (stà già sparendo).
E Venezia affonda, per dirne una.

Ma a parte questo nel medievo non c'erano così tanti "gingillini" da perdere come oggi (agricoltura, industrie, turismo, e tanta gente in più)
Al limite essendo più progrediti si spera si abbiano pià armi per difendersi.
anche su questa misura sono un tantinello scettico... quanti Km cubi di acqua sono congelati nelle calotte?
jumpermax è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-09-2003, 14:06   #29
ni.jo
Senior Member
 
L'Avatar di ni.jo
 
Iscritto dal: Sep 2002
Città: torino but i'm sard inside.
Messaggi: 406
Quote:
Originariamente inviato da jumpermax
anche su questa misura sono un tantinello scettico... quanti Km cubi di acqua sono congelati nelle calotte?
tanti
__________________
Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin|
ni.jo è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-09-2003, 15:24   #30
ni.jo
Senior Member
 
L'Avatar di ni.jo
 
Iscritto dal: Sep 2002
Città: torino but i'm sard inside.
Messaggi: 406
Quote:
Originariamente inviato da ni.jo
tanti
...ma sempre meno.
__________________
Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin|
ni.jo è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-09-2003, 16:24   #31
bonsaka
Senior Member
 
L'Avatar di bonsaka
 
Iscritto dal: Jul 2001
Città: Pescara
Messaggi: 771
Quote:
Originariamente inviato da ni.jo
come non c'entra nulla, la temperatura sale (e sale...da quando di preciso non lo sò ma in proporzione negli ultimi vent'anni sale di più sempre di più) i ghiacci si sciolgono l'acqua sale (sempre fonti ONU "entro l'anno 2100 il livello medio dei mari crescerà in una misura compresa tra i 15 ed i 95 centimetri, causando inondazioni ed altri danni") ergo la costa sparisce (stà già sparendo).
E Venezia affonda, per dirne una.

Ma a parte questo nel medievo non c'erano così tanti "gingillini" da perdere come oggi (agricoltura, industrie, turismo, e tanta gente in più)
Al limite essendo più progrediti si spera si abbiano pià armi per difendersi.
Aaa, ma tu stai parlando di ipotesi...
__________________
Intel CoreDuo E6320-Asus P5B Premium Vista-2*1 Gb TEAM Pc800-Sapphire X800 GTO2@X850XT-Tagan 480W-Thermaltake Armor Black
bonsaka è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 21-09-2003, 07:22   #32
ni.jo
Senior Member
 
L'Avatar di ni.jo
 
Iscritto dal: Sep 2002
Città: torino but i'm sard inside.
Messaggi: 406
Quote:
Originariamente inviato da bonsaka
Aaa, ma tu stai parlando di ipotesi...
sino ad un certo punto, perchè queste ipotesi sono proiezioni di eventi e osservazioni misurate oggi.

(...sempre dalla ricerca onu "Le emissioni passate e presenti hanno gianno già fatto sì che nel 21o secolo, si verifichi un cambiamento climatico di un certo grado")
__________________
Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin|

Ultima modifica di ni.jo : 21-09-2003 alle 07:27.
ni.jo è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 21-09-2003, 11:55   #33
ni.jo
Senior Member
 
L'Avatar di ni.jo
 
Iscritto dal: Sep 2002
Città: torino but i'm sard inside.
Messaggi: 406
Quote:
Ora 100.000 persone sono in fuga dal ciclone
Isabel, che sta per abbattersi sulla
West coast. Gli assicuratori, che di queste
cose se ne intendono, prevedono danni come
non se n’erano visti da un decennio (l’uragano
Andrew nel 1992 era costato 26 miliardi
di dollari). Ma Isabel potrebbe anche
sgonfiarsi.

in effetti alla fine si è sgonfiato.

Quote:

corriere.it


ESTERI
L'uragano degradato a tempesta tropicale
Isabel lascia 25 morti e si esaurisce in Canada
Bush ha dichiarato anche il Maryland «zona disastrata». Due milioni e mezzo di persone ancora senza corrente elettrica

Il percorso di Isabel dei prossimi giorni in Canada (da Noaa)
NEW YORK - È salito a 25 il numero delle vittime provocate dall'uragano Isabel, che ora ha perso parte della sua forza ed è stato «degradato» a tempesta tropicale. La perturbazione ora si è spostata all'interno degli Stati Uniti nella zona dei Grandi Laghi ed è già arrivata in Canada nella Provincia dell'Ontario. Secondo le previsioni nella notte tra domenica e lunedì ciò che rimane di Isabel arriverà addirittura nel nord canadese a 60° di latitudine nella penisola di Ungawa che chiude a est la baia di Hudson.

L'uragano Isabel clicca su una foto per andare alla galleria




ORA SUL CANADA - Due milioni e mezzo di persone sulla costa atlantica sono ancora senza energia elettrica. Secondo le autorità, ci vorranno almeno due settimane per ripristinare la normalità. Il presidente americano George W. Bush ha dichiarato anche il Maryland «zona disastrata» dopo il passaggio dell’uragano, garantendo allo Stato gli aiuti federali. Provvedimento simile era stato già preso per Virginia e la Carolina del Nord. A Baltimora, dove il centro è allagata, 200 persone sono state salvate con le barche. Nella baia di Chesapeake le strade sono state sommerse in alcuni punti da due metri d'acqua.
Isabel ha intanto lasciato gli Stati Uniti. In Canada 27 mila case nel sud dell’Ontario, poi scese a 15 mila venerdì pomeriggio, sono rimaste prive di energia elettrica. Le scuole e gli uffici hanno osservato i normali orari di lavoro, mentre le autorità aeroportuali di Toronto hanno comunicato che il traffico aereo non ha subito molti cambiamenti, a parte la cancellazione di alcuni voli.
__________________
Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin|
ni.jo è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 21-09-2003, 16:07   #34
ni.jo
Senior Member
 
L'Avatar di ni.jo
 
Iscritto dal: Sep 2002
Città: torino but i'm sard inside.
Messaggi: 406
è un pò lungo, ma ci sono parechie cose interessanti:
In sintesi quello che mi ha colpito di più è:
Che la raccolta delle registrazioni strumentali eseguita nel corso del ventesimo secolo indica che vi è stato un innalzamento di temperatura compreso fra i valori di 0.4 °C e 0.8 °C

La responsabilità dell’aumento delle temperature viene attribuita ai gas serra e principalmente all’anidride carbonica la cui concentrazione è passata da 280 ppm
del XVIII secolo ad oltre 360 ppm attuali.
C'è un aumento di alcuni gas serra in maniera notevole dall'inizio della rivoluzione industriale


La concentrazione atmosferica di CO 2 è passata da 280 ppm nel 1750 a 367 ppm nel 1999 che corrisponde ad un aumento di circa il 30%.
Questo aumento è dovuto principalmente all'uso di combustibili fossili ed alla deforestazione
L'anidride carbonica è il gas serra il cui aumento è principalmente dovuto all'azione umana.Il suo contributo costituisce il 60% del totale dovuto all'insieme dei gas serra.

Le emissioni di metano hanno origine naturale ed antropogenica,
ma attualmente più del doppio delle quantità emesse nell'atmosfera hanno origine antropogenica e rappresenta il 20% del totale dovuto ai gas serra.

