Snapdragon 820 non delude, anteprima e primi benchmark
Abbiamo avuto modo di provare in anteprima il nuovo Qualcomm Snapdragon 820, il SoC che verrà integrato su una buona parte dei top di gamma di prossima generazione. Sarà probabilmente il "cuore pulsante" di Galaxy S7, di LG G5 e dei prossimi smartphone di fascia alta di Sony, HTC e di molti altri big del settore degli smartphone. E le premesse sono assolutamente ottime. Riuscirà a farci dimenticare del non riuscitissimo Snapdragon 810?
di Nino Grasso pubblicato il 17 Dicembre 2015 nel canale ProcessoriQualcommSnapdragon
Le caratteristiche del nuovo SoC
Il 2015 non è stato un anno particolarmente entusiasmante per Qualcomm per quanto riguarda la fascia alta di processori per dispositivi mobile. Ci riferiamo naturalmente a Snapdragon 810, il primo SoC della compagnia basato su architettura ARMv8 a 64-bit a non rispettare le aspettative degli appassionati. Progettato sfruttando i processori Cortex di ARM, il microprocessore degli americani è stato oscurato soprattutto da Exynos 7420 di Samsung che, grazie soprattutto allo sviluppo a 14-nm, lo superava in performance ed efficienza energetica. Anche MediaTek ha fatto meglio di Qualcomm durante il 2015, con lo Snapdragon 810 che ha rappresentato una soluzione da una parte diffusa, dall'altra fallimentare.
Ed è proprio per questo che Qualcomm vuole dimostrare alla stampa, e soprattutto al pubblico di appassionati, che nel 2016 è assolutamente intenzionata a riparare agli errori dell'anno che volge al termine. La società ci ha invitato ad una "benchmarking session" nella città di Londra per darci un primo assaggio di quello che sarà il processore più usato ed abusato della prossima generazione di smartphone, e le premesse sulla carta sono quelle giuste. Qualcomm ritorna ad un'architettura proprietaria per la CPU, ed anche la GPU sarà come al solito una Adreno progettata in proprio. In aggiunta Qualcomm Snapdragon 820 sarà stampato con processo produttivo FinFET a 14-nm da Samsung, fra i migliori processi disponibili su mobile.
Della nuova architettura abbiamo già parlato a più riprese. La società utilizza i nuovissimi core Kryo che promettono ciascuno prestazioni particolarmente elevate. Per questo motivo la società ha scelto, per Snapdragon 820, una soluzione basata sulla potenza del singolo core, e non specializzata come la concorrenza soprattutto sul calcolo in parallelo. Qualcomm Snapdragon sarà dunque una soluzione quad-core in cui le unità logiche saranno suddivise fra due core a 2,15GHz e due core a 1,6GHz. Differentemente da altre soluzioni di fascia alta, Qualcomm utilizza la stessa architettura per entrambe le CPU, con le differenze che si palesano esclusivamente nella frequenza di clock e nella configurazione della cache integrata.
Snapdragon 820 | Snapdragon 810 | Snapdragon 800 | |
CPU | Quad-core custom 2x Kryo@2,15GHz 2x Kryo@1,6GHz |
Octa-core ARM 4x A57@2GHz 4x A53@1,5GHz |
Quad-core custom 4x Krait 400@2,4GHz |
GPU | Adreno 530 @624MHz |
Adreno 430 @600MHz |
Adreno 330 @600MHz |
Memory Controller | 2x 32-bit LPDDR4@1,8GHz |
2x 32-bit LPDDR4@1,5GHz |
2x 32-bit LPDDR3@933MHz |
Memory Bandwidth | 28,8GB/s |
24,8GB/s | 14,9GB/s |
Processo produttivo | Samsung 14nm | TSMC 20nm | TSMC 28nm |
Dentro Snapdragon 820 si cela anche una GPU di nuova generazione, Adreno 530. Questa supporta tecnologie che fino ad oggi si sono viste solamente nelle soluzioni per desktop, come ad esempio la presenza di una memoria virtuale condivisa con la CPU. L'architettura della parte video supporta Renderscript e OpenCL 2.0, mentre lato grafico è previsto il supporto di OpenGL ES 3.1 + AEP e delle API Vulkan per la programmazione a basso livello. Qualcomm non ha rivelato moltissimi dettagli tecnici della GPU di Snapdragon 820, Adreno 530, tuttavia adesso che abbiamo avuto modo di provarla possiamo avere un'idea generale di quello che dovremo attenderci dagli smartphone dell'anno prossimo sul fronte prestazionale.
La MDP/S, la Mobile Development Platform con form factor da smartphone con cui ci ha fatto giocare Qualcomm, è sostanzialmente un dispositivo con display da 6,2" a risoluzione 2560x1600 pixel, piuttosto spesso e ingombrante. Se da una parte è vero che non può essere definito tablet, dall'altra non possiamo nemmeno chiamare un device del genere smartphone. Va detto però che durante le nostre prove la MDP/S non è mai diventata calda come ad esempio qualche dispositivo con lo Snapdragon 810 in versione finale, quindi possiamo dire che questa versione prototipale ci ha convinto da questo punto di vista. Per una conferma definitiva, però, ci riserviamo una prova più approfondita e specifica con dispositivi meno importanti sul versante delle dimensioni.
Nella sala in cui Qualcomm ci ha accolto c'era un frigorifero dal sapore vintage contenente una nutrita serie di bevande. Abbiamo chiesto - che simpatici! - se servisse quello per raffreddare il nuovo SoC e ci hanno risposto sorridendo con un perentorio: "Not needed", e noi vogliamo crederci.
Nella MDP/S, oltre al SoC Qualcomm Snapdragon 820 troviamo 3GB di RAM LPDDR3, 64GB di memoria di storage UFS, sei microfoni digitali con supporto alla tecnologia Fluence Pro, vari tipi di sensori e una batteria da 3.020mAh. Il SoC integra, oltre alla GPU, un DSP dedicato Hexagon 680 per l'elaborazione in tempo reale delle immagini, in modo da garantire un certo livello di perfromance ed efficienza in questo tipo di incarichi senza pesare troppo sul piano energetico. Sulla piattaforma risiede anche un sensore biometrico per la scansione delle impronte digitali, una microUSB 3.0 Type AB e un cardiofrequenzimetro. In realtà si tratta di caratteristiche che ci interessano poco al fine di misurare la potenza del nuovo SoC di Qualcomm, tuttavia ci danno un'idea basilare sulla compatibilità che lo stesso processore garantisce con tecnologie di varia natura.