Netflix perde per la prima volta 200.000 abbonati! In arrivo pagamento per la condivisione e pubblicità

Brutte notizie per Netflix che per la prima volta da 10 anni a questa parte subisce una perdita importante di utenti ossia -200.000 abbonati che hanno deciso di abbandonare la piattaforma più famosa dello streaming. Tante le cause tra cui l'aumento del costo mensile, la condivisione delle password e la concorrenza. Cosa farà l'azienda? Introdurrà il pagamento per le condivisioni e anche la pubblicità per piani più economici.
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 20 Aprile 2022, alle 09:11 nel canale WebNetflix
Brutte notizie per Netflix che per la prima volta da 10 anni a questa parte, subisce una perdita importante di utenti: oltre 200.000 abbonati in meno che hanno deciso di abbandonare la piattaforma più famosa dello streaming per passare alla concorrenza o per dismettere completamente il servizio. Una perdita che suona come un enorme allarme per Netflix e che riecheggia ovunque, soprattutto tra gli analisti che vengono in qualche modo sorpresi dal dato. Anche gli investitori rimangono estremamente delusi e sorpresi e c'è l'immediato affondo a Wall Street negli scambi "after hours" che portano le azioni dell'azienda dello streaming addirittura a perdere il 22,5%.
I dati non fanno ben sperare: le stime del mercato sono assolutamente inferiori alle aspettative con i ricavi, cresciuti del 10% a 7,87 miliardi di dollari ossia sotto a quelle che gli analisti si aspettavano. L’utile è calato a 1,6 miliardi dagli 1,71 miliardi dello stesso peridio dell’anno precedente. Quali cause hanno portato ad un calo così importanti degli iscritti a Netflix? Cosa farà ora l'azienda dello streaming per tornare a galla?
Netflix: le cause della perdita degli abbonati
Numeri alla mano parliamo di un calo che ha portato la base di abbonati di Netflix a 221,6 milioni, in calo rispetto ai 221,8 milioni del trimestre precedente. La società ha stimato che il suo servizio è condiviso da oltre 100 milioni di famiglie aggiuntive, di cui oltre 30 milioni solo negli Stati Uniti e in Canada.
Quali sono allora le cause che hanno portato ad un calo degli abbonati così importante? Netflix stessa dichiara che la maggiore perdita dei suoi abbonati arriva in primis dalla decisione, all’inizio di marzo, di sospendere il servizio di streaming in Russia dopo l’invasione da parte delle truppe di Putin in Ucraina. Questo ha provocato addirittura una perdita di 700.000 abbonati. Non solo perché sempre secondo Netflix, il calo sostanziale degli abbonati arriva dalla difficoltà nell'acquisizione di nuovi utenti in tutto il mondo, probabilmente per una concorrenza più ampia e spietata rispetto al passato.
E sappiamo bene come Amazon Prime Video abbia affilato le armi con nuovi contenuti originali ma soprattutto con il fatto che l'abbonamento viene inserito in quello di Prime per le spedizioni e dunque viene percepito dagli utenti in modo decisamente diverso, anche a livello di spesa, rispetto a Netflix o altri. C'è l'ascesa anche di Apple TV+ che fa della qualità dei suoi contenuti un'arma vincente che ha conquistato davvero tanti utenti soprattutto negli ultimi mesi. E non dimentichiamo nelle Disney+ che ha introdotto la carta vincente di Star proponendo appunto tantissimi contenuti tra serie TV e film.
Di fatto Netflix aveva raggiunto numeri record durante la pandemia da COVID-19 e lì aveva letteralmente fatto incetta di un numero spropositato di abbonati. Con il ritorno al lavoro in presenza e anche con il libera tutti era scontato un ridimensionamento dei numeri e il mercato effettivamente si aspettava una correzione, ma non così forte. Sì, perché il totale degli abbonati a Netflix è di gran lunga inferiore alle aspettative: Netflix infatti aveva previsto una crescita di 2,5 milioni.
