AMD Radeon R9 Fury X: è il tempo della GPU Fiji

AMD Radeon R9 Fury X: è il tempo della GPU Fiji

Svelate le prestazioni della nuova proposta top di gamma di AMD peril videogiocatore appassionato, basata su GPU della famiglia Fiji e per la prima volta abbinata a memoria HBM, High Bandwidth Memory. Dimensioni compatte grazie alle nuove memorie, ma un sistema di raffreddamento a liquido di tipo integrato che assicura silenziosità e consumi contenuti per la rivale diretta di GeForce GTX 980Ti.

di pubblicato il nel canale Schede Video
AMDRadeonCooler MasterNVIDIAGeForce
 

Consumi e funzionamento: una sorpresa

Con la GPU Fiji AMD ha eseguito un importante lavoro di ottimizzazione energetica, mirante a mantenere il consumo complessivo della scheda su valori comparabili a quelli delle proposte Radeon R9 290X di precedente generazione. L'utilizzo di memoria HBM, come abbiamo visto, porta un diretto beneficio in questa direzione sia prendendo i singoli chip memoria sia pensando alla semplificazione introdotta nella scheda video. Ci attendiamo quindi un livello di consumo non contenuto in assoluto, in quanto la scheda Radeon R9 Fury X è una proposta top di gamma, ma in generale più allineato alle proposte concorrenti di NVIDIA di quanto non fossero le soluzioni basate su GPU Hawaii.

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I dati di consumo di picco confermano il lavoro portato avanti da AMD: i valori sono leggermente superiori a quelli di GeForce GTX 980Ti, scheda dotata di GPU basata su architettura Maxwell e caratterizzata da una eccellente efficienza energetica, e nel complesso di gran lunga preferibili a quelli delle schede Radeon basate su architettura Hawaii. Notiamo per confronto i valori di consumo registrati dalla scheda Radeon R9 295X2, proposta che integra sullo stesso PCB due GPU Hawaii e che per questo motivo utilizza un sistema di raffreddamento ibrido con circuito a liquido per la GPU e dissipatori più ventola per la circuiteria di alimentazione e le memorie GDDR5.

Passiamo ora ad analizzare il comportamento delle schede in termini di variazione della frequenza di clock della GPU durante il funzionamento: per far questo abbiamo eseguito in loop il benchmark del titolo Metro: Last Light per 3 volte, registrando i dati con l'utility GPU-Z.

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Il sistema di raffreddamento a liquido adottato da AMD nella scheda Radeon R9 Fury X vanta una notevole efficienza: la frequenza di clock della GPU Fiji rimane infatti sempre fissa sul valore massimo di 1.050 MHz, in questo replicando quanto ottenuto con la scheda Radeon R9 295X2 sempre raffreddata a liquido. Il funzionamento è complessivamente sempre molto silenzioso, migliore in questo ambito di quanto ottenibile con la scheda Radeon R9 295X2 in quanto l'unica ventola presente è quella montata sul waterblock.

Pur dovendo gestire i limiti della tecnologia produttiva a 28 nanometri e le dimensioni complessive molto elevate del chip Fiji AMD è stata capace, con la scheda Radeon R9 Fury X, di ottenere un prodotto in grado mantenere livelli di consumo allineati a quelli della concorrenza NVIDIA e capace di operare in modo silenzioso, sfruttando al meglio le ridotte dimensioni della scheda e i benefici del sistema di raffreddamento a liquido.

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Tramite AMD Overdrive, il pannello di controllo delle frequenze di funzionamento delle schede AMD, abbiamo provato ad incrementare la frequenza di clock della GPU stante l'impossibilità di alzare quella della memoria video. Dal valore di default di 1.050 MHz siamo passati a 1.145 MHz, con un incremento dei frames al secondo medi con Metro: Last Light dai 72 dell'impostazione di default ai 76 di quella in overclock. Il dato evidenzia come la bandwidth della memoria video sia sovrabbondante, visto l'aumento quasi lineare dei frames al secondo medi rispetto all'aumento della frequenza di clock della GPU.

 
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