Tele Atlas: così si crea una mappa digitale

Tele Atlas: così si crea una mappa digitale

Un incontro con Tele Atlas ci ha permesso di conoscere i retroscena della costruzione delle mappe digitali per la navigazione satellitare. Sono emersi poi interessanti particolari a proposito del futuro della navigazione: in arrivo a breve la terza dimensione, mentre più in là è previsto l'avvento dell'advertising

di pubblicato il nel canale Portatili
Tele Atlas
 

Mapping Van e Mobile Mapping

L'incontro con Tele Atlas ci ha permesso di toccare con mano uno dei principali metodi di rilevazione: il Mobile Mapping. Come abbiamo già accennato il lavoro dei rilevatori ha visto un'evoluzione, per renderlo sempre più esente dall'errore umano; gli sviluppi negli anni hanno portato alla creazione dei Mapping Van, su uno dei quali ci è stato permesso fare un giro. Il mapping van si fa subito notare per la colorazione arancione acceso tipico di Tele Atlas, ma soprattutto per la dotazione tecnologica che si intuisce anche solo guardandolo dall'esterno. Ben sei telecamere balzano subito all'occhio, e a ben guardare si scorge poi sul tetto un'antenna GPS di generose dimensioni.

Senza essere mai entrati in un veicolo simile si può pensare che la dimensione (è un camper) sia necessaria per ospitare tutti gli strumenti elettronici necessari alla gestione dei dati. La prima sorpresa che si ha entrando è che in realtà è a tutti gli effetti un camper, con letti, bagno e cucina; gli strumenti occupano solo un piccolo vano e si riducono a un ricevitore D-GPS, a due PC per la gestione delle immagini e dei dati e a due hard disk esterni da 250GB per lo storage dei dati. Il camper serve a non interrompere le operazioni di rilevazione, permettendo 'campagne' di diverse settimane, tempo in cui l'equipaggio (composto da due persone) percorre un itinerario prestabilito senza necessità di tornare alla base.


Il Mapping Van

Ogni giorno vengono percorsi in media 600 km se le strade da analizzare sono a elevato scorrimento, 300 km in caso di strade secondarie. I dati raccolti riempiono un hard disk in 5-7 giorni, a seconda delle ore di luce delle giornate; quando l'hard disk è pieno viene inviato alla centrale per l'analisi, mentre il secondo hard disk, che funge da back up, viene conservato sul van. Potendo guidare in modo più veloce, rispetto ai vecchi metodi di rilevazione il mobile mapping permette un tasso di aggiornamento delle mapper più elevato. Oltre alle telecamere (orientate a 360°) il camper è dotato di odometro e giroscopi di precisione, per rilevare i suoi spostamenti.

Naturalmente a questo scopo utilizza anche un GPS, per la precisione un Differential-GPS. Questo sistema, sviluppato quando ancora il segnale GPS era affetto da errore introdotto volontariamente, permette una correzione della posizione basandosi sul segnale inviato via radio da una rete di postazioni fisse. Anche dopo l'eliminazione dell'errore il sistema viene tuttora utilizzato e permette una precisione di circa mezzo metro, contro i circa 10 del sistema GPS classico.

Il navigatore è dotato di un centro di controllo dal quale deve assicurarsi del perfetto funzionamento delle telecamere e attraverso il quale riceve la rotta da seguire. Questa appare sulla mappa come un itinerario nero, che cambia colore al passaggio dell'equipaggio. Per la navigazione non viene utilizzato il segnale del D-GPS, ma di un dispositivo classico, dato che per la navigazione non è necessaria una precisione così elevata. Al contrario dei metodi di rilevazione tradizionali, il mobile van è più veloce di 3-5 volte, permettendo un lavoro senza soste.

 
^