Alienware M15 R2: notebook gaming dal design originale
Abbina un processore Intel Core i7 a 6 core e una scheda video NVIDIA GeForce GTX 1660Ti questo notebook Alienware con schermo Full HD da 15,6 pollici, capace di venire incontro alle esigenze del videogiocatore come di ricerca un sistema potente per la produttività personale. la risultante è un prodotto bilanciato che spicca per il design e le finiture superficiali
di Paolo Corsini pubblicato il 24 Gennaio 2020 nel canale PortatiliIntelDellAlienwareCoreNVIDIAGeForce
Pensato per i videogiocatori appassionati, Alienware M15 R2 è la versione aggiornata e rivista del modello Alienware M15 R1 che ha debuttato sul mercato nella seconda metà del 2018. A sua volta questo prodotto aveva preso il posto della gamma Alienware 15 introducendo alcune significative innovazioni in termini di design a partire dall'utilizzo di cornici strette per lo schermo e, ovviamente, di componenti più aggiornati sotto la scocca.
Può essere configurato con differenti opzioni per processore e scheda video, scegliendo rispettivamente tra i modelli Intel Core i5, Core i7 e Core i9 di nona generazione e le schede video NVIDIA dal modello GeForce GTX 1660Ti sino alla proposta di vertice con GPU GeForce RTX 2080 Q-Max.
Lo schermo da 15,6 pollici di diagonale, con risoluzione Full HD di 1920x1080 pixel, è una scelta diventata ormai un classico per i sistemi destinati ai videogiocatori rappresentando una alternativa alla classica diagonale da 17 pollici. Ne guadagna la compattezza complessiva del notebook, senza apprezzabili differenze in termini di componenti che possono venir installati soprattutto qualora si opti per configurazioni non ai vertici per processore e scheda video.
Modello |
Alienware M15 R2 P87F |
schermo | 15,6 pollici |
risoluzione | 1920x1080 pixel refresh 144Hz |
CPU | Intel Core i7-9750H |
GPU | NVIDIA GeForce GTX 1660Ti |
connettività | WiFi: Intel AC 8265 Ethernet: Killer E3000 2,5 Gbit |
memoria di sistema | 2x8GB DDR4 2667 MHz |
storage | SSD 512GB |
batteria | 76Wh |
O.S. | Windows 10 Home |
peso | 2,16Kg |
I/O | 1 USB Type-C (1 Thunderbolt) 3 USB Type-A HDMI Mini Display Port |
videocamera | frontale, HD |
Bluetooth | 5 |
Dimensioni | 360,5x276x18,3mm |
Nel caso del notebook Alienware M15 R2 qui analizzato è integrato tutto quello che ci si può attendere da una soluzione di questo tipo. Un processore con architettura a 6 core è affiancato da una scheda video di buona potenza, soprattutto pensando alla risoluzione Full HD dello schermo; la dotazione di memoria di sistema è più che adeguata alla produttività personale mentre lo storage via SSD da 512 Gbytes è veloce e sufficientemente capiente per la maggior parte degli utilizzi a patto di non abbondare con la propria libreria dei giochi.
Cuore di questo notebook gaming è il processore Intel Core i7-9750H, un classico componente adottato da un gran numero di sistemi rivolti ai videogiocatori che sono ora disponibili in commercio. Questa CPU appartiene alla famiglia Intel Coffee Lake ed è costruita con tecnologia produttiva a 14 nanometri; integra 6 core capaci di gestire sino a 12 threads in parallelo e vanta una frequenza di base clock di 2,6 GHz, con la possibilità di spingersi come dato Turbo Boost sino a ben 4,5 GHz sfruttando al massimo solo uno dei core a disposizione.
Lo storage onboard vede un'unità SSD da 512 Gbytes di capacità, capace di prestazioni nel complesso valide: il valore registrato in lettura sequenziale dei dati con il benchmark CrystalDiskMark è di poco inferiore a 2,9 Gbytes al secondo, mentre in scrittura sequenziale si sfiorano gli 1,6 Gbytes al secondo. Si tratta di risultati che assicurano una pronta risposta ai comandi da parte del sistema, senza percezione di rallentamenti o impuntamenti nelle operazioni. Completa la dotazione di storage onboard un quantitativo di 16 Gbytes di memoria DDR4-2667, configurata in modalità dual channel con due moduli da 8 Gbytes ciascuno.
