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Intel Xeon 6+: è tempo di Clearwater Forest
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Old 13-08-2009, 12:36   #1
frankytop
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Follia ideologica ecologista (grazie Pecoraro Scanio!)

Kyoto e l'effetto serra:un'eco-bolletta da 840 milioni

Cinquecentocinquanta milioni di euro, solo per il 2009, che potrebbero diventare a 840 entro il 2012. È il conto, salato, che l'Italia rischia di pagare se vuole rispettare il tetto imposto alle emissioni di CO2 (anidride carbonica), gas ritenuto responsabile dell'effetto serra e del riscaldamento globale. Un costo per il paese, in difficoltà sui target, frutto di una negoziazione condotta un anno e mezzo fa a Bruxelles (era ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio). Rispetto ai limiti imposti dall'Europa infatti (l'Italia tra il 2009 e il 2012 può liberare nell'aria 201 milioni di tonnellate di CO2), avremo emissioni in eccesso per 56 milioni di tonnellate. Ciò rappresenta un costo: per produrre corrente elettrica, carta, cemento, acciaio e altre materie prime essenziali, il paese dovrà acquistare sui mercati internazionali dell'anidride carbonica diritti di emissioni che costano in media sui 12-15 euro la tonnellata. La stima di spesa per il sistema Italia per rientrare nei parametri è così nell'ordine degli 840 milioni. I tempi sono stretti. Nel solo 2009 si stimano 37 milioni di tonnellate di anidride carbonica di troppo, pari appunto a un costo di 550 milioni. Le conseguenze possono essere pesanti: già in autunno la nuovissima centrale a carbone che l'Enel ha finito da poco a Civitavecchia potrebbe rischiare lo stop. Stesso scenario per un'altra ottantina di impianti di ogni genere. Il problema riguarda infatti soprattutto le nuove installazioni.Ovviamente, tutto ciò non avrebbe alcun beneficio ambientale e si limiterebbe in un trasferimento semplice e diretto di denaro dai cittadini italiani verso chi ha diritti di emissione. Per esempio, verso le imprese tedesche e francesi (meno efficienti di quelle italiane sul fronte delle emissioni) i cui governi hanno negoziato a Bruxelles limiti assai più agevoli, anzi, così agevoli e comodi che gli impianti esteri possono emettere anidride carbonica a tonnellate senza nemmeno avvicinarsi ai tetti europei. L'allarme viene da una relazione del Comitato di gestione del Protocollo di Kyoto, autorità che ogni paese europeo deve darsi per seguire gli aspetti operativi e tecnici per ridurre la CO2 liberata in aria dalle ciminiere. In Italia il Comitato di gestione è formato dai ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico, ed è presieduto da Corrado Clini, direttore generale al ministero dell'Ambiente. Nei giorni scorsi il Comitato ha mandato uno studio ai ministri Giulio Tremonti (Economia), Stefania Prestigiacomo (Ambiente), Claudio Scajola (Sviluppo economico), Franco Frattini (Esteri) e Andrea Ronchi (Politiche comunitarie). La relazione dice che il piano nazionale delle emissioni per il periodo 2008-2012 «ha attribuito agli impianti esistenti 184,7 milioni di tonnellate di CO2 l'anno, mentre 16,93 milioni di tonnellate l'anno sono state destinate alla riserva nuovi entranti ovvero agli impianti che al momento della notifica del piano nazionale alla Commissione europea non avevano ancora ottenuto l'autorizzazione ad emettere gas ad effetto serra o non erano ancora entrati in esercizio. La rilevante differenza tra il fabbisogno stimato e l'assegnazione delle quote con il piano nazionale, come previsto ha determinato e sta determinando una situazione di particolare criticità, soprattutto per quanto riguarda la riserva nuovi entranti». Per il ministro dei rapporti con l'Europa Andrea Ronchi «i nuovi dati dimostrano che il governo italiano ha fatto una battaglia giusta, anche se solitaria nella fase iniziale, per correggere errori e velleità del passato che finiscono solo per avere una ricaduta su imprese e consumatori». Un fatto – insiste il ministro – «che è ancora più grave proprio perché nel frattempo si è aggravata la crisi dell'economia mondiale: l'ambiente è un tema strategico e rappresenta una risorsa ma va affrontato con ragionevolezza e senza demagogia». Tutto nasce dall'aver voluto fare i “primi della classe”. Il 28 febbraio 2008 l'Italia aveva proposto a Bruxelles un “tetto” massimo annuale di quote inferiore di almeno il 15% rispetto al fabbisogno necessario: 201,63 milioni di tonnellate, contro una stima di almeno 230 milioni data dai ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo Economico. Proposta piaciuta a Bruxelles e a tutti gli altri paesi europei, pronti a vendere a caro prezzo alle imprese italiane i diritti di emissione che loro avevano in eccesso. Il governo di allora si chiese: e se ci fossero problemi? L'unica risposta per proteggere la competitività delle imprese italiane fu l'impegno del governo – in caso di deficit di quote – a comprare con soldi pubblici i diritti e a donarli a tutti i nuovi impianti industriali che sarebbero entrati in servizio a partire dal 2008. In altre parole, è stato scaricato sul pubblico il costo di una distorsione ideologica a danno dell'economia italiana.
Per il Comitato di gestione di Kyoto, come soluzione potrebbe essere valutato il ricorso a un soggetto terzo (come la Cassa depositi e prestiti) per anticipare i soldi necessari a comprare i diritti di emissione, con un successivo rimborso da parte del sistema pubblico. «Avevo ripetutamente e invano segnalato al ministro dell'Ambiente di allora – ricorda Clini – che, considerati gli elevati livelli di efficienza energetica delle imprese italiane, un tetto inferiore al fabbisogno avrebbe comportato costi aggiuntivi ed effetti distorsivi per l'economia italiana. Ma il ministro era convinto che in questo modo le imprese italiane sarebbero state costrette a investimenti in nuove e più efficienti tecnologie».
Valutazione sbagliata, perché le imprese italiane sono già oggi tra le più efficienti al mondo dal punto di vista del CO2: l'unico modo per ottenere quei risultati è partire da impianti vecchi e centrali-caffettiera come se ne vedono all'estero. E se si facesse finta di niente? Sperando che nessuno si accorga dello sforamento? Oltre al rischio che qualche magistrato presto metta i sigilli agli impianti, c'è la certezza della multa europea. Salatissima. Cento euro per ogni tonnellata di anidride carbonica liberata in più nell'aria. Totale: 5,6 miliardi di euro.


