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#1 |
Member
Iscritto dal: Mar 2006
Città: Molfetta
Messaggi: 239
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Acido acetico ed etanolo nella fermentazione
Salve a tutti,
stavo pensando ad una cosa, perchè l'aceto commerciale ha sempre un titolo di acido acetico pari al 7%? Volendo farlo in casa partendo dal vino, non si può ottenere un titolo più elevato senza ricorrere a distillazioni? Insomma, è una limitazione della fermentazione quella del 7% oppure si potrebbe andare oltre? La stessa cosa per l'etanolo: volendo fare del vino con più del 15% di etanolo, sarebbe possibile ottenerlo o i saccaromiceti non vanno oltre una certa soglia, anche aggiungendo zucchero alla miscela? P.S.: il tutto non mi serve per scopi alimentari ma per estrarre i prodotti della fermentazione, quindi posso aggiungere le peggiori schifezze senza alcun problema ![]() Grazie in anticipo delle risposte
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Ultima modifica di whiles_ : 27-05-2008 alle 12:08. |
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#2 |
Junior Member
Iscritto dal: Jul 2006
Città: Cattolica
Messaggi: 15
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E' al 7% perchè il limite minimo legale di ac acetico è del 6%. Credo che non sia un limite microbiologico ma solo una scelta dell'industria. Per il vino nn si va tanto in alto con l'alcool perchè primo lo zucchero nell'uva difficilmente arriva a concentrazioni elevatissime e poi perchè mi sembra che il contenuto di alcool sia tassato e se superi una certa soglia dopo nn vendi più vino ma superalcolici e devi pagarci quidni anke tasse più alte. Cmq puoi provare ad aggiungere dello zucchero al mosto, conta che si ottiene un rendimento del 60 % circa da zucchero ad alcol.
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#3 | |
Member
Iscritto dal: Mar 2006
Città: Molfetta
Messaggi: 239
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Quote:
Questa operazione non comporta nessun problema per gli acetobatteri?
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#4 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2004
Città: Verona
Messaggi: 2364
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Per quanto riguarda l'alcol, il saccaromyces cervisiae non sopporta più del 10-15% di alcol, superata quella soglia muore per repressione catabolica
![]() Anche se non lo so precisamente, è così anche per l'acido acetico... essendo un metabolita di scarto la concentrazione non può essere elevata. |
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#5 |
Junior Member
Iscritto dal: Jul 2006
Città: Cattolica
Messaggi: 15
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Se proprio vuoi aggiungerci qualcosa mettici dell'aceto, funziona come starter in quanto contiene già una popolazione di batteri acetici. Sull'aceto ne so poco perchè è un argomento più di nicchia rispetto al vino o all'olio per esempio. Ho qualche slide adesso ci do un'occhiata e poi ti dico. Una cosa che cmq so per certo è che per ottenere un buon aceto si deve usare un buon vino, quindi il mal comune che dice "sto vino fa schifo è buono solo per l'aceto" nn è vero.
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#6 |
Junior Member
Iscritto dal: Jul 2006
Città: Cattolica
Messaggi: 15
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Allora ho guardato le mie dispense di tecnologie alimentari. Ti riporto alcune slide dove c'è scritto come ottenere l'aceto artigianalmente.
Il vino viene posto in una botte o in una piccola damigiana di vetro lasciata aperta ad una temperatura di 25-30°C. L’acetificazione avviene naturalmente in circa 10-15 giorni, anche se la maturazione sarà completata nel giro di un mese. Per ottenere lo stesso risultato più in fretta è sufficiente inoculare il vino con un apposito starter, o “madre dell’aceto”. Quando l’aceto è maturo si può iniziare a prelevare piccole aliquote, facendo attenzione a rincalzare il fluido rimanente. Il nuovo vino aggiunto subirà il processo di acetificazione, garantendo così nuovo nutrimento ai microrganismi presenti nella botte. L’aceto così prodotto ha il pregio della naturalità, ma non presenta caratteristiche costanti per quanto concerne colore e sapore. Un’altra caratteristica che fa preferire un vino all’altro è il contenuto alcolico. I vini deboli, la cui alcolicità si aggira attorno al 8-10% al massimo, sono più idonei perché l’alcol impedisce lo sviluppo di batteri alteranti. L'aceto l'ho sviluppato solo sotto l'aspetto tecnologico e nn sotto quello microbiologico quindi oltre a questo nn ti posso dire molto di più ![]() Ultima modifica di The_Gabro : 27-05-2008 alle 15:20. |
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#7 | |
Member
Iscritto dal: Mar 2006
Città: Molfetta
Messaggi: 239
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Quote:
![]() 15% max di etanolo? Mi interesserebbe sapere questo dato anche per l'acido acetico, pensavo di fare così: prendere il vino, mettere lo starter, far gorgogliare dell'aria dentro per favorire la fermentazione: in pochi giorni dovrebbe essere pronto. Quando l'etanolo si esaurisce, pensavo di aggiungere altro etanolo ed acqua (nel caso il batterio non sopporti le alte concentrazioni di acido acetico). Secondo voi potrebbe funzionare?
