Come e perché passare a Solid State Drive: test verità

Come e perché passare a Solid State Drive: test verità

Che un Solid State Drive vada molto più forte di un hard disk lo sappiamo, ma cambia davvero la nostra esperienza d'uso quotidiana? Eccoun report con pochi benchmark e alcune prove sul campo, il tutto condito da riflessioni sull'uso "a istinto".

di pubblicato il nel canale Storage
 

L'hard disk è morto? No, e non se la passa male, però...

C'era chi prevedeva che l'hard disk, comunemente inteso come l'unità di archiviazione classica a piatti rotanti, non sarebbe sopravvissuto all'avvento dei Solid State Drive, ovvero quelle unità che svolgono lo stesso compito ma vanno più forte, terribilmente più forte. Non è stato sempre così, poiché le prime unità erano sì molto performanti, ma non certo al livello di quelle che ora troviamo in commercio anche nella fascia consumer.

I punti di forza degli SSD sono noti ma cerchiamo di evidenziarne quello principale: non vi sono parti in movimento, ma solo memoria statica di tipo NAND Flash che, ottimizzata e gestita da sofisticati controller, permette di avere un accesso ai dati di gran lunga più veloce rispetto agli hard disk, andando a migliorare enormemente le prestazioni generali. Non siamo di fronte quindi a un braccio meccanico che va a cercare i dati sulla superficie di un disco rotante, ma a una fulminea gestione di dati da parte di un controller e di un ambiente del tutto digitale, coadiuvato da chip memoria particolarmente performanti e ben diversi da quelli usati nelle chiavette USB economiche.

L'hard disk però gode comunque di ottima salute: ad oggi troviamo i Solid State Drive solo in alcuni PC di fascia dalla medio-alta in su, o al massimo sistemi ibridi (HDD+SSD di piccole dimensioni) su prodotti più economici. Questo significa che un buon 80-90% del mercato è costituito da PC che utilizzano hard disk tradizionali, con buona pace di chi ne ha decretato la morte imminente.

Se i pro degli SSD sono tutti sul fronte prestazionale, da qualsiasi parte si guardi, gli hard disk si prendono una buona rivincita sul fronte del costo per GB e della capienza complessiva. Non è raro trovare su PC portatili di fascia economica hard disk da 500GB o 1TB, andando anche oltre sui sistemi desktop. Da una rapida consultazione degli shop online, è possibile trovare hard disk da 1TB, 2,5 pollici o 3,5 pollici, nella fascia di prezzo dei 50-70 euro, quella in cui ricadono gli SSD da 64GB, quindici volte meno capienti. Non solo: con 64GB attualmente si fa ben poco, poiché una volta installato il sistema operativo e qualche programma... lo spazio è finito.

Dopo questa doverosa premessa passiamo ad un test fuori dagli schemi, che non riguarda un preciso modello ma come e quanto cambia l'esperienza d'uso qualora si decidesse di passare da un hard disk a un SSD, clonando il disco e lasciando tutto com'è. Siamo quindi molto distanti dagli scenari ideali di test a disco vuoto, utili per vedere i numeri grossi. Cronometro, pochi benchmark e molte impressioni d'uso sono alla base di questo articolo, che vuole sondare le differenze fra i due mondi un uno scenario di uso comune.

 
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