Guerra all'algoritmo di Meta: le app di Zuckerberg decidono come vediamo il mondo?

Guerra all'algoritmo di Meta: le app di Zuckerberg decidono come vediamo il mondo?

Un tribunale olandese ha ordinato a Meta di modificare le timeline di Facebook e Instagram, giudicando illegittima l'imposizione di feed algoritmici in base al Digital Services Act. Gli utenti dovranno poter scegliere modalità di visione differenti. Meta farà ricorso.

di pubblicata il , alle 12:11 nel canale Web
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Un tribunale olandese ha ordinato a Meta di modificare le timeline di Facebook e Instagram, stabilendo che l'attuale sistema viola il Digital Services Act (DSA) dell'Unione Europea. Secondo i giudici, la gestione basata esclusivamente sugli algoritmi limita la libertà degli utenti, che devono poter scegliere opzioni alternative più trasparenti.

La decisione nasce da un ricorso presentato da Bits of Freedom, un'organizzazione olandese per i diritti digitali. Il gruppo ha contestato che la costante imposizione di contenuti suggeriti da algoritmi impedisce scelte autonome e consapevoli. "È inaccettabile che pochi miliardari americani decidano come vediamo il mondo", ha dichiarato la portavoce Maartje Knaap.

Il tribunale ha quindi stabilito che gli utenti debbano poter selezionare e mantenere una visualizzazione cronologica o altre modalità non basate su profilazione, senza che il sistema torni automaticamente alla versione algoritmica ogni volta che l'app viene chiusa e riaperta.

Meta: la risposta dell'azienda alla guerra all'algoritmo dall'Olanda

Meta, dal canto suo, ha annunciato che farà ricorso. Secondo la società di Zuckerberg, questioni come questa dovrebbero essere affrontate a livello comunitario dalla Commissione Europea, e non dai singoli tribunali nazionali. Un approccio frammentato, ha spiegato un portavoce, rischia di minare l'idea stessa di mercato unico digitale e la coerenza del quadro normativo europeo.

In caso di mancata conformità alla decisione, Meta rischia una multa giornaliera di 117.450 dollari, fino a un massimo di 5,8 milioni di dollari. Il caso dimostra ancora una volta come il DSA, entrato in vigore nel 2022, rappresenti un punto critico per le grandi piattaforme digitali. Le regole europee mirano a tutelare la privacy, la sicurezza dei dati e la protezione dei minori, imponendo maggiore trasparenza sugli algoritmi e sulle pratiche di moderazione dei contenuti.

Negli ultimi anni, la Commissione Europea ha già comminato centinaia di milioni di dollari di sanzioni a colossi come Apple, Alphabet e la stessa Meta, costringendoli ad adeguare servizi e funzionalità.

5 Commenti
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hackaro7503 Ottobre 2025, 12:16 #1
era ora!!! Tutte queste piattaforme dovrebbero lavorare sotto licenze Common!
Kuriosone03 Ottobre 2025, 12:33 #2
Queste piattaforme esistono perchè chi le usa le mantiene in vita inoltre diventano merce per il mercato dei consumi. Il vero problema sono gli stessi utenti ricordatelo
UtenteHD03 Ottobre 2025, 12:48 #3
Ricordiamoci che fanno quello che vogliono (tutti quelli importanti) perche' sono gli utenti a renderli vitali usandoli con frenesia come fosse respirare.
Pascas04 Ottobre 2025, 11:09 #4
io uso solo facebook e in effetti ogni volta la prima cosa che faccio quando entro nei gruppi e ordinare per post più recenti. Ogni volta, non c'è modo di impostarlo una volta per tutte. Il problema non è "che la gente li usa o li alimenti", io eviterei anche facebook ma l'assistenza di ogni servizio/azienda non passa più per mail o numero di telefono. Devi sempre contattarli nei canali social per avere delle risposte. Stessa cosa per le informazioni sul proprio paese. Per il comune dove abito e dove lavoro ci sono tutte le informazioni su feste del paese, nuovi negozi, offerte di lavoro. Se voglio restare informato devo seguire quei gruppi.. Inoltre ormai i gruppi hanno sostituito i vecchi newsgroup, quindi se hai bisogno di parlare di argomenti di tutti i tipi sei obbligato ad andare lì..
Unknown8404 Ottobre 2025, 17:27 #5
L'utente è un singolo individuo in balia di intere squadre di programmatori ed esperti, sarà sempre condizionato dalla piattaforma che decide di utilizzare.

Il problema è poi il tramonto definitivo di Internet, fuori dai social media, sulla rete, non c'è praticamente più niente.

L'AI Overview di Google ha fatto e farà il resto.

Considerando che un ritorno al passato è praticamente impossibile, direi che tutto lascia presupporre un dominio incontrastato dei social media per ancora molti anni.

Quindi sì, i social media condiziano e condizioneranno la nostra percezione del reale, a prescindere dall'ordine di apparizione dei post pubblicati...

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