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Old 18-02-2020, 06:13   #21
NighTGhosT
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Originariamente inviato da zappy Guarda i messaggi
sei fortunato.
In genere ti mandano affa##ulo direttamente, specificando chiaramente di farti i c@zzi tuoi.
No....MOLTO peggio.

Qua in Italia fare una cosa del genere......significa pestare i piedi al tuo capo....capo del tuo capo.....capo del capo del tuo capo.....e cosi' via.....ovvero, coloro che hanno deciso e approvato quella procedura, seppur sbagliata.

Da quel preciso istante, ti sei fottuto con le tue mani.....e se ti va bene, il giorno seguente sei a tagliare l'erba in giardino.

Ultima modifica di NighTGhosT : 18-02-2020 alle 06:36.
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Old 18-02-2020, 06:26   #22
orenom
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"non avrai altro dio che l' azienda"
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Old 18-02-2020, 07:16   #23
tallines
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Tesla: gli impiegati devono spingersi oltre i limiti per il bene dell'azienda

Ovviamente gratis.......

E gli incentivi ?

Intercooler............

E poi i meriti li prende tutti il capo, ma va lààààà.......
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Old 18-02-2020, 07:45   #24
Darkon
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L'Avatar di Darkon
 
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A leggere certi commenti emerge tutti i difetti dell'italiano medio.

1) Superare i limiti si ma solo per il contante... ma che amarezza è!? Io se decido di spingermi oltre lo faccio per me, per sapere che posso fare di più, per sentirmi realizzato. Non ci sono solo i soldi nella vita eh... a volte c'è anche qualcosa di meglio che monetizzare tutto. A volte mi sembra quasi di leggere commenti di mercenari, il che è tutto dire.

2) Basta con questa mentalità del capo cattivo, padrone cattivo ecc... ecc... io quando un'azienda non mi convinceva ho cambiato azienda. Ma che senso ha lavorare in un posto in cui non stimi i vertici, pensi che ti faranno le scarpe a prescindere ecc... ecc...!?

3) Se la risposta al punto 2 è "se me ne vado faccio il disoccupato/non ho alternative" e varianti simili allora vali poco punto. Se vali poco la colpa è tua... non è dell'imprenditore, non è dello stato e non è di altri vari ed eventuali. Se io a 40 anni, non esattamente un ragazzino, ricevo proposte da aziende per cambiare bandiera e non mi ritengo assolutamente un genio o chissà che significa che chi non viene considerato ha una appetibilità lavorativa infima.

4) Strategia sempre e comunque. Non c'è peggior cosa di gente che si lancia in campagne contro un superiore senza la benché minima preparazione. Se l'azienda ti piace ma il tuo diretto capo no, non va mai affrontato frontalmente se non hai la certezza di avere le risorse per tirarlo giù. Ti lavori chi sta sopra ancora, vai a pranzi, risolvi problemi che non ti competerebbero per metterla in termini semplici cerchi alleanze e solo quando sei veramente pronto affronti uno che a quel punto solo sulla carta è sopra di te. Se uno non ha chiaro questi concetti di base mi chiedo come fa a stare al mondo perché valgono a 360°.
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Old 18-02-2020, 08:02   #25
futu|2e
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A leggere certi commenti emerge tutti i difetti dell'italiano medio..
E a leggerne altri si capisce come siamo finiti schiavi dei super manager in un paese di sottopagati
in cui non c'è lavoro.

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1) Superare i limiti si ma solo per il contante... ma che amarezza è!? Io se decido di spingermi oltre lo faccio per me, per sapere che posso fare di più, per sentirmi realizzato. Non ci sono solo i soldi nella vita eh... a volte c'è anche qualcosa di meglio che monetizzare tutto. A volte mi sembra quasi di leggere commenti di mercenari, il che è tutto dire.
Sicuramente, ma solo quando hai un lavoro che ti piace. Ed è una rarità oltre che una fortuna.

Quote:
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2) Basta con questa mentalità del capo cattivo, padrone cattivo ecc... ecc... io quando un'azienda non mi convinceva ho cambiato azienda.
Non c'è mercato del lavoro in Italia, se non per una manciata di settori. Dove pensi che possano
andare i cittadini che hanno uno straccio di lavoro da 1200€ e sono oltre la 40ina d'età?

Quote:
Originariamente inviato da Darkon Guarda i messaggi
Ma che senso ha lavorare in un posto in cui non stimi i vertici, pensi che ti faranno le scarpe a prescindere ecc... ecc...!?
Siamo tra gli ultimi come retribuzioni in europa e come disparità tra ricchi e poveri. Pensare che
i vertici pensano solo ai soldi e allo sfruttamento del dipendete è più che normale e un dovere.

Quote:
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3) Se la risposta al punto 2 è "se me ne vado faccio il disoccupato/non ho alternative" e varianti simili allora vali poco punto. Se vali poco la colpa è tua... non è dell'imprenditore, non è dello stato e non è di altri vari ed eventuali.
Prova a dirlo a tutti i 50enni che hanno perso il lavoro dopo 25 anni di contributi che non valgono nulla.
La colpa è dello stato che non crea mercato del lavoro, e dell'imprenditore che non valorizza e forma
il dipendente.