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#8 | |
Junior Member
Iscritto dal: Jul 2006
Città: Cattolica
Messaggi: 15
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#9 | ||
Member
Iscritto dal: Mar 2006
Città: Molfetta
Messaggi: 239
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![]() Sulla purificazione non ho alcun problema, posso fare una distillazione frazionata a 110 °C oppure migliorare ancora la purezza aggiungendo carbonato di sodio, evaporando tutto l'acetato, acidificando con H2SO4, ed infine distillando il prodotto. Quello che mi preoccupa è la resa di acido acetico, se non sale oltre il 15-20% il gioco non vale la candela e mi conviene comprarlo a 10€ al litro ![]() Magari anche l'alcol denaturato funziona, chissà, non credo che questi possano dare fastidio ai batteri: Quote:
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Ultima modifica di whiles_ : 27-05-2008 alle 18:14. |
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#10 |
Junior Member
Iscritto dal: Jul 2006
Città: Cattolica
Messaggi: 15
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Se con resa intendi quanto ac acetico si forma da EtOH bhè è abbastanza alta nell'ordine del70-80%. Diverso invece è se intendi la resistenza dei batteri acetici che arriva al limite al 20%. Ma se invece di procedere per via biochimica fai una ossidazione partendo sempre da alcool etilico nn fai prima?! Sempre se sia possibile, di chimica organica nn mi ricordo una cippa
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#11 | |
Member
Iscritto dal: Mar 2006
Città: Molfetta
Messaggi: 239
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Quote:
![]() La via biochimica è la più economica, è per questo che mi interessava ![]() Comunque sto provando con etanolo diluito ed una piccola quantità di starter... vediamo che succede ![]()
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#12 |
Junior Member
Iscritto dal: Jul 2006
Città: Cattolica
Messaggi: 15
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Io farei più prove a diverse concentrazioni di EtOH e di pH. Chessò 5% etanolo pH 5, 5% etanolo pH 4, 10% etanolo pH 5, 10% etanolo pH 4 ecc... per vedere se ci sono differenze sia come velocità sia come quantità di acetato prodotto.
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#13 | |
Member
Iscritto dal: Mar 2006
Città: Molfetta
Messaggi: 239
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Ma quindi la concentrazione massima di acido acetico ottenibile è il 20%?
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#14 |
Junior Member
Iscritto dal: Jul 2006
Città: Cattolica
Messaggi: 15
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Il 20% è la concentrazione massima di ac acetico che il batterio può sopportare in condizioni di crescita ottimali. Allontanadosi da queste condizioni la resistenza diminuisce. Es. partendo da una concentraizone di EtOH del 100% (è solo un'ipotesi
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#15 |
Junior Member
Iscritto dal: Jul 2006
Città: Cattolica
Messaggi: 15
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Allora mi è vanuta in menta una macchina infernale
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#16 | |
Member
Iscritto dal: Mar 2006
Città: Molfetta
Messaggi: 239
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Quote:
![]() Si, l'acido acetico solidifica, ma entra in soluzione e non cristallizza sul fondo. Ah, forse si può provare così: aggiungendo carbonato di sodio alla soluzione, questo reagisce con l'acido acetico e forma CO2 e acetato di sodio. L'acetato di sodio non dovrebbe in teoria interferire con la produzione di acido acetico, accumulandosi facendo però continuare la fermentazione. Potrebbe funzionare? Così basterebbe aggiungere etanolo, acqua e carbonato di sodio di tanto in tanto per ritrovarsi una bella quantità di acetato alla fine...
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#17 |
Junior Member
Iscritto dal: Jul 2006
Città: Cattolica
Messaggi: 15
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Ah ecco, nn lo sapevo che figuraccia
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#18 | |
Member
Iscritto dal: Mar 2006
Città: Molfetta
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Riguardo ai fattori di crescita, dovrei quindi aggiungere qualcosa alla miscela per nutrire i batteri e farli riprodurre?
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#19 |
Junior Member
Iscritto dal: Jul 2006
Città: Cattolica
Messaggi: 15
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Prova così, fa una soluzione acqua-etanolo 85-15 in volume con pH 5 e ci aggiungi dell'estratto di lievito che si prepara grossomodo così: prendi un nromale panetto di lievito di birra al supermercato e lo fai bollire in acqua per 8-10 minuti. Vediamo com procede.
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