Rilasciati i primi risultati delle analisi sulla cometa interstellare 3I/ATLAS
Negli scorsi giorni è stata rilasciata una prima analisi della cometa interstellare 3I/ATLAS. I dati confermano che si tratta di una cometa che ha una composizione simile a un asteroide di tipo D e con una grande presenza di acqua.
di Mattia Speroni pubblicata il 26 Luglio 2025, alle 15:27 nel canale Scienza e tecnologiaNASA
Come sappiamo all'inizio di luglio è stata scoperta la cometa interstellare 3I/ATLAS (inizialmente denominata A11pI3Z e conosciuta anche C/2025 N1 (ATLAS)), il terzo oggetto interstellare mai osservato dal genere umano dopo 1I/'Oumuamua e 2I/Borisov. Molte sono le domande degli scienziati e le occasioni per studiarlo non saranno molte in quanto resterà a grande distanza dalla Terra, è relativamente piccolo, viaggia velocemente e passerà solo una volta all'interno del Sistema Solare. In un nuovo studio (non ancora peer-review) sono state esaminate le prime caratteristiche di questo oggetto.

Come scritto nello studio dal titolo Spectroscopic Characterization of Interstellar Object 3I/ATLAS: Water Ice in the Coma è stata eseguita una prima analisi spettroscopica della cometa per comprendere la sua composizione (nonostante non tutti siano concordi nel considerarla una cometa). Le analisi sono state eseguite sfruttando gli strumenti GMOS/Gemini Multi-Object Spectrograp (dell'osservatorio Gemini South) e SpeX (NASA IRTF, Infrared Telescope Facility).
La cometa interstellare 3I/ATLAS e le prime analisi sulla composizione
Lo spettro tra gli 0,5 μm e 0,8 μm della cometa interstellare ha mostrato una somiglianza con quello degli asteroidi di tipo D (e in particolare è stato preso come riferimento il meteorite del lago Tagish) mentre arrivando a lunghezze d'onda di 0,9 μm e 1,5 μm si avvicina a quello che ci si aspetterebbe da grandi agglomerati di ghiaccio presenti nella chioma di una cometa. I ricercatori hanno dichiarato che "le nostre osservazioni rivelano che 3I/ATLAS è una cometa interstellare attiva contenente abbondante ghiaccio d'acqua, con una composizione di polveri più simile agli asteroidi di tipo D che agli oggetti transnettuniani ultrarossi".

Una delle possibilità è che l'acqua racchiusa nella cometa 3I/ATLAS sia molto antica, superando l'età del Sistema Solare. Come per altre comete, anche in questo caso c'è una parte composta da molecole di varia natura con una miscela di molecole organiche, silicati e minerali a base di carbonio.
A differenza di 2I/Borisov (un'altra cometa interstellare), 3I/ATLAS non sembrerebbe rilasciare gas attualmente. Questo però potrebbe essere legato alla sua distanza dal Sole ma anche dai limiti dei sistemi di rilevazione. Inoltre per 2I/Borisov il gas fu rilevato solamente dopo una settimana dalla scoperta.


Tra le ipotesi c'è quella relativa alla possibilità che la cometa 3I/ATLAS si sia formata nelle zone periferiche del suo sistema planetario di origine con il ghiaccio d'acqua che potrebbe essere il componente principale. Questa parte l'accomunerebbe alle comete che osserviamo e che provengono dal Sistema Solare.
Prossimamente lo strumento NIRSpec del telescopio spaziale James Webb potrebbe essere impiegato per acquisire nuovi dati sulla cometa mentre si avvicina al Sole (e quindi con un'emissione che potrebbe essere superiore). Se in futuro si riusciranno a effettuare missioni che riusciranno a intercettare questo genere di oggetti ci saranno sicuramente molti più dati disponibili per gli scienziati permettendo in questo modo di costruire sia un archivio di informazioni unico su cosa c'è all'esterno del Sistema Solare ma anche studiare l'evoluzione di altri sistemi planetari e della Via Lattea stessa.










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2 Commenti
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"O-Click" dice che è "alieno"...Lo è ...
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