Intelligentume italico....

Il Sole 24 Ore
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Old 13-08-2009, 13:02   #2
Gemma
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Bah, io la scarsa intelligenza la vedo in mosse quali fornire "nuovissime centrali a carbone"...
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Old 13-08-2009, 13:25   #3
udria
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Kyoto e l'effetto serra:un'eco-bolletta da 840 milioni

.... E se si facesse finta di niente? Sperando che nessuno si accorga dello sforamento? Oltre al rischio che qualche magistrato presto metta i sigilli agli impianti, c'è la certezza della multa europea. Salatissima. Cento euro per ogni tonnellata di anidride carbonica liberata in più nell'aria. Totale: 5,6 miliardi di euro.[/b]

Intelligentume italico....

Il Sole 24 Ore
Ma infatti....voglio proprio vedere chi sarà in grado di misurare esattamente le emissioni di CO2, quasi certo che autocertificheremo 201
__________________
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Old 13-08-2009, 13:25   #4
frankytop
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Bah, io la scarsa intelligenza la vedo in mosse quali fornire "nuovissime centrali a carbone"...
L'italia produce energia elettrica per il 60% usando gas e solo il 12% dal carbone inoltre la CO2 non è il male assoluto.
Nel caso della centrale di Torrevaldaliga Nord (Civitavecchia),ad esempio,il nuovo impianto a carbone assicura,rispetto all’attuale situazione ad olio combustibile,minori emissioni dell’82% per gli ossidi di zolfo,del 61% per gli ossidi di azoto, del 82% per le polveri.

Noi inoltre non abbiamo nemmeno il nucleare e in qualche modo l'energia bisogna produrla.

A parte tutto questo la vera questione riportata dall'articolo è che per via di una certa spavalderia ideologica,i verdi nostrani hanno voluto contrattare con Bruxelles valori di produzione CO2 insostenibili le cui conseguenze si faranno sentire nelle nostre tasche,come se non bastasse già la crisi.

