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Old 19-11-2006, 21:38   #1
FabioGreggio
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Il Declino del Materialismo Occidentale





Il Declino del Materialismo Occidentale
di Fabio Greggio

articolo pubblicato nel sito MRS

L’apice di un’egemonia coincide con l’inizio del declino.
Oggi si scontrano due grandi realtà geografiche, filosofiche, empiriche: Occidente e Oriente.
L’Oriente, dopo il declino collaterale all’apogeo dell’Occidente, sta avendo la sua rivincita.
Si scontrano due mondi, ma anche due modi di intendere l’individuo.
L’Oriente introspettivo che ha coltivato l’anima e l’Occidente materialista che ha coltivato l’interesse individuale come bene supremo ed inalienabile.
L’Occidente che ha creato il Capitalismo e l’Oriente che, dopo le esperienze massificanti dei comunismi, ha metabolizzato l’esperienza capitalista presentandosi al mondo con una nuova filosofia infernale: il capitalismo collettivista.
Ovvero l’interesse individuale nell’ambito di uno Stato collettivista.

Ma l’uomo orientale è oggi più forte e preparato alle sfide: il culto dell’introspezione, dell’elevazione dello spirito lo ha rafforzato e reso resistente a qualsiasi sacrificio, conferendogli forza d’animo, pazienza, caparbietà.
L’Occidente invece ha partorito un uomo debole, decadente, viziato, lanciato verso un materialismo sfrenato che ha cancellato valori, distrutto modelli arcaici, desertificato la crescita interiore.
Per questo l’uomo occidentale è destinato alla sopraffazione da parte dei giganti orientali: Cina, India, Singapore, Taiwan, ecc.
Gli stati orientali che sposarono a suo tempo il materialismo occidentale sono, infatti, in declino come l’occidente stesso.
Uno su tutti il Giappone, che da anni è calato in una crisi di modelli, di sistema.

Anche se i mercati occidentali continuano a detenere l’egemonia sia sul piano tecnico sia finanziario, la società occidentale è in esaurimento: l’uomo occidentale è disorientato e privo di reali mete a lungo termine, totalmente immerso nell’ossessione del profitto a prescindere. Le dottrine politiche occidentali non sanno proporre modelli nuovi, aggiornati.
Le uniche proposte sono istericamente ancorate alla preservazione del PIL, dello sviluppo, della crescita.

Le sinistre, in perenne ricerca di una terza via, nuova e contemporanea, originale e slegata dalle esperienze ideologiche figlie dell’’800, boccheggiano tra un Blair neocon e un Clinton rosè.
Unico esempio di tentativo coraggioso nell’Occidente è forse quello di Zapatero, che però, pur rappresentando un modello interessante, rimane esperienza autoctona, la cui esportazione non è del tutto semplice.

L’Oriente invece ha creato un modello mostruoso passando dal Comunismo che annientava l’individuo, ad un sistema originale dove l’individuo continua ad essere ingranaggio e non protagonista, sfruttando però le finalità capitalistiche: l’interesse e la crescita economica prima d’ogni altra cosa.
Il risultato è una produzione a costi infinitamente inferiori a quelli Occidentali a parità, ormai ahimè, di qualità e tecnologia.

Il fenomeno ha già prodotto danni ingenti all’Occidente, ma è solo l’inizio.
Tutti i capitalisti occidentali sono ormai direzionati al mercato produttivo e distributivo Cinese.
Oggi noi accusiamo i primi contraccolpi.
Nei prossimi anni prevedo un’ecatombe.
Come non prevederla quando si hanno di fronte esempi banali che possono rendere l’idea: oggi un orologio al quarzo, tecnologicamente perfetto in tutte le sue finiture, se prodotto in Occidente costa ottanta euro.
Lo stesso prodotto è venduto dai cinesi a tre euro Iva inclusa.
Ma i prodotti che subiscono lo stesso trattamento sono ormai una quantità indescrivibile e presto saranno i cinesi a comprare l’Occidente.

L’Occidente non sembra per ora accorgersi della lenta invasione che coincide con il suo declino che presto diverrà esponenziale, logaritmico.
L’uomo occidentale non è né preparato a ciò né possiede più le risorse interiori per sopportare questo declino inarrestabile.
In sé egli ha distrutto millenni d’umanesimo, cultura, storia.
La televisione ha azzerato il livello culturale d’intere giovani generazioni.
La crescita interiore ha lasciato il passo al praticismo materialista e alle soddisfazioni epidermiche più che quelle dello spirito, contraddicendo le basi filosofiche e gli archetipi ellenistici sui quali l'Occidente si era generato, che prediligevano la crescita inetriore a quella esteriore, l'essere all'avere.

Mentre l’Oriente ha mantenuto a tutt’oggi una spiritualità che marcia di pari passo con il nuovo sistema, conferendo all’individuo quel distacco sufficiente capace di renderlo alieno alla mostruosità del sistema che lo rende puro ingranaggio, pedina, mezzo per il fine, l’uomo occidentale ha puntato tutto su de sé.
E’ il declino del materialismo Occidentale, dovuto anche al fatto che l’Oriente, pur rimanendo tale, ha saputo metabolizzare l’esperienza occidentale cogliendone l’aspetto più competitivo finalizzato all’egemonia economica che presto sarà anche culturale e materiale.
Un po’ come fece l’Occidente decenni fa quando seppe metabolizzare la contestazione traendo addirittura profitto dalla mercificazione dei simboli di quel fenomeno.

Di fronte al crollo dei prezzi, del costo del lavoro, dell’aggressività dei mercati asiatici, della determinazione e della pazienza interiore tutta orientale, l’Occidente ha ormai una sola via: divenire succube di quei mercati, di quelle culture.
Per correre ai ripari è tardi.
L’unico lavoro possibile oggi è il recupero e la salvaguardia dei valori e il ritorno a coltivare un umanesimo anche politico che spinga l’uomo occidentale ad una possibile catarsi dalla quale risorgere come una Fenice.
La politica può fare molto perché essa propone modelli sociali.
Ma occorre abbandonare velocemente il liberismo economico e proporre modelli di sviluppo nuovi, dove la redistribuzione più equa permetta alle nuove generazioni un maggiore movimentismo e intraprendenza, limitando i monopoli in favore di uno sviluppo cooperativo e non verticistico come quello dei grandi capitali che hanno arricchito pochi e affamato molti.
Un concetto questo già magistralmente eviscerato da Herbert Marcuse nel suo "L'uomo a una dimensione" dove l’individuo, in questo modello la vita, si riduce al bisogno atavico di produrre e consumare, senza possibilità di resistenza.

Per Marcuse, infatti, la società tecnologica avanzata riduce tutto a sé, ogni dimensione "altra" è asservita al potere capitalistico e ai consumi, conquistata dal dominio "democratico" della civiltà industriale; una società che condiziona i veri bisogni umani, sostituendoli con altri artificiali. E' in questo senso che Marcuse formula la condanna della tecnologia, che conterrebbe già insita nella sua natura un'ideologia di dominio.

In questo concetto sta l’errore dell’Occidente. La sua ipotetica forza, la libertà individuale e lo sviluppo capitalista, si è rivelato il modello sbagliato.
Il modello dell’individuo e del culto del suo interesse, del materialismo fino a divenirne schiavo.
Fino a soccombere ad un modello simile, addirittura copiato, mostruoso, degenere, ma che ha in se l’umiltà dell’anima che rende l’uomo schiavo del modello, ma capace di sentirsi libero anche immerso nelle feci.