Quote:
Originariamente inviato da Darkon Guarda i messaggi
Se io a 40 anni, non esattamente un ragazzino, ricevo proposte da aziende per cambiare bandiera e non mi ritengo assolutamente un genio o chissà che significa che chi non viene considerato ha una appetibilità lavorativa infima.
Il tuo caso rappresenta la norma? Il settore in cui lavori è lo stesso per milioni di italiani?
Nel biellese hanno perso il lavoro decine di migliaia di cittadini perchè le aziende hanno
delocalizzato tutte o hanno fallito. Dove li allochiamo? Dove sono le aziende tessili in cui
possono rivendersi?

Quote:
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4) Strategia sempre e comunque. Non c'è peggior cosa di gente che si lancia in campagne contro un superiore senza la benché minima preparazione. Se l'azienda ti piace ma il tuo diretto capo no, non va mai affrontato frontalmente se non hai la certezza di avere le risorse per tirarlo giù. Ti lavori chi sta sopra ancora, vai a pranzi, risolvi problemi che non ti competerebbero per metterla in termini semplici cerchi alleanze e solo quando sei veramente pronto affronti uno che a quel punto solo sulla carta è sopra di te. Se uno non ha chiaro questi concetti di base mi chiedo come fa a stare al mondo perché valgono a 360°.

Ma ti lavori cosa? Vai a pranzo con chi? Con gente che non vuole nemmeno vederti
se non per la pagellina annuale in cui ti dicono che puoi fare di più come scusa
per non darti un cazzo?
__________________
Matthewx
futu|2e è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 18-02-2020, 09:06   #26
Darkon
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E a leggerne altri si capisce come siamo finiti schiavi dei super manager in un paese di sottopagati
in cui non c'è lavoro.
Chissà perché alla fine dei giochi sono più che convinto che lavora di più e peggio chi si lamenta sempre di chi ha una mentalità diversa. Mi sbaglierò sicuramente eh... ma però....

Quote:
Sicuramente, ma solo quando hai un lavoro che ti piace. Ed è una rarità oltre che una fortuna.
Eh no... la fortuna non c'entra niente. È capacità. Se sei capace fai il lavoro che ti pare. Io non sono nato figlio di qualcuno, non ho avuto a disposizione risorse o scuole particolari e come me tanti altri che hanno fatto carriera. Dipende tutto dalla testa che hai e non mi riferisco al titolo di studio eh... ma proprio al saper giocare al meglio le proprie carte perché puoi essere super titolato con 18 lauree ma se non sai usarle non servono a niente.

Quote:
Non c'è mercato del lavoro in Italia, se non per una manciata di settori. Dove pensi che possano
andare i cittadini che hanno uno straccio di lavoro da 1200€ e sono oltre la 40ina d'età?
Ma il punto non è dove vai quando ti sei bruciato... il punto è non bruciarsi. Se arrivi a 40 anni con un lavoro che non ti piace, senza alcuna capacità appetibile ecc... ecc... ma di chi è la colpa se non tua?!

Il mercato in Italia esiste perché ripeto io non son figlio di nessuno e ho lavorato dove mi è parso. Poi ancora una volta e lo ripeterò fino alla nausea se non hai nessuna abilità, vuoi fare l'operaio come altri 9999 potrebbero fare è ovvio che sei solo un numero e che ti esponi a rimanere a piedi a 40 anni.

Quote:
Siamo tra gli ultimi come retribuzioni in europa e come disparità tra ricchi e poveri. Pensare che
i vertici pensano solo ai soldi e allo sfruttamento del dipendete è più che normale e un dovere.
Ma non è funzionale... te non sei mica pagato per fare una crociata e tanto meno sarai retribuito se lotti per la giustizia. Poi oh... se ti vuoi immolare per me fai pure ma poi non venire a piangere che altri vanno avanti.

Quote:
Prova a dirlo a tutti i 50enni che hanno perso il lavoro dopo 25 anni di contributi che non valgono nulla.
La colpa è dello stato che non crea mercato del lavoro, e dell'imprenditore che non valorizza e forma
il dipendente.
Assistenzialismo a go go. Ripeto è proprio sbagliato il concetto di partenza. Se tu ti aspetti che lo stato ti salvi a 50 anni hai già scelto di perdere. Io non mi aspetto alcun aiuto dallo stato e se poi lo ricevo tanto di guadagnato ma non puoi partire dal concetto che lo stato ti salverà.

Per darti un'idea io oggi lavoro pensando che lo stato non mi darà un cent di pensione. Se quando andrò in pensione invece qualcosa mi darà sarà tutto un di più ma io lavoro oggi in modo che possa sopravvivere anche a pensione zero.

