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Old 11-12-2007, 22:47   #21
Enel
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Iscritto dal: Jan 2004
Città: Pordenone
Messaggi: 615
Non facciamo di tutta l'erba un fascio. Ci sono diverse scuole private molto valide.
Ricordo che le scuole private sono praticamente le uniche che fanno tempo pieno alle elementari e medie e questo è un GROSSISSIMO aiuto a quelle famiglie dove entrambi i genitori lavorano durante il giorno e non hanno parenti a cui appoggiarsi.

Certo, i contributi andrebbero dati alle famiglie meno benestanti e non in via indiscriminata.

Per quanto riguarda la scuola media superiore, qui si che si potrebbe parlare del "pericolo diplomifici".
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Old 11-12-2007, 23:39   #22
gpc
Senior Member
 
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Iscritto dal: Oct 2000
Città: UK
Messaggi: 7458
Mah, la cosa onestamente mi lascia perplesso.
La spiegazione che mi do io è praticamente la stessa che è già emersa (al di là dei soliti tifosi anti-privata): quel sondaggio è fatto su quindicenni e, così a naso, in Italia la realtà delle scuole private è centrata soprattutto nelle scuole elementari, già meno nelle medie e che io sappia abbastanza di rado nelle superiori.
In quella fascia di età dilagano gli istituti di recupero anni, a cui generalmente si iscrivono persone che vengono trombate a scuola e devono recuperare, quindi non proprio il top delle classe, ecco... quindi si spiegano i risultati ottenuti.
Io personalmente ho fatto le elementari alla scuola privata e non ho avuto di certo un trattamento di favore rispetto ad altri miei amici, anzi: avevo tutti gli anni l'esame e loro solo in quinta. Conosco altra gente che ha fatto un liceo privato (l'unico che conosco, per altro) e ha studiato come, e forse più, tutti.
Non escludo che negli anni questa situazione possa essere cambiata, ma ripeto, per me la spiegazione di quel risultato è quella detta sopra.
__________________
"Questo forum non è un fottuto cellulare quindi scrivi in italiano, grazie." (by Hire)
Le mie foto su Panoramio - Google Earth
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Old 12-12-2007, 08:49   #23
Ileana
Member
 
L'Avatar di Ileana
 
Iscritto dal: Jan 2006
Città: casalecchio di reno
Messaggi: 310
Io sinceramente comincio a dubitare di questa cosa.
Un mio ex compagno di classe (liceo scientifico) tra la 4° e la 5° (quindi senza nozioni di integrali/derivate) approfittando dell'estate è andato a farsi un trimestre di studio in Australia (eggià, voi direte che è l'Australia, e magari in classifica è pure dietro di noi, questo non lo so) e a livello di matematica era già almeno un anno avanti rispetto alla classe avanzata
Per non parlare dei corsi di letteratura. Che son paragonabili a quelli dello Zimbawe (della serie che non citano -non dico studiano, proprio manco citano- nemmeno Pascoli/Manzoni/Ungaretti etc).



Sinceramente il tutto mi lascia perplessa.
(E io sono una delle prime detrattrici della scuola italiana, ma quando è troppo. . .)


Parlando delle private poi, non mi esprimo per le superiori, ma tutti i miei compagni che elemetari-medie (la preparazione di base) l'han fatta alle private si son sempre trovati almeno due passi di fronte a me che ho fatto le pubbliche (cambiando, in 8 anni, almeno 10 insegnanti, senza contare i cambi naturali del passaggio elementari medie, dei quali almeno 5 di inglese. . .)
__________________
Mi chiedete perchè non posso prendere sul serio questa Europa? Perchè il grado di sviluppo e maturità dei cocomeri va determinato in modo congruo e l'indice rifrattometrico della polpa, misurato al centro della polpa, nella sezione massima normale dell'asse deve essere uguale o superiore all'8° brix.

Ultima modifica di Ileana : 12-12-2007 alle 08:52.
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Old 12-12-2007, 10:38   #24
Gemma
Bannato
 
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Iscritto dal: Feb 2001
Città: outside italy
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non mi risponde nessuno...
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Old 12-12-2007, 20:56   #25
blamecanada
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Città: Al momento Berlino
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Non facciamo di tutta l'erba un fascio. Ci sono diverse scuole private molto valide.
Ricordo che le scuole private sono praticamente le uniche che fanno tempo pieno alle elementari e medie e questo è un GROSSISSIMO aiuto a quelle famiglie dove entrambi i genitori lavorano durante il giorno e non hanno parenti a cui appoggiarsi.
Quello che dici è vero, ma accade perché il nostro Stato, al posto di inserire il tempo pieno nelle scuole pubbliche, regala ogni anno un miliardo alle scuole private, e spreca i soldi in altre cose inutili.
__________________
Trattative concHIuse: 1, 2, 3, 3, 4
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Old 12-12-2007, 22:18   #26
Alien
Senior Member
 