Questa è la differenza che esiste tra ragionare razionalmente e l'abbandonarsi all'ideologia,qualunque essa sia.
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Old 13-08-2009, 13:26   #5
quelarion
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Bah, io la scarsa intelligenza la vedo in mosse quali fornire "nuovissime centrali a carbone"...
quoto. Ma é anche vero che un anno e mezzo fa il Ministro sapeva giá che c'erano "nuovissime centrali a carbone" in costruzione, e quindi stabilire un tetto che si era pressocché sicuri di sforare puó avere due spiegazioni:
1) incompetenza
2) forzare i governi successivi ad attuare politiche di riduzione delle emissioni

Non sono un estimatore particolare di Pecoraro Scanio, ma voterei per la seconda.

Inoltre vorrei pure sapere quale fonte mi dice che le imprese italiane sono ad oggi tra le piú efficienti dal punto di vista della CO2.

Ma d'altronde se siamo ancora qui a dover discutere se l'emissione di CO2 é una delle cause del riscaldamento globale o meno stiamo freschi...
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Old 13-08-2009, 14:34   #6
ALBIZZIE
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strano che se ne escano adesso.
dove erano questi signori quando fu emessa la prima direttiva sulle emissioni CO2 per gli anni 2005-2007?
quella che in termini di emissioni ci penalizzava rispetto agli altri paesi europei già in partenza?
per gli anni successivi invece di ridurre, cosa si faceva, si pretendeva un aumento di permessi ad emettere più CO2????

Emissioni effettive:
2005 : 225,989 ktonnes
2006 : 227,439 ktonnes
2007 : 226,388 ktonnes
2008 : 220,662 ktonnes

Permessi di emissioni:
2005: 216,150 ktonnes
2006: 205,050 ktonnes
2007: 203,255 ktonnes
2008: 211,689 ktonnes
__________________
"Et si omnes ego non"
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Old 13-08-2009, 14:47   #7
Lorekon
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Città: Pavia.. a volte Milano o Como...talora Buccinasco! Firenze fino al 15/7
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quindi bisognava sbattersene le balle del riscaldamento globale?

ormai si sono convinti anche USA e CINA (gli ambientalisti lo dicevano da vent'anni).

Pecoraro non lo adoro, però non è che sbagli sempre necessariamente eh...
__________________
"Le masse sono abbagliate più facilmente da una grande bugia che da una piccola". (Adolf Hitler)
"Se sei bello ti tirano le pietre, se sei brutto ti tirano le pietre. se sei al duomo ti tirano il duomo". (cit. un mio amico )
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Old 13-08-2009, 14:51   #8
_Magellano_
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Iscritto dal: Feb 2008
Città: dire paesino sarebbe essere generosi :asd:
Messaggi: 470
Ma poveretto pecoraro ora che non è piu ministro e coperto c'è la finanza che lo ha messo sotto indagine per non ricordo cosa,ricordo solo la sua foto su repubblica alla fine dell'articolo.
Ti conveniva riciclarti pd pecorà.
__________________
Sampdoria o Lazio,ditemi voi chi ha bruciato di piu,la sconfitta diretta o la sconfitta morale?
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Old 13-08-2009, 14:52   #9
Fil9998
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Bah, io la scarsa intelligenza la vedo in mosse quali fornire "nuovissime centrali a carbone"...
perchè quelle nucleari in un paese sovrabitato come l'itaia?
esempio una ce la piazzano in veneto: se mi trovano una landa desolata e disabitata in veneto dove piazzarla son veramente bravi: c'è un tasso di urbanizzazione ceh solo la lombardia ce l'ha più alto.

ah, pare la metteranno nel parco naturale del po ciè vicino al mare...


e giustamente... in mezzo al parco naturale ci sta .... del resto uno dei pochi posti verdi, vorremo mica sprecarlo...
tanto comunque le scorie risultanti le sbatteremo in campania tanto anceh se lì infiltrano le acque nessuno dice nulla...


qua siamo alla frutta
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Old 13-08-2009, 15:15   #10
xcdegasp
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basterebbe veramente poco per rientrare in quei limiti visto che grosse aziende hanno adottato da pochissimo la raccolta differenziata all'interno dei propri locali e ancora adesso devono sostenere la campagna per abbattere le emissioni CO2.
quante ditte hanno realmente coinvolto i propri dipendenti? quante città hanno veramente coinvolto i cittadini? quante aziende per ogni kg di CO2 emessa hanno contrinuito a reintegrare in parchi forestali piante affinchè questo contribuisse all'abbattimento delle emissioni co2?
perchè lo stato anzicchè incentivare e fare disegni di legge per obbligare le nuove case ad essere più autosufficenti ha disincentivato e sta smantellando gli incentivi al solare fotovoltaico e termico?


