Computex 2010: trend e direzione del mercato

Computex 2010: trend e direzione del mercato

Al termine di una settimana trascorsa a Taipei evidenziamo non tanto i prodotti, quanto quelli che sono a nostro avviso i trend emersi nel corso della fiera taiwanese e che caratterizzeranno la seconda metà del 2010

di , pubblicato il nel canale Schede Madri e chipset
 

Introduzione

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Si è conclusa la pochi giorni la 30-esima edizione del Computex di Taipei, fiera internazionale in quella che può essere considerata una delle patrie della tecnologia e soprattutto sede nella quale nascono la maggior parte dei prodotti destinati all'industria informatica. Il Computex è da sempre scenario per poter anticipare quelli che sono i trend tecnologici che verranno portati avanti dai produttori nel corso dell'autunno, spinti in questo dalla stagione di vendite natalizie.

Per gli operatori professionali il Computex è invece la sede ideale per chiudere i contratti commerciali con i produttori, preparando sistemi e prodotti che verranno immessi sul mercato per l'autunno. E' evidente quindi come sia importante per i produttori avere a disposizione le proprie novità tecnologiche per questo periodo, anche solo nella forma di prototipi: l'importante è che le soluzioni finali siano pronte da essere spedite nel corso dell'estate, così da essere sugli scaffali da Settembre. Molto viene esposto in pubblico tra gli stand, ma altrettanto è tenuto dietro le quinte e mostrato solo agli operatori professionali.

Con questo articolo conclusivo vogliamo sviluppare alcuni trend emersi nel corso della settimana a Taipei, a nostro avviso importanti per meglio definire in quale direzione si stia muovendo l'intera industria dell'IT. Parallelamente a quanto presentato in queste pagine rimandiamo alle notizie e agli approfondimenti pubblicati nei giorni scorsi, consultabili a partire da questa pagina riepilogativa.

3D everywhere

Il 3D stereoscopico è indubbiamente uno degli argomenti di discussione più gettonati di questo periodo da parte degli addetti ai lavori, ed è innegabile come tutte le aziende del settore stiano in qualche modo cercando di avere funzionalità 3D stereoscopiche all'interno dei propri prodotti, anche se non così direttamente legati a schermi e a riproduzioni video. "3D everywhere" è quindi diventato un vero e proprio slogan del momento, fenomeno che agli occhi degli operatori dovrebbe trainare le vendite di quanti più dispositivi possibile. Siamo, è bene ricordarlo, in un mercato che si è decisamente ripreso dal periodo di notevole difficoltà vissuto lo scorso anno, soprattutto nei primi due trimestri, ma che necessita come sempre di continue innovazioni per poter trainare le vendite.

Approcciarsi al mercato delle soluzioni 3D stereoscopiche implica, a nostro avviso, 3 elementi. Il primo è la parte tecnologica, cioè la disponibilità di prodotti che possano beneficiare di questa tecnologia. Ci riferiamo quindi a schermi, riproduttori, PC e schede video, occhialini e in generale tutti quei componenti che sono richiesti per poter visualizzare correttamente flussi video in 3D stereoscopico.

Il secondo è l'immancabile componente software, cioè i film codificati per una riproduzione stereoscopica o i videogiochi che possano sfruttare al meglio questa tecnologia. Sono quindi coinvolte sia le industrie cinematografiche, principalmente con supporti Blu-ray 3D pensando all'utilizzatore domestico, sia gli sviluppatori di videogiochi.

Il terzo, spesso sottovalutato, è l'ecosistema nel suo complesso; con questo ci riferiamo al connubio tra aziende che operano nel settore e tecnologie che sono a disposizione, con le quali poter ottenere una visione 3D stereoscopica in ambiente domestico, sia nel proprio salotto davanti ad un televisore sia con un PC; desktop o notebook che sia.

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Dal punto di vista tecnologico la questione è molto semplice, a nostro avviso. Esistono vari approcci e non è nostra intenzione, in questa sede, discutere su quale sia il migliore; quello che possiamo suggerire, a nostro avviso, è che la tecnologia 3D stereoscopica avrà un reale successo di mercato nel momento in cui l'evoluzione tecnologica del mercato stesso permetterà di fare a meno degli occhialini, attivi o passivi che siano, gestendo direttamente da schermo la terza dimensione. Come e quando questo sarà possibile? Non abbiamo purtroppo la risposta a questa domanda, e nel frattempo dobbiamo ripiegare sugli occhialini.

La componente software può essere in parte trascurata ad una prima analisi superficiale del mercato, ma il suo ruolo è fondamentale: se i supporti raggiungeranno una diffusione e livelli di costo accettabili la tecnologia 3D stereoscopica potrà avere successo in volumi. Altro elemento di notevole importanza è l'analisi delle trasmissioni televisive: i prossimi mondiali di calcio verranno registrati anche con videocamere 3D ma non è ben chiaro al momento attuale quanto questa iniziativa, portata avanti da Sony, potrà concretizzarsi in partite che potranno venir viste con dispositivi 3D nelle abitazioni dei più appassionati. Se il 3D stereoscopico rappresenta il futuro della trasmissione video è indispensabile che la diffusione avvenga da subito, soprattutto con eventi di portata internazionale, proprio per assicurare quell'effetto volano per le vendite che può spingere il settore a crescere.

L'aspetto che a nostro avviso risulta essere più problematico nella gestione della diffusione del 3D stereoscopico è sicuramente legato all'ecosistema; molti operatori di settore si sono detti insicuri su quale strategia seguire nella diffusione di tecnologie 3D stereo all'interno di propri prodotti. Manca di fatto una standardizzazione di mercato, che se da un lato permette di premiare le aziende che per prime investono in ricerca immettendo sul mercato nuovi prodotti dall'altra mette i consumatori in una posizione scomoda, quella di non sapere chiaramente quale tecnologia prenderà il sopravvento nel futuro e quindi in quale prodotto valga la pena investire al momento. Vero è che il principale requisito tecnologico per la visione stereoscopica è un display con frequenza di refresh verticale di almeno 120 Hz, con risultati differenti a seconda della tecnologia utilizzata per gli occhialini. D'altro canto l'incertezza attuale, unita al fatto che alcune tecnologie sono al momento volutamente vincolate all'utilizzo solo con alcune tipologie di schermi e/o videoproiettori, rende molto difficile la scelta sia da parte dei consumatori sia delle stesse aziende produttrici.

In sintesi, quindi, si parla tanto di 3D stereoscopico perché questo è un eccellente veicolo di marketing, e indubbiamente una tecnologia di elevata diffusione sul mercato per il futuro. Nel breve periodo, a nostro avviso, sono ancora troppe le incertezze per poter premiare un consumatore che scelga di investire in un sistema di questo tipo, che sia per il gaming o la riproduzione video poco importa.

 
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