Gli alocarboni contenenti cloro o bromo come clorofluorocarboni (CFC), provocano la distruzione dell'ozono stratosferico.
Per la maggior parte di essi, l'origine è esclusivamente dovuta ad attività umane. La riduzione dello strato di ozono avvenuta negli ultimi venti anni nella stratosfera ha provocato un forcing radiativo negativo di circa 0.15 w/m 2. Il forcing termico radiativo dovuto all'ozono troposferico è cresciuto dall'epoca preindustriale fino a circa 0.35 w/m 2, per cui l’ozono troposferico è il terzo gas serra per incidenza sul forcing termico
La deforestazione sembra produrre un forcing termico negativo
In positivo c'è che il confronto con i dati del 1990 mostra una riduzione delle emissioni nel settore energetico (calore ed elettricità).
Tale riduzione è da attribuirsi principalmente alla
migrazione dal carbone verso il gas (principalmente in Gran Bretagna dove la produzione di energia era per il 64% a carbone nel 1990 e ad una maggiore efficienza nella produzione (Germania). Un altro motivo della riduzione delle emissioni di CO 2 nel settore energetico è l’uso di generatori eolici. hanno avuto una riduzione: Lussemburgo (58%), Germania (16%) e Regno Unito (10%). Il maggiore incremento relativo si è avuto in Irlanda (19%), Portogallo (18%), Spagna (19%) e
Grecia (15%). Il maggiore incremento in quantità assoluta si è avuto in Spagna (59Tg) e Italia (24 Tg).



quì si parla di ricerca sulla comunità europea, sarei curioso di vedere i dati usa e cinesi.

L'emissione di gas serra è strettamente
correlato con i consumi energetici è
e con le necessità di riscaldamento dovute a basse temperature

Per quanto riguarda le osservazioni di SaMu sul costo da pagare per la riduzione dei gas, è interessante che il Prodotto Interno Lordo, nel 1998 il PIL (GDP) sia cresciuto del 2.5% in Europa,
nello stesso periodo si è avuta una riduzione del 1.4% delle emissioni di gas serra.

• Maggiore riscaldamento delle terre rispetto agli oceani in inverno.
• Massimo riscaldamento alle latitudini nord nel tardo autunno e inverni
con copertura nevosa ridotta e riduzione della superficie ghiacciata dei
mari.
• Riscaldamento delle zone artiche in estate.
• Riduzione dell’escursione termica diurna terrestre in molte regioni.
Aumento degli eventi di temperatura eccezionalmente alta e diminuzione degli eventi di temperatura eccezionalmente bassa.
• Incremento delle precipitazioni invernali alle alte latitudini.
Aumento degli eventi di precipitazioni intense in molte regioni.

Quote:

SEMINARIO CIRTEN 2001 I COSTI DELL’ ENERGIA
G. Tropiano – Effetto Serra
EFFETTO SERRA
Girolamo Tropiano


1. Bilancio termico
Grazie al sistema atmosferico ed oceanico e grazie all’effetto serra, si hanno
sulla Terra, temperature intorno ai 15 °C con variazioni fra massimi e minimi tali da
consentire la vita nelle forme conosciute.
(cut)
La temperatura della Terra da circa 11000 anni, cioè dalla fine dell'ultima
glaciazione è piuttosto stabile (periodo Olocene), vi sono state piccole variazioni
anche recenti, per esempio un riscaldamento intorno all'anno mille, oppure un
abbassamento delle temperature nel XVI secolo.
Le cause delle variazioni avvenute sono sconosciute nella maggior parte dei
casi, e sono certamente di origine naturale. Le misure delle quantità dei gas serra
indicano che, dall’inizio dell’era industriale, alcune di essi sono notevolmente
aumentate.
(cut)
L'equilibrio dovuto all'irraggiamento termico ed all'assorbimento da parte dei
componenti "serra" determina quindi la temperatura effettiva della Terra. Uno
spostamento da tale equilibrio che tende a fare aumentare la temperatura è detto
forcing termico positivo. Se la variazione tende invece ad abbassare le temperature,
si parla di forcing termico negativo.

L'acqua è il componente che assorbe la maggior parte della radiazione infrarossa, quindi contribuisce
in misura maggiore all’effetto serra.

La responsabilità dell’aumento delle temperature viene attribuita ai gas serra
e principalmente all’anidride carbonica la cui concentrazione è passata da 280 ppm
del XVIII secolo ad oltre 360 ppm attuali.
Ma se la percentuale di CO 2 presente è in ogni caso bassa rispetto agli altri
agenti che regolano la temperatura terrestre, perché viene attribuita così grande
importanza ad essa?
Il motivo sta nel fatto che il sistema climatico è un sistema complesso e
quindi vi sono molti fattori che sono fra loro intercorrelati. Per esempio il vapore
acqueo che è il principale assorbitore di radiazione infrarossa, è presente in quantità
variabile e questa quantità aumenta con la temperatura. Anche le nuvole dipendono
da questa quantità e dalla temperatura ed esse contribuiscono a riflettere nello spazio
la radiazione proveniente dal Sole.
(cut)
Il carbonio si trasferisce continuamente dall'uno all'altro dei serbatoi naturali
costituiti da terra, oceani e atmosfera. Nell'atmosfera si trova principalmente sotto
forma di anidride carbonica. Sulla terraferma si trova negli organismi viventi e nel
materiale organico in decomposizione. Negli oceani si trova come CO 2
disciolto e nei piccoli organismi come il plankton. Le rispettive quantità contenute sono: 2.000
Gt sulla terraferma, 750 Gt nell'atmosfera, 40.000 Gt nell'oceano profondo, 550 Gt
nell'oceano sovrastante. Terra, atmosfera e superfici oceaniche sono strettamente
legati e lo scambio del carbonio avviene rapidamente, mentre lo scambio fra questo
sistema (più rapido) e il profondo oceano impiega tempi dell'ordine delle centinaia di
anni.
La concentrazione atmosferica di CO 2 è passata da 280 ppm nel 1750 a 367
ppm nel 1999 che corrisponde ad un aumento di circa il 30%. Questo aumento è
dovuto principalmente all'uso di combustibili fossili ed alla deforestazione.
L'anidride carbonica è il gas serra il cui aumento è principalmente dovuto all'azione
umana. Il forcing radiativo attuale è di 1.46 w/m 2 e costituisce il 60% del totale
dovuto all'insieme dei gas serra. Rimangono incertezze legate alle stime delle emissioni di CO2 dovute all'uso
agricolo delle terre.
Metano
La concentrazione atmosferica del metano è aumentata di circa il 150% a
partire dal 1750. Le emissioni di metano hanno origine naturale ed antropogenica,
ma attualmente più del doppio delle quantità emesse nell'atmosfera hanno origine
antropogenica. Il forcing radiativo diretto dovuto al metano è attualmente di 0.48w/m 2
e rappresenta il 20% del totale dovuto ai gas serra. L'incremento annuale di
questo gas non è costante ed è stato altamente variabile negli anni novanta. (nel 1992
si è annullato). I motivi di tale variabilità non sono ancora chiari.
Ossido di azoto
Attualmente la concentrazione di ossido di azoto è 16% più elevata che nel
1750. Anche per questo gas le emissioni hanno duplice origine: antropogenica e
naturale. A partire dal 1993 l'aumento della concentrazione è tornata ai valori vicini a
quelli degli anni ottanta. Fra i motivi di tale diminuzione del tasso di crescita vi è la
riduzione dell'uso di fertilizzanti basati sull'azoto. Il forcing radiativo è di 0.15 w/m
2 (6% sul totale dei gas serra).
Alocarburi
Sono composti del carbonio che contengono alogeni: fluoro, cloro, bromo o
iodio. Per la maggior parte di essi, l'origine è esclusivamente dovuta ad attività
umane. Gli alocarboni contenenti cloro o bromo come clorofluorocarboni (CFC),
provocano la distruzione dell'ozono stratosferico. Il loro uso e produzione è regolato
dal protocollo di Montreal (1987 e successive revisioni del 1990 e 1992).
L'abbondanza di questi gas è in leggera diminuzione dal 1994.
Il forcing radiativo è di 0.34 w/m 2 (14% del totale).
L'abbondanza dei sostituti dei CFC, alcuni dei quali sono gas serra, è in
aumento.
Ozono
Questo gas è presente nella stratosfera e nella troposfera, il suo ruolo nel
bilancio radiativo dipende fortemente dall'altitudine alla quale avviene la sua
variazione di abbondanza. L'ozono non è un gas emesso direttamente, esso si forma
con processi fotochimici nell'atmosfera e i precursori delle reazioni sono di origine
naturale ed antropogenica.
La riduzione dello strato di ozono avvenuta negli ultimi venti anni nella
stratosfera ha provocato un forcing radiativo negativo di circa 0.15 w/m 2 .
Inoltre la maggiore quantità di radiazione ultravioletta che penetra nella troposfera provoca un
aumento della velocità nella riduzione di alcuni gas serra come per esempio il
metano. Il forcing termico radiativo dovuto all'ozono troposferico è cresciuto
dall'epoca preindustriale fino a circa 0.35 w/m 2, per cui l’ozono troposferico è il
terzo gas serra per incidenza sul forcing termico. L’ozono si forma tramite reazioni
fotochimiche, le quantità che saranno presenti in futuro dipendono quindi da
emissioni di altre sostanze, fra cui quelle di metano e di altri inquinanti.

