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#1 |
Bannato
Iscritto dal: Sep 2009
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Repubblica.it, un Giornale al contrario?
Premetto che non sono un fan di Berlusconi ( ho votato dipietro l'ultima volta)ma letto questo articolo è sconcertante il livello a cui è arrivata repubblica pur di dar contro a berlusconi, un castello d'accuse campate per aria sulla base del niente
![]() Ormai non è altro che un Giornale all'incontrario...uno difende l'altro attacca, ma il livello è quello...peccato perchè era il quotidiano che preferivo IL COMMENTO La macchina del fango di GIUSEPPE D'AVANZO Berlusconi si cucina da solo i suoi guai. Distrugge, di giorno, i muri che i suoi consiglieri fabbricano, di notte, per difenderlo. Quelli si erano appena rimboccati le maniche, con buona volontà, per riproporre - complici, le debolezze di Piero Marrazzo - la separatezza e l'inviolabilità della sfera privata dalla funzione pubblica (ancora!). Salta fuori che l'Egoarca ha avvertito per tempo il governatore: "C'è in giro un video contro di te". Frammento superbo della nostra vita pubblica. Merita di essere analizzato, e con cura. Viene comodo farlo in quattro quadri. Nel primo quadro, bisogna riscrivere con parole più adatte quel che sappiamo. Non il signor Silvio Berlusconi, ma il presidente del consiglio - proprietario del maggior gruppo editoriale del Paese - allerta il governatore "di sinistra" che il direttore di una sua gazzetta di pettegolezzi (Chi) ha in mano un video che lo compromette. Glielo ha detto la figlia (Marina, presidente di Mondadori). A questo punto, il capo del governo potrebbe consigliare all'altro uomo di governo di non perdere un minuto e di denunciare il ricatto all'autorità giudiziaria. Nemmeno per sogno. Il presidente del Consiglio indica all'altro attraverso chi passa il ricatto, ne fornisce indirizzo e numero di telefono: che il governatore si aggiusti le cose da solo mettendo mano al portafoglio e "ritirando la merce dal mercato", come pare si dica in questi casi. È la pratica di uomini che governano senza credere né alla legge né allo Stato, né in se stessi né nella loro responsabilità. In una democrazia rispettabile, l'argomento potrebbe essere definitivo. Nell'"Italia gobba", la legalità è opzione, mai dovere, e quindi l'argomento diventa trascurabile. Trascuriamolo (per un attimo solo) e immaginiamo che Marrazzo riesca nell'impresa di ricomprarsi quel video. È il secondo quadro. Vediamo che cosa accade a questo punto. Piero Marrazzo annuncia la sua seconda candidatura al governatorato. Si vota in marzo. Il candidato "di sinistra" è consapevole che il suo destino politico e personale è nelle mani del leader della coalizione "di destra". In qualsiasi momento, quello può tirare la corda e rompergli il collo. A quel punto, a chi appartiene la vita di Piero Marrazzo? A se stesso, alle sue decisioni politiche, ai suoi comportamenti privati o alla volontà e alle strategie dell'antagonista? È una condizione di vulnerabilità politica che dovrebbe consigliargli la piena trasparenza a meno di non voler diventare un burattino. Al contrario, Marrazzo tace e tira avanti. Scoppia lo scandalo e mente ("È una bufala", "Non c'è alcun video"). Lo scandalo diventa insostenibile e ancora rifiuta la responsabilità della verità: non dice dell'avvertimento di Berlusconi; non dice come si procura il denaro che gli occorre per le sue scapestrate avventure. (Sono buone ragioni per chiedergli di nuovo le dimissioni perché non è sufficiente l'ipocrita impostura dell'autosospensione). Quel che accade al governatore ci mostra in piena luce come funziona "una macchina". È il terzo quadro. Al centro della scena, i direttori delle testate di proprietà del presidente del Consiglio (o da lui influenzate). In questo caso, Alfonso Signorini, direttore di Chi, già convocato d'urgenza da una vacanza alle Maldive per confondere, con una manipolazione sublunare della realtà, il legame del premier con una minorenne. Signorini spiega come vanno le cose in casa dell'Egoarca, premier e tycoon. Direttamente con le redazioni o, indirettamente, da strutture esterne o da chi vuole qualche euro facile - i direttori raccolgono fango adatto a un rito di degradazione. Una volta messa al sicuro la poltiglia del disonore (autentica