Segnaliamo per questo notebook la presenza di due slot per unità SSD a lunghezza intera, accessibili rimuovendo il guscio inferiore: è possibile quindi affiancare all'SSD principale una seconda unità sempre in formato M.2 qualora non si sia già configurato inizialmente il notebook in questo modo. Manca del tutto uno slot per hard disk o SSD da 2,5 pollici, opzione accessibile invece con la più grande versione da 17 pollici di questo sistema.
Passando alla componente video Dell ha scelto di dotare questo notebook di una scheda video NVIDIA GeForce GTX 1660Ti: a dispetto del nome si tratta di una proposta basata su architettura Turing, la stessa dei modelli GeForce RTX, con la differenza di non aver abilitati i core RT responsabili delle elaborazioni in hardware delle tecniche di Ray Tracing. E' comunque possibile sfruttare questa scheda video anche per il Ray Tracing, ottenendo però prestazioni che sono inferiori a quanto accessibile con le più costose soluzioni GeForce RTX.
Modello |
GeForce GTX 1660Ti | GeForce GTX 1660Ti Mobile |
GPU | TU116 | TU116 |
CUDA cores | 1.536 | 1.536 |
Clock GPU | 1.500 MHz | 1.455 MHz |
Boost clock GPU | 1.770 MHz | 1.590 MHz |
Architettura memoria | GDDR6 | GDDR6 |
Interfaccia memoria | 192bit | 192bit |
Bandwidth memoria | 288 GB/s | 288 GB/s |
Clock memoria | 12 Gbps | 12 Gbps |
Quantità memoria video | 6 Gbytes | 6 Gbytes |
La scheda GeForce GTX 1660Ti per sistemi notebook riprende le stesse caratteristiche tecniche del modello desktop, con solo un livellamento verso il basso delle frequenze di clock così da poter contenere i consumi complessivi. Per la frequenza di base clock la differenza è contenuta in soli 45 MHz, mentre il boost clock massimo dichiarato è più alto di 180 MHz per la versione desktop; a prescindere anche la declinazione notebook di questa GPU opera con una frequenza effettiva che può essere superiore a questi dati, a seconda delle specifiche condizioni di utilizzo che si presentano. Nulla cambia dal versante memoria con 6 Gbytes GDDR6 abbinati ad un bus a 192bit di ampiezza, per 288GB/s di bandwidth massima.
Il design di questo notebook è decisamente originale, a partire dalla finitura di colore bianco che ne caratterizza quasi tutta la superficie. Fa eccezione la sola parte posteriore all'altezza delle cerniere per il monitor, di colore nero e dotata di aperture per l'espulsione dell'aria calda oltre che di alcune delle porte di collegamento con periferiche esterne.
Con questo design Dell ha scelto di rendere quanto più curve possibili tutte le superfici laterali, scelta che abbinata al tipo di finitura superficiale offre un ottimo feedback tattile tenendo il notebook tra le mani. La robustezza complessiva è valida: possiamo notare nell'immagine come la particolare conformazione delle cerniere dello schermo rendano esteticamente questo notebook sicuramente peculiare rispetto alla concorrenza ma allo stesso tempo portano un ingombro superiore in profondità rispetto a quello tipico di notebook con schermo da 15,6 pollici di diagonale.
Anche sotto la scocca questo notebook si caratterizza per il design: la superficie è sempre piana, pressoché liscia con un'apertura per l'aspirazione dell'aria di raffreddamento che si sviluppa con un design a nido d'ape. Queste vengono riprese anche nella parte superiore, nell'area compresa tra tastiera e cerniera dello schermo.
La flessibilità nelle connessioni è molto buona: troviamo 3 porte USB Type-A e una Type-C, connessioni HDMI e Mini Display Port per schermi esterni, la porta proprietaria Alienware Graphics Amplifier e un connettore per la scheda di rete integrata basata su chip Killer Wi-Fi. Non manca ovviamente la scheda di rete Wi-Fi, in questo caso un modello basato sul nuovo standard Wi-Fi 6 sempre sviluppato da Killer e quindi dotato di specifiche funzionalità per i videogiocatori; non è invece presente un lettore di schede memorie SD.
La tastiera vanta una buona risposta alla digitazione e altrettanto valido è il touchpad integrato nella parte inferiore, sufficientemente ampio anche se non tanto come quello di altri modelli concorrenti. Nella parte inferiore dello schermo, subito sotto la scritta Alienware, troviamo la fotocamera per la tecnologia di eye tracking Tobii che può essere installata come opzione accessoria: tra le sue funzionalità segnaliamo quella di oscurare automaticamente lo schermo dopo circa 30 secondi di inattività, opzione che può essere disabilitata intervenendo sul software fornito in dotazione.