Altri agenti di forcing termico
La deforestazione sembra produrre un forcing termico negativo (− 0.2 ± 0.2
w/m 2 ), l’effetto è maggiormente sensibile alle alte latitudini a causa del maggiore
albedo (rapporto fra luce riflessa e luce incidente) che hanno le distese di neve con
bassa vegetazione, rispetto alle foreste innevate.
Le variazioni dell’attività solare hanno provocato dal 1750 ad oggi un forcing
termico positivo valutato intorno a 0.3 w/m 2. La maggior parte della variazione è
avvenuta nella prima metà del ventesimo secolo. Le rilevazioni da satellite mostrano
una variazione sugli ultimi due cicli solari undecennali dell’1%, questo comporta un
forcing termico di 0.2 w/m2
Nel diagramma di figura 3 è sintetizzato il contributo dei principali agenti che
determinano forcing termico, dalla figura risulta evidente il peso dell’anidride
carbonica.
3. Modelli e simulazioni
(cut)
I modelli climatici che considerano la totalità dell’atmosfera terrestre (modelli
planetari), sono denominati GCM (General Circulation Model), quelli in cui le
componenti atmosferiche e oceaniche sono accoppiate, sono detti AOGCM
(Atmosphere-Ocean General Circulation Model)
(cut)
I modelli esistenti al momento (2001) riescono a riprodurre alcune delle variabili di questa
seconda categoria, mentre danno risultati non realistici per varie altre.
Il sistema climatico terrestre è un sistema caotico, la sua evoluzione è quindi
sensibile a piccole variazioni nelle condizioni iniziali. Questa sensibilità limita la
predicibilità della dettagliata evoluzione delle condizioni del tempo a circa due
settimane. La predicibilità del sistema climatico globale ha una scala temporale più
grande a causa delle sistematiche influenze delle componenti a variazione lenta del
sistema.
Per valutare le informazioni disponibili sul cambiamento del clima alcuni
membri dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale e del Programma Ambiente
dell'ONU fondarono nel 1988 l'Intergovernmental Panel of Climate Change (IPCC)
che si suddivise in tre comitati: il primo per valutare l'attendibilità del previsto
cambiamento climatico, il secondo per prevederne gli effetti ed il terzo per suggerire
eventuali rimedi. Molti centri di ricerca partecipano allo scambio di dati con l'IPCC,
qui di seguito sono indicati alcuni fra i principali e i rispettivi modelli climatici
sviluppati.
Fattori di incertezza
Vapore acqueo
Uno dei più vistosi effetti dovuto all'aumento di temperatura globale previsto
è l'aumento della capacità di contenere acqua da parte dell'atmosfera. Negli strati
inferiori dell'atmosfera (fino a 1 ÷ 2 km di altezza) la quantità di vapore acqueo
aumenta all'aumentare della temperatura. Nella restante zona della troposfera, dove
le variazioni sono maggiormente importanti per l'effetto serra, è difficile
quantificarne gli effetti. I modelli forniscono un raddoppio del riscaldamento rispetto
a quello ottenuto con un valore fisso di vapore. I maggiori progressi nella
modellizzazione degli ultimi anni sono dovuti proprio all'inclusione del feedback
dovuto al vapore acqueo.
Copertura nuvolosa
L'interazione fra nuvole e radiazione è una delle maggiori fonti di incertezza
della modellizzazione atmosferica. Le nuvole possono infatti assorbire e riflettere la
radiazione solare, fornendo così un forcing termico negativo, ma anche assorbire ed
emettere radiazione termica contribuendo quindi ad un forcing termico positivo.
L'equilibrio fra i due effetti dipende dall'altezza delle nuvole, dal loro spessore e
dalle loro proprietà radiative. Queste ultime dipendono dalla distribuzione del vapore
acqueo con l'altezza, dalla formazione di goccioline d'acqua, da particelle di
ghiaccio, dagli aerosol presenti in atmosfera e anche dallo spessore della nuvola.
Oltre al valore quantitativo del contributo delle nuvole al forcing termico, è incerto
anche il suo segno.
Altro
Vi sono anche altri fattori che contribuiscono al riscaldamento globale come
la fuliggine, la polvere minerale, gli aerosol biogenici. Fra questi fattori, la fuliggine
ha forcing termico positivo, gli aerosol negativo, il segno della polvere minerale è
incerto. Sebbene esistano stime dell’attuale livello di questi effetti, essi non sono ben
conosciuti e gli scenari del SRES non forniscono stime sulle future emissioni di
queste sostanze.
Altri fattori non inclusi nei modelli sono i cambiamenti della superficie delle
terre, le variazioni dell’attività solare e le eruzioni vulcaniche.
4. Il quadro europeo
Emissioni di gas serra
Le sorgenti di gas serra possono essere classificate secondo il metodo indicato
dall’IPCC (IPCC Tier 1). L’Agenzia Europea per l’Ambiente ha identificato, fra
quelle previste, 18 categorie che coprono il 96% del totale delle emissioni dei gas
serra nella comunità europea.
(cut)
Il confronto con i dati del 1990 mostra una riduzione delle emissioni nel settore
energetico (calore ed elettricità). Tale riduzione è da attribuirsi principalmente alla
migrazione dal carbone verso il gas (principalmente in Gran Bretagna dove la
produzione di energia era per il 64% a carbone nel 1990, mentre nel 1998 era scesa al
34%, nello stesso periodo l’energia proveniente da generatori a gas era passata
dall’1% al 32%) e ad una maggiore efficienza nella produzione (Germania). Un altro
motivo della riduzione delle emissioni di CO 2 nel settore energetico è l’uso di
generatori eolici.
In Danimarca si è avuto il maggiore incremento di energia eolica (+
7%), la Germania (38%), la Danimarca (23%) e la Spagna (18%) sono i maggiori
produttori europei. La riduzione delle emissioni di NO 2 è dovuta principalmente a specifiche misure
adottate nell’industria chimica di Francia, Germania e Gran Bretagna.
L’aumento delle emissioni di CO 2 nel settore trasporti è dovuto all’aumento dei trasporti su gomma
in quasi tutta Europa ma principalmente in Irlanda, Spagna,
Portogallo e Grecia. L’aumento delle emissioni di NO 2 ha la stessa origine e in
aggiunta alle emissioni provenienti dalle marmitte catalitiche che riducono le
emissioni inquinanti, ma producono NO2 come sottoprodotto.
Analizzando le emissioni di gas serra suddivise per stati membri dell’Unione
si può vedere come soltanto tre stati hanno avuto una
riduzione: Lussemburgo (58%), Germania (16%) e Regno Unito (10%). Il maggiore
incremento relativo si è avuto in Irlanda (19%), Portogallo (18%), Spagna (19%) e
Grecia (15%). Il maggiore incremento in quantità assoluta si è avuto in Spagna (59
Tg) e Italia (24 Tg).
Forze motrici
L’Agenzia Europea per l’Ambiente ha individuato un sistema di indicatori
(forze motrici) che descrive lo sviluppo sociale, demografico ed economico nella
società ed i corrispondenti cambiamenti negli stili di vita, nei modelli di consumo e
di produzione. Attraverso questi cambiamenti nei consumi e nella produzione, le
forze motrici esercitano influenza sull’ambiente.
(cut)
Dalla figura 5 si può vedere come l’emissione di gas serra è strettamente
correlato con i consumi energetici e con le necessità di riscaldamento dovute a basse
temperature (heating degree days). Per quanto riguarda il Prodotto Interno Lordo, si
può osservare che mentre nel 1998 il PIL (GDP) è cresciuto del 2.5% in Europa,
nello stesso periodo si è avuta una riduzione del 1.4% delle emissioni di gas serra.
5. Andamenti e previsioni
La raccolta delle registrazioni strumentali [3] eseguita nel corso del ventesimo
secolo indica che vi è stato un innalzamento di temperatura compreso fra i valori di
0.4 °C e 0.8 °C. Le previsioni sui cambiamenti climatici richiedono delle ipotesi sulle
emissioni future di CO 2 dovute all'uso di combustibili fossili ed alle attività agricole.
I Modelli di Circolazione Generale forniscono previsioni sugli effetti di un
aumento della quantità di anidride carbonica presente nell'atmosfera principalmente
in due modi: L'anidride carbonica aumenta istantaneamente e in seguito il sistema tende
verso un equilibrio. Questo tipo viene detto modello di equilibrio
La CO 2 aumenta gradualmente fino a raggiungere il valore finale (modello
transiente Le simulazioni in cui si prevede un raddoppio della quantità di CO
2 nell'atmosfera, ottenute con modelli di tipo transiente, forniscono valori dell'aumento
di temperatura sensibilmente inferiori 1 ÷ 2 °C contro 2 ÷ 5 °C forniti dai modelli di
equilibrio.
Da quanto si è visto, i fattori che contribuiscono al forcing termico sono
molti. Le previsioni devono quindi basarsi sui possibili andamenti dei loro valori e
sulle loro reciproche interazioni.
L’IPCC ha definito nel Rapporto Speciale sugli Scenari di Emissione (SRES)
un certo numero di possibili “scenari” del clima, si tratta di rappresentazioni
plausibili del futuro compatibili con le future emissioni di gas serra e di altri
inquinanti, inoltre essi sono coerenti con le conoscenze che abbiamo sugli effetti
dell’aumento delle concentrazioni di tali gas o sostanze sul clima globale. Gli scenari
sono inoltre caratterizzati da alcune ipotesi sui consumi energetici, sullo sviluppo
tecnologico, sull’andamento dell’economia, sull’uso delle terre e altro ancora.
Gli scenari previsti, che sono dettagliatamente descritti nello SRES, si
possono riassumere nelle seguenti quattro grandi categorie o “famiglie”:
A1 La famiglia di scenari A1 descrive un futuro di forte crescita economica,
una popolazione mondiale con un massimo intorno alla metà del secolo e successiva
diminuzione, una rapida introduzione di tecnologie nuove e più efficienti. Altri temi
principali sono una convergenza fra regioni del pianeta, capacità di costruzione ed
accrescimento delle interazioni culturali e sociali con sostanziale riduzione del
reddito pro capite regionale. Il gruppo A1 si suddivide in tre gruppi che descrivono
direzioni alternative dei cambiamenti nello sviluppo delle tecnologie di produzione
dell'energia. I tre sottogruppi A1 si distinguono per l'enfasi data allo sviluppo
tecnologico: fossile intensivo (A1FI), sorgenti di energia non fossile (A1T), oppure
bilanciamento fra tutte le sorgenti (A1B) dove per bilanciamento si intende una
utilizzazione non basata in modo pesante su una particolare fonte di energia e inoltre
si intende che le altre tecnologie per lo sfruttamento delle fonti energetiche e per il
loro uso finale abbiano fatto progressi similari.
A2 Questa famiglia di scenari rappresenta un mondo molto eterogeneo. Il
tema dominante è l’autosostentamento e la preservazione delle identità locali. La
popolazione ha un aumento lento e continuo. Lo sviluppo economico è
fondamentalmente orientato in modo regionale, il reddito pro capite, la crescita
economica e gli sviluppi tecnologici cambiano in modo più lento e frammentato che
negli altri profili.
B1 In questo gruppo di scenari viene descritto un mondo convergente con lo
stesso andamento della popolazione globale visto in A1, ma con rapidi cambiamenti
nelle strutture economiche verso un’economia di servizi e di informatizzazione, con
l’introduzione di tecnologie pulite e ad alta efficienza energetica. In questo quadro
assumono importanza le soluzioni economiche globali, la sostenibilità sociale ed
ambientale, in particolare una maggiore equità, non sono invece previste iniziative
verso i cambiamenti climatici.
B2 In questo quadro, le soluzioni ai problemi economici, sociali e ambientali,
sono cercate a livello locale. Si tratta di un mondo con una popolazione
continuamente in crescita ma con velocità minore che in A2, livelli intermedi di
sviluppo economico, miglioramenti tecnologici meno rapidi che in B1 e in A1. Vi è
un orientamento verso la protezione ambientale e l’equità sociale focalizzati a livello
locale e regionale.
Nessuno di questi scenari prevede iniziative volte alla preservazione del
clima. Nelle figure seguenti (figure 6 e 7 da ref [3]) è rappresentato l’aumento di CO 2 e di NH4
previsto in relazione agli scenari adottati.
degli scenari adottati