o farlocca, a costoro non importa), il direttore avverte i vertici del gruppo, l'amministratore delegato e il presidente. Che si incaricano di informare l'Egoarca. A questo punto, il premier è padrone del gioco. Pollice giù, e scatta l'aggressione. Pollice su, e il malvisto finisce in uno stato di minorità civile. Accade al giudice Mesiano, spiato dalle telecamere di Canale5. Berlusconi addirittura annuncia l'imboscata: "Presto, ne vedremo delle belle". Accade al direttore dell'Avvenire, Dino Boffo, colpevole di aver dato voce all'imbarazzo delle parrocchie per la vita disonorevole del premier. Accade al presidente della Camera, Gianfranco Fini, responsabile di un cauto e motivato dissenso politico. Accade a Veronica Lario, moglie ribelle. A ben vedere, accade oggi al ministro dell'Economia che può intuire sul giornale del premier qualche avvertimento. Suona così: "Tremonti in bilico"; "Se Tremonti va, Draghi arriva". C'è da chiedersi: quanti attori del discorso pubblico sono oggi nella condizione di sottomissione che anche Marrazzo era disposto ad accettare? Quarto e ultimo quadro, allora. Non viviamo nel migliore dei mondi. La personalizzazione della politica ha cambiato ovunque le regole del gioco e il fattore decisivo di ogni competizione è la proiezione negativa o positiva dell'uomo politico - e della sua affidabilità - nella mente degli elettori. È la ragione che fa del "killeraggio politico - scrive Manuel Castells (Comunicazione e potere) - l'arma più potente nella politica mediatica". I metodi sono noti. Si mette in dubbio l'integrità dell'avversario, nella vita pubblica e in quella privata. Ricordate che cosa accade a McCain e Kerry? Si ricordano agli elettori, "in modo esplicito o subliminale", gli stereotipi negativi associati alla personalità del politico, per esempio essere nero e musulmano in America. È la lezione che affronta Barack Obama. Si distorcono le dichiarazioni o le posizioni politiche. Si denunciano corruzione, illegalità o condotta immorale nei partiti che sostengono il politico. Naturalmente, le informazioni distruttive si possono raccogliere, se ci sono; distorcerle, se appaiono dubbie o controverse; fabbricarle, se non ci sono. È uno sporco lavoro, che ha creato negli Stati Uniti, dei professionisti. Uno di loro, Stephen Marks, consulente dei repubblicani, ha raccontato in un libro (Confessions of a Political Hitman, Confessioni di un killer politico) il suo modus operandi. È interessante riassumerlo: "Passo I, il killer politico raccoglie il fango. Passo II, il fango viene messo in mano ai sondaggisti che determinano quale parte del fango arreca maggior danno politico. Passo III, i sondaggisti passano i risultati a quelli che si occupano di pubblicità, che passano i due o tre elementi più dannosi su Tv, radio e giornali con l'intento di fare a pezzi l'avversario politico. Il terzo passo è il più notevole. Mi lascia a bocca aperta l'incredibile talento degli addetti ai media... quando tutto è finito, l'avversario ha subito un serio colpo, da cui non riesce più a riprendersi". Qui, quel che conta è la segmentazione del lavoro e soprattutto "l'incredibile talento degli addetti ai media" perché devono essere i più abili e i più convincenti. I media, negli Stati Uniti, non sono a disposizione della politica e per muoverli occorre "provocare fughe di notizie rimanendo al di fuori della mischia", offrire "merce" che regga a una verifica, a un controllo, che sia significativa e in apparenza corretta anche quando è manipolata. In Italia, non esiste questo scarto. Non c'è questa fatica da fare perché non c'è alcuna segmentazione della politica mediatica. Uno stesso soggetto ordina la raccolta del fango, quando non lo costruisce. Dispone, per la bisogna, di risorse finanziarie illimitate; di direzioni e redazioni; di collaboratori e strutture private; di funzionari disinvolti nelle burocrazie della sicurezza, magari di "paesi amici e non alleati". Non ha bisogno di convincere nessuno a pubblicare quella robaccia. Se la pubblica da sé, sui suoi media, e ne dispone la priorità su quelli che influenza per posizione politica. È questa la "meccanica" che abbiano sotto gli occhi e bisogna scorgere - della "macchina" - la spaventosa pericolosità e l'assoluta anomalia che va oltre lo stupefacente e noto conflitto d'interessi. Quel che ci viene svelato in queste ore è un sistema di dominio, una tecnica di intimidazione che mette freddo alle ossa, che minaccia l'indipendenza delle persone, l'autonomia del loro pensiero e delle loro parole. I più onesti, dovunque siano, dovrebbero riconoscerlo: non parliamo più di trasparenza della responsabilità pubblica, di vulnerabilità, di pubblico/privato. Più semplicemente, discutiamo oggi della libertà di chi dissente o di chi si oppone. O di chi potrebbe sentirsi intimidito a dissentire o a opporsi all'Egoarca http://www.repubblica.it/2009/10/sez...azzo-caso.html |