ma siamo sempre lì a prendere per vere le critiche del primo giornalista che deve colmare gli spazi di un quotidiano nel periodo estivo, una volta si colmava con reportage della vita delle tartarughe dall guscio molle o da foto di simpaticissime scimmiette che danzavano e suonavano a ritmo, o ancora da interviste a proficui bagnanti di qualche fontana cittadina a volte in casi estremi veniva intervistato anche l'animale domestico che era al seguito..
quando i politici andavano in vacanza andava in vacanza anche la critica mediatica alla politica non si assisteva mai ad articoli di crita politica nostalgica verso governi ormai sepolti
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Old 13-08-2009, 15:27   #11
Sheera
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Originariamente inviato da Fil9998 Guarda i messaggi
perchè quelle nucleari in un paese sovrabitato come l'itaia?
esempio una ce la piazzano in veneto: se mi trovano una landa desolata e disabitata in veneto dove piazzarla son veramente bravi: c'è un tasso di urbanizzazione ceh solo la lombardia ce l'ha più alto.

ah, pare la metteranno nel parco naturale del po ciè vicino al mare...


e giustamente... in mezzo al parco naturale ci sta .... del resto uno dei pochi posti verdi, vorremo mica sprecarlo...
tanto comunque le scorie risultanti le sbatteremo in campania tanto anceh se lì infiltrano le acque nessuno dice nulla...


qua siamo alla frutta
Qualcuno scrive: "se vai a Venezia trovi che metà zona idustriale è vuota, le industrie sono migrate verso mare e si sono contratte, se ci giri all’interno trovi sterpaglia rottami e ruggine a perdita d’occhio, Le zone industriali medie come quella di Padova non sanno più che fare dei terreni visto che le industrie che chiudono sono molte di più di quelle che aprono e la cosa va avanti da almeno 5 anni".

Le scorie nucleari sono di piccolo volume, vengono vetrificate e poi stoccate nei "depositi geologici".
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Old 13-08-2009, 15:46   #12
Lorekon
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Le scorie nucleari sono di piccolo volume, vengono vetrificate e poi stoccate nei "depositi geologici".
tipo Scanzano Ionico?
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Old 13-08-2009, 15:59   #13
lishi
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è interessante la parola ideologica ne titolo.

Mi sembra che il inquinamento e riscaldamento globale abbiano implicazioni ben pratiche
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Old 13-08-2009, 16:02   #14
entanglement
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Qualcuno scrive: "se vai a Venezia trovi che metà zona idustriale è vuota, le industrie sono migrate verso mare e si sono contratte, se ci giri all’interno trovi sterpaglia rottami e ruggine a perdita d’occhio, Le zone industriali medie come quella di Padova non sanno più che fare dei terreni visto che le industrie che chiudono sono molte di più di quelle che aprono e la cosa va avanti da almeno 5 anni".

Le scorie nucleari sono di piccolo volume, vengono vetrificate e poi stoccate nei "depositi geologici".
ci trovi le VIGNE nell'entroterra veneziano !

e se le scorie sono di piccolo volume perchè non te le tieni tu sul comodino ?
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And did you exchange a walk on part in the war for a lead role in a cage?
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Old 13-08-2009, 17:07   #15
lishi
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Qualcuno scrive: "se vai a Venezia trovi che metà zona idustriale è vuota, le industrie sono migrate verso mare e si sono contratte, se ci giri all’interno trovi sterpaglia rottami e ruggine a perdita d’occhio, Le zone industriali medie come quella di Padova non sanno più che fare dei terreni visto che le industrie che chiudono sono molte di più di quelle che aprono e la cosa va avanti da almeno 5 anni".

Le scorie nucleari sono di piccolo volume, vengono vetrificate e poi stoccate nei "depositi geologici".
Possono anche essere relativamente piccole, ma sommate nei anni ormai mi sembra che si parli già di decine di migliaia di tonnellate.

Il fatto è che per ogni grammo di rifiuti prodotti lasciamo in eredità alle generazioni successive qualche tonnellata di mer.da da gestire.

Non mi pare che i depositi siano butta dentro e dimentica, bisogno sempre tenerli monitorarli questi rifiuti.

