iOS e Android, due facce della stessa medaglia: per l'antitrust britannica è un duopolio inaccettabile
Apple e Google potrebbero essere obbligate a modificare radicalmente il modo in cui gestiscono app store, browser e sistemi operativi nel Regno Unito. Il regolatore britannico intende introdurre nuove regole per aumentare la concorrenza e l’innovazione
di Vittorio Rienzo pubblicata il 24 Luglio 2025, alle 15:46 nel canale TelefoniaGoogleAppleAndroidiOS
La Competition and Markets Authority (CMA), l'autorità britannica garante della concorrenza, ha proposto l'attribuzione della posizione di "strategic market status" (SMS) ad Apple e Google nell'ambito del nuovo regime di regolazione digitale introdotto nel Regno Unito. Questo riconoscimento, che potrà durare fino a cinque anni, conferirebbe al regolatore poteri speciali per imporre vincoli specifici alle due società in relazione ai loro sistemi operativi mobili, app store e browser.
Come riportato dalla BBC, la CMA ritiene che Apple e Google esercitino un "duopolio efficace" nel mercato mobile britannico, con il 90-100% dei dispositivi alimentati dai rispettivi sistemi operativi. La proposta punta a ridurre le commissioni - che attualmente arrivano fino al 30% - che le piattaforme trattengono sulle transazioni digitali, vietare pratiche che favoriscano i loro servizi rispetto a quelli di terze parti, e aumentare l'interoperabilità tra sistemi diversi.

Tra gli obiettivi a breve termine vi è la possibilità per gli sviluppatori di indirizzare gli utenti verso sistemi di pagamento esterni all'app store. Altri interventi mirano a garantire processi di revisione delle app più trasparenti e impedire l'uso improprio dei dati raccolti nelle fasi di approvazione. A lungo termine, il regolatore intende esaminare l'apertura dei sistemi iOS e Android a motori browser alternativi e migliorare la compatibilità tra dispositivi, come smartwatch e portafogli digitali.
Il piano segue un approccio graduale e "su misura", distinto da quello dell'Unione Europea che, con il Digital Markets Act (DMA), ha già imposto significative modifiche, inclusa la possibilità di installare app da fonti esterne all'App Store. Tuttavia, la CMA ha rinviato al 2026 eventuali decisioni su questo punto.
Apple e Google hanno espresso preoccupazioni in quanto, a loro avviso, le misure proposte potrebbero compromettere la sicurezza e la privacy degli utenti, rallentare l'innovazione e obbligarle a cedere gratuitamente tecnologie a competitor stranieri. In particolare, Apple ha evidenziato i rischi di dover rinunciare a sistemi integrati che garantiscono sicurezza e affidabilità. Google, dal canto suo, ha spiegato che la natura open source dei suoi strumenti già favorisce la concorrenza.

Il capo della CMA, Sarah Cardell, ha dichiarato che l'obiettivo è promuovere l'innovazione e offrire ai consumatori britannici più scelta e servizi migliori. Ha aggiunto che il Regno Unito deve agire tempestivamente per non rimanere indietro rispetto ad altri Paesi.
Intanto, i gruppi di difesa dei consumatori e alcuni sviluppatori hanno accolto positivamente l'iniziativa, ma vi sono anche critiche. Tim Sweeney, CEO di Epic Games, ha definito "deludenti" le misure previste, giudicando come una "occasione mancata" il rinvio sulla liberalizzazione dell'App Store.
La decisione definitiva sulla designazione SMS è attesa per ottobre, seguita da una fase di consultazione pubblica. Se approvata, l'azione della CMA potrebbe rappresentare un punto di svolta per l'intero ecosistema digitale britannico.










Cineca inaugura Pitagora, il supercomputer Lenovo per la ricerca sulla fusione nucleare
Mova Z60 Ultra Roller Complete: pulisce bene grazie anche all'IA
Renault Twingo E-Tech Electric: che prezzo!
Cina e Paesi Bassi verso la distensione sul caso Nexperia: riprendono le esportazioni di chip per uso civile
'Senza TSMC non ci sarebbe NVIDIA': Jensen Huang prima loda, poi pretende. E mette in guardia Musk
Fumo di sigaretta e sporco per 17 anni: da relitto tossico a gioiello da collezione, così è rinata questa 9800 GT
Resi Amazon Natale 2025: cambiano i tempi di reso per alcune categorie di prodotti
L'SSD modulare aggiornabile come un PC: l'innovazione marchiata Samsung
Intel ha denunciato un ex dipendente per furto di 18.000 file classificati 'Top Secret'
Blue Origin rinvia il secondo lancio del razzo New Glenn per problemi meteo e una nave da crociera
Nasce l'albo degli influencer 'rilevanti' in Italia: AGCOM ha aperto le iscrizioni
Il Digital Networks Act è stato rimandato: troppi aspetti ancora da chiarire
ASUS ROG ha lanciato due nuovi monitor da gaming con pannello Tandem OLED da 27 pollici
I nuovi iPhone 18 Pro potrebbero presentare un design inedito (per Apple)
Una parte dei Galaxy S26 avrà chip Exynos: la conferma arriva da Qualcomm
Amazon permetterà agli autori indipendenti di tradurre i libri con l'AI: arriva Kindle Translate
Il caso Zuckerberg a Palo Alto: una scuola privata non autorizzata e un quartiere in rivolta