Quote:
Il tuo caso rappresenta la norma? Il settore in cui lavori è lo stesso per milioni di italiani?
Nel biellese hanno perso il lavoro decine di migliaia di cittadini perchè le aziende hanno
delocalizzato tutte o hanno fallito. Dove li allochiamo? Dove sono le aziende tessili in cui
possono rivendersi?
Non è il mio settore a essere la "norma" ma devi guardare al mio modo di pormi verso il lavoro che fa la differenza. Se io fossi entrato all'esselunga per dire un qualsiasi supermercato sarei arrivato comunque in una posizione di forza prima o poi e io di come funziona un supermercato non ne so niente. Quindi non è che ha importanza il settore, ha importanza la tua propensione a essere un key man nell'azienda. La tua capacità nell'apprendere abilità che facciano pensare all'azienda che TU gli servi.
Se le aziende delocalizzano e penso che l'azienda valga io avrei seguito l'azienda. Il primo giorno che mi hanno assunto io sono andato a lavorare a 600Km da casa ma fossero stati 6000 per me era uguale. Ripeto la differenza non è il settore mio, tuo o di altri ma quanto tu riesci a valere. Se sei solo un numero e domani puoi essere sostituito dal primo che passa il problema ripeto non è il datore di lavoro ma tu.

Quote:
Ma ti lavori cosa? Vai a pranzo con chi? Con gente che non vuole nemmeno vederti
se non per la pagellina annuale in cui ti dicono che puoi fare di più come scusa
per non darti un cazzo?
Sta alle tue capacità... certo se pretendi un "colloquio" di lavoro chi ha voglia. La pagellina è un classico esempio di come puoi giocarla bene o male:

Io al momento della pagellina a prescindere dal voto ho sempre detto "Dottò lo sai te quanto valgo se nella pagellina ti fa comodo darmi un voto più o un voto meno a me non interessa perché so che te sai amministrare come si deve" altri colleghi han fatto polemica sul voto invece perché secondo loro hanno avuto voti bassi.

Come è andata a finire? Che io in 10 anni di lavoro sono diventato un quadro direttivo e loro sono rimasti al primo livello da impiegati dimenticati dall'azienda e ormai con speranze di carriera pari a zero.

Certamente non è stata solo la risposta al pagellino a fare la differenza ma a partire da lì dai un messaggio al tuo capo. E sono tante piccole cose che fanno la differenza.
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Old 18-02-2020, 09:35   #27
Syk
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hanno rimosso il file
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Old 18-02-2020, 09:45   #28
polli079
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Messaggi: 4599
Effettivamente a meno di non aver scelto indirizzi completamente fuori mercato il discorso di Darkon è abbastanza condivisibile, magari su alcuni aspetti è un pò triste che certe tutele stiano sparendo però effettivamente, la cosa più sicura è puntare su stessti.
polli079 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 18-02-2020, 10:12   #29
Zappz
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Originariamente inviato da Notturnia Guarda i messaggi
Leggo di gente che parla ancora di padrone e di schiavi.. capisco perché affoghiamo in un sistema politico simile.. poca gente ha capito che vuol dire lavorare e cosa vuol dire gestire da imprenditore una ditta di qualsiasi dimensione.. padroni e schiavi.. wow che cultura...

E' assurdo, ma e' proprio così, ormai tutti hanno questa mentalità da sindacalista che non porta a niente di utile.

Un lavoratore deve capire che a far girare bene la propria azienda e' un vantaggio per tutti. Io lo dico sempre ad i miei amici, quando dovete fare delle scelte, immaginatevi come se l'azienda fosse la vostra.

P.s. Aggiungo che condivido molto nel discorso di Darkon e se posso voglio dare un consiglio a chi e' ancora giovane.
Va bene trovare la propria strada, ma cercate di capire il prima possibile qual'e' il lavoro che vi piace o dove siete piu' portati e concentratevi il piu' possibile su quella strada. A 40 anni vedo chiaramente la differenza fra i coetanei che hanno fatto un esperienza costante in un settore e l'hanno trasformata in una carriera e quelli che hanno cambiato mille lavori e si ritrovano a 40 anni a dover competere con i 20enni perche' non hanno nessun tipo di carriera alle spalle e si ritrovano a dover accettare qualsiasi tipo di situazione pur di lavorare.
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Ultima modifica di Zappz : 18-02-2020 alle 10:24.
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Old 18-02-2020, 10:18   #30
futu|2e
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Originariamente inviato da Darkon Guarda i messaggi
Eh no... la fortuna non c'entra niente. È capacità. Se sei capace fai il lavoro che ti pare. Io non sono nato figlio di qualcuno, non ho avuto a disposizione risorse o scuole particolari e come me tanti altri che hanno fatto carriera. Dipende tutto dalla testa che hai e non mi riferisco al titolo di studio eh... ma proprio al saper giocare al meglio le proprie carte perché puoi essere super titolato con 18 lauree ma se non sai usarle non servono a niente.
La capacità ha la sua valenza ma senza il caso non avresti fatto nulla. Se non fossi
stato al posto giusto al momento giusto in determinate situazioni la tua carriera non
avrebbe avuto un seguito.

