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#1 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2003
Città: Prov.L'Aquila! -Email: djvin81@gmail.com
Messaggi: 1562
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Volto Santo
Molte persone forse nn sanno la presenza del Volto Santo a Manopello....
![]() Il Velo Le misure del panno sono 17 x 24 cm Il Volto Santo è un velo tenue, i fili orizzontali del tessuto sono ondeggianti e di semplice struttura, l'ordito e la trama si intrecciano nella forma di una normale tessitura. Le misure del panno sono 17 x 24 cm. È l'immagine di un viso maschile con i capelli lunghi e la barba divisa a bande. Caso unico al mondo in cui l'immagine è visibile identicamente da ambedue le parti. Le tonalità del colore sono sul marrone, le labbra sono di colore leggermente rosse, sembrano annullare ogni aspetto materiale. Non sono riscontrabili residui o pigmenti di colore. Le due guance sono disuguali: l'una, più arrotondata dell'altra, si mostra considerevolmente rigonfia. Gli occhi guardano molto intensamente da una parte e verso l'alto ciò si vede il bianco del globo oculare sotto l'iride. Le pupille sono completamente aperte, ma in modo irregolare. Nel mezzo, sopra la fronte si trova un ciuffo di capelli, corti e mossi a mò di vortice. Un po di storia Da dove viene questa misteriosa reliquia? Seconda la tradizione, che si basa su una relazione storica scritta da Padre Donato da Bomba nel 1640, giunse a Manoppello in un giorno imprecisato del 1506, quando il fisico e astrologo Giacomo Antonio Leonelli, mentre conversava con alcune persone, vide arrivare uno sconosciuto pellegrino che, rivolgendosi a lui, lo invitava a seguirlo all’interno della Chiesa. Qui gli consegnava un misterioso velo involto, con la raccomandazione di prendersi cura del misterioso oggetto, dal quale avrebbe ottenuto preziosi benefici materiali e spirituali. Mentre l’uomo incuriosito svolse il velo, scoprendone con stupore e commozione il viso di Cristo dipinto, il pellegrino scomparve, senza lasciare traccia. Il velo rimase in casa Leonelli per quasi cento anni; ma nel 1608 i diversi eredi cominciarono a contenderselo come eredità; ebbe la meglio Pancrazio Petrucci, un soldato, marito di una degli eredi, Marzia Leonelli, che irruppe con arroganza portandoselo via con la forza. La famiglia Leonelli da quel giornò cominciò ad andare in rovina. Tempo dopo Pancrazio fu arrestato ed imprigionato a Chieti, e la moglie per riscattarlo fu costretta a vendere il prezioso velo a Donantonio De Fabritiis. Non essendo in buone condizioni, quest’ultimo pensò bene di mostrarlo ai Frati Cappuccini anche per accertarsi dell’effettivo valore, i quali, felici di essere entrati in possesso di quella reliquia prodigiosa, si preoccuparono di proteggerlo all’interno di una cornice, ancora oggi visibile. Nel 1683 De Fabritiis ne fece quindi dono ai Cappuccini, che nel 1646, dopo l’autenticazione notarile, esposero la reliquia alla pubblica venerazione. Nel corso degli anni però numerosi studiosi e uomini di Chiesa sono andati alla ricerca della verità storica. Padre Heinrich Pfeiffer, gesuita e docente di iconologia e storia dell’arte cristiana all’Università Gregoriana di Roma, afferma che il velo di Manoppello è la Veronica Romana. Secondo la ricostruzione storica, la Veronica, in origine chiamata appunto “acheiropoietos” raggiunse Costantinipoli nel VI secolo (proveniente dapprima da Gerusalemme e poi dalla Camelia, in Cappadocia). Vi rimase fino al 705, quando misteriosamente scomparve, secondo alcuni storici per preservarla dai movimenti iconoclasti del periodo. Raggiunse Roma durante il periodo di Papa Gregorio II e, dopo varie vicissitudini finì nell’antica Basilica di San Pietro, dove diventò un’importante meta religiosa di migliaia di pellegrini. Dopo la demolizione della cappella ove era custodita la Veronica, nel 1608, se ne persero le tracce, e tutto lascerebbe pensare che il velo comparso a Manoppello sia proprio la storica e leggendaria Veronica. La cosa più sorprendente emerge solo a partire dal 1978, quando suor Blandina Paschalis Schloemer, un’esperta iconografa, come risultato di alcune ricerche ed indagini, affermò che il volto di Manoppello e quello ritratto dalla Sacra Sindone di Torino, sono esattamente sovrapponibili. I tratti sono infatti gli stessi: viso ovale leggermente rotondo e asimmetrico, capelli lunghi, un ciuffo di capelli sopra la fronte, la bocca leggermente aperta, lo sguardo rivolto verso l’alto. In seguito ad ulteriori ricerche