Risultati delle simulazioni
Principali conseguenze delle variazioni climatiche previste dai modelli
• Maggiore riscaldamento delle terre rispetto agli oceani in inverno.
• Massimo riscaldamento alle latitudini nord nel tardo autunno e inverni
con copertura nevosa ridotta e riduzione della superficie ghiacciata dei
mari.
• Riscaldamento delle zone artiche in estate.
• Riduzione dell’escursione termica diurna terrestre in molte regioni.
• Aumento degli eventi di temperatura eccezionalmente alta e diminuzione
degli eventi di temperatura eccezionalmente bassa.
• Incremento delle precipitazioni invernali alle alte latitudini.
• Aumento degli eventi di precipitazioni intense in molte regioni.
Nella figura 8 qui in basso è rappresentato l’andamento delle previsioni
dell’aumento medio della temperatura globale previsto da varie simulazioni.
[1]
"Physical Chemistry", P.W. Atkins, University Press, Oxford 1979
[2]
“Climate Change Science, an Analysis of Some Key Questions”, Committee
on the Science of Climate Change Division on Earth and Life Studies,
National Research Council, National Academy Press, Washington, giugno
2001
[3]
"IPCC Third Assessment Report " Technical Summary, IPCC Working Group
I , 2000
[4]
"Special Report on Emissions Scenarios", IPCC Working Group III, 2000,
IPCC. ISBN: 92-9169-113-5
[5]
"Anthropogenic climate change for 1860 to 2100 simulated with the HadCM3
model under updated emissions scenarios", T.C. Johns, J.M. Gregory, W.J.
Ingram, C.E. Johnson, A. Jones, J.A. Lowe, J.F.B. Mitchell, D.L. Roberts,
D.M.H. Sexton, D.S. Stevenson, S.F.B. Tett, and M.J. Woodage. Met Office,
Hadley Centre for Climate Prediction and Research, London Road, Bracknell,
Hadley Centre Technical Note No. 22, 24 Gennaio 2001
[6]
"Projection for Canada Climate Future", Henry G. Hengeveld,
Meteorological Service of Canada Environment, 2000
[7]
"An Overview of Results from the Coupled Model Intercomparison Project
(CMIP)", Curt Covey e altri, In fase di pubblicazione su 'Global and
Planetary Change' Elsevier, ottobre 2001.
[8]
"Guidelines on the use of Scenario Data for Climate Impact and Adaptation
Assessment", IPCC, Dicembre 1999.
[9]
"European Community and Member States greenhouse gas emission trends
1990-99", European Environment Agency, Topic report 10/2001, agosto
2001.
[10]
"European Community and Member States greenhouse gas emission trends
1990-98", European Environment Agency, Topic report 6/2000, luglio 2000.
[11]
" Environmental signals 2002, Benchmarking the millennium", European
Environment Agency, Environmental assessment report n.9/2002, 2002.
__________________
Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin|