Quote:
Originariamente inviato da Darkon Guarda i messaggi
Ma il punto non è dove vai quando ti sei bruciato... il punto è non bruciarsi. Se arrivi a 40 anni con un lavoro che non ti piace, senza alcuna capacità appetibile ecc... ecc... ma di chi è la colpa se non tua?!
Si parte dal fatto che in Italia non c'è mercato del lavoro, ci sono pochi lavori e non
c'è scelta. Chi resta qua, sa che ha le gambe azzoppate in partenza. La possibilità ce
l'hanno chi ha i soldi alla base e una famiglia che gli possa pagare l'università e un
eventuale trasferimento all'estero. Fare quello che piace in Italia è un lusso che
pochissimi possono permettersi.

La responsabilità non è del singolo, che non può fare altro che adattarsi o andarsene.
Vedi i laureati in filosofia.

Quote:
Originariamente inviato da Darkon Guarda i messaggi
Il mercato in Italia esiste perché ripeto io non son figlio di nessuno e ho lavorato dove mi è parso. Poi ancora una volta e lo ripeterò fino alla nausea se non hai nessuna abilità, vuoi fare l'operaio come altri 9999 potrebbero fare è ovvio che sei solo un numero e che ti esponi a rimanere a piedi a 40 anni.
Chi fa l'operaio lo fa perchè non c'è scelta e non vuole andarsene. In italia lavorano
meno della metà degli abitanti, quale mercato esattamente?

Quote:
Originariamente inviato da Darkon Guarda i messaggi
Ma non è funzionale... te non sei mica pagato per fare una crociata e tanto meno sarai retribuito se lotti per la giustizia. Poi oh... se ti vuoi immolare per me fai pure ma poi non venire a piangere che altri vanno avanti.
Lottare per la giustizia mi sembra il minimo visto come vanno le cose.

Ne vedo pochi che vanno avanti: Vedo una massa enorme di lavoratori sfiduciati che sanno
che anche se si impegnano dando il 150%, otterrebbero un contentino ridicolo in confronto
alla fatica spesa. Gli altri "che vanno avanti" sono i paraculati di 24 anni che oggi le aziende
assumono con un ruolo altissimo senza alcuna crescita ne gavetta.

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Originariamente inviato da Darkon Guarda i messaggi
Assistenzialismo a go go. Ripeto è proprio sbagliato il concetto di partenza. Se tu ti aspetti che lo stato ti salvi a 50 anni hai già scelto di perdere. Io non mi aspetto alcun aiuto dallo stato e se poi lo ricevo tanto di guadagnato ma non puoi partire dal concetto che lo stato ti salverà.
Ma è lo stato che mi ha messo in questa situazione, ed è lui che se ne deve occupare.
Abbiamo il tasso di disoccupazione più alto mai visto, le aziende delocalizzano e quando
restano sfruttano lo sfruttabile dando il minimo salariale e cercando tutti gli escamotage
possibili per non pagare le tasse e sfruttare i lavoratori. Il 50enne che perde il lavoro
causa delocalizzazione non ha nessuna colpa di non essere stato formato a dovere, ed è
suo diritto che intervenga lo stato in suo aiuto, i contributi li ha versati.

Quote:
Originariamente inviato da Darkon Guarda i messaggi
Per darti un'idea io oggi lavoro pensando che lo stato non mi darà un cent di pensione. Se quando andrò in pensione invece qualcosa mi darà sarà tutto un di più ma io lavoro oggi in modo che possa sopravvivere anche a pensione zero.
Evidentemente hai la fortuna di guadagnare talmente tanto da poterti permettere una
pensione privata. Chi guadagna 1200€ al mese, riesce a mantenere a malapena se
stesso ma paga le tasse all'inps e ha diritto ad una pensione adeguata. Se tu guadagni
cifre astronomiche non significa che gli altri debbano fare la fame in periodo di vecchiaia.

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Originariamente inviato da Darkon Guarda i messaggi
Non è il mio settore a essere la "norma" ma devi guardare al mio modo di pormi verso il lavoro che fa la differenza. Se io fossi entrato all'esselunga per dire un qualsiasi supermercato sarei arrivato comunque in una posizione di forza prima o poi e io di come funziona un supermercato non ne so niente. Quindi non è che ha importanza il settore, ha importanza la tua propensione a essere un key man nell'azienda. La tua capacità nell'apprendere abilità che facciano pensare all'azienda che TU gli servi.
Sai cosa, penso che stai rapportando il tuo esempio alla normalità. Non funzionano così
le cose in Italia. Forse nelle start-up si ha qualche chance. Le multinazionali non hanno
nessun interesse nel farti crescere, hanno interesse nello sfruttarti il più possibile al minor
costo e ci stanno riuscendo. C'è gente che fa straordinari e si fa il culo a quattro per
avere il 25% di paga oraria in più. La scala gercarchica oggi, fino ad un certo livello, si basa
sull'elemosina: promozioni senza aumenti o quasi ma con un grado di responsabilità
elevato. L'azienda precedente in cui ho lavorato ha basato la sua economia su questo
principio: Assumere decine di apprendisti in una zona economicamente depressa, farli
sentire importanti e cambiargli ad un certo punti la sedia sotto il culo con scritto
"responsabile" a quelli bravi, in cambio di una pacca sulle spalle e di una promessa di
aumento che non avveniva mai.