Fabio Greggio

Ultima modifica di FabioGreggio : 19-11-2006 alle 21:40.
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Old 19-11-2006, 21:51   #2
D1o
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quando parli di oriente a cosa ti riferisci con esattezza?

edit: ho visto. adesso preparo una risposta articolata
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Old 19-11-2006, 21:54   #3
A.L.M.
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Originariamente inviato da FabioGreggio
..cut..
Ma queste cose le pensi veramente o ci prendi per i fondelli?
Fatti un giro in Tibet e poi fammi sapere cosa ne pensano li' della superiorita' morale cinese...
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Old 19-11-2006, 21:55   #4
FabioGreggio
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Originariamente inviato da D1o
quando parli di oriente a cosa ti riferisci con esattezza?

edit: ho visto. adesso preparo una risposta articolata
Al continente che è all'estremo est dell'Europa: Asia.
Più in particolare degli stti menzionati ad esempio nell'articolo.

fg
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Old 19-11-2006, 22:11   #5
Ziosilvio
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Originariamente inviato da FabioGreggio
il suo declino che presto diverrà esponenziale, logaritmico.
Di questi, uno va come una lumaca, e l'altro va come una spada.
Ci dobbiamo preoccupare o no?
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Old 19-11-2006, 22:14   #6
Swisström
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A me pare, che gli stati asiatici non stiano facendo altro che cercare di imitare l'occidente (visto come un modello), sfruttando o tralasciando i lati occidentali scomodi (a volta a ragione, altre a torto).

Ergo articolo totalmente sballato e basato su convinzioni errate, per quel che mi riguarda
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Old 19-11-2006, 22:20   #7
FabioGreggio
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Quote:
Originariamente inviato da A.L.M.
Ma queste cose le pensi veramente o ci prendi per i fondelli?
Fatti un giro in Tibet e poi fammi sapere cosa ne pensano li' della superiorita' morale cinese...

Quote:
...l’Oriente che, dopo le esperienze massificanti dei comunismi,...

...una nuova filosofia infernale: il capitalismo collettivista....

...Ovvero l’interesse individuale nell’ambito di uno Stato collettivista...

...L’Oriente invece ha creato un modello mostruoso ...

...passando dal Comunismo che annientava l’individuo...

...dove l’individuo continua ad essere ingranaggio e non protagonista...

...capace di renderlo alieno alla mostruosità del sistema che lo rende puro ingranaggio, pedina, mezzo per il fine...

Ma non hai capito un cazzo...

fg
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Old 19-11-2006, 22:34   #8
D1o
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Premetto che a pelle non sono sicuro di come risponderti e di avere alcune perplessità su cui ti chiederò chiarimenti. andrò adesso ad analizzarla punto per punto.

Quote:
Originariamente inviato da FabioGreggio
http://www.cinaoggi.it/arte/arte/critica-arte-cinese/009.jpg[/img]



....
L’apice di un’egemonia coincide con l’inizio del declino.
Oggi si scontrano due grandi realtà geografiche, filosofiche, empiriche: Occidente e Oriente.
L’Oriente, dopo il declino collaterale all’apogeo dell’Occidente, sta avendo la sua rivincita.



Si scontrano due mondi, ma anche due modi di intendere l’individuo.
L’Oriente introspettivo che ha coltivato l’anima e l’Occidente materialista che ha coltivato l’interesse individuale come bene supremo ed inalienabile.

Perchè l'oriente ha coltivato l'anima? in che modo dimostra la sua supremazia in questo campo rispetto all'occidente? mi sembra che qui vi sia un'implicita assunzione del concetto: " non ha coltivato il materialismo e l'interesse individuale, QUINDI ha coltivato l'anima".

in realtà l'individualismo, una volta scevro dai pregiudizi e dal connotato negativo che ha assunto questa parola, potrebbe essere considerato una forma di coltivazione dell'anima. cosa c'è di male nel favorire l'individuo, l'IO per eccellenza, in ogni sua forma, sia essa fisica che sipituale?



L’Occidente che ha creato il Capitalismo e l’Oriente che, dopo le esperienze massificanti dei comunismi, ha metabolizzato l’esperienza capitalista presentandosi al mondo con una nuova filosofia infernale: il capitalismo collettivista.
Ovvero l’interesse individuale nell’ambito di uno Stato collettivista.



Ma l’uomo orientale è oggi più forte e preparato alle sfide: il culto dell’introspezione, dell’elevazione dello spirito lo ha rafforzato e reso resistente a qualsiasi sacrificio, conferendogli forza d’animo, pazienza, caparbietà.

L’Occidente invece ha partorito un uomo debole, decadente, viziato, lanciato verso un materialismo sfrenato che ha cancellato valori, distrutto modelli arcaici, desertificato la crescita interiore.

questo passaggio pone diverse obbiezioni:

1) non può essere che l'occidentale sia solo piu sgrezzato, piu sensibile, a certi stimoli, a causa della sua cultura e storia e che la "resistenza a qualsiasi sacrificio" sia solo un modo carino per dire:" sono disposto a rinunciare a x, y, z per ottenere il mio scopo ed al diavolo il resto!". chi stabilisce che x,y,z siano sacrificabili?


Per questo l’uomo occidentale è destinato alla sopraffazione da parte dei giganti orientali: Cina, India, Singapore, Taiwan, ecc.
Gli stati orientali che sposarono a suo tempo il materialismo occidentale sono, infatti, in declino come l’occidente stesso.
Uno su tutti il Giappone, che da anni è calato in una crisi di modelli, di sistema.

non capisco come la morale di un sistema possa influire su un sistema economico-socio-politico. non vedo il nesso, potresti spiegare meglio questo passaggio per favore?

Anche se i mercati occidentali continuano a detenere l’egemonia sia sul piano tecnico sia finanziario, la società occidentale è in esaurimento: l’uomo occidentale è disorientato e privo di reali mete a lungo termine, totalmente immerso nell’ossessione del profitto a prescindere. Le dottrine politiche occidentali non sanno proporre modelli nuovi, aggiornati.
Le uniche proposte sono istericamente ancorate alla preservazione del PIL, dello sviluppo, della crescita.

mentre quelle dell'oriente (cina india taiwan ecc...) invece no? il boom economico, gli incredibili investimenti in nuove tecnologie e ricerca sono finalizzate ad un miglioramento della morale???


Le sinistre, in perenne ricerca di una terza via, nuova e contemporanea, originale e slegata dalle esperienze ideologiche figlie dell’’800, boccheggiano tra un Blair neocon e un Clinton rosè.
Unico esempio di tentativo coraggioso nell’Occidente è forse quello di Zapatero, che però, pur rappresentando un modello interessante, rimane esperienza autoctona, la cui esportazione non è del tutto semplice.


L’Oriente invece ha creato un modello mostruoso passando dal Comunismo che annientava l’individuo, ad un sistema originale dove l’individuo continua ad essere ingranaggio e non protagonista, sfruttando però le finalità capitalistiche: l’interesse e la crescita economica prima d’ogni altra cosa.
Il risultato è una produzione a costi infinitamente inferiori a quelli Occidentali a parità, ormai ahimè, di qualità e tecnologia.

cio puo essere vero per gli impianti produttivi (e di questo è complice una serie di fattori puramente economici come una moneta debole, un costo (ed un valore, se vogliamo) della vita estremamente basso, ecc...) ma appunto l'annientamento dell'individuo preculde la formazione di idee originali imho, l'uomo diventa un mero attuatore, lu leveraggio del processo e non l'ideatore. non c'è processo creativo, solo esecutivo.