L'Avatar di Alien
 
Iscritto dal: Aug 1999
Città: Como
Messaggi: 1495
Quote:
Originariamente inviato da blamecanada Guarda i messaggi
Quello che dici è vero, ma accade perché il nostro Stato, al posto di inserire il tempo pieno nelle scuole pubbliche, regala ogni anno un miliardo alle scuole private, e spreca i soldi in altre cose inutili.
Giusto come da me che il comune chiude l'asilo nido comunale perchè troppo costoso per poi finanziare quello privato (che fa pagar una costosa retta).
__________________
il forum italiano delle torce www.cpfitaliforum.it
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Old 13-12-2007, 08:07   #27
ania
Senior Member
 
Iscritto dal: Nov 2006
Messaggi: 1886
http://qn.quotidiano.net/cronaca/200..._private.shtml
Quote:
I NODI DELL'ISTRUZIONE
La Ue: "Più soldi alle scuole private"
Ma l'Ocse: "Sono peggio delle statali"
La Corte di giustizia ha richiamato una direttiva ignorata in Italia: il "diritto alla libertà di insegnamento implica l’obbligo da parte degli Stati membri di assegnare alle scuole le sovvenzioni pubbliche necessarie, alle stesse condizioni previste per gli istituti pubblici"


ROMA, 12 DICEMBRE 2007 - LA SCUOLA deve essere gratuita: non solo negli istituti pubblici, ma pure in quelli privati parificati. Ce lo ricorda l’Europa (e non è la prima volta) sotto forma di una sentenza passata sotto silenzio, ed emessa qualche settimana fa dalla Corte di giustizia della Ue.

Il caso in sé è un po’ complesso. La Corte ha risolto una controversia sorta tra una famiglia tedesca, che mandava i figli a scuola in un istituto britannico, e l’Inghilterra. Si è riconosciuto a questa famiglia il diritto a detrarre le spese sostenute per l’istruzione dei figli, anche se la scuola frequentata era in un’altra nazione.

La Corte ha ribadito ciò che il Parlamento europeo firmò il 14 marzo 1984. Cioè che «il diritto alla libertà di insegnamento implica l’obbligo da parte degli Stati membri di consentire, anche dal punto di vista finanziario, l’esercizio pratico di tale diritto e di assegnare alle scuole le sovvenzioni pubbliche necessarie, alle stesse condizioni previste per gli istituti pubblici».

IN QUASI tutti i Paesi europei questa direttiva è stata seguita. In Italia no. Col risultato che di fatto le scuole private restano le ‘scuole dei ricchi’ e non tutti possono permettersele. È un giochino diabolico: la stragrande maggioranza delle spese (dalla gestione dei locali agli stipendi degli insegnanti) è a carico degli istituti parificati, che a loro volta si rifanno sulle famiglie.

Le quali pagano così due volte: le tasse (per una scuola pubblica che non utilizzano) e migliaia di euro (da 3mila a 10mila l’anno) per mantenere agli studi i figli. Solo la Grecia, in Europa, è più ‘statalista’ di noi. Pochi contributi arrivano anche in Svizzera e Portogallo, mentre in Belgio, Irlanda e Paesi Bassi vengono riservate alle private le stesse attenzioni finanziarie dedicate alle scuole pubbliche.

PERSINO gli Stati dell’Est (dalla Lituania alla Polonia, dall’Ungheria alla Repubblica Ceca) hanno più agevolazioni dell’Italia. In Francia i salari del personale sono coperti al 100% dal governo centrale, mentre le autorità locali coprono in parte gli investimenti sulle strutture. La Spagna (dove uno su tre studia nelle private) gli istituti non statali si dividono in sussidiati e non sussidiati: i primi (paragonabili alle nostre scuole parificate) possono spuntare anche una copertura economica del 100%.

In Germania le autorità regionali finanziano tra il 40 e il 50% le private, mentre in Austria è lo Stato centrale a coprire la totalità degli stipendi e pagare fino al 30% del costo di costruzione degli edifici. In Inghilterra, Galles e Scozia molti istituti sono finanziati totalmente dallo Stato.