15 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa ora se ne accorgono?
Sentire dire che Android è open source fa ridere anche ai sassi, è un prodotto Google che dovrebbe basarsi sull'open source ma di fatto non lo è,tu non puoi fare quello che vuoi con il tuo dispositivo,se scali i privilegi,perdi la garanzia del dispositivo e diverse app smettono di funzionare.
Ma ora se ne accorgono?
Sentire dire che Android è open source fa ridere anche ai sassi, è un prodotto Google che dovrebbe basarsi sull'open source ma di fatto non lo è,tu non puoi fare quello che vuoi con il tuo dispositivo,se scali i privilegi,perdi la garanzia del dispositivo e diverse app smettono di funzionare.
Android è di fatto Open Source. Poi che i produttori di smartphone non ti permettano di fare il root dei dispositivi non toglie il fatto che il software di base sia open o no.
E' open source per gli sviluppatori, mica per l'utilizzatore
E' open source per gli sviluppatori, mica per l'utilizzatore
Posso accedere al codice in via di sviluppo? No quindi non è open
Ti consiglio di vedere come viene sviluppato il sistema e vedrai che è tutto ma non open
Ma ora se ne accorgono?
Sentire dire che Android è open source fa ridere anche ai sassi, è un prodotto Google che dovrebbe basarsi sull'open source ma di fatto non lo è,tu non puoi fare quello che vuoi con il tuo dispositivo,se scali i privilegi,perdi la garanzia del dispositivo e diverse app smettono di funzionare.
Nel caso in cui ti volessi cimentare nello smanettare con Android 16, questo è il link per scaricare il codice sorgente: https://source.android.com/docs/set...wnloading?hl=it
Qui i tool per il flash dei firmware: https://source.android.com/docs/set...ng-device-build
Si, Android è opensource.
Ti consiglio di vedere come viene sviluppato il sistema e vedrai che è tutto ma non open
Divertiti: https://github.com/android
Solo per dirti che OPENSOURCE = devo vedere il codice in via di sviluppo non è un'equazione che abbia molto senso. Il codice finale è quello importante, è quello che deve essere aperto, visibile ed ispezionabile.
Solo per dirti che OPENSOURCE = devo vedere il codice in via di sviluppo non è un'equazione che abbia molto senso. Il codice finale è quello importante, è quello che deve essere aperto, visibile ed ispezionabile.
Se non posso modificare il codice non è open di fatto è Google che sviluppa il sistema e sol dopo lo rende disponibile nei fatti non è open, non come gli altri software open esistenti
va bhe ok non è puramente open ma ha ragione The_Hypersonic, è più open che closed..
a meno che non si voglia dubitare che quello pubblico è diverso da quello in prod.
quello che non è open sono i Google Play Services, che di fatto senza quelli renderebbero un telefono fondamentalmente "inutilizzabile" (vedi i casini che ha dovuto fare Huawei dopo il ban).
Il concetto di software open non è quello che vuoi dare tu, ma è quello che risponde alle definizioni date da Richard Stallman.
1. Libertà di eseguire il programma per qualsiasi scopo:
Questa libertà implica che l'utente non dovrebbe essere limitato nell'uso del software, indipendentemente dallo scopo. Non dovrebbe esserci alcuna restrizione su come o dove il software viene utilizzato.
2. Libertà di studiare il codice sorgente e di modificarlo:
L'accesso al codice sorgente è un prerequisito per questa libertà, poiché permette all'utente di capire come funziona il software e di apportare modifiche per adattarlo alle proprie esigenze.
3. Libertà di ridistribuire copie del software:
Gli utenti dovrebbero essere liberi di condividere il software con altri, permettendo a una comunità più ampia di beneficiare delle sue funzionalità e dei suoi miglioramenti.
4. Libertà di distribuire copie delle proprie versioni modificate:
Questa libertà consente agli utenti di condividere con la comunità le modifiche apportate al software, contribuendo al suo sviluppo e miglioramento continuo.
Queste condizioni, come ti è stato dimostrato dai link messi da The_Hypersonic, sono soddisfatte persino per Android.
Il concetto di software open non è quello che vuoi dare tu, ma è quello che risponde alle definizioni date da Richard Stallman.
1. Libertà di eseguire il programma per qualsiasi scopo:
Questa libertà implica che l'utente non dovrebbe essere limitato nell'uso del software, indipendentemente dallo scopo. Non dovrebbe esserci alcuna restrizione su come o dove il software viene utilizzato.
2. Libertà di studiare il codice sorgente e di modificarlo:
L'accesso al codice sorgente è un prerequisito per questa libertà, poiché permette all'utente di capire come funziona il software e di apportare modifiche per adattarlo alle proprie esigenze.
3. Libertà di ridistribuire copie del software:
Gli utenti dovrebbero essere liberi di condividere il software con altri, permettendo a una comunità più ampia di beneficiare delle sue funzionalità e dei suoi miglioramenti.
4. Libertà di distribuire copie delle proprie versioni modificate:
Questa libertà consente agli utenti di condividere con la comunità le modifiche apportate al software, contribuendo al suo sviluppo e miglioramento continuo.
Queste condizioni, come ti è stato dimostrato dai link messi da The_Hypersonic, sono soddisfatte persino per Android.
Questa sono le libertà del software libero o FOSS, diverso dal software open source. Android (meglio AOSP) è un software libero con licenza permissiva apache 2.0 (eccetto il kernel linux che è GPL 2.0).
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".