Il fenomeno ha già prodotto danni ingenti all’Occidente, ma è solo l’inizio.
Tutti i capitalisti occidentali sono ormai direzionati al mercato produttivo e distributivo Cinese.
Oggi noi accusiamo i primi contraccolpi.
Nei prossimi anni prevedo un’ecatombe.
Come non prevederla quando si hanno di fronte esempi banali che possono rendere l’idea: oggi un orologio al quarzo, tecnologicamente perfetto in tutte le sue finiture, se prodotto in Occidente costa ottanta euro.
Lo stesso prodotto è venduto dai cinesi a tre euro Iva inclusa.
Ma i prodotti che subiscono lo stesso trattamento sono ormai una quantità indescrivibile e presto saranno i cinesi a comprare l’Occidente.

L’Occidente non sembra per ora accorgersi della lenta invasione che coincide con il suo declino che presto diverrà esponenziale, logaritmico.

insomma... è ormai da una decina d'anni che si parla di cina come nuova potenza economica e politica...

L’uomo occidentale non è né preparato a ciò né possiede più le risorse interiori per sopportare questo declino inarrestabile.
In sé egli ha distrutto millenni d’umanesimo, cultura, storia.

cioè? che ha fatto? non capisco, puoi argomentare meglio per favore?

La televisione ha azzerato il livello culturale d’intere giovani generazioni.

hai mai visto la programmazione tv cinese? si mischiano format importati da hollywood a indottrinamento duro e puro.

La crescita interiore ha lasciato il passo al praticismo materialista e alle soddisfazioni epidermiche più che quelle dello spirito, contraddicendo le basi filosofiche e gli archetipi ellenistici sui quali l'Occidente si era generato, che prediligevano la crescita inetriore a quella esteriore, l'essere all'avere.

Mentre l’Oriente ha mantenuto a tutt’oggi una spiritualità che marcia di pari passo con il nuovo sistema, conferendo all’individuo quel distacco sufficiente capace di renderlo alieno alla mostruosità del sistema che lo rende puro ingranaggio, pedina, mezzo per il fine, l’uomo occidentale ha puntato tutto su de sé.

cioè coem ha fatto esattamente? non mi sembra. (condizioni di lavoro assurde, diritti umani pari a 0, assistenza sanitaria nulla ecc) in che modo la morale superiore di un operaio cinese lo rende asceta?

E’ il declino del materialismo Occidentale, dovuto anche al fatto che l’Oriente, pur rimanendo tale, ha saputo metabolizzare l’esperienza occidentale cogliendone l’aspetto più competitivo finalizzato all’egemonia economica che presto sarà anche culturale e materiale.
Un po’ come fece l’Occidente decenni fa quando seppe metabolizzare la contestazione traendo addirittura profitto dalla mercificazione dei simboli di quel fenomeno.

mi pare un po stiracchiato come esempio. vuoi argomentare?

Di fronte al crollo dei prezzi, del costo del lavoro, dell’aggressività dei mercati asiatici, della determinazione e della pazienza interiore tutta orientale, l’Occidente ha ormai una sola via: divenire succube di quei mercati, di quelle culture.

non sono d'accordo. puo essere il capitano sulla galera, che dirige il timone mentre l'oriente è ai banchi dei rematori.

Per correre ai ripari è tardi.
L’unico lavoro possibile oggi è il recupero e la salvaguardia dei valori e il ritorno a coltivare un umanesimo anche politico che spinga l’uomo occidentale ad una possibile catarsi dalla quale risorgere come una Fenice.
La politica può fare molto perché essa propone modelli sociali.

non sono d'accordo. ciò sarebbe valido per una politica centralista ed egemona, mentre una democrazia multipartitica occidentale credo che sia il RIFLESSO dei modelli sociali gia presenti.

Ma occorre abbandonare velocemente il liberismo economico e proporre modelli di sviluppo nuovi, dove la redistribuzione più equa permetta alle nuove generazioni un maggiore movimentismo e intraprendenza, limitando i monopoli in favore di uno sviluppo cooperativo e non verticistico come quello dei grandi capitali che hanno arricchito pochi e affamato molti.

in che modo una ridistribuzione da parte du un ente superiore dovrebbe promuovere l'intraprendenza? ed in che maniera il cooperativismo è superiore all'individualismo nei risvolti pratici? (lasciamo da una parte quelli morali per il momento)

Un concetto questo già magistralmente eviscerato da Herbert Marcuse nel suo "L'uomo a una dimensione" dove l’individuo, in questo modello la vita, si riduce al bisogno atavico di produrre e consumare, senza possibilità di resistenza.

ammetto la mia ignoranza, mi documenterò.

Per Marcuse, infatti, la società tecnologica avanzata riduce tutto a sé, ogni dimensione "altra" è asservita al potere capitalistico e ai consumi, conquistata dal dominio "democratico" della civiltà industriale; una società che condiziona i veri bisogni umani, sostituendoli con altri artificiali. E' in questo senso che Marcuse formula la condanna della tecnologia, che conterrebbe già insita nella sua natura un'ideologia di dominio.

no! la tecnologia è uno strumento per liberare l'uomo dal dominio delle limitazioni della fisica e del suo corpo!

In questo concetto sta l’errore dell’Occidente. La sua ipotetica forza, la libertà individuale e lo sviluppo capitalista, si è rivelato il modello sbagliato.
Il modello dell’individuo e del culto del suo interesse, del materialismo fino a divenirne schiavo.

essere schiavo di se stesso puo essere la piu grande liberà. non vi sono infatti limiti alla propria volontà.

Fino a soccombere ad un modello simile, addirittura copiato, mostruoso, degenere, ma che ha in se l’umiltà dell’anima che rende l’uomo schiavo del modello, ma capace di sentirsi libero anche immerso nelle feci.

non comprendo quest'ultimo passaggio. potresti ampliarlo o parafrasarlo per cortesia?



Fabio Greggio
per concludere: sono confuso. temo di non aver compreso al 100% il tuo pensiero. inizi dichiarando la superiorità del sistema orientale in virtu di una sua maggiore attenzione alla morlaità ed interiorità ma a piu riprese affermi che questo non ha portato miglioramenti alla sua condizione ed affermi che ha prodotto sistemi "mostruosi" ed "alienanti", dai quali l'orientale si difende con la sua moralità. coem ho detto sono confuso.

aspetto fiducioso una tua replica.

ciao
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Ultima modifica di D1o : 19-11-2006 alle 22:58.
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Old 19-11-2006, 22:46   #9
beppegrillo
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il capitalismo collettivista eheh bella trovata
Peccato che non sia così, che questi pensieri hanno modo di esistere solo perchè ci troviamo di fronte a società pre-capitaliste, quando la transizione sarà completa direi che puoi escludere l'aggiunta "collettivista"
Il divario ricchi/poveri in cina stà crescendo in dismisura, se per te questo è simbolo di superiorità del loro capitalismo rispetto al nostro, direi che stiamo freschi
__________________
Ciao ~ZeRO sTrEsS~
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Old 19-11-2006, 22:53   #10
D.O.S.
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penso che è un articolo di propaganda del modello cinese , alcune cose dette sono anche delle contraddizioni :
Quote:
Per questo l’uomo occidentale è destinato alla sopraffazione da parte dei giganti orientali: Cina, India, Singapore, Taiwan, ecc.
Gli stati orientali che sposarono a suo tempo il materialismo occidentale sono, infatti, in declino come l’occidente stesso.
Uno su tutti il Giappone, che da anni è calato in una crisi di modelli, di sistema.
Singapore e Taiwan hanno sposato il modello occidentale ancora prima della cina e la crisi economica in Giappone non ha nulla a che vedere con il suo capitalismo.
Non usate le dottrine filosofiche orientali per giustificare il boom economico in Cina e nei paesi vicini perchè non centrano nulla : la crescita del PIL è dovuta ad altri fattori : manodopera a costo quasi zero , assenza di tutela per il lavoratore , sfruttamento del lavoro minorile e per quanto riguarda la Cina nessun rispetto dei diritti umani : specialmente nei contronti dei religiosi .
D.O.S. è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 19-11-2006, 23:34   #11
Jaguar64bit
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Originariamente inviato da beppegrillo
il capitalismo collettivista eheh bella trovata
Peccato che non sia così, che questi pensieri hanno modo di esistere solo perchè ci troviamo di fronte a società pre-capitaliste, quando la transizione sarà completa direi che puoi escludere l'aggiunta "collettivista"
Il divario ricchi/poveri in cina stà crescendo in dismisura, se per te questo è simbolo di superiorità del loro capitalismo rispetto al nostro, direi che stiamo freschi