Quote:
Originariamente inviato da Darkon Guarda i messaggi
Se le aziende delocalizzano e penso che l'azienda valga io avrei seguito l'azienda. Il primo giorno che mi hanno assunto io sono andato a lavorare a 600Km da casa ma fossero stati 6000 per me era uguale. Ripeto la differenza non è il settore mio, tuo o di altri ma quanto tu riesci a valere.
Chi ha una famiglia e dei legami sentimentali è giusto che si attacchi al cazzo e abbandoni
tutto per continuare a far arricchire il super manager del momento?

Quote:
Originariamente inviato da Darkon Guarda i messaggi
Se sei solo un numero e domani puoi essere sostituito dal primo che passa il problema ripeto non è il datore di lavoro ma tu.
E' un problema di visione del sistema: Te vedi il lavoratore come un numero, io lo vedo
come un essere umano.

Quote:
Originariamente inviato da Darkon Guarda i messaggi
Come è andata a finire? Che io in 10 anni di lavoro sono diventato un quadro direttivo e loro sono rimasti al primo livello da impiegati dimenticati dall'azienda e ormai con speranze di carriera pari a zero.
Gli impiegati dimenticati dall'azienda sono quelli che la fanno arricchire e andare avanti.
Certamente un'azienda così la posso definire solo con termini dispregativi, e ben lontana
dall'etica del lavoro dipendente a cui penso.
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Matthewx

Ultima modifica di futu|2e : 18-02-2020 alle 10:29.
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Old 18-02-2020, 10:23   #31
ferste
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Originariamente inviato da Zappz Guarda i messaggi
E' assurdo, ma e' proprio così, ormai tutti hanno questa mentalità da sindacalista che non porta a niente di utile.

Un lavoratore deve capire che a far girare bene la propria azienda e' un vantaggio per tutti. Io lo dico sempre ad i miei amici, quando dovete fare delle scelte, immaginatevi come se l'azienda fosse la vostra.
E cosa c'entrerebbe con la mentalità da sindacalista?

Se la mentalità da sindacalista è fare il possibile perchè le esigenze aziendali non si scontrino con i diritti dei lavoratori è solo un dovere averla, altro che difetto.

Sicuramente capita che questo "sindacalismo" finisca per difendere chi non ha voglia di fare niente, ma sicuramente capita che gli imprenditori cerchino di sfruttare i lavoratori oltre il consentito.

Questa mentalità da "imprenditore santo subito che si immola per il bene comune" fa altrettanti danni che la difesa a oltranza del lavoratore.
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Addio Pierpo, motociclista.
Se il cameriere di un locale per me è un idiota, non conosce le regole del locale, tratta bene solo i suoi leccaculo ma va bene al proprietario...cambio locale.
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Old 18-02-2020, 10:23   #32
futu|2e
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E' assurdo, ma e' proprio così, ormai tutti hanno questa mentalità da sindacalista che non porta a niente di utile.

Un lavoratore deve capire che a far girare bene la propria azienda e' un vantaggio per tutti. Io lo dico sempre ad i miei amici, quando dovete fare delle scelte, immaginatevi come se l'azienda fosse la vostra.
Voi vivete nel mondo dei sogni. Siamo il paese più sottopagato di tutta
l'unione europea, fra qualche decina di anni le pensioni saranno talmente
basse da non riuscire a garantire diginità alle persone.

Siamo pieni di multinazionali, catene che creano sfruttamento e ragazzi
sottopagati grazie al fatto che non c'è lavoro in Italia. E noi dovremmo pure
ringraziarle di avere uno stipendio indecente e una pacca sulle spalle quando
si fa bene il proprio lavoro.
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Old 18-02-2020, 10:26   #33
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E cosa c'entrerebbe con la mentalità da sindacalista?

Se la mentalità da sindacalista è fare il possibile perchè le esigenze aziendali non si scontrino con i diritti dei lavoratori è solo un dovere averla, altro che difetto.

Sicuramente capita che questo "sindacalismo" finisca per difendere chi non ha voglia di fare niente, ma sicuramente capita che gli imprenditori cerchino di sfruttare i lavoratori oltre il consentito.

Questa mentalità da "imprenditore santo subito che si immola per il bene comune" fa altrettanti danni che la difesa a oltranza del lavoratore.
La mentalità da "sindacalista" che intendo e' quella del non faccio niente se prima non mi viene dato qualcosa, questo e' il male di molti lavoratori.
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Old 18-02-2020, 10:28   #34
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Voi vivete nel mondo dei sogni. Siamo il paese più sottopagato di tutta
l'unione europea, fra qualche decina di anni le pensioni saranno talmente
basse da non riuscire a garantire diginità alle persone.

