GeForce GTX 670, nuova declinazione di GK104

NVIDIA presenta oggi GeForce GTX 670, scheda video sempre sviluppata sulla nuova architettura Kepler caratterizzata da un minor numero di stream processor rispetto a GeForce GTX 680 e destinata alla fascia medio/alta del mercato
di Gabriele Burgazzi pubblicato il 10 Maggio 2012 nel canale Schede VideoNVIDIAGeForce
Introduzione
Dopo aver introdotto sul mercato la nuova architettura Kepler con GeForce GTX 680 e dopo aver presentato la prima soluzione dual-GPU GeForce GTX 690, arriva oggi la volta di GeForce GTX 670. Prodotta sempre con il nuovo processo a 28 nanometi e basata su GK104, la stessa GPU che troviamo su GTX 680 e GTX 690, la scheda che NVIDIA presenta oggi è pertanto caratterizzata dalle stesse funzionalità già introdotte con l'arrivo di Kepler.
Ecco allora che ritroviamo la struttura con SMX e la presenza della tecnologia GPU Boost, all'interno di una GPU che, nel caso specifico, è stata adattata per riuscire a fornire un valore prestazionale lievemente inferiore rispetto GeForce GTX 680, ma con un prezzo ovviamente più contenuto. Kepler si è dimostrata, sin dalla sua prima introduzione sul mercato, in grado di garantire un interessante livello prestazionale a fronte di consumi non eccessivamente elevati. Per raggiungere tale traguardo NVIDIA ha apportato importanti cambiamenti a livello architetturale. Alla base della struttura di Kepler troviamo l'SMX; ogni SMX è costituito da 192 CUDA core che porta il conteggio finale, ad un livello decisamente superiore rispetto alle soluzioni Fermi, portando in modo diretto un maggior potere computazionale. È stato eliminato il clock double speed presente in precedenza nei CUDA core integrati nelle GPU della famiglia Fermi, optando per una soluzione alternativa. Se da un lato poter andare a raddoppiare la frequenza di funzionamento di ogni singolo core garantiva una maggiore potenza di calcolo, i consumi erano esponenzialmente più alti. Con Kepler, grazie all'SMX completamente ridisegnato, ogni blocco è capace di contenere 192 CUDA core, un numero 6 volte più alto dell'SM presente in Fermi.
NVIDIA procede così al rinnovamento della propria famiglia di GPU, ampliando la gamma prodotto con una proposta destinata alla fascia medio-alta del mercato e che va a prendere, come testimonia il nome, il posto di GeForce GTX 570. Queste le caratteristiche tecniche della nuova soluzione.
NVIDIA GeForce GTX 670 |
NVIDIA GeForce GTX 680 | |
processo produttivo |
28nm | 28nm |
architettura |
Kepler | Kepler |
tipo GPU |
GK104 | GK104 |
base clock GPU |
915 MHz | 1006 MHz |
boost clock GPU |
980 MHz | 1058 MHz |
numero GPU |
1 | 1 |
numero stream processors |
1344 | 1536 |
clock stream processors |
915 MHz | 1006 MHz |
ROPs |
32 | 32 |
TMU |
112 | 128 |
quantitativo memoria |
2.048MB | 2.048MB |
tipologia memoria |
GDDR5 | GDDR5 |
clock memoria |
6.008 MHz | 6.008 MHz |
interfaccia memoria |
256bit | 256bit |
connettori alimentazione |
2x6pin | 2x6pin |
Come appare evidente, la nuova soluzione basata su GK104 si compone di 7 unità SMX, 1 in meno quindi della proposta GT 680. Il numero dei CUDA core si ferma quindi a 1344, mentre rimane invariato il sottosistema dedicato alla memoria. Ecco allora ricomparire i quattro controller di memoria da 64 bit l'uno, che portano il totale a 256 bit e i 2GB di memoria GDDR5. Il base clock è invece di 915MHz, inferiore rispetto al modello di fascia più alta, mentre il boost clock è di 980MHz. Le memorie operano invece a 6008MHz. Il confronto diretto con quella che rappresenta oggi la scheda video a singola GPU più performante sul mercato mette in evidenza l'approccio che NVIDIA ha deciso di attuare con lo sviluppo di GeForce GTX 670: sfruttando la stessa GPU gk104, è stato disattivata una unità SMX, diminuendo così il numero di stream processor e di texture units. Oltre al minor numero di stream processor, come abbiamo segnalato, NVIDIA ha applicato anche frequenze di funzionamento più conservative di circa 100MHz.
I cambiamenti però, anche a livello costruttivo, sono importanti e meritano di essere analizzati. Andiamo allora ad osservarli nella pagina a seguire.