Gigabyte e Corsair: watercooling per tutti

Il sistemi di raffreddamento a liquido stanno via via diventando soluzioni sempre meno artigianali e sempre più alla portata anche dell'utenza meno smaliziata. Analizziamo in questo articolo le due diverse soluzioni Corsair Nautilus 500 e Gigabyte 3d Galaxy
di Andrea Bai pubblicato il 16 Giugno 2006 nel canale ProcessoriGigabyteCorsairGalaxySamsung
Corsair Nautilus 500
Corsair Nautilus 500 è di aspetto piuttosto spartano, caratterizzato da colorazione nera e forma abbastanza squadrata, eccezion fatta per la curvatura della parte anteriore. Si tratta di una unità da posizionare esternamente al PC e già comprensiva di serbatoio, pompa e radiatore. L'elemento traslucido che si può vedere nella parte anteriore del dispositivo non è altro che una parte del serbatoio interno che viene illuminato da un led posto internamente una volta che Nautilus viene avviato.
La zona superiore di Nautilus 500 è caratterizzata da un'ampia griglia di aerazione, posta in corrispondenza della grossa ventola destinata al raffreddamento del radiatore. E' inoltre presente un tappo metallico a vite che consente, una volta rimosso, di poter riempire il serbatoio.
Piuttosto essenziale anche la parte posteriore: troviamo dapprima il selettore per la velocità di rotazione della ventola, contraddistinto da un'etichetta recante le generiche diciture "high" e "low". Continuando verso destra troviamo il connettore per l'alimentazione, da prelevare direttamente dal PSU del sistema, e le due strozzature meccaniche per l'inserimento dei tubi di gomma.
Il waterblock che troviamo all'interno della confezione è già collegato ai due tubi citati poco sopra. Si tratta di una unità interamente costruita in rame e verniciata di colore nero nella parte superiore. Possiamo notare dalla foto una ottima levigatura della superficie che andrà a contatto con il processore, caratteristica ideale che permette di ottimizzare lo scambio termico tra i due elementi.
Secondo le specifiche fornite da Corsair, tale waterblock è caratterizzato dalla tecnologia "Delphi Micro-Channel". Si tratta di una non meglio precisata tecnologia che consente di realizzare una sorta di "canalizzazione" del waterblock mantenendo le dimensioni dell'intero dispositivo il più contenute possibili. Non è stato possibile, purtroppo, recuperare informazioni maggiormente dettagliate in merito. In ogni caso si tratta di una modalità che consente di aumentare la superficie di scambio tra il waterblock e l'acqua che fluisce all'interno di esso.
Per quanto riguarda i meccanismi interni, Corsair ha optato per una pompa in grado di sviluppare una pressione totale di 22PSI (pound square inch) e una portata massima di 350 litri all'ora, un radiatore in alluminio di 17cm x 14cm e spesso 2cm e una ventola da 120mm con velocità di rotazione massima di 1800RPM e in grado di generare un flusso d'aria fino a 74,4CFM. La capacità del serbatoio è di 350cl.
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All'interno della confezione troviamo, ovviamente, tutti gli elementi necessari per una corretta installazione del dispositivo: placche per l'ancoraggio alla scheda madre (Socket 478, LGA775 o Socket 939), cavi per il collegamento dell'unità all'alimentatore, una spugnetta di neoprene, una staffa sagomata per il passaggio dei tubi in uno slot PCI, due connettori-valvole e due anelli di nylon per assicurare tali connettori ai tubi di gomma.
E' presente inoltre un flacone contenente un additivo da aggiungere all'acqua: è necessario svuotare l'intero contenuto del flacone nel serbatoio e poi procedere al riempimento di quest'ultimo semplicemente con acqua, meglio se distillata per evitare problemi di incrostazioni dovuti al calcare.
La messa in opera di Nautilus 500 è piuttosto semplice: bisogna dapprima procedere all'installazione del waterblock, da fissare con il clip appropriato a seconda del socket sul quale andremo ad operare e avendo cura di frapporre l'apposita spugnetta in neoprene tra il waterblock e il sistema di ancoraggio. Una volta installato il waterblock è necessario collegare i tubi facendoli passare attraverso uno slot PCI mediante la staffa sagomata. All'estremità dei tubi è necessario apporre le connessioni a valvola da assicurare mediante le clip di ritenzione. Infine è sufficiente collegare tali connessioni all'unità esterna, mediante le apposite strozzature.