Siamo pieni di multinazionali, catene che creano sfruttamento e ragazzi
sottopagati grazie al fatto che non c'è lavoro in Italia. E noi dovremmo pure
ringraziarle di avere uno stipendio indecente e una pacca sulle spalle quando
si fa bene il proprio lavoro.
Io posso parlare solo per la mia regione e purtroppo l'Italia e' molto varia per la situazione delle aziende fra nord e sud, ma devo dire che in Emilia-Romagna le cose ancora funzionano e chi si impegna nel lavoro aziendale riesce spesso ad ottenere buoni risultati.
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Old 18-02-2020, 10:31   #35
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La mentalità da "sindacalista" che intendo e' quella del non faccio niente se prima non mi viene dato qualcosa, questo e' il male di molti lavoratori.
Solo dei lavoratori o anche di chi non riesce a motivarli?

Il rapporto lavoratore\datore di lavoro raramente è bianco o nero, raramente le colpe sono solo da una parte.
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Addio Pierpo, motociclista.
Se il cameriere di un locale per me è un idiota, non conosce le regole del locale, tratta bene solo i suoi leccaculo ma va bene al proprietario...cambio locale.
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Old 18-02-2020, 10:38   #36
Zappz
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Solo dei lavoratori o anche di chi non riesce a motivarli?

Il rapporto lavoratore\datore di lavoro raramente è bianco o nero, raramente le colpe sono solo da una parte.
Sicuramente ci sono enormi difetti da entrambe le parti, ma spesso i datori di lavoro che non sanno valorizzare i propri dipendenti non hanno un futuro roseo.

Poi chiaro che siamo anche nel periodo storico peggiore possibile, ora c'e' tantissima domanda e poca offerta percio' ora come non mai le aziende hanno il coltello dalla parte del manico.
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Old 18-02-2020, 10:50   #37
ferste
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Sicuramente ci sono enormi difetti da entrambe le parti, ma spesso i datori di lavoro che non sanno valorizzare i propri dipendenti non hanno un futuro roseo.

Poi chiaro che siamo anche nel periodo storico peggiore possibile, ora c'e' tantissima domanda e poca offerta percio' ora come non mai le aziende hanno il coltello dalla parte del manico.
No, gli imprenditori incapaci non esistono, o sono vittime del Sistema, o delle multinazionali, o di amazon o delle tasse o della Cina.

D'altra parte il lavoratore non è mai un fancazzista, o è demotivato, o sottopagato, o sottomansionato, o sfruttato.

Il coltello speso ha due lame, specialmente quando i lavoratori, nel fare le proprie ragioni, sbagliate o giuste che siano, invece dei canali normali utilizzano la "Mutua strategica".
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Old 18-02-2020, 11:07   #38
Zappz
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In ogni caso il messaggio che volevo dare e': non aspettate che sia il datore di lavoro a motivarvi, ma fate il possibile per far capire cosa sapete o potete fare. Un datore di lavoro che nota un dipendente capace avra' tutti i vantaggi nel poterlo usare al meglio possibile.
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Old 18-02-2020, 12:42   #39
Rigetto
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Ho letto tutti i post più o meno e con alcuni sono anche d'accordo, ma ricordiamoci che passiamo la maggior parte del nostro tempo migliore (cioè quello che va dal mattino a ora di cena) a lavorare per qualcun altro. Qualcun altro che nella maggior parte dei casi, se si va a vedere cui prodest, è una multinazionale americana con stabilimenti in Cina. Loro fanno i soldi veri. Noi siamo pagati quel tanto che basta a fare una sola cosa: doverci alzare e tornare in ufficio/fabbrica tutti i giorni della nostra vita fino alla pensione.
Non giustifico ma capisco quei lavoratori che cercano di fare il meno possibile perché hanno ruoli demotivanti e perché spesso non hanno tanta altra scelta.
In ogni caso, credo sia un discorso così ampio da non poter essere affrontato in poche righe e in poco tempo (pausa pranzo).

Vabbè, sono i miei due cent, ovviamente.
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Old 18-02-2020, 14:02   #40
Darkon
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La capacità ha la sua valenza ma senza il caso non avresti fatto nulla. Se non fossi
stato al posto giusto al momento giusto in determinate situazioni la tua carriera non
avrebbe avuto un seguito.
Ti prego sfatiamo assolutamente questa cosa. Non metto in dubbio che tu lo dica in buona fede ma è totalmente una leggenda urbana. Il posto giusto al momento giusto si costruisce un passo alla volta. Non arriva a caso come se giocassi al lotto. Non è fortuna. Ci arrivi se ti impegni per arrivarci. Io non mi sento un miracolato ma uno che da quando era alle superiori ha iniziato a dire "ok cosa voglio fare da grande?" e ho fatto scelte e lavorato in tal senso e non è che pronti via è arrivato qualcuno che mi ha detto "sei un genio ti do quello che vuoi" io sono entrato a tempo determinato in una azienda (che tra l'altro ha pure chiuso) e ho iniziato a fare esperienza dal livello più infimo. Poi mi sono fatto notare da alti e piano piano son passato cambiando non so nemmeno io quanti contratti fino all'azienda dove sono ora che la ritengo il giusto compromesso fra dove voglio arrivare e il tempo che sono disposto a dedicarci.
Quindi evitiamo di diffondere queste cose che è "il caso" perché molti giovani poi ci credono veramente e diventa la scusa per giustificare un impegno pressoché nullo.

