Guerra all'algoritmo di Meta: le app di Zuckerberg decidono come vediamo il mondo?
Un tribunale olandese ha ordinato a Meta di modificare le timeline di Facebook e Instagram, giudicando illegittima l'imposizione di feed algoritmici in base al Digital Services Act. Gli utenti dovranno poter scegliere modalità di visione differenti. Meta farà ricorso.
di Francesco Messina pubblicata il 03 Ottobre 2025, alle 12:11 nel canale WebInstagramFacebookMeta
Un tribunale olandese ha ordinato a Meta di modificare le timeline di Facebook e Instagram, stabilendo che l'attuale sistema viola il Digital Services Act (DSA) dell'Unione Europea. Secondo i giudici, la gestione basata esclusivamente sugli algoritmi limita la libertà degli utenti, che devono poter scegliere opzioni alternative più trasparenti.
La decisione nasce da un ricorso presentato da Bits of Freedom, un'organizzazione olandese per i diritti digitali. Il gruppo ha contestato che la costante imposizione di contenuti suggeriti da algoritmi impedisce scelte autonome e consapevoli. "È inaccettabile che pochi miliardari americani decidano come vediamo il mondo", ha dichiarato la portavoce Maartje Knaap.
Il tribunale ha quindi stabilito che gli utenti debbano poter selezionare e mantenere una visualizzazione cronologica o altre modalità non basate su profilazione, senza che il sistema torni automaticamente alla versione algoritmica ogni volta che l'app viene chiusa e riaperta.

Meta: la risposta dell'azienda alla guerra all'algoritmo dall'Olanda
Meta, dal canto suo, ha annunciato che farà ricorso. Secondo la società di Zuckerberg, questioni come questa dovrebbero essere affrontate a livello comunitario dalla Commissione Europea, e non dai singoli tribunali nazionali. Un approccio frammentato, ha spiegato un portavoce, rischia di minare l'idea stessa di mercato unico digitale e la coerenza del quadro normativo europeo.
In caso di mancata conformità alla decisione, Meta rischia una multa giornaliera di 117.450 dollari, fino a un massimo di 5,8 milioni di dollari. Il caso dimostra ancora una volta come il DSA, entrato in vigore nel 2022, rappresenti un punto critico per le grandi piattaforme digitali. Le regole europee mirano a tutelare la privacy, la sicurezza dei dati e la protezione dei minori, imponendo maggiore trasparenza sugli algoritmi e sulle pratiche di moderazione dei contenuti.
Negli ultimi anni, la Commissione Europea ha già comminato centinaia di milioni di dollari di sanzioni a colossi come Apple, Alphabet e la stessa Meta, costringendoli ad adeguare servizi e funzionalità.










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5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl problema è poi il tramonto definitivo di Internet, fuori dai social media, sulla rete, non c'è praticamente più niente.
L'AI Overview di Google ha fatto e farà il resto.
Considerando che un ritorno al passato è praticamente impossibile, direi che tutto lascia presupporre un dominio incontrastato dei social media per ancora molti anni.
Quindi sì, i social media condiziano e condizioneranno la nostra percezione del reale, a prescindere dall'ordine di apparizione dei post pubblicati...
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