Il termine "capitalismo collettivista" sa proprio di zanzata.
Jaguar64bit è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-11-2006, 00:16   #12
Sehelaquiel
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Quote:
Originariamente inviato da FabioGreggio

Ma l’uomo orientale è oggi più forte e preparato alle sfide: il culto dell’introspezione, dell’elevazione dello spirito lo ha rafforzato e reso resistente a qualsiasi sacrificio, conferendogli forza d’animo, pazienza, caparbietà.
L’Occidente invece ha partorito un uomo debole, decadente, viziato, lanciato verso un materialismo sfrenato che ha cancellato valori, distrutto modelli arcaici, desertificato la crescita interiore.
Questo paragrafo e' ricco di generalizzazioni e polarizza le caratteristiche dei due uomini appartenenti a questi due "mondi" (che secondo me, non sono tanto diversi). E' grazie all' ostensione dell' occidente della sua ricchezza che i piu' meritosi vengono ispirati a creare obiettivi per arrivare a queste vette, per poi raggiungere questi obiettivi, sudando sangue sin dall' inizio della loro vita. E' lo stesso occidente che catalizza l'oriente, vedi un India che si sta dando al capitalismo esuberante con il solo freno del governo con l'obiettivo di non portare allo sfruttamento estremo di una certa percentile della sua societa' (e con questo non voglio implicare lo sfruttamento dei lavoratori, ma molte altre cose), e spesso brancolando il tutto.

La Cina, alla fine, credo che non sia molto diversa: si sta attuando verso il capitalismo cercando di stabilire il potere appartenente al suo asso, il socialismo, ed anzi cercando pure di ridurlo, nel lungo termine. Non a caso Hong Kong potra' rimanere con il suo sistema basato sul capitalismo sino al 2047, pretesa per dare alla Cina gli anni sufficienti per ristrutturare il suo sistema ad uno capitalista e meno socialista - ovvero, il sistema del Hong Kong, imho, continuera' ad essere la stessa anche dopo quell' anno. La Cina sta copiando il sistema che ha funzionato per l'occidente ed in specie per l'america, sapendo che e' forte della sua popolazione che corrisponde ad un sesto di quella intera mondiale.


Quote:
Originariamente inviato da FabioGreggio
Per questo l’uomo occidentale è destinato alla sopraffazione da parte dei giganti orientali: Cina, India, Singapore, Taiwan, ecc.
Gli stati orientali che sposarono a suo tempo il materialismo occidentale sono, infatti, in declino come l’occidente stesso.
Uno su tutti il Giappone, che da anni è calato in una crisi di modelli, di sistema.
E' buffo che non ti limiti a mettere nella stessa riga Cina ed India, ma gli metti pure accanto Non parliamo poi del fatto che includi Singapore e Taiwan, gli stessi che emulano il giappone e la corea del sud, ovvero, il sistema occidentale.

Il Giappone e' calato negli anni 90 per via di un governo non all' altezza del suo paese che ha sbagliato molto nell' indirizzare certi aspetti dell' economia. Se non avessero commesso errori per molte delle cose che avrebbero dovuto fare correttamente, l'economia del Giappone avrebbe avuto il potenziale di avvicinarsi e di molto agli stati uniti.

E, i primi segnali di un ritorno positivo dell' economia giapponese c'e', per via del nuovo primo ministro Shinzo Abe, che promette di continuare il lavoro del suo precedecessore e riformatore Koizumi.

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Originariamente inviato da FabioGreggio
Anche se i mercati occidentali continuano a detenere l’egemonia sia sul piano tecnico sia finanziario, la società occidentale è in esaurimento: l’uomo occidentale è disorientato e privo di reali mete a lungo termine, totalmente immerso nell’ossessione del profitto a prescindere. Le dottrine politiche occidentali non sanno proporre modelli nuovi, aggiornati.
Le uniche proposte sono istericamente ancorate alla preservazione del PIL, dello sviluppo, della crescita.
Di nuovo, generalizzazioni. Generalizzando in questo modo non si possono notare le sfumature, e polarizzare in questo modo non fa senso, dato che potrei benissimo affermare (generalizzando, come fai te del resto) che il uomo orientale (mettiamo cinese va) e' osessionato anche lui dal profitto. Ed e' vero, basta vedere la crescita' dirampante dei super ricchi (ed anche i ricchi piu' "normali") in Cina.

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Originariamente inviato da FabioGreggio
L’Oriente invece ha creato un modello mostruoso passando dal Comunismo che annientava l’individuo, ad un sistema originale dove l’individuo continua ad essere ingranaggio e non protagonista, sfruttando però le finalità capitalistiche: l’interesse e la crescita economica prima d’ogni altra cosa.
Il risultato è una produzione a costi infinitamente inferiori a quelli Occidentali a parità, ormai ahimè, di qualità e tecnologia.
E la ritieni una cosa buona che "l'individuo continua adessere ingranaggio e non protagonista, sfruttando pero' le finalita' capitalistiche"? Voglio vivere in una societa' meritocratica che premia i piu' meritocratici, e non una societa' dove sono (teoricamente) un semplice ingranaggio che serve a portare ricchezza a tutti (inclusa la gente che da' meno di quanto dovrebbe prendere). E si, questa societa di cui parlo io, premia i meritocratici e non li forza ad essere dei semplici "ingranaggi". Perche' il trattare l'individuo come semplice ingranaggio non e' derivato dall' occidente moderno, ma dall' oriente. Perche', alla fine, il sistema occidentele e' meritocratico.

La realta', poi, e' che la Cina non funziona in questo modo. Senno' non saremmo ad asistere alla crescita' dei ricchi in Cina.

La qualita' e la tecnologia degli input (tra cui lavoratori e capitale) cinesi alla produzione eguaglia quella americana ed europea? Ma neanche per sogno, ci vorranno forse decenni affinche' potranno essere comparate nello stesso ordine di grandezza. Cosa che il governo cinese sta urgentemente cercando di velocizzare.

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Originariamente inviato da FabioGreggio
Il fenomeno ha già prodotto danni ingenti all’Occidente, ma è solo l’inizio.
Tutti i capitalisti occidentali sono ormai direzionati al mercato produttivo e distributivo Cinese.
Oggi noi accusiamo i primi contraccolpi.
Nei prossimi anni prevedo un’ecatombe.
Come non prevederla quando si hanno di fronte esempi banali che possono rendere l’idea: oggi un orologio al quarzo, tecnologicamente perfetto in tutte le sue finiture, se prodotto in Occidente costa ottanta euro.
Lo stesso prodotto è venduto dai cinesi a tre euro Iva inclusa.
Ma i prodotti che subiscono lo stesso trattamento sono ormai una quantità indescrivibile e presto saranno i cinesi a comprare l’Occidente.
I capitalisti occidentali sono piu' interessati al potenziale del mercato interno cinese che alle capacita' produttive della Cina, sono loro stessi che ci guadagnano ad assistere ad uno sviluppo del mercato interno. Ed e' per questo che gli investimento stanno continuando ad aumentare, vogliono la fetta.

