Ridateci ChatGPT: accademici e imprenditori lanciano petizione per il ripristino del servizio in Italia

Il blocco di ChatGPT in Italia dopo la presa di posizione del Garante per la protezione dei dati personali sta causando timori e malumore tra accademici, investitori e imprenditori nostrani. Per questo motivo è stata avviata una petizione su Change.org in cui si richiede di ripristinare il servizio.
di Manolo De Agostini pubblicata il 07 Aprile 2023, alle 18:21 nel canale WebChatGPTOpenAI
Sul sito di petizioni Change.org è stata pubblicata una raccolta firme intitolata "Ripristiniamo ChatGPT e aggiorniamo le norme sull'AI". A lanciare la petizione un gruppo di imprenditori e accademici tra cui Luciano Pietronero del Centro Ricerche Enrico Fermi, Paolo Traverso della Fondazione Bruno Kessler, Paolo Merialdo dell'Università di Roma Tre, Gianluca Dettori di Primo Ventures, Riccardo Donadon di H-Farm e tanti altri.
Al centro di tutto c'è il blocco di ChatGPT in Italia su richiesta del Garante per la protezione dei dati personali, un avvenimento cha ha sollevato un grande dibattito sull'IA generativa, sull'uso dei dati e sulla stessa decisione del Garante, da alcuni vista come giusta, da altri come una manovra di retroguardia che potrebbe escludere l'Italia da quella che sembra una vera e propria rivoluzione. Di quest'ultimo avviso - almeno in parte - sono i firmatari dell'appello.
"Questa azione ha creato un grave danno a tantissimi cittadini, professionisti e a molte imprese italiane a diversi livelli di sviluppo, dalle startup alle aziende più mature che si trovano, in ogni settore, sulla frontiera dell'innovazione tecnologica, con la capacità di offrire una nuova generazione di prodotti e servizi nella nuova economia basata sull'intelligenza artificiale", esordisce la petizione.
"ChatGPT rappresenta infatti, con ogni probabilità, l'avvio di un nuovo mondo, comparabile all'avvento di Internet. Con rischi e opportunità amplificati, di cui certamente essere consapevoli. Sapendo però che si potranno affrontare i rischi e cogliere le opportunità in tanti modi diversi - alcuni più efficaci di altri, alcuni più giusti di altri - ma sicuramente non impedendo ai cittadini e alle imprese italiane di farne parte".
Il rischio secondo i promotori della petizione è di tenere l'Italia "fuori dal mondo", impendendole di raccogliere i benefici di questa ennesima rivoluzione tecnologica.
"Certamente il muro contro muro tra il Garante e OpenAI un merito lo ha avuto: quello di aver mostrato che il Re è nudo. La normativa GDPR, che è stata ritenuta all'avanguardia nel mondo ma che ha ormai dieci anni d'età (fu proposta dalla Commissione europea nel 2012), è inevitabilmente datata o quantomeno troppo ambigua rispetto agli ultimi sviluppi della tecnologia".
"C'è oggi assoluto bisogno di un quadro normativo aggiornato, che consenta di bilanciare correttamente la difesa della privacy reale, e non solo formale, con la promozione di tanti diritti parimenti rilevanti per il benessere e la prosperità dei cittadini italiani ed europei: perché senza la possibilità di competere nella nuova economia assisteremo alla chiusura o al trasferimento all'estero di imprese italiane".
"Per questo, facciamo un appello, affinché le autorità pubbliche nazionali ed europee intervengano per evitare che il blocco perduri e che, col passare del tempo, l'Italia e tutta l'Europa diventino luoghi ostili all’innovazione e al progresso economico e sociale".
47 Commenti
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e già si parla di "ripristino del servizio"?!? già sono così chat-dipendenti da non poterne fare a meno?!?
Stessa cosa che si diceva dell'Internet prima che diventasse mainstream.
L'Internet all'inizio serviva a ben poco, poi piano piano ha plasmato l'intero mondo ed adesso è difficile pensare ad un paese moderno senza internet.
La stessa cosa riguarda la AI, al momento per la maggior parte delle cose, la gente è abituata (in un modo o nell'altro) ad arrangiarsi, aspetta che passi una o due generazioni e la gente non sarà nemmeno in grado di pulirsi il sedere senza prima chiedere all' AI come si fa -- all'avanzare della tecnologia, si degradano certi aspetti dell'uomo -- quando non esistevano le auto, l'obesità era molto più rara perché la gente era costretta ad usare quelle cose chiamate gambe, adesso che tutti hanno una macchina, una moto oppure un monopattino elettrico, la gente è diventata molto più "Fiacca" fisicamente in media... ed appena l'AI prenderà piede sul serio, la gente diverrà in media molto più scema.... oddio, povero mondo
e già si parla di "ripristino del servizio"?!? già sono così chat-dipendenti da non poterne fare a meno?!?
Già e le motivazioni della petizione sono ancora più ridicole.
Questa azione ha creato un grave danno a tantissimi cittadini, professionisti e a molte imprese italiane
il Garante della Privacy ha ritenuto che ci potessimo permettere di tenere ChatGPT fuori dall'Italia, non considerando che così facendo stiamo semplicemente tenendo l'Italia fuori dal resto del mondo.
La normativa GDPR, che è stata ritenuta all'avanguardia nel mondo ma che ha ormai dieci anni d'età (fu proposta dalla Commissione europea nel 2012), è inevitabilmente datata o quantomeno troppo ambigua rispetto agli ultimi sviluppi della tecnologia.
Evidentemente non hanno letto le motivazioni oppure non vogliono capirle.
Qui c'è un'ottima analisi dell'azione del garante e dei motivi per cui ha fatto bene il suo lavoro, almeno questa volta.
L'Internet all'inizio serviva a ben poco, poi piano piano ha plasmato l'intero mondo ed adesso è difficile pensare ad un paese moderno senza internet.
La stessa cosa riguarda la AI,
....all'avanzare della tecnologia, si degradano certi aspetti dell'uomo -- quando non esistevano le auto, l'obesità era molto più rara perché la gente era costretta ad usare quelle cose chiamate gambe, adesso che tutti hanno una macchina, una moto oppure un monopattino elettrico, la gente è diventata molto più "Fiacca" fisicamente in media... ed appena l'AI prenderà piede sul serio, la gente diverrà in media molto più scema.... oddio, povero mondo
mi sembra che decenni di tv commerciale, berlusconismo/trumpismo e social abbiano già fatto il 90% del lavoro...
Questa azione ha creato un grave danno a tantissimi cittadini, professionisti e a molte imprese italiane
il Garante della Privacy ha ritenuto che ci potessimo permettere di tenere ChatGPT fuori dall'Italia, non considerando che così facendo stiamo semplicemente tenendo l'Italia fuori dal resto del mondo.
La normativa GDPR, che è stata ritenuta all'avanguardia nel mondo ma che ha ormai dieci anni d'età (fu proposta dalla Commissione europea nel 2012), è inevitabilmente datata o quantomeno troppo ambigua rispetto agli ultimi sviluppi della tecnologia.
Evidentemente non hanno letto le motivazioni oppure non vogliono capirle.
Qui c'è un'ottima analisi dell'azione del garante e dei motivi per cui ha fatto bene il suo lavoro, almeno questa volta.
uff, sempre degli audio... già si vede che la ggente non sa più scrivere...
vedrai che il giorno 21 giugno tutto verrà magicamente ripristinato alla normalità
Hanno fatto...
una BOIATA PAZZESCA ....Devi effettuare il login per poter commentare
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