Analisi della tecnologia LightScribe di Hewlett Packard

Rimandando le analisi prestazionali dell'unità ad una prova comparativa che pubblicheremo non appena avremo radunato le unità ottiche più interessanti, abbiamo approfittato dell'occasione per analizzare le potenzialità della tecnologia LightScribe messa a disposizione dal masterizzatore Hewlett Packard dvd640i.

E' passato molto tempo da quando i supporti ottici erano reperibili principalmente nei jewel-box, ovvero nelle custodie standard, come quelle dei CD musicali commerciali, per intenderci. Con il passare del tempo e con l'abbassamento dei prezzi si è arrivati alla grande diffusione di custodie sempre più sottili, fino ad alcuni casi alla scomparsa della custodia stessa, basti pensare alle "campane" da 50, 100 o 500 supporti.

Ecco dunque che diventa interessante una soluzione come quella offerta dalla tecnologia LightScribe, molto più elegante di una scritta con un pennarello e adatta anche a soluzioni commerciali o pubblicitarie, oltre a rendere molto più professionale il proprio archivio.

A differenza del DiscT@2, la tecnologia LightScribe sembra destinata ad un successo ben maggiore, come testimoniato dal supporto dato al fenomeno da case come Philips, LaCie, TDK e quasi tutti i vendor del settore.

Siamo ben consci che le vere novità attese dal settore sono altre, ma è anche vero che poter usufruire di una funzione in più viene sempre a vantaggio dell'utente, tanto più che i supporti e i masterizzatori compatibili LightScribe sono venduti con un sovrapprezzo decisamente trascurabile.