Riguardo l'analogia del orologio, stai tranquillo che fra 20 anni l'orologio venduto in Cina non costera' molto meno. I cinesi comincieranno a comprare l'occidente? certo che si, e l'occidente non aspetta altro che una crescita notevole della richiesta e base della clientela! L'occidente non aspetta altro che sfruttare i mercati che verranno creati per le fascie di media ricchezza che sono in pieno sviluppo esplosivo in Cina!

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Originariamente inviato da FabioGreggio
L’Occidente non sembra per ora accorgersi della lenta invasione che coincide con il suo declino che presto diverrà esponenziale, logaritmico.
Deciditi, il suo declino diventera' esponenziale (ovvero, diventera' sempre piu' veloce) o logaritmico (diventera' sempre piu' lento)? E per "l'invasione" come sara'?

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Originariamente inviato da FabioGreggio
L’uomo occidentale non è né preparato a ciò né possiede più le risorse interiori per sopportare questo declino inarrestabile.
In sé egli ha distrutto millenni d’umanesimo, cultura, storia.
La televisione ha azzerato il livello culturale d’intere giovani generazioni.
La crescita interiore ha lasciato il passo al praticismo materialista e alle soddisfazioni epidermiche più che quelle dello spirito, contraddicendo le basi filosofiche e gli archetipi ellenistici sui quali l'Occidente si era generato, che prediligevano la crescita inetriore a quella esteriore, l'essere all'avere.
Hai dimenticato di aggiungere un imho, o sbaglio? Io non vedo tutta questa distruzione/declino, ma anzi, un arricchimento culturale, per via dei nuovi strumenti informativi cui abbiamo a disposizione. Cosa che Cina blocca, interessantemente.

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Originariamente inviato da FabioGreggio
Mentre l’Oriente ha mantenuto a tutt’oggi una spiritualità che marcia di pari passo con il nuovo sistema, conferendo all’individuo quel distacco sufficiente capace di renderlo alieno alla mostruosità del sistema che lo rende puro ingranaggio, pedina, mezzo per il fine, l’uomo occidentale ha puntato tutto su de sé.
Continui a parlare di "spiritualita", di "introspezione", ma queste sono tutte cose che derivano da religioni, specie quelle orientali dominata dal buddhismo in tutte le sue forme. Ed indovina cosa? E' attualmente represso, nella Cina "spirituale". L'arricchimento culturale dove sta, se la Cina stessa la blocca?

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Originariamente inviato da FabioGreggio
E’ il declino del materialismo Occidentale, dovuto anche al fatto che l’Oriente, pur rimanendo tale, ha saputo metabolizzare l’esperienza occidentale cogliendone l’aspetto più competitivo finalizzato all’egemonia economica che presto sarà anche culturale e materiale.
Certamente, l'egemonia culturale cinese sara' quella di bloccare sbocchi informativi e critiche, spesso con rappresaglie (anche mortali) e minaccie. Mentre quella indiana e' identica a quella occidentale, dove c'e' solo da aspettare che la sua societa' venga sviluppata a cavallo della sua economia, cosa che attualmente sta succedendo.


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Originariamente inviato da FabioGreggio
Di fronte al crollo dei prezzi, del costo del lavoro, dell’aggressività dei mercati asiatici, della determinazione e della pazienza interiore tutta orientale,
Dove il catalizzatore continua ad essere l'occidente e la sua progenia, pronta a capitalizzare su nuove opportunita' (che la Cina offre a volonta') che si traducono in profitti.

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Originariamente inviato da FabioGreggio
l’Occidente ha ormai una sola via: divenire succube di quei mercati, di quelle culture.
Secondo te.

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Originariamente inviato da FabioGreggio
Per correre ai ripari è tardi.
Non vedo perche' ci sia il bisogno di correre ai ripari.

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Originariamente inviato da FabioGreggio
L’unico lavoro possibile oggi è il recupero e la salvaguardia dei valori e il ritorno a coltivare un umanesimo anche politico che spinga l’uomo occidentale ad una possibile catarsi dalla quale risorgere come una Fenice.
La politica può fare molto perché essa propone modelli sociali.
Ma occorre abbandonare velocemente il liberismo economico e proporre modelli di sviluppo nuovi, dove la redistribuzione più equa permetta alle nuove generazioni un maggiore movimentismo e intraprendenza, limitando i monopoli in favore di uno sviluppo cooperativo e non verticistico come quello dei grandi capitali che hanno arricchito pochi e affamato molti.
Parliamo in modo ipotetico, assumiamo che cio' che dici e' la realta'. Se questo deve voler dire rinunciare alla mia liberta' come individuo, e quindi diventando un ingranaggio ovvero semplice formica lavoratrice (sempre secondo te, la Cina non e' propriamente questo, e fra qualche decennio non lo sara' definitivamente) allora dovro' rispondere con un "no grazie" (assumendo che avro' la liberta' di rispondere con un "no" ).

Se devo ringraziare per qualcosa, e' che sono nato nell' occidente, e non nell' oriente (specie Cina, ma anche India).

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Originariamente inviato da FabioGreggio
Un concetto questo già magistralmente eviscerato da Herbert Marcuse nel suo "L'uomo a una dimensione" dove l’individuo, in questo modello la vita, si riduce al bisogno atavico di produrre e consumare, senza possibilità di resistenza.
Deduco che ti diletti con lo sviluppo di pensieri metafisici e teorici. Ed il problema sta in questo questo, diventando teorici alla fine si e' costretti a rompere il contatto con la realta' ed il prammatismo.

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Originariamente inviato da FabioGreggio
In questo concetto sta l’errore dell’Occidente. La sua ipotetica forza, la libertà individuale e lo sviluppo capitalista, si è rivelato il modello sbagliato.
Il modello dell’individuo e del culto del suo interesse, del materialismo fino a divenirne schiavo.
Fino a soccombere ad un modello simile, addirittura copiato, mostruoso, degenere, ma che ha in se l’umiltà dell’anima che rende l’uomo schiavo del modello, ma capace di sentirsi libero anche immerso nelle feci.
Questa e' la mia parte preferita La sintesi del tuo discorso, la sintesi del perche' ti sbagli.
__________________
ngi e phobosphobosphobos
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Old 20-11-2006, 07:16   #13
FabioGreggio
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Originariamente inviato da Sehelaquiel
Questo paragrafo e' ricco di generalizzazioni e polarizza le caratteristiche dei due uomini appartenenti a questi due "mondi" (che secondo me, non sono tanto diversi). E' grazie all' ostensione dell' occidente della sua ricchezza che i piu' meritosi vengono ispirati a creare obiettivi per arrivare a queste vette, per poi raggiungere questi obiettivi, sudando sangue sin dall' inizio della loro vita. E' lo stesso occidente che catalizza l'oriente, vedi un India che si sta dando al capitalismo esuberante con il solo freno del governo con l'obiettivo di non portare allo sfruttamento estremo di una certa percentile della sua societa' (e con questo non voglio implicare lo sfruttamento dei lavoratori, ma molte altre cose), e spesso brancolando il tutto.