VINCENZO Silvano, presidente della Foe (Federazione opere educative), uno dei maggiori sponsor delle scuole private, gioisce per la sentenza della Corte di giustizia. «Anche in Italia bisognerebbe permettere alle tante famiglie che scelgono le scuole private paritarie di detrarsi dalle imposte le spese scolastiche sostenute. Invece siamo al paradosso: il contribuente può scalare il 19% di alcune spese sociali sostenute per sanità, assistenza e, di recente, anche per asilo nido, ma non può far nulla per le spese scolastiche».

"CIOÈ — precisa —, potrebbe. Con una previsione che suona come una presa in giro, la legge fiscale prevede che le spese scolastiche siano detraibili, ma in misura non superiore a quella stabilita per le tasse e i contributi degli istituti statali, quando la scuola pubblica è di fatto gratuita per tutta l’utenza".
In Italia circa l’11% degli studenti frequenta le scuole private e qualcuno ha provato a fare dei conti: lo Stato risparmia una marea di quattrini (6 miliardi 245 milioni di euro l’anno) grazie all’esistenza di questi istituti e uno studente privato costa da dieci a venti volte meno di uno pubblico.

E I CONTRIBUTI? Qualcosa arriva alle private parificate primarie (quelle che una volta chiamavamo elementari): circa 20mila euro a classe. Ma per secondarie di primo e secondo grado (ex medie e superiori) è notte fonda. La Lombardia è la regione italiana dove l’istruzione privata costa meno: copre il 25% delle spese.

INUTILE dire che in Italia scuola privata parificata fa rima con scuola cattolica. «Ma a noi — chiude Silvano — interessa la libertà di educazione per tutti, non solo per i cattolici. In Italia ci sono tanti esempi, oltre ai nostri, di scuole libere non statali, che lavorano con passione ad alti livelli. La libertà di educazione è l’unica vera riforma da cui partire. Ne riceverebbe un beneficio l’intera società e anche la stessa scuola statale».

di Massimo Pandolfi

L'OCSE: "PRIVATE PEGGIO DELLE STATALI"

SENZA APPELLO anche la scuola privata. Dopo l’insufficienza piena rifilata dieci giorni fa all’intero comparto dell’istruzione (siamo fra il 33° e il 38° posto al mondo), è in arrivo un altro giudizio impietoso — stavolta sugli istituti privati — dall’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.

Ed è perfino più pesante. Non solo nel confronto internazionale (siamo ultimi in Europa) ma anche verso l’istruzione pubblica. Tre esempi: gli studenti statali superano di 3 punti quelli privati in lettura, di 11 in matematica e di 14 nella cultura scientifica.
ania è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-12-2007, 08:09   #28
ania
Senior Member
 
Iscritto dal: Nov 2006
Messaggi: 1886
http://qn.quotidiano.net/2007/12/12/...gnoranti.shtml
Quote:
L'INTERVISTA
Fioroni: "A scuola troppi ignoranti"
Il ministro: "I nostri studenti sono poveri di competenze, la svolta è puntare sul merito"


Roma, 11 dicembre 2007 - «L’EMERGENZA in Italia non è solo il Prodotto interno lordo ma la capacità di crescita delle persone». Sono mesi che il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni lancia l’allarme sull’«emergenza educativa». Mesi in cui insiste chiamando in causa non soltanto la scuola ma anche la famiglia e la società nel suo complesso (Tv compresa) perchè il problema riguarda il futuro del nostro Paese. Come saranno i manager, i politici, gli amministratori di domani? I dati diffusi dall’Ocse-Pisa avrebbero dovuto far drizzare i capelli in testa ma sono già finiti nel tritacarne e ben digeriti. Altrove non accade così. Francia e Spagna nello scoprirsi più ‘ignoranti’ hanno avviato dibattiti e riflessioni.

«Basta guardare i giornali. Le Monde parla di Francia paralizzata davanti ai brutti risultati scolastici dei suoi studenti; El Pais lancia l’allarme sull’educazione che retrocede. Da noi non ci sono stati approfondimenti ma solo lo scaricabarile alla ricerca delle responsabilità ultime».

Il ministero come intende muoversi?
«Continuando a fare quello che stiamo facendo: segnalare il problema dell’emergenza educativa e proseguire lungo il percorso di serietà che è presupposto indispensabile ad una formazione di qualità. Serietà e qualità vengono prima di qualsiasi riforma».

Ma la questione non riguarda soltanto la scuola...
«Credo che si tratti di un problema più complesso di quello legato all’emergenza scolastica. Quello che i dati dimostrano è che l’Italia riesce con difficoltà ad educare i propri figli. Per il sistema dell’istruzione significa che le tante riforme nel corso degli anni non hanno ottenuto sostanziali cambiamenti. Allora si deve prendere atto che è stata superata la fase della scolarizzazione di massa. La sfida che oggi si pone è quella della qualità. Il motto non può più essere solo ‘non uno di meno sui banchi’ perchè l’alfabetizzazione è acquisita ma ‘non una competenza di meno di quelle che i nostri ragazzi devono avere’. Per vincere questa sfida è necessario il requisito della serietà. Senza serietà la scuola non trasmette allo studente il senso di quello che sta facendo».