Ultima modifica di ni.jo : 21-09-2003 alle 16:22.
ni.jo è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 21-09-2003, 18:17   #35
ni.jo
Senior Member
 
L'Avatar di ni.jo
 
Iscritto dal: Sep 2002
Città: torino but i'm sard inside.
Messaggi: 406
altri (lunghi purtroppo) interventi sull'argomento, il grassetto è mio.
Quote:
"Il clima che cambia
genera uragani-mostri"
http://www.repubblica.it/online/fatt...h1/mitch1.html
di ANTONIO CIANCIULLO
" Di anno in anno gli uragani si fanno più frequenti e più devastanti: la forza del vento cresce, i danni aumentano, il numero delle vittime sale. Le cifre che danno la misura della progressione del disastro sono contenute in un rapporto della Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration) degli Stati Uniti distribuito alla Conferenza sul riscaldamento globale che si svolge a Buenos Aires. L'istituto americano ha censito 37 catastrofi climatiche da almeno un miliardo di dollari di danni avvenute a partire dal 1980. Ebbene, 31 di questi 37 flagelli si sono concentrati nel decennio '88- '98, il decennio più caldo dal 1880."
"Questa concentrazione di eventi è in linea con le previsioni dell'Intergovernamental Panel on Climate Change delle Nazioni Unite: nel processo di mutamento climatico ci si aspetta di trovarsi di fronte a fatti del genere", risponde Alex Alusa, responsabile del settore atmosfera dell'Unep, il programma ambiente dell'Onu. "Tuttavia il periodo preso in considerazione è troppo breve. Non possiamo affermare con certezza scientifica che Mitch sia una conseguenza dei processi fisici causati dall'uomo bruciando combustibili fossili e deforestando il pianeta. Anche se i sospetti continuano a crescere".
E il '98 ha ripetuto il canovaccio dell'anno precedente rincarando la dose. E' stato un succedersi ininterrotto di alluvioni (50 mila senzatetto in Russia, 80 mila in Corea, 2 mila morti in Cina), siccità (180 milioni di dollari di danni a Cuba, il 90 per cento delle riserve di riso distrutto nelle Filippine), incendi (centinaia di migliaia di ettari di foresta bruciati in Borneo, 10 mila focolai in Messico), uragani (oltre un miliardo i dollari di danni in Perù).
Quote:
http://www.cremonaonline.it/societa/...rt_20478/pag_1
7/7/2003 Cambia il clima
Temperature torride in Europa, quasi 600 uragani negli Stati Uniti nel solo mese di maggio, 1.400 morti in India per l'ondata di caldo e piogge torrenziali nello Sri Lanka: «nel mondo intero - afferma l'Organizzazione meteorologica mondiale (Omm) - i fenomeni meteorologici raggiungono livelli da record». E forse siamo solo all'inizio. «Le ultime stime scientifiche inducono a ritenere che il rialzo generale delle temperature dovuto al cambiamento climatico potrebbe provocare un aumento della frequenza e dell'intensità di tali fenomeni estremi», afferma l'Omm in un documento reso noto a Ginevra. La temperatura media alla superficie del globo (terre emerse ed oceani inclusi) registrata nel maggio scorso occupa il secondo posto delle temperature più alte mai osservate dal 1880, data dell'avvio delle misurazioni delle temperature. In giugno, le temperature record segnalate nel sud della Francia ad esempio (oltre 40 gradi centigradi) sono state di 5-7 gradi centigradi superiori alla media. Negli Stati Uniti, 562 uragani sono stati registrati nel solo mese di maggio ed hanno causato la morte di 41 persone. Il record precedente era di 399 uragani del giugno 1992. In India l'ondata di caldo che ha preceduto il monsone è stata quest'anno caratterizzata da temperature altissime oscillanti tra i 45 e i 49 gradi.«Queste temperature hanno causato la morte di almeno 1.400 persone», scrive l'Omm.
cut
Fenomeni estremi si verificano da sempre, ma il «numero di tali fenomeni non ha cessato di aumentare negli ultimi anni», ammonisce l'OmmSecondo le ultime analisi (in base a dati indiretti relativi all'emisfero Nord), l'aumento delle temperature registrate nel XX secolo sarebbe senza equivalenti da mille anni. . Sembra inoltre che, nell'emisfero Nord, gli anni novanta siano stati il decennio più caldo e che il 1998 sia stato l'anno più caldo, scrive l'Omm. L'Organizzazione meteorologica mondiale, nata nel 1951 con l'obiettivo principale di favorire lo scambio di informazioni meteo tra paesi membri, osserva infine che se la tendenza al rialzo della temperatura media alla superficie del globo è stata un pò irregolare nel secolo scorso, «l'evoluzione osservata dal 1976 è stata tre volte più rapida di quella corrispondente agli ultimi 100 anni nel loro insieme». L'Omm precisa che l'influenza del fenomeno climatico anomalo El Nino-La Nina su tali eventi estremi non è ancora ben conosciuta.
Alluvioni, clima e temperatura.
Quote:
Il clima può attendere
di Andrea Pinchera
http://www.enel.it/magazine/boiler/a...li/terra09.asp
GLI UNDICIMILA ABITANTI di Tuvalu, un piccolo Stato del Pacifico meridionale, hanno investito gran parte dei soldi guadagnati dalla vendita del suffisso internet .tv per acquistare un'isola nell'arcipelago delle Figi, dove eventualmente emigrare.
gli isolani, infatti, si sentono minacciati dal riscaldamento globale, che, facendo aumentare il livello degli oceani, potrebbe sommergere i nove atolli che costituiscono l'arcipelago, ognuno dei quali non più alto di cinque metri sul livello del mare.
Nel giro di pochi anni, gli abitanti di questo e altri arcipelaghi dell’Oceano Pacifico hanno visto scomparire decine di isolette la cui superficie piatta e verdeggiante s’innalzava di poco sopra le onde. Ma mano che il mare sale(lo fa anche a causa dell’espansione termica: l’acqua calda occupa più spazio)
---cut---