Dell fornisce l'utilty FX installata nel sistema, attraverso la quale è possibile intervenire su alcuni dei parametri di configurazione come ad esempio la retroilluminazione della tastiera. E' accessibile direttamente da sistema operativo e viene eseguita direttamente all'avvio del sistema. Passiamo ora all'analisi del sistema di raffreddamento, basato su due ventole posizionate ai lati che soffiano aria sui radiatori collegati a GPU e CPU attraverso alcune heatpipe.
Il sistema di raffreddamento adottato da Alienware permette alla CPU di stabilizzarsi attorno ai 3 GHz di clock quando tutti e 12 i threads a disposizione vengono sfruttati dall'applicazione. La temperatura della CPU oscilla poco sopra i 90° centigradi, un valore elevato ma tale da permettere al processore di mantenere quella frequenza di clock così elevata.
Non dissimile da quello del processore è il comportamento della scheda video, con una frequenza di clock della GPU che varia istante per istante quando posta sotto carico ma che in generale rimane sopra i 1.600 MHz. La temperatura aumenta durante l'esecuzione dell'applicazione 3D, arrivando a stabilizzarsi attorno ai 70° centigradi. Nel complesso il notebook dissipa in modo efficiente la temperatura di CPU e GPU, generando una rumorosità percepibile durante l'utilizzo più intenso in modo non dissimile da quanto prodotto anche dagli altri notebook gaming dello stesso segmento di prezzo.
La batteria da 76 Wh di capacità permette all'Alienware m15 R2 di ottenere valori complessivamente validi in considerazione del target di utilizzo: oltre 6 ore e mezza nel test di riproduzione con flussi video via Netflix e 4 ore e mezza nel test di navigazione web sono risultati che non assicurano una giornata di lavoro lontani dalla presa della corrente ma che garantiscono una buona riserva quando si voglia o debba sfruttare il notebook con la sola batteria.
Il processore Intel Core i7-9750H conferma le proprie caratteristiche con le applicazioni di produttività personale: 6 core in grado di operare stabilmente attorno ai 3 GHz di clock a pieno carico offrono una riserva di potenza più che adeguata non solo al gaming ma anche con software esigenti come quelli per editing video e foto, nonché con quelli di ambito scientifico e più in generale le applicazioni che riescono a sfruttare in parallelo un elevato numero di core.
Il notebook Alienware è dotato di scheda video GeForce GTX 1660Ti, modello di fascia media che non è particolarmente lontano per prestazioni alla scheda GeForce RTX 2060. I frames al secondo medi che permette di ottenere sono complessivamente molto validi, grazie anche alla scelta di abbinare uno schermo con risoluzione Full HD di 1920x1080 che rappresenta l'abbinamento ideale per la potenza di calcolo di questa GPU.
Nell'analisi dello schermo, un modello Full HD da 15,6 pollici di diagonale e frequenza di refresh di 144Hz, partiamo come di consueto dall'analisi dei livelli delle componenti RGB lungo tutta la scala di grigi. Ci troviamo davanti ad un comportamento omogeneo, che vede valori adeguati di rosso e di verde e un'eccedenza, nell'ordine del 10%, del blu. Con questi valori è già possibile osservare una ricaduta percepibile sulla resa dello schermo che tenderà verso tinte fredde.
La misura della curva di gamma rivela un comportamento non propriamente d'eccellenza per questo pannello, con una progressione dei toni dal nero al bianco che procede con correttezza fino a circa il 70% della scala, per poi mostrare una anomalia con alte luci meno luminose rispetto al riferimento. La luminanza massima supera di pochissimo le 300 candele su metro quadro, mentre il rapporto di contrasto si attesta su un buon valore di 860:1.
Molto buona l'estensione del triangolo di gamut, che corrisponde quasi completamente al riferimento sRGB. Il punto di bianco risulta - come già avevamo avuto indizio dall'analisi dei livelli RGB - verso tonalità leggermente più fredde, ma nel complesso i colori godono di una buona precisione.
Precisione e fedeltà cromatica che trova conferma nell'analisi dei campioni Macbeth, dove vediamo che (eccettuata la scala di grigi) in nessun caso si supera il valore "soglia" di 3 dove le differenze cromatiche possono essere percepibili all'occhio umano. Nel complesso il monitor offre buone prestazioni: peccato solamente per una curva di gamma non proprio impeccabile, che va però solo marginalmente (e nella maggioranza dei casi in maniera non così percepibile) ad influenzare la resa a schermo.