Netflix: la condivisione delle password verrà pagata dagli utenti
Netflix ha indicato, tra i vari fattori di perdita degli abbonati, anche la ormai conosciuta ''condivisione delle password''. In generale sappiamo che Netflix permette con i suoi due piani più costosi di condividere l'account con i famigliari. In questo caso però è cosa ricorrente da parte degli utenti di condividere l'account non solo ai famigliari ma anche a conoscenti, amici o chi effettivamente vuole pagare di meno l'abbonamento utilizzando appunto l'account ma ''smezzando'' il costo totale.
Una pratica che Netflix ha intenzione di vietare agli utenti che non sono effettivamente parte della famiglia ossia che non vivono sotto lo stesso tetto. Avevamo visto già l'introduzione da parte della società di alcuni primi test sul divieto della condivisione delle password ma soprattutto l'introduzione della nuova funzione che porta a richiedere agli abbonati di pagare un extra per ogni condivisione al di fuori del nucleo famigliare. L'azienda, durante il resoconto dei dati fiscali, ha dichiarato apertamente la volontà di ampliare il test che addebita un costo in più agli abbonati che condividono le password al di fuori della famiglia. Al momento la nuova funzionalità era stata introdotta in Cile, Costa Rica e Perù ma di fatto è possibile che a farne le spese entro la fine dell'anno siano tutti i paesi degli Stati Uniti.
In questo caso, a differenza di quanto riferito inizialmente, Netflix sta adottando dati basati sugli indirizzi IP dei dispositivi registrati sull'account Netflix. Tramite questo metodo di investigazione, l'azienda, può identificare effettivamente se una condivisione avviene al di fuori del nucleo famigliare in modo persistente. Secondo i dati in possesso da Netflix, ad oggi, si stima che circa 100 milioni di famiglie in tutto il mondo condividano i propri account utente e oltre 30 milioni di queste si trovino in USA e Canada. La volontà dell'azienda di far pagare un extra per la condivisione non è solo quella di recuperare il denaro perso ma trovare il giusto equilibrio tra il consentire la condivisione dell'account e ottenere contenuti di qualità e dunque mantenere alto il valore della piattaforma. Ricordiamo infatti che Netflix fa pagare un extra agli utenti che vogliono ricevere la condivisione dell'account pari a circa 2,99 dollari al mese che è decisamente meno costoso di un piano di abbonamento completo anche se chiaramente più di quanto non lo fosse gratuitamente come prima.
Netflix: in arrivo anche le pubblicità per ripagare le perdite
Per risolvere il problema del calo degli utenti, Netflix, oltre all'introduzione di un pagamento extra per la condivisione delle password, ha intenzione di creare dei piani più economici con l'introduzione di pubblicità. In questo caso l'idea da parte di Netflix è quella di avvicinare ulteriori nuovi abbonati permettendo loro di pagare un piano di abbonamento ''entry level'' con la prerogativa però di dover osservare ad intervalli la pubblicità.
Un cambiamento importante per il settore dello streaming ma soprattutto per Netflix che nei suoi 25 anni di attività non ha mai nemmeno concepito l'idea di proporre agli utenti piani di visione con contenuti pubblicitari. La perdita di oltre 200.000 abbonati però sembra aver fatto cambiare le carte in tavola e oltre al pagamento di un extra per la condivisione delle password, l'azienda dello streaming, sembra fortemente intenzionata ad introdurre per la prima volta anche la pubblicità.
Secondo l'amministratore delegato Hastings, il modello pubblicitario odierno è cambiato di gran lunga rispetto al passato e si è dimostrato vincente ad esempio in Hulu e Disney (solo in alcuni paesi). L'amministratore delegato di Netflix sembra dunque piegarsi a questo nuovo sistema da sempre odiato: "Consentire ai consumatori che vorrebbero avere un prezzo più basso di poterlo ottenere tollerando qualche secondo di pubblicità ha oggi molto più senso rispetto a quando Netflix ha iniziato la sua avventura". Chiaramente tutti coloro che odiano o non sopportano vedere claim pubblicitarie potranno tranquillamente evitarle continuando a pagare gli altri piani offerti da Netflix.