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#2 |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2002
Città: Reggio Calabria -> London
Messaggi: 12112
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![]() Ma guarda che è vero che Ilvio ha avvisato marrazzo tre giorni prima dello scandalo.. ![]()
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#3 |
Bannato
Iscritto dal: Sep 2009
Messaggi: 75
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#4 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2006
Messaggi: 2839
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Vabbeh, Berlusconi stesso è stato registrato via audio quando parlava "in intimità" con la D'Addario e uno stralcio di ciò che si sono detti è stato mandato in onda sui principali telegiornali spagnoli, e proprio questo dimostra che chiunque in Italia può essere oggetto di uno sputtanamento commissionato da "altri", ovvio poi che lo sputtanamento mediatico e giudiziario debba essere basato sui fatti e non sull'aria fritta ed entrambi (Berlusconi e Marrazzo) ne hanno fornito di materiale su cui "lavorare"...
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#5 |
Junior Member
Iscritto dal: Mar 2008
Messaggi: 19
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sta "solo" dicendo che Berlusconi grazie al suo conflitto di interessi teneva Marrazzo per le palle, e questo direi che è incontestabile. Non sta dicendo che avrebbe o che ha provocato lo scandalo, nè che ne è il mandante, sta facendo notare come la sua posizione di potere politico e mediatico lo pone come possibile ricattatore.
Niente di nuovo sotto il sole, ma direi niente di falso.
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#6 |
Bannato
Iscritto dal: Jan 2003
Città: London
Messaggi: 870
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La rubrica si chiama "il commento", non è uno spazio informativo, ma di approfondimento. Si da spazio all'opinione di Giuseppe D'Avanzo.
Il rotolo invece infile le opinioni di feltri un po' d'appertutto, come il prezzemolo. |
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#7 |
Member
Iscritto dal: Nov 2004
Città: Vicenza
Messaggi: 297
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forse a sinistra ...basta a vedere d'alema si ha una visione di berlusconi abbastanza semplicistica o buonista...nessuno dice che è colpa di berlusconi se succedono tutti i mali del mondo...però il tipo e tutto quello che ci sta dietro è abbastanza furbo...e sanno come usare la tv e i giornali che neanche ce ne rendiamo conto....d'avanzo dice di stare attenti che il tipo è furbo tutto qua
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Sono contrario al matrimonio dei preti: se fanno figli, siamo finiti. (cit) |
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#8 |
Member
Iscritto dal: Oct 1999
Messaggi: 186
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Mi dici e mi espiciti le gravi inesattezze del pensiero di D'Avanzo?
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membro dell'HWU Scouts Group |
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#9 |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2005
Città: Trentino
Messaggi: 1084
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Se per Repubblica si intende un giornale che scrive i fatti, a differenza de Il Giornale, allora sì.
Come biasimare quelli di Repubblica, almeno loro avranno il coraggio di guardare in faccia i loro figli, tra 20 anni. ![]() |
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#10 |
Member
Iscritto dal: Feb 2007
Città: Romagna ma col cuore in Toscana, e spero nel prossimo futuro in Spagna
Messaggi: 361
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Assolutamente NO!!!