Quote:
Si parte dal fatto che in Italia non c'è mercato del lavoro, ci sono pochi lavori e non
c'è scelta. Chi resta qua, sa che ha le gambe azzoppate in partenza. La possibilità ce
l'hanno chi ha i soldi alla base e una famiglia che gli possa pagare l'università e un
eventuale trasferimento all'estero. Fare quello che piace in Italia è un lusso che
pochissimi possono permettersi.

La responsabilità non è del singolo, che non può fare altro che adattarsi o andarsene.
Vedi i laureati in filosofia.
Scuse... scuse... condite di giustificazioni. Io vengo da una famiglia in cui i nonni erano mezzadri quindi ti puoi immaginare. Mio padre con la terza media ha lavorato per quel che poteva nel pubblico e mia madre con un diploma idem. Ti puoi immaginare quanti soldi pagato mutuo e compagnia potessero girare in famiglia o quali importanti conoscenze potessero avere. Eravamo una famiglia normale e più vicina ai poveri che non alla borghesia. Ciò nonostante senza alcun miracolo io ho fatto la mia carriera e mia sorella ha lavorato per pagarsi l'università laureandosi in medicina senza perdere nemmeno un anno.

Sul discorso poi filosofia o non filosofia si torna al concetto che sto cercando di passare: essere laureato che sia in filosofia o in economia e commercio se poi di tuo non hai niente non serve a una ceppa di niente. Io ho fatto personalmente assumere gente che non ha nemmeno la laurea ma che aveva skill proprie tali che ha ripagato l'azienda più di tantissimi altri. Così come ci sono laureati capaci ma la laurea di per se è solo nozione... senza abilità personale è un pezzo di carta al muro.
Quindi pure se ti laurei in filosofia sfondi a patto che tu abbia capacità in tal senso. Se sei l'ennesimo laureato mediocre che a parte commentare quello già scritto da altri non sai fare sei semplicemente inutile e la colpa mi spiace ribadirlo ma è solo tua che non hai saputo valutare adeguatamente le tue capacità.

Quote:
Chi fa l'operaio lo fa perchè non c'è scelta e non vuole andarsene. In italia lavorano
meno della metà degli abitanti, quale mercato esattamente?
La scelta esiste sempre. La differenza sta solo nel chi sa vedere le scelte e chi no. Se io domani prendo 100 disoccupati e gli dico ok ti assicuro uno stipendio certo ma devi seguirmi e fare quello che ti dico (tutte cose legali e da contratto sia chiaro) dopo 2 mesi se ne rimangono 2 a lavoro è un miracolo. Ti farò un esempio ancora più banale... una nota catena per cui ho lavorato assume continuamente personale per il semplice fatto che la maggior parte si licenzia entro 6 mesi dall'assunzione e il motivo nella stragrande maggioranza dei casi è che si stancano troppo. Parliamo di grande distribuzione e non lavoro di magazzino eh... ma cassa o riempimento scaffali. Quindi non mi raccontassero novelle... il lavoro c'è è che tanti vorrebbero al day1 un lavoro comodo, con orari fissi, possibilmente già che ci siamo pure di comando ma senza responsabilità che altrimenti è stressante.

Quote:
Lottare per la giustizia mi sembra il minimo visto come vanno le cose.

Ne vedo pochi che vanno avanti: Vedo una massa enorme di lavoratori sfiduciati che sanno
che anche se si impegnano dando il 150%, otterrebbero un contentino ridicolo in confronto
alla fatica spesa. Gli altri "che vanno avanti" sono i paraculati di 24 anni che oggi le aziende
assumono con un ruolo altissimo senza alcuna crescita ne gavetta.
Ripeto questione di percezione. Se invece di perdere tanto tempo a guardare gli altri e a sfiduciarsi o a insistere in posti di lavoro che non convincono uno iniziasse a guardare se stesso e a capire che carte ha e come usarle al meglio non dico tutti ma tanti potrebbero di gran lunga migliorare la propria carriera. Poi ovvia mica possiamo essere tutti amministratori delegati ma da qua a vivere una vita nel pessimismo cosmico senza alcuna soddisfazione penso ci siano tante sfumature.

Quote:
Ma è lo stato che mi ha messo in questa situazione, ed è lui che se ne deve occupare.
Abbiamo il tasso di disoccupazione più alto mai visto, le aziende delocalizzano e quando
restano sfruttano lo sfruttabile dando il minimo salariale e cercando tutti gli escamotage
possibili per non pagare le tasse e sfruttare i lavoratori. Il 50enne che perde il lavoro
causa delocalizzazione non ha nessuna colpa di non essere stato formato a dovere, ed è
suo diritto che intervenga lo stato in suo aiuto, i contributi li ha versati.
Ti faccio notare solo come scrivi per farti capire:

Lo stato, non ti hanno formato, non è colpa tua, è colpa di altri ecc... ecc...

In pratica mi stai dicendo che nella tua vita tu non conti niente. O ha deciso lo stato, o ha deciso il datore di lavoro o qualcun'altro.
Non hai ricevuto formazione? E perché non ti sei formato da solo?
Hanno delocalizzato? E perché non ti sei mosso prima e hai aspettato di trovarti fuori?

