Intel cancella i kit di sviluppo per l'IoT Edison, Galileo e Joule

Intel ha cancellato i prodotti delle linee Edison, Joule e Galileo, tutti kit destinati allo sviluppo di soluzioni IoT. Non sono chiare le ragioni della cancellazione, né se Intel abbia intenzione di rimpiazzare i prodotti con nuove versioni.
di Riccardo Robecchi pubblicata il 21 Giugno 2017, alle 17:21 nel canale SistemiIntel
Tutti e tre i prodotti erano kit di sviluppo per creare prodotti nel mondo IoT: Galileo era una risposta diretta a Raspberry Pi e Arduino basata su processore x86; Edison era un computer intero, dotato anche di WiFi e Bluetooth, inserito all'interno di una scheda SD; Joule era un sistema che sfruttava i processori Atom della serie T e offriva fino a 4 GB di RAM e un sistema operativo basato su Linux. Sia Galileo che Joule sfruttavano processori Intel Quark.
Al momento attuale rimarrebbero soltanto MinnowBoard e Curie come prodotti destinati a questo settore. Il primo è un kit di sviluppo che sarà lanciato alla fine dell'anno, dotato di Intel Atom x5 Apollo Lake e 4 GB di RAM; il secondo, invece, è una versione ancora più ridotta di Edison, le cui dimensioni sono pari a un bottone e il cui utilizzo previsto è all'interno di dispositivi indossabili come gli occhiali o le scarpe.
Non è chiaro il motivo per cui Intel starebbe dismettendo i kit di sviluppo per l'IoT, ma la preferenza del mercato sembra andare verso le soluzioni maggiormente aperte e guidate dalla comunità. Non è da escludere un fattore di età: nel caso di Galileo ed Edison, infatti, la presentazione risaliva ad almeno tre anni fa. Rimane inspiegata la cancellazione di Joule, presentato lo scorso agosto. Ci sarà tempo fino al 16 settembre per effettuare gli ordini e il 16 dicembre verranno effettuate le ultime spedizioni; alcuni SKU di Edison continueranno a essere venduti anche nel 2018.
3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSe là possono vantare di aver ucciso tutti gli avversari a suon di Ghz e prezzi ridotti (fino a quando non se ne è liberata totalmente) e ora campa per compatibilità necessaria con la sua ISA (da verificare cosa succederà con Qualcomm che vuole emularla), negli altri mercati le architetture mostrano che x86 non regge il passo. Sopratutto là dove conta consumare poco. E per poco si intende realmente POCO. Non i finti numeri di Intel che con oltre un PP di vantaggio ha sempre fatto fatica ad arrivare ai consumi di ARM. E infatti si è visto dove è finita.
Ora non le rimane di inventarsi qualche sub mercato dove vendere tutti quei milioni di Atom che non è mai riuscita a vendere.
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