oscurati dalla battaglia attorno alla ratifica del Protocollo di Kyoto – suscitata dalla decisione del presidente americano George W. Bush di denunciare il trattato raggiunto nel 1997 nella città giapponese –, alcune recenti ricerche hanno aggiunto nuovi particolari al quadro che si sta delineando dei cambiamenti climatici.satellite franco americano TOPEX/Poseidon, per esempio, ha scoperto che la corrente oceanica atlantica – la famosa Corrente del Golfo – sta cambiando la sua velocità. Questo potrebbe aver influenzato in questi anni il clima dell'emisfero settentrionale, in particolare le estati europee. Le cause sono per ora sconosciute, ma i ricercatori del centro Goddard Institute for Space Studies <http://www.giss.nasa.gov/> della Nasa – in un articolo pubblicato sul Journal of Geophysical Research <http://library.iem.ac.ru/j-geophys/index.html> – non escludono una relazione con il riscaldamento globale. In effetti, l'acqua che arriva dal Golfo del Messico stenta a raffreddarsi (o perché giunge in quantità maggiore o perché è più calda) e tende a sprofondare prima di quanto non facesse in passato. Come per altri presunti effetti del riscaldamento globale, anche nel caso della Corrente del Golfo è difficile stabilire con certezza se tali anomalie od oscillazioni rientrino nella variabilità naturale o siano una conseguenza di mutazioni indotte dall’uomo. Discorso simile per uragani e tempeste, che secondo la teoria dei cambiamenti climatici dovrebbero aumentare per frequenza e potenza in un mondo più caldo. Una ricerca condotta da Stanley Goldenberg della Noaa <http://www.noaa.gov/>, l'ente americano che studia la meteorologia, e pubblicata su Science <http://www.sciencemag.org/>, suggerische che l'alto numero di uragani che colpisce in questi ultimi anni la costa atlantica degli Stati Uniti e i Caraibi sarebbe dovuto a una vera e propria tendenza di fondo. Goldenberg ha analizzato i dati registrati fin dai primi anni del Diciannovesimo secolo sulle due principali condizioni climatiche all'origine degli uragani, la temperatura della superficie del mare e il vento. E conclude affermando che poiché nell’Oceano Atlantico si è recentemente stabilita una fase “calda”, tempeste tropicali di grande intensità saranno molto più probabili nei prossimi venti-trent’anni di quanto non lo siano state tra il 1970 e il 1994. Un’ulteriore effetto del riscaldamento globale? Gli esperti invitano alla cautela. Lo stesso Lennart Bengtsson, docente al Max Planck Institute di Amburgo e responsabile di uno dei più raffinati modelli climatici oggi in circolazione (che costituisce uno dei principali indizi a favore della teoria dei cambiamenti climatici indotti dall’uomo), avverte che i dati raccolti ed elaborati da Goldenberg non permettono conclusioni definitive. «Le registrazioni, per quanto risalenti al Diciannovesimo secolo, coprono un periodo di tempo troppo breve», spiega il climatologo tedesco, «per cui è difficile affermare con certezza che l'aumento dell'intensità degli uragani dipenda da un preciso modello di comportamento climatico, piuttosto che da fenomeni casuali»
----cut----
Ma quando si parla di correre ai ripari, tuttavia, queste considerazioni lasciano spazio ad altre valutazioni, di respiro più corto. È questo l’insegnamento della recente conferenza di Bonn, durante la quale i paesi che aderiscono alla Convenzioni sui cambiamenti climatici hanno provato a ricucire lo strappo sul Protocollo di Kyoto apertosi all’Aja lo scorso novembre e allargato a dismisura da Bush, a marzo. Invano, o quasi. Quello che sono stati capaci di ottenere, infatti, è stato un documento, firmato da 178 nazioni – con la sola eccellente esclusione degli Usa – che del trattato siglato nella città giapponese (che prevedeva la riduzione del 5,2 delle emissioni di gas serra dei principali paesi industrializzati entro il 2012) è una versione decisamente “soft”. E questo per venire incontro al Giappone – la seconda economia mondiale – senza la cui adesione nessun accordo avrebbe raggiunto il consenso necessario, visto il defilarsi degli Stati Uniti. D’altra parte, è bene sottolineare che la firma del trattato a Bonn mantiene in vita un processo che gli americani avevano deliberatamente l’intenzione di “uccidere”. Così, 38 nazioni industrializzate (che sono allo stato attuale le maggiori responsabili delle emissioni accusate di alterare gli equilibri atmosferici) potranno ridurre la produzione di gas serra, e in particolare di anidride carbonica, con una maggiore flessibilità rispetto a quanto richiesto dalla prima versione del Protocollo. Ricorrendo, per esempio, al commercio delle emissioni con altre nazioni, magari povere, che non hanno vincoli di riduzione. Oppure, utilizzando la leva delle foreste per “sequestrare” l’anidride carbonica dall’atmosfera e raggiungere quindi i propri obiettivi. Grazie a questi “pozzi di carbonio” e ai “meccanismi flessibili”, i tagli diretti alle emissioni che le nazioni dovrano effettuare saranno molto minori di quanto previsto a Kyoto: il Giappone, per esempio, dovrebbe passare dal 6 al 2 per cento. L’Unione Europea, invece, è riuscita a mantenere le proprie posizioni su un paio di punti: un sistema di sanzioni per le nazioni che non raggiungono i propri obiettivi e il “no” al nucleare come opzione per ridurre le emissioni di gas serra. Ma la questione fondamentale è sempre una: cosa faranno gli Stati Uniti, principale economia mondiale e massimo produttore di anidride carbonica? A Bonn, i negoziatori americani non hanno presentato quel piano alternativo a Kyoto che pure da alcuni settori (anche italiani) era stato indicato come probabile. Né, le possibilità che gli Usa aderiscano in tempi brevi a questa nuova versione dell’accordo sembrano molte, anche se in realtà l’amministrazione Bush – al di là di alcune affermazioni di principio – non sembra avere le idee molto chiare a proposito del riscaldamento globale e degli strumenti per combatterlo. Così, come avviene ormai a ogni conferenza, bisognerà aspettare il prossimo appuntamento – a Marrakesh, in Marocco, il prossimo autunno – per capirne di più. Intanto, è partita la discussione a proposito della convenienza di aderire al Protocollo. Sul Wall Street Journal, la bibbia del capitalismo americano, si sono letti giudizi agli antipodi. Il 24 luglio, per esempio, James Glassman scriveva che il trattato («l’ultimo inganno della sinistra europea autoritaria») non sarà mai attivo perché gli europei non vorranno fornire un simile vantaggio competitivo agli Usa. Ma il giorno dopo, sempre nel WSJ, si poteva leggere un articolo nel quale si suggeriva come la mancata adesione potrebbe tramutarsi nel lungo termine in uno svantaggio per gli Stati Uniti, se l’economia americana dovesse diventare meno efficiente da un punto di vista energetico rispetto a quella europea. Quanto alla efficacia dell’accordo raggiunto a Bonn nell’attenuare il riscaldamento globale e nel mitigare i suoi effetti, potenzialmente devsatanti, questo – ormai lo abbiamo imparato – è tutto un altro paio di maniche. Buona estate.
e buonanotte.
__________________
Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin|