La Cina, alla fine, credo che non sia molto diversa: si sta attuando verso il capitalismo cercando di stabilire il potere appartenente al suo asso, il socialismo, ed anzi cercando pure di ridurlo, nel lungo termine. Non a caso Hong Kong potra' rimanere con il suo sistema basato sul capitalismo sino al 2047, pretesa per dare alla Cina gli anni sufficienti per ristrutturare il suo sistema ad uno capitalista e meno socialista - ovvero, il sistema del Hong Kong, imho, continuera' ad essere la stessa anche dopo quell' anno. La Cina sta copiando il sistema che ha funzionato per l'occidente ed in specie per l'america, sapendo che e' forte della sua popolazione che corrisponde ad un sesto di quella intera mondiale.




E' buffo che non ti limiti a mettere nella stessa riga Cina ed India, ma gli metti pure accanto Non parliamo poi del fatto che includi Singapore e Taiwan, gli stessi che emulano il giappone e la corea del sud, ovvero, il sistema occidentale.

Il Giappone e' calato negli anni 90 per via di un governo non all' altezza del suo paese che ha sbagliato molto nell' indirizzare certi aspetti dell' economia. Se non avessero commesso errori per molte delle cose che avrebbero dovuto fare correttamente, l'economia del Giappone avrebbe avuto il potenziale di avvicinarsi e di molto agli stati uniti.

E, i primi segnali di un ritorno positivo dell' economia giapponese c'e', per via del nuovo primo ministro Shinzo Abe, che promette di continuare il lavoro del suo precedecessore e riformatore Koizumi.



Di nuovo, generalizzazioni. Generalizzando in questo modo non si possono notare le sfumature, e polarizzare in questo modo non fa senso, dato che potrei benissimo affermare (generalizzando, come fai te del resto) che il uomo orientale (mettiamo cinese va) e' osessionato anche lui dal profitto. Ed e' vero, basta vedere la crescita' dirampante dei super ricchi (ed anche i ricchi piu' "normali") in Cina.



E la ritieni una cosa buona che "l'individuo continua adessere ingranaggio e non protagonista, sfruttando pero' le finalita' capitalistiche"? Voglio vivere in una societa' meritocratica che premia i piu' meritocratici, e non una societa' dove sono (teoricamente) un semplice ingranaggio che serve a portare ricchezza a tutti (inclusa la gente che da' meno di quanto dovrebbe prendere). E si, questa societa di cui parlo io, premia i meritocratici e non li forza ad essere dei semplici "ingranaggi". Perche' il trattare l'individuo come semplice ingranaggio non e' derivato dall' occidente moderno, ma dall' oriente. Perche', alla fine, il sistema occidentele e' meritocratico.

La realta', poi, e' che la Cina non funziona in questo modo. Senno' non saremmo ad asistere alla crescita' dei ricchi in Cina.

La qualita' e la tecnologia degli input (tra cui lavoratori e capitale) cinesi alla produzione eguaglia quella americana ed europea? Ma neanche per sogno, ci vorranno forse decenni affinche' potranno essere comparate nello stesso ordine di grandezza. Cosa che il governo cinese sta urgentemente cercando di velocizzare.



I capitalisti occidentali sono piu' interessati al potenziale del mercato interno cinese che alle capacita' produttive della Cina, sono loro stessi che ci guadagnano ad assistere ad uno sviluppo del mercato interno. Ed e' per questo che gli investimento stanno continuando ad aumentare, vogliono la fetta.

Riguardo l'analogia del orologio, stai tranquillo che fra 20 anni l'orologio venduto in Cina non costera' molto meno. I cinesi comincieranno a comprare l'occidente? certo che si, e l'occidente non aspetta altro che una crescita notevole della richiesta e base della clientela! L'occidente non aspetta altro che sfruttare i mercati che verranno creati per le fascie di media ricchezza che sono in pieno sviluppo esplosivo in Cina!



Deciditi, il suo declino diventera' esponenziale (ovvero, diventera' sempre piu' veloce) o logaritmico (diventera' sempre piu' lento)? E per "l'invasione" come sara'?



Hai dimenticato di aggiungere un imho, o sbaglio? Io non vedo tutta questa distruzione/declino, ma anzi, un arricchimento culturale, per via dei nuovi strumenti informativi cui abbiamo a disposizione. Cosa che Cina blocca, interessantemente.



Continui a parlare di "spiritualita", di "introspezione", ma queste sono tutte cose che derivano da religioni, specie quelle orientali dominata dal buddhismo in tutte le sue forme. Ed indovina cosa? E' attualmente represso, nella Cina "spirituale". L'arricchimento culturale dove sta, se la Cina stessa la blocca?



Certamente, l'egemonia culturale cinese sara' quella di bloccare sbocchi informativi e critiche, spesso con rappresaglie (anche mortali) e minaccie. Mentre quella indiana e' identica a quella occidentale, dove c'e' solo da aspettare che la sua societa' venga sviluppata a cavallo della sua economia, cosa che attualmente sta succedendo.




Dove il catalizzatore continua ad essere l'occidente e la sua progenia, pronta a capitalizzare su nuove opportunita' (che la Cina offre a volonta') che si traducono in profitti.



Secondo te.



Non vedo perche' ci sia il bisogno di correre ai ripari.



Parliamo in modo ipotetico, assumiamo che cio' che dici e' la realta'. Se questo deve voler dire rinunciare alla mia liberta' come individuo, e quindi diventando un ingranaggio ovvero semplice formica lavoratrice (sempre secondo te, la Cina non e' propriamente questo, e fra qualche decennio non lo sara' definitivamente) allora dovro' rispondere con un "no grazie" (assumendo che avro' la liberta' di rispondere con un "no" ).

Se devo ringraziare per qualcosa, e' che sono nato nell' occidente, e non nell' oriente (specie Cina, ma anche India).



Deduco che ti diletti con lo sviluppo di pensieri metafisici e teorici. Ed il problema sta in questo questo, diventando teorici alla fine si e' costretti a rompere il contatto con la realta' ed il prammatismo.



Questa e' la mia parte preferita La sintesi del tuo discorso, la sintesi del perche' ti sbagli.

Capisco che tu non sia daccordo.
Vivisezionare un articolo in paragrafi per smontarlo completamente perchè non sei daccordo su nulla, ma proprio su nulla, è prestestuoso.
Dovrei prendere un giorno di ferie per rispondere ad ogni appunto.

Indipendentemente dal fatto che l'articolo non parla di due sistemi economici contrapposti, ma di due culture umanistiche, rispondendo anche agli utenti sopra, per cui chi dice che faccio propaganda cinese ha proprio capito il contrario.

Ho definito il nuovo sistema cinese infernale e criminale. Fate voi.

Qui la politica e l'econimia c'entrano poco. Era una riflessione fra un capitalismo che ha ucciso l'umanesimo occidentale e un collettivismo capitalista che scimmiotta il capitalismo occidentale che però non riesce ad uccidere lo spirito degli orientali.

caso mai c'è contrapposizione implicita fra il mondo cristiano e il mondo indo-buddhista di cui sono estimatore.

La foga con cui alcuni hanno vivisezionato l'articolo con la fregola prestestuosa di vederci propaganda comunista ha proprio fallito quindi, perchè caso mai è esattamente il contrario.
Io al contrario del comunismo contrappongo gli uomini e le loro culture in questo articolo e traggo la conclusione che la cultura, in generis, orientale è vincente su quella occidentale drogata dal materialismo capitalista.