Io spero di non offenderti perché credimi non è questa la mia intenzione ma se ti colloquiassi e venisse fuori questa cosa ma nemmeno tu avessi 100 lauree ti prenderei in considerazione perché per me sei uno arreso che ha subito sempre decisioni di altri che si aspetta assistenza insomma, credimi senza offesa anzi se posso permettermi per spronarti, ti dico che sei solo carne da cannone... se uno ti prende con questo atteggiamento è perché vuole usarti come carne sacrificabile.
Davvero... reagisci perché così ti fai del male.

Quote:
Evidentemente hai la fortuna di guadagnare talmente tanto da poterti permettere una
pensione privata. Chi guadagna 1200€ al mese, riesce a mantenere a malapena se
stesso ma paga le tasse all'inps e ha diritto ad una pensione adeguata. Se tu guadagni
cifre astronomiche non significa che gli altri debbano fare la fame in periodo di vecchiaia.
Te mi vuoi dire che guadagnando 1200€ non riesci a mettere da parte 100€ al mese? Se la risposta è sì ti invito a rivedere le tue spese perché evidentemente o hai troppi debiti o troppe spese correnti. Ripeto non voglio offenderti personalmente prendilo meramente come un consiglio da uno che si occupa di finanza.

Quote:
Sai cosa, penso che stai rapportando il tuo esempio alla normalità. Non funzionano così
le cose in Italia. Forse nelle start-up si ha qualche chance. Le multinazionali non hanno
nessun interesse nel farti crescere, hanno interesse nello sfruttarti il più possibile al minor
costo e ci stanno riuscendo. C'è gente che fa straordinari e si fa il culo a quattro per
avere il 25% di paga oraria in più. La scala gercarchica oggi, fino ad un certo livello, si basa
sull'elemosina: promozioni senza aumenti o quasi ma con un grado di responsabilità
elevato. L'azienda precedente in cui ho lavorato ha basato la sua economia su questo
principio: Assumere decine di apprendisti in una zona economicamente depressa, farli
sentire importanti e cambiargli ad un certo punti la sedia sotto il culo con scritto
"responsabile" a quelli bravi, in cambio di una pacca sulle spalle e di una promessa di
aumento che non avveniva mai.
Ascolta non lo faccio apposta ma per l'appunto lavoro per una multinazionale e funziona come ho detto io. Mica mi vergogno a dirti che sono entrato con un mansionamento che (è una battuta) manca poco c'era scritto servo della gleba. Un livello alla volta son salito e ripeto non credo di essere un genio o di essere così superiore alla media anzi da un punto di vista nozionistico son convinto che tanti di quelli sotto a me (adesso) hanno nozioni superiori alle mie. Ah i primi 4 livelli che presi se non ricordo male mi comportarono una differenza di 80€ lordi questo per dirti che devi decidere il traguardo lontano e puntare a quello. Se io puntavo a quei 4 livelli non vale minimamente la pena la fatica, le ore, lo stress speso per 80€ lordi che poi se andavi a vederli netti io dico a 40 non ci arrivi.

Quote:
Chi ha una famiglia e dei legami sentimentali è giusto che si attacchi al cazzo e abbandoni
tutto per continuare a far arricchire il super manager del momento?
Non mi permetto di giudicare la tua famiglia quindi mi limito di dirti come l'ho gestita io. Quando mi sono "fidanzato" con quella che è la mia attuale compagna gli ho detto subito e chiaramente che oggi lavoro qua, domani potrei lavorare a 6000Km o lavorare 18 ore al giorno. Se ti va bene non c'è problema, se non ti va bene è meglio chiudere prima che le cose diventino serie.
Ripeto con ciò tu sei libero di fare quello che preferisci con la tua famiglia e non sta a me giudicare. Ti condivido solo la mia esperienza che per quanto mi compete è la soluzione migliore per evitare di avere fraintendimenti o peggio dopo.

Quote:
E' un problema di visione del sistema: Te vedi il lavoratore come un numero, io lo vedo
come un essere umano.
Con tutto il rispetto ma come lo vedi tu che non decidi, almeno a quanto ho capito, niente come dire... ha un'importanza pari a zero.
Tu devi agire e fare scelte non sulla base di come vorresti che gira il mondo ma sulla base di come gira realmente il mondo e su come farlo girare a tuo favore.
Le guerre di principio le combattono i martiri e qua sta a te decidere se essere un martire o meno ma se lo scegli come dire poi non lamentartene.

Quote:
Gli impiegati dimenticati dall'azienda sono quelli che la fanno arricchire e andare avanti.
Certamente un'azienda così la posso definire solo con termini dispregativi, e ben lontana
dall'etica del lavoro dipendente a cui penso.
Pure le guerre le combatte il soldato semplice ma la gloria è degli ufficiali. Ripeto come prima se vuoi fare il soldato semplice e immolarti non è un problema ma il punto è che è una tua scelta e non è che non avevi altra scelta. Per la tua etica o per mille motivi che hanno importanza per te hai scelto questa vita, non sono gli altri che ti hanno obbligato.
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