Ultima modifica di ni.jo : 21-09-2003 alle 18:27.
ni.jo è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 26-09-2003, 11:31   #36
ni.jo
Senior Member
 
L'Avatar di ni.jo
 
Iscritto dal: Sep 2002
Città: torino but i'm sard inside.
Messaggi: 406
http://www.focus.it/notizie/7544_2_1_19.asp

Il pianeta registra l'effetto serra

I dubbi sul fenomeno del riscaldamento globale ci sono sempre stati, e finora nessuno era riuscito a fugarli. Due amplissimi studi pubblicati sulla rivista Nature potranno forse convincere gli scettici. Il primo prende in esame la vita e la biologia di ben 1700 specie animali e vegetali, e cerca di seguirne i cambiamenti che potrebbero essere influenzati dal riscaldamento globale. Ovviamente i ricercatori, Camille Parmesan e Gary Yohe, hanno anche cercato di "pulire" i dati dalle influenze diverse dall'effetto serra, per essere certi che solo l'aumento dei gas che riscaldano l'atmosfera potesse essere considerato colpevole dei fenomeni osservati.
I risultati sono stati inequivocabili: piante e animali si sono spostati verso il Polo nord alla velocità di 6,1 chilometri ogni dieci anni (e di 6,1 metri verso le quote più elevate), e per molti animali la primavera è arrivata con un anticipo di 2,3 giorni per decennio. I cambiamenti hanno colpito sia gli animali terrestri sia quelli marini, e anche questi ultimi si sono spostati verso nord.
Animali e mezze stagioni. A loro volta le specie polari (sia piante sia animali) hanno visto il loro territorio contrarsi per l'arrivo di invasori da sud e lo scioglimento del ghiaccio. L'altro studio ha preso in esame, con criteri ancora più rigidi, 143 articoli che dimostrano come alcune specie sono state "spostate" dal riscaldamento globale. L'analisi statistica, indispensabile nel caso di grandi ricerche, dimostra che la percentuale di specie che cambiano il loro ambiente nella direzione prevista è di circa l'81 per cento.
Anche questo studio ha dimostrato che la primavera, per molti animali, arriva prima di circa 5,1 giorni ogni dieci anni. Per l'uria comune (Uria aalge) addirittura la stagione della riproduzione è anticipata di 24 giorni; quasi un intero mese. Gli autori di quest'ultimo studio mettono anche in guardia da futuri e radicali cambiamenti degli ecosistemi, che potrebbero portare a estinzioni in massa di specie animali e vegetali.

(Notizia aggiornata al 3 gennaio 2003)

Nei fine settimana le temperature sono più variabili. Colpa dell'uomo? Sembrerebbe di sì.
La nuvola di Fantozzi è una realtà. Al contrario

Uno studio che ha coinvolto moltissime stazioni meteorologiche praticamente in tutto il mondo ha dimostrato che la differenza tra massima e minima è molto più alta nei giorni di week-end che nelle altre giornate della settimana. Cioè che la temperatura è più costante nei giorni che vanno da martedì a venerdì che di sabato, domenica e lunedì. La ricerca è stata effettuata da due ricercatori dell'università di Reading, in Gran Bretagna, e i dati provengono da circa 10.000 stazioni meteorologiche sparse in tutto il mondo, anche se la maggior parte sono ovviamente negli Stai Uniti.
Studiando e analizzando statisticamente le migliaia di osservazioni (che provengono da oltre 40 anni di dati) i ricercatori si sono resi conto che la massima e la minima della domenica e dei lunedì sono molto lontane, mentre le stesse temperature nei giorni lavorativi sono molto più vicine.
E la causa? Dopo aver escluso cause naturali, come la luna e quelle legate ai cicli agricoli, ai ricercatori non è restato che rivolgersi verso altri effetti dell'attività umana, come il traffico, senz'altro più intenso e concentrato nei giorni lavorativi. In particolare in questi cambiamenti di temperature massime e minime (che i meteorologi autori dello studio chiamano effetto week-end) sarebbero implicati gli aerosol e altri gas prodotti dall'uomo, come le cosiddette polveri sottili generate dal traffico. Queste interagirebbero con la copertura nuvolosa, aumentandola o diminuendola secondo la percentuale di aerosol nell'aria.
Queste osservazioni dimostrano senza dubbio che le attività umane non interessano solo le grandi modifiche dell'atmosfera della durata di centinaia di anni, come l'aumento di temperatura causato dall'effetto serra e le variazioni nella copertura di ghiaccio, ma anche le variazioni settimanali nella temperatura stessa. Che vanno poi a modificare anche i nostri week-end.

(Notizia aggiornata al 23 settembre 2003)

questo conferma che anticamente c'è stato in effetti lo stesso problemna per cause non umane:



23.09.2003
I gas serra nel passato
Lo studio di un antico fossile conferma le teorie sull'atmosfera primordiale
http://www.lescienze.it/
Miliardi di anni fa, attorno alla Terra erano presenti molti più gas serra di oggi. Per fortuna: se non fosse stato così, infatti, il nostro pianeta sarebbe diventato una sfera ghiacciata e disabitata a causa del poco calore proveniente dal sole.
Nel 1993, un modello di Jim Kasting della Pennsylvania State University aveva stimato che, per compensare il sole più giovane e debole, i livelli di biossido di carbonio (CO2) nell'atmosfera primordiale fossero stati da 10 a 10.000 volte superiori a quelli di oggi. Ora, grazie a un nuovo strumento, una misura basata su registrazioni fossili ha confermato una parte di quel modello: il livello di CO2 atmosferico, 1,4 miliardi di anni fa, era almeno da dieci a duecento volte maggiore di quello odierno.
La scoperta è descritta in un articolo dei geologi Alan Jay Kaufman dell'Università del Maryland e Shuhai Xiao della Virginia Polytechnic Institute pubblicato sul numero del 18 settembre 2003 della rivista "Nature". I ricercatori hanno determinato il livello di CO2 usando la microsonda a ioni di carbonio situata al Carnegie Institute di Washington. Gli studi sono stati condotti sul microscopico fossile Dictyosphaera delicata proveniente da scisti proterozoici nel nord della Cina.
"Si trattava di un fotosintetizzatore eucariotico, - spiega Xiao - che produceva materia organica a partire da CO2. Aveva la capacità di restare in letargo a lungo, formando una parete robusta per proteggersi. Proprio la parete è ciò che si è preservato nel fossile".








