The Net, la Guardia di Finanza contro la pirateria IPTV: 20 indagati, più di 500 mila utenti coinvolti

La Guardia di Finanza ha sgominato un'organizzazione che consentiva la fruizione illegale di contenuti televisivi tramite il sistema IPTV a oltre 500 mila utenti in tutta Italia. L'operazione "The Net" ha portato a perquisizioni nelle abitazioni di venti soggetti.
di Manolo De Agostini pubblicata il 27 Gennaio 2022, alle 08:38 nel canale Webpirateria
Continua la lotta alla pirateria audiovisiva. Nelle scorse ore il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano ha eseguito diverse perquisizioni su tutto il territorio nazionale nell'ambito della operazione denominata "The Net" a contrasto del fenomeno della pirateria audiovisiva perpetrata tramite IPTV.
Le indagini della Procura della Repubblica di Milano hanno permesso di individuare ed inibire una serie di nuovi accessi a piattaforme digitali che consentivano la fruizione illegale di contenuti televisivi tramite il sistema IPTV, utilizzate da oltre 500 mila utenti. Dalle indagini è emerso che il prezzo richiesto per poter vedere con unico "abbonamento illegale" tutti i contenuti delle principiali piattaforme di streaming a pagamento come SKY, DAZN e Netflix era di circa 10 euro.
Le perquisizioni hanno portato allo smantellamento di una complessa infrastruttura tecnologica, operante a livello nazionale, responsabile della diffusione illegale via internet dei segnali criptati delle PayTV. Nel corso dell'operazione sono stati complessivamente perquisite le abitazioni di venti soggetti residenti in Toscana, Emilia-Romagna, Campania e Calabria, che a vario titolo provvedevano alla generazione e alla distribuzione dei flussi IPTV illegali. Alle persone coinvolte è contestata la violazione del diritto d'autore.
In particolare, in Campania è stato individuato l'amministratore di una struttura denominata CyberGroup, molto nota nel "mondo" della pirateria: si tratta di un vero e proprio Internet Service Provider i cui server consentivano di far funzionare diverse IPTV illegali; nella stessa regione operava anche un ulteriore soggetto, deputato al procacciamento e alla gestione dei pagamenti relativi agli abbonamenti pirata al servizio SKY, destinati ad alimentare i flussi finanziari illeciti. Infine, in Toscana, un altro indagato, attraverso l'utilizzo di oltre 50 dispositivi mobili, distribuiva illegalmente contenuti audiovisivi del palinsesto SKY, permettendone così la visione agli utenti, senza il pagamento del canone dovuto.
Commenti di apprezzamento all'operazione sono arrivati da più parti, tra cui SKY. "La Guardia di Finanza ha il pieno sostegno di SKY nella sua attività di contrasto alla pirateria audiovisiva e accogliamo con favore l'operazione di oggi, l'ultima di una serie di azioni sempre più efficaci volte a porre fine a questo fenomeno illegale. La pirateria audiovisiva non solo finanzia la criminalità organizzata e colpisce negativamente le industrie creative, ma comporta anche rischi reali per gli utenti finali". Di questi aspetti abbiamo parlato in questi due articoli:
28 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLa terra dei cachi
Pagare invece quei 4 spiccioli che costano i servizi? no eh?
Ma va? Chi lo avrebbe mai detto?
La terra dei cachi
Finché al governo ci sono ministri come la Cartabia e giusto e sacrosanto che esistano queste 500.000 persone.
Ps.
Ricordiamo che la Cartabia ha fatto una riforma che favorisce queste 500.000 persone e oltre.
Prezzi piu' bassi o offerta piu' ricca. In ogni caso e' davvero stupido pagare viste le conseguenze.
Non sono uno scienziato in informatica ma se il problema sono i virus non è sufficiente un browser su una chiavetta HDMI da pochi euro (tipo Fire TV Stick) e dedicarla esclusivamente allo scopo?
Infatti, anche perchè il prezzo non vale lo spettacolo.
C'è troppa frammentazione:
chi è appassionato di serie e cinema deve fare 4/5 abbonamenti.
chi invece segue solo F1 e/o MotoGP è obbligato a prendere un pacchetto da 31€/mese
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