ATI Eyefinity 6, l'esperienza di utilizzo

Con questa analisi andremo ad osservare il comportamento di Eyefinity 6. Sei display che, configurati correttamente funzionano all'unisono ricreando un solo ed unico monitor in grado di raggiungere una risoluzione di 5040x2100 pixel che consente importanti vantaggi non solo in ambito videoludico ma anche e soprattutto lavorativo
di Gabriele Burgazzi pubblicato il 05 Maggio 2010 nel canale Schede VideoATI
Come configurare Eyefinity
Il collegamento dei sei display non deve seguire un ordine particolare; attraverso il pannello controllo dei driver Catalyst sarà infatti possibile modificare completamente la disposizione dei pannelli, regolando così i flussi video in modo corretto, ricostruendo in maniera esatta l'effetto di "singolo schermo". Al primo avvio il sistema si presenta così:
Windows, una volta avviato, riconosce correttamente solo due dei sei display, lasciando gli altri pertanto spenti. Come è possibile notare dal pannello di controllo del sistema, Windows 7 rileva tutti i sei monitor collegati: attraverso le funzioni basilari messe a disposizione da questa finestra avremo modo di attivare tutti i display ma che risulteranno solamente uno il clone dell'altro. Per poter estendere il desktop su tutta la superficie messa a disposizione dai sei monitor Dell collegati è necessario ricorrere alla particolare funzione presente all'interno dei Catalyst forniti da ATI. Andiamo ora ad analizzare la procedura di configurazione:
Avviata l'interfaccia dei driver Catalyst, sarà necessario posizionarsi sulla voce "desktop & displays" dedicata appunto alle configurazioni multi-display. Con il numero 1 viene indicato il numero dei gruppi di monitor creati e, nella barra sottostante sono invece indicati i monitor e il relativo gruppo di appartenenza. Per rendere attivi tutti i sei display e creare la modalità Eyefinity a sei display sarà sufficiente agire sul triangolo nero rovesciato posizionato sul grande desktop centrale e scegliere la voce "create group".
Da qui parte una procedura guidata che consentirà all'utente di poter configurare la propria disposizione di Display: sono presenti sette modalità di impostazione delle modalità multi-display, che prevedono l'impiego di 2, 3, 4 o 6 monitor contemporaneamente. Nel caso specifico ci affideremo all'ultima modalità indicata, che sfrutta tutti i sei display montati sul nostro sistema. Nulla vieta di creare diversi gruppi di display, per organizzare una gestione dei display personalizzata.
Una volta terminata l'operazione di configurazione il pannello di gestione dei driver catalyst visualizzerà un unico desktop diviso sui desktop: il sistema non è però in grado di percepire la reale posizione di ogni display, per questo la procedura guidata ci chiederà se l'allineamento dei display è quello corretto. Selezionando come risposta No, avremo così modo di procedere all'operazione di posizionamento del desktop. Ecco come avviene:
La procedura è estremamente semplice ed efficace: tutti i monitor diventano neri, ad eccezione di uno che rimarrà invece blu scuro. Sarà sufficiente indicare sulla maschera offerta dal pannello di configurazione dei driver Catalyst quale posiziona occupa tale monitor e ripetere l'operazione per tutti gli altri cinque display e l'allineamento sarà così portato a termine. Qualora si commettesse un errore nell'identificazione del display non c'è da temere: basterà semplicemente annullare l'operazione ed eseguirla nuovamente. La presenza delle cornici degli schermi LCD può limitare sensibilmente l'esperienza di utilizzo di Eyefinity; in questa direzione ATI ha inserito la funzionalità definita "bazel correction", che andremo ora ad analizzare:
L'ultimo passo della procedura guidata ci consente così di attivare la funzionalità bazel correction, utile per migliorare l'esperienza di Eyefinity in presenza di monitor LCD dotati della classica cornice (nella stragrande maggioranza dei casi, quindi). Di fatto, senza bazel correction per non perdere pixel, eventuali oggetti a cavallo tra due display risulteranno allungati o allargati: se nel caso di un impiego normale questa caratteristica non risulta troppo scomoda, è però durante l'esecuzione di videogiochi che l'esperienza di utilizzo viene minata. Bazel correction non fa nient'altro che simulare la zona coperta dalle cornici, eliminando i pixel compresi in quella particolare striscia di schermo: ci si trova così ad osservare la scena come se la si guardasse attraverso una normale finestra in stile inglese. Per un corretto funzionamento di bazel correction sarà sufficiente seguire la procedura guidata e regolare, con i tasti direzionali lo spostamento del triangolo mostrato nell'immagine sopra proposta: il lato del triangolo dovrà continuare in modo naturale. Effettuata questa operazione il sistema calcolerà automaticamente gli spazi da colmare, modificando così la risoluzione del sistema. Nel nostro caso si è così passati da una risoluzione di 5040x2100 pixel ad una di 5292x2198 pixel.