__________________
Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin|

Ultima modifica di ni.jo : 26-09-2003 alle 11:40.
ni.jo è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 26-09-2003, 11:48   #37
jumpermax
Senior Member
 
L'Avatar di jumpermax
 
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 1910
Ma le estinzioni di massa non sono tipiche del nostro ecosistema? E' proprio grazie ad uno di questi repentini cambiamenti che i mammiferi sono usciti dalla loro nicchia...
E poi insomma... qua bisogna cercare di individuare i fenomeni macroscpici, ok traffico, inquinamento... ma un bosco che brucia quanta CO2 butta fuori? (e questa tra l'altro non viene conteggiata come produzione di CO2 perché considerata naturale) Quanto influenza il clima un'eruzione vulcanica? E via dicendo....
E
jumpermax è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 26-09-2003, 12:08   #38
ni.jo
Senior Member
 
L'Avatar di ni.jo
 
Iscritto dal: Sep 2002
Città: torino but i'm sard inside.
Messaggi: 406
Quote:
Originariamente inviato da jumpermax
Ma le estinzioni di massa non sono tipiche del nostro ecosistema? E' proprio grazie ad uno di questi repentini cambiamenti che i mammiferi sono usciti dalla loro nicchia...
E poi insomma... qua bisogna cercare di individuare i fenomeni macroscpici, ok traffico, inquinamento... ma un bosco che brucia quanta CO2 butta fuori? (e questa tra l'altro non viene conteggiata come produzione di CO2 perché considerata naturale) Quanto influenza il clima un'eruzione vulcanica? E via dicendo....
E
Fossi un tecnodroide auspicherei qualche cataclisma.... ma essendo umano mi stà bene così...











Oddìo, jumpermax sei per caso un droide?








o cazzo

J.U.M.P.E.R.M.A.X.: Journeying Upgraded Machine Programmed for Exploration/Robotic Mechanical Assassination Xenomorph
__________________
Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin|

Ultima modifica di ni.jo : 26-09-2003 alle 12:15.
ni.jo è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 07-10-2003, 13:42   #39
ni.jo
Senior Member
 
L'Avatar di ni.jo
 
Iscritto dal: Sep 2002
Città: torino but i'm sard inside.
Messaggi: 406


Quote:
cnn italia

Uova di rana piovono dal cielo
Ultimo aggiornamento 7 ottobre 2003, 11:41 ora italiana (09:41 GMT)


Primo d'Agata mostra un barattolo contenente le uova piovute dal cielo



BERLIN, Connecticut (CNN) -- L'uragano Isabel è stato caratterizzato da spaventose raffiche di vento e piogge torrenziali. Ma ha anche rovesciato sul Connecticut qualcosa di quasi biblico.

Primo D'Agata ha subito pensato alla grandine quando, il 19 settembre ha sentito ticchettare qualcosa sul portico di casa. Ma dopo essere uscito a vedere ha scoperto che quelli lasciati dalla "coda" di Isabel non erano chicchi di ghiaccio ma piccole uova gelatinose con una macchia scura al centro.

D'Agata ne ha raccolte alcune in un barattolo e, dopo che il veterinario locale non è riuscito ad identificare esattamente che cosa fosse piovuto, il reperto è stato inviato ad un laboratorio specializzato.

Nicolas Diaz, insegnante e naturalista del New Britain Youth Museum di Hungerford Park, dopo aver esaminato il materiale, ha stabilito che si trattasse di uova di un qualche tipo di anfibio. Apparentemente erano piovute rane.

Dal momento che in Connecticut le rane non depongono uova in questa stagione, scienziati e naturalisti hanno ipotizzato che esse possano essere arrivate dalla Carolina del Nord o da un altro luogo caldo, trasportate dai venti di Isabel.

D'Agata sta incubando alcune delle uova in due bocce: da alcune di loro sarebbe già spuntata una codina.

"Voglio proprio vedere cosa ne verrà fuori", ha dichiarato alcuni giorni fa.
__________________
Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin|
ni.jo è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 07-10-2003, 13:48   #40
Bet
Senior Member
 
L'Avatar di Bet
 
Iscritto dal: Apr 2000
Messaggi: 433
ao' ni.jo! che t'han fatto per postare papiri simili? hanno ammassato i cassonetti sotto casa tua?
__________________
http://www.cipoo.net Musica corale di pubblico dominio - spartiti-MID-MP3
Chi cerca conferme le trova sempre. (Popper)
Bet è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
 Rispondi


Dreame Aqua10 Ultra Roller, la pulizia di casa con un rullo Dreame Aqua10 Ultra Roller, la pulizia di casa c...
Recensione Realme 15 Pro Game Of Thrones: un vero cimelio tech per pochi eletti Recensione Realme 15 Pro Game Of Thrones: un ver...
GIGABYTE GAMING A16, Raptor Lake e RTX 5060 Laptop insieme per giocare al giusto prezzo GIGABYTE GAMING A16, Raptor Lake e RTX 5060 Lapt...
iPhone 17 Pro: più di uno smartphone. È uno studio di produzione in formato tascabile iPhone 17 Pro: più di uno smartphone. &Eg...
Intel Panther Lake: i processori per i notebook del 2026 Intel Panther Lake: i processori per i notebook ...
Meta potenzierà il controllo pare...
iPhone 17 Pro cambia colore, e non &egra...
Non solo iPhone, iPad e Mac: ecco tutte ...
ROG Xbox Ally non potrà che migli...
Il Bonus Elettrodomestici sarà pr...
Svelato il prezzo 'perfetto' per GTA 6, ...
Perché i giochi mobile non mantengono la...
2 minuti per risparmiare: non serve di p...
Le migliori offerte su Apple Watch e Sam...
Call of Duty, futuro incerto? La regia d...
I 4 portatili migliori su Amazon: da 355...
Da 99€ a 151€: ecco i 6 tablet migliori ...
Switch 2 non si ferma più: Ninten...
Wikipedia, meno visite umane e più...
Cina, effetto sanzioni USA: Cambricon - ...
Chromium
GPU-Z
OCCT
LibreOffice Portable
Opera One Portable
Opera One 106
CCleaner Portable
CCleaner Standard
Cpu-Z
Driver NVIDIA GeForce 546.65 WHQL
SmartFTP
Trillian
Google Chrome Portable
Google Chrome 120
VirtualBox
Tutti gli articoli Tutte le news Tutti i download

Strumenti

Regole
Non Puoi aprire nuove discussioni
Non Puoi rispondere ai messaggi
Non Puoi allegare file
Non Puoi modificare i tuoi messaggi

Il codice vB è On
Le Faccine sono On
Il codice [IMG] è On
Il codice HTML è Off
Vai al Forum


Tutti gli orari sono GMT +1. Ora sono le: 20:39.


Powered by vBulletin® Version 3.6.4
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Served by www3v