Riguardo ai miei esercizi teoricometafisici, credo che il realismo con cui ho affrontato l'argomento e la concretezza delle relative conclusioni sia metafisico quanto un piatto di rigatoni all'amatriciana.
E questo avvalora la tesi della pretestuosità piuttosto tignosa.

fg

Ultima modifica di FabioGreggio : 20-11-2006 alle 07:23.
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Old 20-11-2006, 07:28   #14
FabioGreggio
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Originariamente inviato da D.O.S.
penso che è un articolo di propaganda del modello cinese , alcune cose dette sono anche delle contraddizioni :

Singapore e Taiwan hanno sposato il modello occidentale ancora prima della cina e la crisi economica in Giappone non ha nulla a che vedere con il suo capitalismo.
Non usate le dottrine filosofiche orientali per giustificare il boom economico in Cina e nei paesi vicini perchè non centrano nulla : la crescita del PIL è dovuta ad altri fattori : manodopera a costo quasi zero , assenza di tutela per il lavoratore , sfruttamento del lavoro minorile e per quanto riguarda la Cina nessun rispetto dei diritti umani : specialmente nei contronti dei religiosi .
E' un articolo sulla contrapposizione di culture.
La politica non c'entra nulla.
Quello che dici della Cina è implicitamente affermato anche da me se rileggi.
Ma non c'entra nulla con il senso.
Ti sei perso su una tua affermazione: che sia propaganda per il modello cinese.
E su questo hai costruito il resto della critica.
Ma non è la risposta giusta. Il modello cinese è orribile.
Io sto parlando della degenerazione occidentale e della stupidità dell'uomo capitalista.

fg
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Old 20-11-2006, 10:40   #15
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Originariamente inviato da FabioGreggio
Capisco che tu non sia daccordo.
Vivisezionare un articolo in paragrafi per smontarlo completamente perchè non sei daccordo su nulla, ma proprio su nulla, è prestestuoso.
Dovrei prendere un giorno di ferie per rispondere ad ogni appunto.
fg
non so quanto tempo tu abbia impiegato a scriverlo, quest'articolo, ma io ho speso piu di un'ora per leggermelo in maniera approfondita, ragionarci su ed esprimermi i miei pensieri ed i miei dubbi ed il minimo che mi aspetto è una risposta precisa ad ogni punto che è stato sollevato. e la vivisezione, come la chiami te, è l'unico modo per porre delle domande ed obiezioni mirate. a questo si contrappone una generazizzazione ed una discussione basata sui pregiudizi. se però preferisci continuare il 3d rispondendo solo alle frecciatine e non discutendo in maniera costruttiva, bhe complimenti!




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Originariamente inviato da FabioGreggio
La foga con cui alcuni hanno vivisezionato l'articolo con la fregola prestestuosa di vederci propaganda comunista ha proprio fallito quindi, perchè caso mai è esattamente il contrario.
Io al contrario del comunismo contrappongo gli uomini e le loro culture in questo articolo e traggo la conclusione che la cultura, in generis, orientale è vincente su quella occidentale drogata dal materialismo capitalista.
fg
mi spiace, ma la tua conclusione non è supportata da nulla. nell'articolo non spieghi come e perche sarebbe vincente, ti limiti ad esporre un'insieme di affermazioni, alcune delle quali non esatte per giungiere ad una conclusione scollegata e inconsistente.

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Originariamente inviato da FabioGreggio
Riguardo ai miei esercizi teoricometafisici, credo che il realismo con cui ho affrontato l'argomento e la concretezza delle relative conclusioni sia metafisico quanto un piatto di rigatoni all'amatriciana.
E questo avvalora la tesi della pretestuosità piuttosto tignosa.

fg
il modo in cui lo hai affrontato è tutto fuorche realista e delle tue conclusioni tutto si puo dire tranne che siano concrete. se non ti va di discutere e ti aspetti una salva di applausi lo dovresti specificare nel titolo, a quel punto chi (come me) odia l'autoincensazione puo andare oltre senza perdere tempo.
prima di chiudere mi permetto di darti un modesto consiglio di stile: parla come mangi e tiratela di meno. e se uno si sbatte a risponderti ed a commentare una cosa che hai scritto, evita di pensare: "sono tutti contro di me", scendi dal piedistallo e vieni a discutere qui nel fango se hai coraggio.

ciao
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Tant'è bella giovinezza / che si sfugge tuttavia! / Chi vuol esser lieto, sia: / di doman non c'è certezza.
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Old 20-11-2006, 12:21   #16
FabioGreggio
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Originariamente inviato da D1o
non so quanto tempo tu abbia impiegato a scriverlo, quest'articolo, ma io ho speso piu di un'ora per leggermelo in maniera approfondita, ragionarci su ed esprimermi i miei pensieri ed i miei dubbi ed il minimo che mi aspetto è una risposta precisa ad ogni punto che è stato sollevato. e la vivisezione, come la chiami te, è l'unico modo per porre delle domande ed obiezioni mirate. a questo si contrappone una generazizzazione ed una discussione basata sui pregiudizi. se però preferisci continuare il 3d rispondendo solo alle frecciatine e non discutendo in maniera costruttiva, bhe complimenti!






mi spiace, ma la tua conclusione non è supportata da nulla. nell'articolo non spieghi come e perche sarebbe vincente, ti limiti ad esporre un'insieme di affermazioni, alcune delle quali non esatte per giungiere ad una conclusione scollegata e inconsistente.



il modo in cui lo hai affrontato è tutto fuorche realista e delle tue conclusioni tutto si puo dire tranne che siano concrete. se non ti va di discutere e ti aspetti una salva di applausi lo dovresti specificare nel titolo, a quel punto chi (come me) odia l'autoincensazione puo andare oltre senza perdere tempo.
prima di chiudere mi permetto di darti un modesto consiglio di stile: parla come mangi e tiratela di meno. e se uno si sbatte a risponderti ed a commentare una cosa che hai scritto, evita di pensare: "sono tutti contro di me", scendi dal piedistallo e vieni a discutere qui nel fango se hai coraggio.

ciao

Pensavo ad una discussione meno battereologica, cmq ci provo.

Il pensiero e il germe dell'Occidente è nato sulla cultura ellenistica che faceva perno sull'interiorità.
La crescita filosofica fu tale che se dobbiamo porre davvero un punto di partenza sulla modernità del pensiero Occidentale lo porrei personalmente su quell'esperienza culturale durata centinaia di anni che produsse il pensiero socratico, platonico, agnostico...

Nell'uomo ellenico importantissimo era l'essere, mentre secondario l'avere, come ho gia scritto in un altro articolo.

Il Capitalismo ha ribaltato questo concetto dimostrando che avere è più importante perchè ti da l'opportunità di essere quello che vuoi.

Ma "l'essere" dell'uomo che "ha" è diverso da quello dall'essere per avere.
Perchè l'uomo che pensa di avere per essere sarà materialista e punterà solo sul potere personale e sul concetto di migliore in quanto ricco.
Se sarà, in base all'avere che ha precedenza, sarà un uomo che punterà solo all'esibizione dell'avere e alla soddisfazione materiale, incapace quindi di una crescita interiore anche culturale.
E comunque sempre finalizzata alla difesa e all'integrazione del Capitale, inteso come potere per essere.

In Oriente invece tutte le filosofie che hanno plasmato l'uomo, anche dopo la soppressione delle religioni, come per es in Cina, hanno puntato sull'essere prima che sull'avere.
Senza però per questo rinunciare all'avere e ai mezzi, spesso criminali, per ottenerlo.
L'uomo orientale quindi è capace di sopportare qualsiasi travaglio politico, ideologico, economico, rimanendo se stesso dentro: da cui la proverbiale pazienza orientale.

L'uomo capitalista invece ha polverizzato il suo patrimonio umanistico e oggi si trova impreparato alle bassezze con cui i mercati asiatici assaltano.
L'Occidente ha puntato tutto sulla monetizzazione delle sue capacità tralasciando una tempra interiore capace di proiettarlo anche in situazioni catastrofiche.