273 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infogli azionisti, soprattutto i grandi azionisti, non la pensano così
Sbagliano, tutto ciò che esiste fa parte di un sistema finito, non infinito.
Hanno perso 700000 persone in Russia e hanno 200000 abbonati in meno, che vuol dire che nel resto del mondo hanno fatto 500000 abbonati in più... risultato: hanno perso il 22,5% del valore dell'azione.
Intendiamoci io ho prime e come sapete da noi è davvero economico, poi ho Disney+ che avendo 2 figli è più adeguato e costava anche poco, poi ho Apple TV+ dove c'è ancora poco ma quel poco è davvero di grande qualità.
Inoltre le mie giornate durano 24 ore e mi capita anche di dover fare altro.
In tutto questo Netflix lo rinnovo solo saltuariamente e non credo di essere l'unico nel mondo in una situazione simile. Se poi aumenta il costo degli abbonamenti lo rinnoverò ancora meno frequentemente. Inoltre per me è poco utile il numero di visioni contemporanee ma la qualità video HDR/UHD 4K è riservata ad un abbonamento troppo costoso, sono rimasto a 17,99€/mese.
Hanno perso 700000 persone in Russia e hanno 200000 abbonati in meno, che vuol dire che nel resto del mondo hanno fatto 500000 abbonati in più... risultato: hanno perso il 22,5% del valore dell'azione.
E un azionista che sa fare il suo lavoro, invece di tenersi le cose senza seguire il mercato, correrebbe ad acquistare azioni netflix dato che questi sono i classici rimbalzi, dove il mercato va giu' a seguito di una singola notizia per poi ritornare al valore "normale" poco dopo...
A un certo punto un mercato si satura e bisogna accontentarsi se resiste senza scendere troppo.
Se Netflix attuerà l'aumento dei prezzi per le condivisioni farà un grsosso autogol!
E' evidente che un servizio che in gran parte finisce in mano a gente di 20 anni non può campare sul buon senso delle persone e quindi che sia la persona stessa a distinguere tra nucleo familiare e non... è pura utopia.
La pubblicità nemmeno commento... non pagherei 1 euro per un servizio simile, ma stiamo scherzando, torniamo agli anni 80?
Questo é il problema del capitalismo come lo conosciamo noi: una azienda deve crescere. SEMPRE. Altrimenti gli azionisti vendono e comprano azioni di aziende che stanno crescendo.
É un mercato malato guidato dalla aviditá, ma é quello che é, purtroppo.
Per quanto riguarda Netflix, beh, stendiamo un velo pietoso, pietosissimo, sulle serie disponibili. Almeno tra quelle che interessano a me (mistero, fantascienza) la qualitá é imbarazzante: una marea di maghi, maghette, streghette, vampiri e compagnia.
A leggere le descrizioni sembrano tutti uguali: X é una ragazza/un ragazzo come tanti, ma scopre di avere un potere/appartenere ad una stirpe di Y/avere una missione di W.
Mamma mia. Avevano un gioiello come Stranger Things e sono riusciti a trasformarlo in una porcheria inguardabile. Alcune serie che tutto sommato non mi sono dispiaciute sono rimaste in sospeso che ormai non guardo piú neppure se sono state rinnovate o meno.
Va bene la logica del "produciamo tanto, tantissimo" ma la qualitá minima deve essere garantita: se nessuno le guarda, che senso ha produrle? Nightflyers, Another Life, serie copia/incolla cosí brutte che mi domando come abbiano fatto a passare sotto gli occhi di sceneggiatori, produttori, showrunners e registi senza che nessuno alzasse la mano e dicesse "ehi, un momento, ma che roba é questa?"
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