Smau 2004: qualche prodotto e considerazioni finali

Smau 2004 si è rivelata una manifestazione anomala; da una parte ci aspettavamo il peggio, memori delle più recenti edizioni e del numero esiguo di padiglioni, dall'altra nutrivamo speranze per una edizione che potesse finalmente invertire la tendenza lassista ed edonistica dall'ambientazione quasi Mi-Sex.

Ebbene, con piacere abbiamo notato che le buone intenzioni per far riacquistare prestigio a SMAU ci sono, anche se servirà del tempo per riconquistare la fiducia delle grandi case, che ormai preferiscono investire in altre fiere oppure in conferenze mirate (dal costo sicuramernte inferiore rispetto ad uno stand).

L'impegno del bolognese Alfredo Cazzola, socio di riferimento di SMAU, è stato apprezzato: gli operatori del settore ringraziano. Certo, a molti potrà sembrare impopolare e autolesionista, per una fiera, precludere certi spazi al pubblico pagante, seppure per un giorno solo. Ciò non toglie che tale comportamento sottolinea una certa serietà, riscontrata dove e quando meno ce lo aspettavamo.

La mediocrità della manifestazione rimane, come già detto nell'introduzione: molti grandi marchi o erano assenti o erano presenti solo in sala stampa con portavoce. Il pubblico avrà trovato la manifestazione decisamente sotto tono e con stand diradati, padiglioni ridotti e poche novità. Vogliamo essere ottimisti e pensare che l'anno prossimo sarà ancora meglio, con un'organizzazione simile ma più espositori a catalogo.

I numeri dichiarati sono comunque buoni; oltre 360.000 visitatori (qualche migliaio meno rispetto all'anno passato), con uno sciopero dei mezzi di mezzo (venerdì 22) e una giornata dedicata ai soli operatori. Giusto per riferimento ha fatto di meglio solo il CeBIT 2004 (510.000), mentre il Computex di Taipei si assesta sugli 82.000.

Ovviamente non è il numero dei visitatori a fare la qualità di un evento; certo è che se i numeri sono davvero questi ci sarà da parte della presidenza SMAU un ulteriore stimolo a fare meglio l'anno prossimo. Non ci resta che attendere e sperare, in quanto ci farebbe davvero piacere avere una manifestazione nostrana di prestigio.