Alienware M15 R2 P87F è un notebook che colpisce per l'impatto estetico, grazie al design molto originale rispetto a quello tipicamente adottato nei notebook gaming di simili caratteristiche tecniche. Nella configurazione da noi analizzata in questo articolo vanta componentistica bilanciata, forte di un processore a 6 core che lo rende scattante con applicazioni di produttività personale e di una GPU che vanta una potenza di calcolo ben bilanciata con la risoluzione di 1920x1080 pixel dello schermo da 15,6 pollici.
Bene la presenza di sottosistema di rete Wi-fi 6, una scelta che stiamo vedendo implementata in un numero crescente di notebook, mentre solo discreto il sistema di raffreddamento che smaltisce il calore generato dai componenti lasciando però la CPU ad una temperatura più alta della media dei notebook simili. Alienware M15 R2 P87F viene proposto a partire da un listino di 1.549,00€ IVA inclusa; nella configurazione qui analizzata il notebook viene proposto ad un prezzo di circa 2.150€ IVA inclusa.
18 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSarebbe come dire che l'Alfa Romeo ha disegnato una macchina "decisamente originale" come l'Arna!
La arna era proprio un caso curioso, in pratica era un progetto realizzato in tandem con nissan, infatti la arna non era altro che la nissan pulsar leggermente modificata nei dettagli, e all'epoca il design Giapponese non era esattamente quello di oggi...
Ma dai! Finalmente incontro qualcuno che non solo se la ricorda ma la conosce pure
E comunque, tendo presente che l'auto fa ancora capolino in qualsiasi classifica delle auto più "brutte" del mondo, ecco guardando questo coso a batteria dal "design originale" mi è subito tornata alla mente la buona vecchia Arna.
Associazione d'idee
E comunque, tendo presente che l'auto fa ancora capolino in qualsiasi classifica delle auto più "brutte" del mondo, ecco guardando questo coso a batteria dal "design originale" mi è subito tornata alla mente la buona vecchia Arna.
Associazione d'idee
Devo dire che ho una passione per le auto brutte , sarà per questo che anche il laptop di cui sopra suscita un certo fascino in me... Lo trovo stranamente intrigante
Sui 2 o 3 modelli per me papabili, escludendo le configurazioni max-q da 60w più lente del 10/20%, si notano grosse differenze tra le varie 1660ti da 80w anche dell'8/10%. Differenze non sempre imputabili a questioni termiche, CPU o RAM.
Sono anni che preferisco i portatili ma, mai come quest'anno, sto incontrando grosse differenze prestazionali tra prodotti con la stessa scheda tecnica.
Sui 2 o 3 modelli per me papabili, escludendo le configurazioni max-q da 60w più lente del 10/20%, si notano grosse differenze tra le varie 1660ti da 80w anche dell'8/10%. Differenze non sempre imputabili a questioni termiche, CPU o RAM.
Sono anni che preferisco i portatili ma, mai come quest'anno, sto incontrando grosse differenze prestazionali tra prodotti con la stessa scheda tecnica.
Da quel che ne so, sono molti i fattori che fanno la differenza e senza dubbio la questione termica è uno di questi. Alcuni produttori effettuano un undervolt ed overclock di fabbrica (ad esempio nell'acer helios 300) per incrementare le performance, in altri invece può essere disabilitato l'hybrid mode (non sono sicuro se la cosa può essere fatta con tutti e se porta a tutti benefici). Ad esempio nel video che metto sotto c'è una comparativa tra l'helios 300 ed il lenovo y540 in due configurazioni differenti, una di default ed una custom (con lo stesso undervolt e overclock dell'helios 300 e l'hybrid mode disabilitato):
https://www.youtube.com/watch?v=pyggQzZmM4I
Le differenze tra la versione default e quella custom del y540 sono evidenti.
Probabile che buona parte delle differenze sia dovuta anche a fattori simili.
https://www.youtube.com/watch?v=pyggQzZmM4I
Le differenze tra la versione default e quella custom del y540 sono evidenti.
Probabile che buona parte delle differenze sia dovuta anche a fattori simili.
Quindi c'è effettivamente un "rimaneggiamento" del TU116 a seconda di chi lo monta!
Che altro casino, già alcuni produttori tendono a non evidenziare se si trattano di configurazioni da 60 o 80W, adesso c'è pure questa.
Grazie, mille della precisazione.
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