condotte dallo stesso Pfeiffer e Padre Bulst, sindonologo, la relazione tra la Sindone e il Volto Santo sarebbe quasi una certezza, ed alle loro scoperte è dedicata una mostra permanente all’interno del Santuario dove è possibile vedere i test e le prove fotografiche dei loro studi. Ad avvalorare la loro ipotesi sarebbe anche il fatto che, almeno secondo le cronache storiche, la Sindone avrebbe avuto un percorso storico/geografico molto simile a quello fatto dalla Veronica. Secondo i due studiosi la Sindone ed il Velo, sarebbero stati poggiati entrambi sul volto di Cristo, e a questo deriva la loro sovrapponibilità. Parallelamente sarebbero quindi partiti da Gerusalemme alla volta di Camelia, per poi raggiungere Costantinopoli. Da qui le loro strade si sarebbero però divise. |
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#2 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2003
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Come raggiungere il Santuario
![]() Il comune di Manoppello si trova ai piedi del versante settentrionale della Majella ed è raggiungibile - in auto da Pescara con la SS N° 5 (Tiburtina-Valeria). * da Roma con l'autostrada A-25, uscita Alanno-Scafa. * da Nord e Sud Italia con l'autostrada A-16 poi raccordo A-25 Pescara-Roma, uscita Alanno-Scafa. - in autobus linee regionali ARPA, linea Pescara-Manoppello-Serramonacesca. - in treno Stazione Fs di Pescara, direzione Roma, scendere a Stazione Fs di Manoppello Scalo. - in aereo Aeroporto Internazionale d'Abruzzo, Pescara. La Chiesa ![]() |
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#3 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2003
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mi vergogno, ma ho sbagliato sezione... volevo postarlo a viaggi ecc..
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#4 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2004
Città: Torino
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lol
![]() beh ne può uscire un thread come quello della sindone! ![]() |
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#5 |
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Città: Vatican City *DILIGO TE COTIDIE MAGIS* «Set me as a seal on your heart, as a seal on your arm: for love is strong as death and jealousy is cruel as the grave.»
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Sì, conosco la reliquia e i relativi interrogativi...purtroppo la scienza non s'è ancora espressa in maniera definitiva (gli studi sono pochi) e tantomeno il Vaticano, pur tenendo d'occhio la situazione.
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«Il dolore guida le persone a distanze straordinarie» (W. Bishop, Fringe)
How you have fallen from heaven, O star of the morning, son of the dawn! You have been cut down to the earth, You who have weakened the nations! (Isaiah 14:12) |
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#6 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2004
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#7 | |
Moderatrice
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L'attenzione del pubblico è poco determinante...spesso e volentieri si sconfina nella superstizione. Quello che è molto interessante, a mio avviso, è l'attenzione del Vaticano, le prove scientifiche che permettono di fare e quelle che non consentono...
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#8 |
Senior Member
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come se impedissero un particolare test? ad esempio?
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#9 | |
Moderatrice
Iscritto dal: Nov 2001
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Mah, non è che li impediscano...ma fanno eseguire quello che vogliono loro e quando lo decidono loro...il ché è anche giusto, dato che le reliquie sono di loro proprietà e non possono certo darne un pezzettino a ognuno che abbia voglia di farci su un test... ![]() Cmq, fatta questa premessa, in qualità di persona dotata di mentalità e metodo scientifici, amerei una maggiore apertura agli strumenti che scienza e tecnologia ci offrono per verificare almeno il verificabile... Ad esempio questa reliquia, che è quasi del tutto sconosciuta (e quindi non si può dire che abbiano interessi a non farla smascherare...non "rende" quasi nulla), non viene lasciata esaminare neanche per capire di che materiale si tratti...il che è ben diverso da volerla fare a pezzi per sottoporla a prove distruttive.
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