Il nucleare corrente non è la soluzione in quanto produce più rifiuti di quelli che possiamo smaltire.

PS. mettere i rifiuti in qualche grotta non significa smaltirli.
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Old 13-08-2009, 17:44   #16
Balthasar85
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Originariamente inviato da lishi Guarda i messaggi
PS. mettere i rifiuti in qualche grotta non significa smaltirli.
QTO, è come metterli sotto il tappeto.
Vorrei far presente, agli estimatori del nucleare che gridano allo stoccaggio definitivo, che le scorie prodotte fino agli anni '80 non sappiamo ancora dove ce le dobbiamo mettere e le mandiamo sotto e sopra l'Italia in depositi provvisori o le sigilliamo nelle centrali chiuse (vedervi il servizio fatto l'anno scorso da Report potrebbe illuminarvi sotto quest'aspetto).

In secondo luogo qualcuno parla di "depositi geologici". E con ciò? Adesso che abbiamo chiamato con il nome tecnico delle buche nel terreno pensiamo che li le scorie siano più al sicuro? Son stati condotti dai germanici studi approfonditi su tutto il pianeta Terra per trovare una locazione idonea per stoccare le scorie radioattive per tutta la durata della loro vita: da poche centinaia di anni a 100.000 anni (prendete il tempo che è passato dalla venuta di Cristo ad oggi e moltiplicatelo per 50). Il risultato è stato che sulla Terra non c'è nessun luogo che possa ritenersi sicuro (es. non esiste zona dove non arrivi acqua per tutto quel tempo acqua+scorie=esplosione_radioattiva) per questo scopo.

In ultima battuta il mantenimento di questi depositi ha un costo multimillenario che non viene mai calcolato quando si parla di energia nucleare. Infatti il prezzo di tale energia è un prezzo politico, non si calcola in base a tutto il processo produttivo, dall'estrazione del materiale, alla lavorazione, all'utilizzo ed infine allo smaltimento come avviene in qualunque processo produttivo dell'uomo.

P.S.
Non sto dicendo che ho una alternativa o che sia sbagliato, con questo volevo solo chiarire un pò il discorso dello stoccaggio delle scorie.


CIAWA
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94/100 alla vincita del tostapane!
Testo l'Acer Aspire 5742G con GPU esterne =>QUI<=
Le domande sul "CIAWA" non saranno considerate.
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Old 13-08-2009, 18:17   #17
-kurgan-
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quindi bisognava sbattersene le balle del riscaldamento globale?
secondo qualcuno si
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Old 13-08-2009, 19:33   #18
xcdegasp
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secondo qualcuno si
Giorge W. Bush era un estimatore radicale del "non è vero" nonostante un bel resoconto della nasa nel suo cassetto chiuso a chiave
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Old 13-08-2009, 19:39   #19
Lorekon
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guardacaso DUBYA aveva un qualche interesse nel settore petrolifero

però anche Obama bombarda i talebani (quindi sono tutti uguali sti presidenti! )
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Old 13-08-2009, 20:07   #20
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L'italia produce energia elettrica per il 60% usando gas e solo il 12% dal carbone inoltre la CO2 non è il male assoluto.
Nel caso della centrale di Torrevaldaliga Nord (Civitavecchia),ad esempio,il nuovo impianto a carbone assicura,rispetto all’attuale situazione ad olio combustibile,minori emissioni dell’82% per gli ossidi di zolfo,del 61% per gli ossidi di azoto, del 82% per le polveri.

Noi inoltre non abbiamo nemmeno il nucleare e in qualche modo l'energia bisogna produrla.

A parte tutto questo la vera questione riportata dall'articolo è che per via di una certa spavalderia ideologica,i verdi nostrani hanno voluto contrattare con Bruxelles valori di produzione CO2 insostenibili le cui conseguenze si faranno sentire nelle nostre tasche,come se non bastasse già la crisi.

Questa è la differenza che esiste tra ragionare razionalmente e l'abbandonarsi all'ideologia,qualunque essa sia.
probabilmente avrebbero fattpo meglio a non cestinare il progetto di rubbia , invece che dedicare il 12 % al carbone ... ma non parliamo di ideologie
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quanto mi piacerebbe essere napoletano ! come dice berlusconi tutte le volte che passa davanti al quirinale ...
roberto benigni
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