Ha polverizzato altresì i concetti del Cristianesimo, dottrina dell'Occidente per antonimasia, che esaltava l'essere sull'avere e lo ha anzi strumentalizzato facendone un utensile di potere attraverso la Chiesa, che poi è il contrario della filosofia Francescana, unico esempio di Socialismo non totalitario e mai imitato.

L'Oriente può contare su uomini cioè pronti a tutto.
L'Occidente solo sui grandi capitali che per far fronte alla globalizzazione e all'invasione cinese sono costretti a creare trust, monopoli, lobby.

Ma se da una parte la formazione di questi grandi centri di potere rallenta l'occupazione orientale, dall'altra accellera la disgregazione del tessuto economico e sociale dell'Occidente perchè applica il liberismo puro che determina impoverimento generale progressivo ( quello che sta subendo per esempio in Italia la classe media per effetto delle devastanti politiche berlusconiane di un liberismo personalizzato addirittura) dei più e arricchimento smodato di una casta.

Le conclusioni sono concrete, ovvie e logiche.
Che poi è la conclusione che molti analisti occidentali paventano da tempo.

fg
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Old 20-11-2006, 12:31   #17
FabioGreggio
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prima di chiudere mi permetto di darti un modesto consiglio di stile: parla come mangi e tiratela di meno. e se uno si sbatte a risponderti ed a commentare una cosa che hai scritto, evita di pensare: "sono tutti contro di me", scendi dal piedistallo e vieni a discutere qui nel fango se hai coraggio.

ciao
Non avevo letto il finale.
E tu sprechi del tempo a rispondere a uno che se la tira di brutto come me?
ma allora tu te la tiri di più.

Se tu mi critichi io ti rispondo.
Questo non significa "tutti contro di me".
Il fatto che poi non sia costretto a risponderti perchè hai analizzato anche la punteggiatura, so che smonta il tuo concetto di essere il centro dell'Universo, ma se ritengo la critica fumosa cavillosa e poco interessante preferisco che tu mi dica " vaffanculo" invece di prendermi per il culo con una critica elaborata per concludere poi con un populismo alla Leone di Lernia del tipo : "vieni nel fango" se ne hai il coraggio.

Il coraggio è una delle poche cose che anche chi mi detesta mi riconosce.
Perfino le mie scelte politiche e i miei scritti: sapendo di essere a volte detestato a destra e fanculizzato a sinistra.
Peccato cmq: la tua critica pur prolissa era inetressante, ma la tua stizza finale ha rovinato tutto.
Che dimostra poi che sia la vivisezione accurata e, sia la pretestuosità, altro non erano che una volontà di smontare Greggio più che il suo pensiero.

Riguardo al piedestallo, non scendo.
Ci salteresti sopra subito te.



fg
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Old 20-11-2006, 12:46   #18
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Originariamente inviato da FabioGreggio

Indipendentemente dal fatto che l'articolo non parla di due sistemi economici contrapposti, ma di due culture umanistiche, rispondendo anche agli utenti sopra, per cui chi dice che faccio propaganda cinese ha proprio capito il contrario.

Ho definito il nuovo sistema cinese infernale e criminale. Fate voi.

Qui la politica e l'econimia c'entrano poco. Era una riflessione fra un capitalismo che ha ucciso l'umanesimo occidentale e un collettivismo capitalista che scimmiotta il capitalismo occidentale che però non riesce ad uccidere lo spirito degli orientali.

caso mai c'è contrapposizione implicita fra il mondo cristiano e il mondo indo-buddhista di cui sono estimatore.

La foga con cui alcuni hanno vivisezionato l'articolo con la fregola prestestuosa di vederci propaganda comunista ha proprio fallito quindi, perchè caso mai è esattamente il contrario.
Io al contrario del comunismo contrappongo gli uomini e le loro culture in questo articolo e traggo la conclusione che la cultura, in generis, orientale è vincente su quella occidentale drogata dal materialismo capitalista.


fg

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Per questo l’uomo occidentale è destinato alla sopraffazione da parte dei giganti orientali: Cina, India, Singapore, Taiwan, ecc.
Gli stati orientali che sposarono a suo tempo il materialismo occidentale sono, infatti, in declino come l’occidente stesso.
Uno su tutti il Giappone, che da anni è calato in una crisi di modelli, di sistema.
ti deve essere sfuggito questo passaggio.... il giappone ha solo sposato il modello economico occidentale, ma religioni e cultura sono rimaste le loro. Il buddhismo è la religione più diffusa. Per cui fammi capire... la tesi sarebbe che la cultura orientale è vincente su quella occidentale, poi ci porti come esempio di paese in crisi il Giappone? Ma ci credi davvero che 50 anni di comunismo in Cina abbiano avuto effetti meno devastanti di 50 anni di capitalismo sulla cultura giapponese? L'economia cinese tira? Ci credo non hanno diritti sindacali, la manodopera costa zero, stanno uscendo dalla miseria e sono un paese di un miliardo e 200 milioni di persone che investe molto in tecnologia. Non c'è alcuna spiegazione culturale al loro successo... è solo questione di competizione e selezione feroce. I paesi che hanno raggiunto il benessere economico e che rispettano i diritti umani mi pare ovvio che abbiano ben altro andamento... come si possa inserire in questo discorso la superiorità antropologica della cultura orientale proprio non so.
jumpermax è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-11-2006, 12:54   #19
trallallero
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Erano poveri e si stanno arricchendo, tutto quá.
Quando scopriranno che avere il lettore mp3, il dvd e l'idromassaggio ti rende la vita
piú piacevole sacrificheranno un pó d'essere con dell'avere anche perché, se non consumi,
il capitalismo (collettivista ) non funziona
__________________
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Old 20-11-2006, 13:11   #20
FabioGreggio
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Originariamente inviato da jumpermax
ti deve essere sfuggito questo passaggio.... il giappone ha solo sposato il modello economico occidentale, ma religioni e cultura sono rimaste le loro. Il buddhismo è la religione più diffusa. Per cui fammi capire... la tesi sarebbe che la cultura orientale è vincente su quella occidentale, poi ci porti come esempio di paese in crisi il Giappone? Ma ci credi davvero che 50 anni di comunismo in Cina abbiano avuto effetti meno devastanti di 50 anni di capitalismo sulla cultura giapponese? L'economia cinese tira? Ci credo non hanno diritti sindacali, la manodopera costa zero, stanno uscendo dalla miseria e sono un paese di un miliardo e 200 milioni di persone che investe molto in tecnologia. Non c'è alcuna spiegazione culturale al loro successo... è solo questione di competizione e selezione feroce. I paesi che hanno raggiunto il benessere economico e che rispettano i diritti umani mi pare ovvio che abbiano ben altro andamento... come si possa inserire in questo discorso la superiorità antropologica della cultura orientale proprio non so.
Il Giappone è stato occidentalizzato anche nel fare i peti.
Per cui tutto il resto di quello che dici non è discutibile.
Non sto parlando dell'economia cinese che tira.
Sto facendo un confronto fra due modelli culturali.
Per cui quello che dici non è discutibile.

Non sto parlando della superiorità antropologica.
Dimmi done trovi scritto questo concetto biologico e lo cancello.
Non essendoci scritto la cosa non èp discutibile.

Non ho discusso sui diritti umani, anzi ho sottolineato il rapporto criminale per raggiungere lo sviluppo.
Quindi la cosa non è stata detta e se detta impicitamente ho detto la stessa tua cosa.
Quindi la cosa non è discutibile.

In sostanza mi hai detto una serie di cose che non sono scritte.
Si cosa posso risponderti?
FabioGreggio è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
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