Come possiamo dare un senso concreto alla serietà?
«Per esempio non confondendo gli insegnamenti fondamentalicon quelli aggiuntivi o superflui. Dobbiamo fornire le radici delle competenze e dei saperi. Nelle indicazioni nazionali per il primo ciclo abbiamo stabilito di incentivare la didattica per matematica, storia, geografia, italiano. Anche i dati di Pisa ci danno questo indirizzo: c’è la necessità di incrementare la didattica sulle materie fondamentali. Non metto in discussione l’utilità dell’inglese o dell’informatica ma prima della lingua straniera si deve conoscere l’italiano. Ed intendo grammatica e sintassi».

Un cammino che deve proseguire anche nelle medie inferiori e superiori?
«Nelle medie inferiori la metà degli studenti esce con un giudizio sufficiente. Questo significa che quegli studenti non hanno acquisito nè i saperi nè le competenze. Nelle superiori in 10 anni almeno 9 milioni di alunni sono andati avanti grazie alla logica del debito. Un debito che, al contrario di quanto accade nella vita, non si paga mai. Si è creata così una genìa di poveri di competenze costretti a confrontarsi con una realtà che, al contrario, non fa sconti. Invece occorre puntare sul merito. Chi sa può fare qualsiasi cosa nella vita».

L’hanno accusata di volere una scuola classista e selettiva...
«Senza il merito il giovane che proviene da una situazione di disagio finanziario è condannato ad essere in base a ciò che ha e non a ciò che è. Chi sa, al contrario, può scegliere di costruirsi il futuro».

La scuola deve lavorare anche sulle motivazioni dei giovani?
«Abbiamo i ragazzi meno motivati d’Europa anche perchè il relativismo della nostra società uccide gli stimoli. Dobbiamo recuperare i valori. Valore è un termine laico e condiviso che si oppone al relativismo dove non esiste nè il bene nè il male. Insegnare ai nostri giovani che nulla è male incide sul concetto di legalità. Uno Stato laico decide autonomamente dopo aver ascoltato tutti. Ma questa autonomia non coinvolge anche l’etica».

In questo quadro la Tv fa una parte importante...
«Non so quanti appelli ho fatto alla Rai e a Mediaset perchè l’Auditel non sia solo di quantità ma anche di qualità. I mezzi di comunicazione di massa sono molto importanti per aiutare a trovare le conoscenze, a stimolare la curiosità dei giovani. Ma ci si deve rendere conto che occorre un grande momento di riflessione capace di coinvolgere tutti, dalla famiglia alla scuola alla società. E’ necessaria un’inversione di tendenza e non perchè siamo di fronte ad un’emergenza della scuola. L’emergenza vera è del Paese».


di SILVIA MASTRANTONIO
ania è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-12-2007, 10:36   #29
Fritz!
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Originariamente inviato da FastFreddy Guarda i messaggi
Il problema è che da noi le scuole private son praticamente solo quelle del "recupero anni scolastici" tipo Cepu per intenderci, praticamente non esiste il modello "college britannico".....
una parte

un'altra parte, addirittura piu grossa, è costituita da scuole cattoliche private, tendenzialmente dedicate a figli di papà, o comunque di un ceto sociale piu elevato
Fritz! è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-12-2007, 11:23   #30
Senza Fili
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Originariamente inviato da easyand Guarda i messaggi
che novità...alla privata l'equazione è paghi=ti promuovono anche se non fai un cazzo

Ne conosco tanta di gente che non riusciva al pubblico e si è trasferito al diplomificio delle private
Io ne conosco ben 4 di tipi che sono passati dalla scuola pubblica alla privata, da gran somari sono diventati improvvisamente secchioni
Senza Fili è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-12-2007, 11:25   #31
Senza Fili
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L'Avatar di Senza Fili
 
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Non facciamo di tutta l'erba un fascio. Ci sono diverse scuole private molto valide.
Ricordo che le scuole private sono praticamente le uniche che fanno tempo pieno alle elementari e medie e questo è un GROSSISSIMO aiuto a quelle famiglie dove entrambi i genitori lavorano durante il giorno e non hanno parenti a cui appoggiarsi.
Con quello che fanno pagare ci scappa la babysitter per guardare i bambini a casa
Senza Fili è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
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