![]() La Repubblica ha rubriche più interessanti (tipo quella della Salute del Martedì) ![]()
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Chiesa Valdese - Remember, my child: Without innocence the cross is only iron, - Grazie Daniele di regalarmi ogni giorno il tuo amore! - Per l'Alternativa - Chi ci pensa nel miele, annega - La Filosofia è come la Russia, piena di paludi e spesso invasa dai tedeschi. (Roger Nimier) |
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#11 |
Bannato
Iscritto dal: Oct 2009
Messaggi: 1
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come fanno tutti i politici di destra in questi giorni a dire che marrazzo doveva sottrarsi al ricatto denunciando, se è vero che proprio il loro capo berlusconi gli ha consigliato di fare diversamente, ovvero comprarsi le prove dei suoi errori?
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#12 | |
Bannato
Iscritto dal: Sep 2009
Messaggi: 75
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Quote:
dove sono le prove che berlusconi abbia detto a marrazzo di comprare i filmati invece di denunciare? non è illazione fine a se stessadire che marrazzo fosse un pupazzo politico in mano a berlusconi come si capisce dal tono del "commento"... oppure la frase "Uno stesso soggetto ordina la raccolta del fango, quando non lo costruisce"...c'era bisogno di tirare fuori una frase del genere una volta che mi pare abbia agito giustamente? aleggere il "commento" pare quasi che signorini e berlusconi ( che nemmeno si sono parlati ) abbiano organizzato tutta sta vicenda giusto per tenere al gunizaglio il pericolo marrazzo e che lui è un apovera vittima di questo sistema ingiusto che è la politica secondo il "modello berlusconi" Ultima modifica di Antoine27 : 27-10-2009 alle 11:01. |
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#13 | |
Junior Member
Iscritto dal: Mar 2008
Messaggi: 19
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#14 |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2000
Messaggi: 1114
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Sul Giornale, a parti invertite, non avresti mai letto nessuna accusa e richiesta di dimissioni per Marrazzo, come invece fa onestamente D'Avanzo.
E' questa la differenza fra i due giornali, che è quella che passa fra un giornale chiaramente di parte, e uno strumento di parte senza più alcun collegamento con il giornalismo.
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Fancazzista D.O.C.-Guida a Mac & OSX - Parte 1 |
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#15 |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2000
Città: di origine, di nascita, di residenza, di domicilio, di lavoro: Roma...però nel cuore c'è solo l'INTER!
Messaggi: 9601
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strano.
invece di pubblicare la foto del trans con le tette di fuori (come fece in altre occasioni) punta l'indice sull'uso dell'auto blu, eppure, non ricordo titoli come "A mign.. pardon ad escort con l'aereo della presidenza" http://www.funize.com/Il_Giornale/2009/10/25 pensi davvero che si equivalgano? |
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#16 | |
Member
Iscritto dal: Oct 1999
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E comunque leggi adnkronos: Signorini dice che il premier ha dato indirizzo a Marrazzo! http://www.adnkronos.com/IGN/News/Po...3.0.3914777417
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membro dell'HWU Scouts Group Ultima modifica di fransys : 27-10-2009 alle 11:52. |
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#17 | |
Bannato
Iscritto dal: Sep 2009
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questa probabilmente, anzi sicuramente l'ha detto al padre...questo poi, sempre immaginando, l'ha sicuramente detto a marrazzo...ma chi dice che gli ha detto di comprarle "come si è soliti fare" invece di denunciare o di farci quello che voleva ![]() ![]() se le foto fossero state pubblicate ci sarebbero stati 200 thread in 2 ore a dire tutti in coro" che schifo, usa queste vicende personali per fare politica", non le pubblica e avvisa l'interessato "che schifo uguale...forse gli ha detto questo, magari gli ha detto quest'altro...schifo schifo, vergogna" sul fatto dell'indirizzo che doveva dire?? c'è questo filmato, so chi te l'ha fatto...ma non te lo dico? |
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#18 | |
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#19 | |
Senior Member
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#20 | |
Member
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Ma io non credo che D'Avanzo dica che Marrazzo abbia fatto bene. ANche io penso che abbia sbagliato nel come ha condotto la cosa e che sia giusto che si dimetta.
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